STORY TITLE: L'ALBERGO ( prima parte) 
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L'ALBERGO ( prima parte)


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L'ALBERGO ( prima parte)

by angelclaud
Viewed: 249 times Comments 4 Date: 24-09-2017 Language: Language

Angel: facendo zapping sul web mi sono imbattuta nella pubblicità di un albergo sopra Ortisei, ho guardato le immagini e mi è piaciuto. La sera ho mostrato la pagina a Claud, tutta entusiasta, dato che dovevamo programmare una breve vacanza in settembre, ma lui ha guardato le immagini con sufficienza e poi con fare indifferente mi ha chiesto cosa avesse di speciale questo albergo rispetto a tanti altri e a quelli che avevamo già utilizzato. Ci sono rimasta molto male e quella sera, nonostante avessi la fica che prudeva e che aveva voglia di essere leccata e scopata, per ripicca sono andata a letto prima e quando lui ha tentato un’avance ho finto di dormire e l’ho lasciato in bianco. Non è da noi fare così, anche se siamo arrabbiati ( ma i nostri sono litigi stupidi che si risolvono in un attimo) non rinunciamo mai alla ns razione di cazzo e di fica. Ma quella sera ero troppo incavolata per la sua indifferenza. Comunque Claud ha organizzato la ns breve vacanza e non è stato molto esplicito dove si andasse. La meta era sicuramente l’Alto Adige, ma l’unica ammissione che sono riuscita a cavargli è stata che si andava in un albergo dove eravamo già stati. Saliamo in aiuto, le valigie con indumenti leggeri, la stagione è ancora calda, e qualcosa di più pesante, si sa che in montagna la sera la temperatura diminuisce. Prendiamo la Transpolesana, usciamo a Verona e poi il Brennero, chiedo a Claud la destinazione e lui fa sempre lo gnorri, arriviamo nelle vicinanze di Bolzano e devia per una strada che non ricordo di aver mai fatta. “ Posso sapere dove andiamo?” “ In montagna” è la sua risposta lapidaria, mi rimetto sul mio sedile comoda a guardare il paesaggio, quando sento la sua mano che era appoggiata sul cambio che mi si posa sulla gamba e lentamente scosta la mini gonna e inizia a risalire all’interno verso la mia fichetta che nel frattempo si stava bagnando. Inutile, anche se non voglio lei agisce di volontà propria, e non resiste alle mani di nessun uomo, figurarsi a quelle del maiale che mi sono trovata! Senza voltarmi apro lentamente le gambe per facilitare la mano che sale, la sento che sta lambendo gli slip, mi metto più comoda, ho voglia di sentire la sua mano sulla mia fica, ho voglia che un suo dito entri tra le slip e le grandi labbra, ho voglia di sentirmi frugare all’interno, ho voglia di godere!!Le sue dita scostano il lembo degli slip, l’indice passa leggermente sulla mia fessurina, si ferma sul clitoride che è diventato gonfio, sembra un cazzo in erezione, talmente sono eccitata , ecco ora me lo massaggia e poi si introdurrà all’interno trovando la via facilitata dagli umori che sono già capienti, tanto che sento il sedile bagnato, chiudo gli occhi per assaporare questi momenti…ma la mano prosegue verso l’alto, si impadronisce del bordo dello slip e lo fa scendere, che porco, mi vuole senza mutandine, con la gonna corta che ho devo fare attenzione quando scendo dall’auto… lo guardo, ma lui continua imperturbabile nella guida, anche se siamo in una superstrada, e allo stesso tempo mi sfila gli slip. Alzo il sedere per facilitargli l’operazione, lui lo fa meccanicamente, non mi guarda nemmeno, gli occhi puntati sulla strada. Lo slip scivola a terra e lì ci rimane, lui non può certo prenderlo e io non voglio farlo, è bello sentire la fica libera, senza costrizione alcuna, sebbene lo slip sia già di per sé minimo. In lontananza c’è un tir, Claud rallenta, mi guarda, mi fa cenno di mettere le gambe sul cruscotto, so già cosa ha intenzione di fare, il nostro classico giochetto, accelera e si porta all’altezza della cabina di guida, rallenta, corre alla stessa velocità del camion, io apro le gambe e lui mi alza la gonna, suona il clacson per attirare l’attenzione del camionista, questo si volta nella nostra direzione e vede la mia fica bella depilata, io a gambe aperte che gli mando un bacio….Il camionista ha un sobbalzo, lo sterzo gira a destra, il camion sbanda per poi riprendere la marcia normale, gli stiamo affiancati, lui abbassa il finestrino e sporge la testa per vedere meglio… io allora mi giro verso di lui con le gambe in modo che possa vedere meglio, con le mani allargo ancor di più la fica per fargli vedere quanto è ampia, Claud mi prende una tetta e la fa uscire dalla maglietta: è il colpo di grazia per il camionista, gli occhi gli escono dalle orbite, poi con ampi gesti ci fa segno di fermarci più avanti… io gli sorrido e gli strizzo l’occhio, guardo Claud: “ Ci fermiamo?” “ Tu che ne dici? attenta che siamo in ritardo, dovremmo arrivare per lo meno per le dodici, e mancano ancora molti km.” Io ho voglia, ho sempre il desiderio di giocare con i camionisti, ma anche non voglio far tardi.. Rimaniamo in silenzio, intanto precediamo il camion alla sua stessa velocità…Sono ancora eccitata da poco prima e la fica ricomincia a bagnarsi al pensiero delle mani del camionista su di lei, e poi, da quello che ho visto non è poi tanto male il tipo….Sono indecisa, stiamo arrivando alla piazzuola e non so ancora decidermi, guardo Claud e lui, senza dirmi niente, imbocca l’uscita che porta nello spazio che si rivela essere non una piazzuola di sosta, ma un parcheggio alberato e un po’ lontano dalla strada, onde permettere una sosta ristoratrice a chi viaggia. Alle volte Claud mi spaventa per quanto mi conosce, per quanto sa dei miei desideri del momento e come riesce sempre ad esaudirli. Il camion ci segue a ruota, e noi ci si ferma in un posto un po’ defilato lasciando lo spazio al camion di sostare. Se è possibile la mia fichetta sta grondando ancora di più umori… Claud apre la porta dell’auto e scende, dallo specchietto posso osservare che anche il camionista scende, si incontrano e si danno la mano come fossero vecchi amici, io rimango seduta, in attesa, intanto la mia mano scende sul clitoride, e com’è mia abitudine, lo sollecita, come se ve ne fosse la necessità; i due parlottano tra di loro e ogni tanto uno dei due si volge verso la nostra auto e poi ricominciano a parlare, che cazzo hanno da dirsi di così importante? Ho voglia di cazzoooooo!!! Finalmente si dirigono verso di me, sempre parlando….vengono dalla mia parte, si avvicinano alla mia porta dell’auto, il camionista si pone davanti al mio finestrino, di lato Claud. “Amore ti presento Mauro, un vecchio amico, pensa che ci siamo conosciuti anni fa.” Ecco perché non smettevano mai di parlare… Mauro, tende la mano verso di me e io sono pronta a dargli la mia, ma la presa va a vuoto, la sua mano si è impadronita di una mia tetta e me la sta stringendo forte forte, come piace a me! ( quel porco di Claud deve avergli detto cosa mi piace, sempre il solito, lo adoro) La mia mano rimane a mezza altezza, mentre la sua ispeziona tutto il mio corpo, passando all’altra tetta e scendendo fino alle mie gambe, con una lieve pressione me le fa divaricare e con un gesto repentino mi tocca il clitoride mentre il dito medio si fa largo tra le labbra della mia fica, si protende all’interno dell’abitacolo e i suoi denti accalappiano le mie labbra e me le mordono: dolore e piacere allo stesso tempo. Sono bloccata dentro l’abitacolo, da una parte il camionista che sembra avere dei tentacoli al posto delle mani, e dall’altra il mio amore che ne ha approfittato per entrare in auto dalla parte del conducente e mi succhia il capezzolo del seno sinistro, mentre con una mano mi prende i capelli e mi tira la testa all’indietro, come mi piace sentirmi oggetto di violenza, mentre Mauro con la sua lingua mi sta esplorando la bocca, giù sono in una pozza di piacere! “ Ehi, fermi un momento!” Sono riuscita a proferire una parola nel momento che la lingua di Mauro ha avuto un attimo di pausa¬¬ “ Lasciatemi respirare un attimo e tu apri la portiera così siamo più comodi“ Mauro non se l’è fatto ripetere due volte, è sgaiattolato fuori dal finestrino, ha aperto la porta e si è precipitato sulla mia fica!!! Whaooo che bello, la sua lingua si è subito impadronita del mio sesso, le sue mani hanno avvinghiato le mie gambe e mi ha tirato a sé , affondando la sua faccia all’interno del lago di umori. Mi sono sdraiata all’indietro e Claud mi sorregge, in ginocchio sul sedile, il cazzo all’infuori della patta a disposizione della mia bocca, che certo non aspettava altro!! Io succhio Claud che mi tiene la testa in posizione e mi fa andare su e giù lungo la sua verga, Mauro che sembra sia a digiuno dal leccare una fica dalla preistoria, e io che godo come una pazza. La lingua di Mauro insiste a leccare all’interno della vagina, per poi uscirne d’improvviso andando a leccare il clitoride, poi le sue labbra lo mordono e lo risucchiano, e ogni volta sono scossa da un brivido di piacere che si accumula a quello precedente finché non esplodo in un grido liberatorio: “ Godoooo, siiiii, godooooo” E subito ho allontanato l’idrovora attaccata alla mia fica, ho chiuso gli occhi per poter godere di questi istanti, il cuore mi batte a mille, sembra voglia uscire dalla gola, un attimo di apnea, e poi riapro gli occhi per trovarmi il cazzo in tiro di Mauro davanti! “ Fermi un momento, ho voglia di cazzo in fica, quindi lasciatemi uscire!” Ho spinto un po’ Mauro e mi sono divincolata da Claud, sono uscita dall’auto. Il cazzo di Mauro davanti ritto, un bel cazzone lungo e abbastanza grosso, peloso come piace a me, lui si getta sul mio seno, lo avvinghia, lo strizza, la sua bocca ripete quello che ha già fatto sulla mia fica, reclino la testa all’indietro per il piacere e per offrirgli ancor meglio le mie tette, la mia mano si dirige verso il suo cazzo, lo impugno e inizio un movimento dall’alto verso il basso e viceversa.. è bello avere un cazzone del genere in mano, ora ho voglia di prenderlo in bocca, di gustare il suo sapore, la sua consistenza, gli alzo la testa dalle mie tette, lo spingo un po’ all’indietro, lui capisce e lascia fare, scendo lentamente non senza essere passata con la lingua sulla sua bocca e sul suo collo, arrivo all’altezza del suo sesso e la bocca lo divora tutto in un attimo, lui ha un sussulto di piacere, mi prende la testa e la attira verso di sé, sono immobilizzata dalle sue mani e lui mi costringe ad andare verso di lui e poi mi allontana, il cazzo mi arriva fino alle tonsille, è un godimento unico, ripete il movimento velocemente, ma così non riesco a gustarmelo tutto, gli blocco le mani: “ Lascia fare a me!” E inizio a leccarlo con voluttà, gli prendo la cappella in bocca, la succhio, la lingua scorre sul frenulo, sento Mauro irrigidirsi dal piacere, imbocco tutto il cazzo in bocca fino alla radice, mi va oltre le tonsille, è come prima, meglio di prima, ritorno indietro, la lingua lo scorre tutto, poi, mentre lo sego, gli lecco il cazzo fino alle palle, e mi infilo con la testa tra le sue gambe, voglio raggiungere il buco del culo, mi piace leccare quello, lui apre un po’ le gambe per permettermi di arrivare alla mia meta, ci arrivo, ha un sapore un po’ acre che mi piace, la lingua cerca di incunearsi all’interno, apre ancor di più le gambe e piega leggermente le ginocchia, posso arrivarci comodamente, la lingua forza il suo buchetto e penetra all’interno, la mia mano lo sta segando e io lo sto inculando con la lingua, scommetto che non ha mai avuto un’esperienza del genere, grugnisce dal piacere, sbuffa. “ Ferma altrimenti vengo!” Come vorrei farlo venire dentro alla mia bocca, ma prima ho un bisogno di cazzo che mi scopi, rallento e seppure a malincuore, lo lascio, come alzo il viso per osservarlo, mi trovo il cazzo del mio amore, il mio cazzo preferito , ha ragione anche lui si merita un bel pompino, dopo avrà tutta me stessa, sono inginocchiata con due cazzi nelle mie mani e li spompino uno alla volta, poi li prendo di forza e li attiro verso di me, li voglio tutte e due in bocca, è eccitante Avere la punta di due cazzi contemporaneamente che ti riempiono la bocca , li senti tuoi, li possiedi…Ora Basta Ho voglia di essere chiavata “ E ora cosa aspettate” MI appoggio con le mani all’auto, le gambe divaricate, leggermente aperte e mi chino, Mauro si abbassa completamente i pantaloni e mi tocca con la mano la fica per sentire se è ancora bagnata, ma vuoi che si sia asciugata con la voglia di cazzo che ho?, e me lo infila brutalmente in un solo colpo, il cazzo mi arriva alla cervice facendomi un po’ male, ma il tutto passa immediatamente per far posto a un piacere che desideravo da questa mattina, abituata come sono ad avere la mia razione di lingua e di cazzo che mi dà la sveglia e poi la mano di Claud che mi ha solleticato la bramosia di sesso poco prima…Mi chino ancor più per agevolare il cazzo di Mauro ad entrare ancor di più e gustarmelo per intero all’interno della mia fica bramosa di cazzo. Mauro mi stantuffa con lena e con maestria, il suo cazzo entra ed esce procurandomi un piacere immenso , il clitoride viene sollecitato ad ogni colpo e un piacere sale allo stesso tempo, ma voglio ancora di più, voglio sentirmi sbattuta! “E’ tutto qua quello che sai fare?” Mauro colpito nel vivo ci mette più forza: è quello che volevo , sì dai, bravo così sto quasi per venire, Claud si siede a terra e si mette sotto di me, la sua lingua lecca il mio clitoride, il cazzo di Mauro entra ed esce dalla mia fica alla pecorina…. Qui in mezzo a un parcheggio , in mezzo alla natura sono scopata e leccata contemporaneamente!! Il piacere sale come una vampata di calore, sale dal clitoride, sale dalla vagina, arriva come un’onda di calore al mio cervello, il mio corpo si contorce dal piacere, Mauro grida “ Vengo anch’io!!” Sento che sta per togliere il cazzo dalla fica, no, non ora per favore, sono al culmine del piacere!! “Non levarlo, sborrami in fica!” Mauro si ferma un attimo, è solo una frazione di secondo, poi realizza quello che gli ho gridato e esplode con tutto il suo godimento dentro di me, uno, due tre, quattro schizzi potenti, li sento come lame di fuoco che mi “bruciano” all’interno della vagina e mi procurano un ulteriore piacere! Il cazzo di Mauro si ammoscia ed esce dalla mia fica, assieme a un rivolo di sborra, certo che mi ha riempita per bene! Alzo la testa e vedo un’auto ferma poco lontano con due uomini a bordo intenti a guardarci, chissà da quanto tempo erano lì e se hanno visto tutto, se mi fossi accorta prima li avrei invitati: più cazzi ho a mia disposizione e più contenta sono ! Sono fermi con lo sguardo incollato addosso di me, mi alzo, una tetta è fuori della maglietta, li saluto, loro rispondono al mio gesto, sorrido e faccio l’occhiolino, non so se a quella distanza sono riusciti a vedermi, fatto sta che accendono l’auto e si dirigono verso di noi. Claud mi guarda interrogativo, come a chiedermi cosa avessi intenzione di fare, gli faccio spallucce, lasciamo che accada quello che deve accadere….l’auto si ferma poco lontano dalla nostra e dal camion, Mauro si è risistemato e mi si avvicina per ringraziarmi.. “ Ciao, come va?” uno dei due dell’auto si rivolge a noi… “ Ora va bene, ho avuto la mia razione di cazzo!!” Rispondo io sfacciata! “ Peccato essere arrivati troppo tardi, ti avremmo aiutata a soddisfarti ancor di più!” “ Beh, non è che non si rinunci mai a un altro po’ di cazzo! “ Claud mi guarda, cazzo ancora, dobbiamo andare ci aspettano in albergo! “ Dai amore un pompino e poi andiamo, ci impiego poco vedrai, e poi sarò tutta tua!” “ Ok Maialona, lo sai che mi piace quando fai la troia!” Saluto Mauro con un bacio e mi avvicino all’auto dei due, la tetta fuori, quasi come una battona di strada, sì mi piace fare la battona, mi piace fare la troia, e ho trovato un amore che condivide le mie voglie! “ Ciao e allora cosa aspettate? Avete perso tutta la vostra baldanza?” E metto la tetta all’interno dell’auto, il tipo seduto al posto del viaggiatore la prende in mano e inizia a ciucciare, l’altro si sporge e afferra con forza la tetta. “ Allora vi decidete ad uscire?” Quasi vengo buttata a terra dalla portiera che si apre con violenza, il primo mi assale letteralmente, la mano sulla fica, e la trova nuda e grondante di sperma, subito la ritrae. “ Scusa ma il camionista mi ha appena sborrato in fica, ma voi voglio che mi sborriate in bocca, e allungo la mano verso il basso dei pantaloni e mi ritrovo una nerchia grossa e dura fra le mani, intanto il secondo mi è arrivato alle spalle, mi prende le tette con le due mani e poi il mento e mi gira la testa per ficcarmi un metro di lingua in gola! Whaooo che bacio, l’altro riprende a ciucciare la mia tetta e io una mano sul cazzo del primo e l’altra che cerca il cazzo di quello dietro, lo trovo e lo impugno…due cazzi super! Inizio a fare una sega mentre mi godo il piacere del risucchio ai seni e la lingua in bocca dell’altro… ma mi ricordo che è tardi, allora mi abbasso e inizio a prendere in bocca prima un cazzo e poi l’altro dopo averli fatti uscire dalla loro gabbia, il primo lo sento che sta per cedere: la cappella si ingrossa e lui sbuffa, si inarca e io continuo, finche una fiotto caldo quasi mi soffoca, continuo a leccare e succhiare il cazzo che erutta ancora sborra, il tipo si china verso di me, vuole levarlo dalla mia bocca, ma io lo trattengo, deve ricordarsi della mia bocca! “ Basta, ti prego basta!!” Lo lascio non senza pulirlo dalle ultime gocce di sborra con la lingua, poi passo all’altro che non aspetta altro. “ Oooooh siiiii, che bello, cazzo come l’hai fatto venire, voglio godere anch’io come lui! Dai troia fammi godere!” E mi prende la testa, il suo cazzo mi entra sino alle tonsille, è indubbiamente un bel cazzo , lungo anche se fino, voglio farlo venire presto, si sta facendo tardi, e inizio una delle mie super pompe, simili a quelle che faccio al mio amore… dura al massimo altri trenta secondi, poi un urlo squarcia il silenzio e il suo cazzo versa il liquido di piacere nella mia bocca sempre famelica e assetata di sborra… lui però, toglie subito l’uccello e non ho la gioia di farlo impazzire come l’altro, mi alzo, uno mi offre un fazzoletto di carta per pulirmi la bocca, una goccia si è fermata sopra al labbro superiore, con la lingua la raggiungo e la lecco, non mi piace perdere nemmeno un attimo del mio “pasto” preferito! Mi alzo e loro mi stringono in un abbraccio di gratitudine, li salutiamo e risaliamo in auto, per fortuna non ci sono altri singoli da queste parti. Claud mette in moto e io lo guardo, finché lui si volta verso di me e io : “ Grazie Amore!” “ Ti conosco troppo bene per non sapere che avevi desiderio di fermarti… e poi mi piace quando fai la troia così, senza programmazione!” “ Ti meriti un bel premio, quando arriviamo, non so ancora dove, ti farò impazzire di gioia! Ti darò tutta me stessa, la parte migliore di me stessa! Ti amo” Lui mi guarda, mi sorride, allunga la mano e mi fa una carezza: la cosa più bella che mi sia capitata oggi, il suo sguardo dimostra, anche se non c’era dubbio, quanto mi ami, e io sento dentro di me quanto lo amo, mi piego verso di lui, mi appoggio alla sua spalla, mi sporgo e gli do un bacio sulla guancia, un bacio più significativo di altri, e ringrazio il cielo di averlo incontrato, sospiro, la mie dita si intrecciano alle sue e le stringo forte, è un altro modo di dimostrare quanto lui sia importante per me, tutti gli altri non sono che giocattoli a cui tiriamo i fili per il nostro piacere.E intanto l’auto va verso la destinazione a me sconosciuta, chissà dove avrà prenotato, peccato che non l’abbia fatto dove mi sarebbe piaciuto. “ Ho fame, quanto manca?” “ Dovremmo esserci tra poco più di un’ora, ma se vuoi mangiamo un panino e poi proseguiamo, tanto ho prenotato mezza pensione, per cui a mezzogiorno non si mangia in albergo, dovremmo trovare comunque un posto per poter mangiare” “ Ok, Amore, fai tu, fermati dove ti sembra più carino” Prima di un ponte, vediamo un ristorante sulla sinistra, Claud svolta e si ferma davanti, è un ristorante “tipico” con le tendine alle finestre come fosse un’abitazione, la porta fatta a esagono rigidamente di legno, entriamo e veniamo accolti da una signorina bionda in costume tirolese che ci fa sedere a un tavolo un po’ appartato, strano, l’ambiente è vuoto, forse arriveranno altri commensali più tardi… Claud si siede sulla sedia e io sulla panca addossata alla parete, la cameriera ci porta il menù e mi accorgo che rimane molto vicina a Claud, tanto che quasi quasi gli si siede sulle ginocchia, dò uno sguardo fulminante a Claud che me lo restituisce con fare innocente…intanto la cameriera ha preso la ns ordinazione ed è andata in cucina. “ Cosa ti passa per la mente? Fai il cascamorto con la cameriera?” Incazzata apostrofo Claud. “ Ma se non ho fatto niente, mi si è avvicinata e io ho anche spostato il braccio, ma lei si avvicinava sempre di più, finché non si è appoggiata! Vuoi che ce ne andiamo?” “ No, no, ormai rimaniamo!” Continuiamo con i nostri discorsi frivoli, e ogni volta che chiedevo dove fossimo diretti, il mio amore, glissava e cambiava discorso, finché sono arrivati gli antipasti serviti dalla solita cameriera, porge a me un piatto e poi, nel dare il secondo a Claud si china mostrando il seno con la scollatura ampia, le vedo anch’io quasi il capezzolo, guardo Claud che fa lo gnorri, ma gli occhi sono puntati su quelle tette, che non sono male, a prima vista…” Hai finito di guardare?” “ Amore le tue sono le migliori tette del mondo, ma cosa vuoi anche quella non è da buttare!” “ Fisso meglio la cameriera che nel frattempo sta prendendo una comanda, effettivamente è carina, non ha i tratti somatici duri delle tedesche, ma anche se si intuisce la sua provenienza è abbastanza carina. “ Ti piace, porco?” Chiedo a Claud che nel frattempo continua a fissare imperturbabile la tedesca, e lei ogni tanto gli dà delle occhiate…” Allora ti piace si o no?” “ Beh un pensierino glielo farei, sempre che tu me lo permetta!” Sinceramente la cosa non è che mi vada tanto a genio, anche perché lo volevo spompare io, però se lo merita con tutto quello che ho goduto io. “ Se ti piace fattela, sempre che ci stia!” “ Ok amore, ci provo, ma tu tienimi il gioco!” “ Non preoccuparti maiale. “ “ Grazie amore” La cameriera arriva con i primi, Claud le sorride a trentasei denti e lei ricambia sfacciatamente, sinceramente mi sento un po’ a disagio e allo stesso tempo eccitata. Claud le fa i complimenti per il vestito e le chiede il nome, Elga…. Mi ricorda qualcosa che ho sentito di molto tempo fa riguardo al sesso e all’istruzione sessuale. Elga si avvicina a Claud e vedo che lui inizia una manovra che però non riesco a comprendere, se non quando le fa la domanda: “ Posso chiederti una cosa, ma se non ti va non rispondermi.” “ Certamente, le risponde Elga, fai pure, poi vedrò se posso risponderti.” “ Ma sotto a queste gonne lunghe, portate gli slip?” “ Mi spiace non ti rispondo, dovresti indovinare o scoprirlo!” Ahi ahi, ci siamo! Ecco il perché di tutti i suoi movimenti, il porco aveva già la mano sotto la gonna, e infatti Elga ha un attimo di cedimento, eh lo so io cosa accade quando quel porco ci si mette con le mani a toccare la fica e il clitoride, ti manca il terreno sotto i piedi, e infatti Elga si appoggia al tavolo per consentire che Claud agisca più comodamente e per riuscire a tenersi in piedi dalla goduria che sta provando. Cazzo se non fossimo in un ristorante sarei balzata addosso alla cameriera e dopo averla baciata in quella bocca semiaperta per il piacere, le avrei leccato i capezzoli come solo le donne sanno fare, ma, invece devo fare da spettatrice di quello che combina quel porco, non che la cosa mi dispiaccia, anzi, qualche volta anche a me piace osservare Claud che si impala qualche donna. Elga sta godendo, lo si vede da come stringe le labbra, sicuramente per non gridare, e da come chiude gli occhi, fossimo in un letto i suoi seni sarebbero miei e la sua bocca un tutt’uno con la mia, ad un tratto una voce la chiama, è un cliente , Elga si sposta e la mano di Claud esce da sotto le gonne, si annusa la mano, porta due dita alla bocca e assaggia gli umori di piacere dei Elga, poi porgendomi la mano stessa: “ Ha un buon sapore, vuoi?” Non aspettavo altro, prendo in bocca due dita della sua mano e li lecco, li succhio, come fosse un cazzo che ha appena sborrato, in effetti ha un buon sapore, mi piacerebbe sentirlo direttamente dalla fonte!...Elga ritorna e ci informa che per i secondi c’è da aspettare un pochino. “ Comunque, dato che oggi non c’è molta gente, anzi, ci siete solo voi, (l’altro avventore se n’è già andato), possiamo sempre impegnare il tempo dell’attesa” Così dicendo strizza l’occhio a Claud e mostra le toilette, poi si dirige verso quella, Claud mi guarda come per attendere il mio consenso. “ Vai amore, tra poco vi raggiungo anch’io” E subito lui si alza d’impeto e si lancia verso la toilette. Bevo un sorso di prosecco, mi sistemo un attimo il rossetto, come fanno tutte le donne, prendo la borsa e mi dirigo anch’io verso il bagno, escono dei grugniti, cazzo ci danno dentro, apro la porta, dell’antibagno, la porta del bagno riservata agli uomini è socchiusa, la apro Elga appoggiata al lavandino e Claud la sta scopando alla pecorina: come mi piace vedere Claud che scopa , quando siamo nel nostro bel lettone ci specchiamo sempre per vederci scopare, anche se il nostro è un atto d’amore. Mi avvicino, lei si accorge, si ferma un secondo timorosa di una mia reazione, Claud invece continua con maggiore lena. Io guardo Elga e con un sorriso la rassicuro, mi appoggio alla porta e rimango a guardare il mio amore che ci sta dando dentro, Elga ha sobbalzi ad ogni colpo, mugola, i suoi sussurri di piacere sono una gioia alle mie orecchie, Claud indubbiamente ci sa fare, pochi sono alla sua altezza, e io lo posso dire dall’alto della mia esperienza! Claud ha voglia di sborrare, lo capisco da come si inarca, tra poco esploderà in un vulcano di sborra, “ Sto per venire, ti sborro in fica?” “No ti voglio fare un pompino, mi piace la sborra” Un’altra buongustaia, mi assomiglia! Elga si stacca, si gira e si abbassa, il cazzo di Claud in tiro scompare nella bocca di Elga, lei lo avvolge con la sua bocca e con la mano gli fa una sega, non resisto devo unirmi a loro, d’un balzo sono accanto a Claud, gli afferro i capelli, glieli tiro indietro, la testa li segue la mia bocca sulla sua, la mia lingua attorno alla sua, sapore della sua saliva, sapore di fica, evidentemente gliel’ha leccata prima di scoparla, sapore della sborra dei due di prima, è una vertigine di sapori di sesso, è terribilmente eccitante e lo è anche per lui, viene, esplode, la mia bocca incollata alla sua, sento il grido di piacere che gli si strozza in gola, mentre Elga riceve nella sua bocca il suo nettare liquido, biancastro, ha un sussulto, a momenti affogava , Ho potuto partecipare al godimento del mio amore mentre un’altra gli faceva un pompino, è sempre bellissimo, indescrivibile partecipare al godimento di chi ami veramente. Elga si alza, è vicina a me, non resisto voglio anch’io assaporare il gusto della sborra del mio uomo, la blocco e le infilo la mia lingua nella sua bocca, lei rimane per un attimo ferma, non se lo aspettava, ma poi risponde con entusiasmo al mio bacio, e così, per colpa del porco, ci troviamo avvinghiate a dividere la sua sborra . Vorrei continuare e dai movimenti anche Elga è dello stesso mio parere, ma lei deve ritornare al suo lavoro e noi dobbiamo terminare il pranzo e andare in albergo, usciamo, dal bagno io a manina con Elga, poi le nostre dita devono lasciarsi e lo fanno lentamente come volessero rimanere legatele une alle altre. Ci sediamo al tavolo e terminiamo il pranzo, Elga ad ogni attimo libero ne approfitta per venire al nostro tavolo, ora però, si divide tra me e Claud. Un po’ si struscia addosso a Claud, poi viene da me e con la scusa di sistemarmi la maglietta prende il mio seno e lo strizza bene bene, ovvio che lo prenda nel modo migliore per far provare piacere: è una donna, e direi che donna…. Purtroppo viene richiamata in cucina e noi terminiamo il nostro pranzo. “ Allora che ne dici della ns amica?” Mi chiede Claud incuriosito. Rimango un attimo in silenzio, faccio finta di pensarci, poi “ Mi è simpatica e da quello che ho visto ci sa fare, ma tu porco le hai leccato la fica prima che io entrassi in bagno?!” “ Sai che non resisto, che è più forte di me, devo leccare la fica per prima cosa ( e come la lecchi, amor mio, penso) lei si è fermata davanti al lavandino e io le ho alzato la gonna, il sapore che hai assaggiato sulle mie dita era niente in confronto al sapore che scendeva da quella splendida sorca! Sapeva di miele, di mela, di profumo di un campo fiorito, era un’armonia di sapori e di profumo, niente in confronto al sapore che scende dalla tua di fica quando godi, ma era una cosa diversa, che non ho mai assaggiato con altre! E poi lei è venuta subito, ha allagato per terra (infatti ho visto che era bagnato, pensavo fosse stato qualcuno che si fosse lavato le mani e avesse fatto cadere dell’acqua) e poi ha voluto che la prendessi subito alla pecorina, e nel mentre sei entrata tu! E’ stato eccitante vederti entrare mentre scopavo Elga, in quel momento avrei sborrato subito dal piacere di vederti, ma mi sono trattenuto perché tu potessi assistere allo spettacolo, peccato non essere stati su un lettone o in un ambiente più comodo, sai che numeri avremmo fatto in tre!” E già la mia mente correva con l’immaginazione a noi tre sdraiati sul letto con Elga che mi leccava la fica e Claud che la inculava alla pecorina, oppure io a cavalcioni del cazzo del mio amore che leccavo la fica di Elga in piedi sopra la testa di Claud e i suoi umori che cadevano nella usa bocca dall’alto! Avremmo fatto certamente dei numeri favolosi, numeri che sarebbero stati pensati in quel momento, senza preventivare nulla. Vengo “svegliata” proprio dall’arrivo dell’oggetto dei miei voli pindarici. “ Volete qualcos’altro? Un po’ di dolce, un caffè?” “ Noi ci guardiamo, e Claud ordina “ Un caffè lungo per lei e uno normale per me, grazie, e poi il conto, perché purtroppo dobbiamo andare, si sta facendo tardi” Elga va verso il bar e noi la seguiamo con gli sguardi. “ E’ veramente una bella donna, peccato dover partire! Dice Claud piano piano sempre osservando Elga che sta preparando i caffè. “ Già, però al ritorno ci si può fermare, se vuoi ( e lo desidero anch’io, mi ha eccitato questa teutonica)” “ Vedremmo” Elga arriva e ci porge i caffè. “ Quando hai il giorno di riposo?” Le chiede Claud…” Io non ho giorni di riposo, sono la titolare, e quindi per me il lavoro è H 24!” Ci ha colto di sorpresa, pensavamo fosse una semplice cameriera, anche da come si comportava. “ Bene, allora, noi dovremmo tornare tra tre giorni, magari ci fermiamo qui…per la notte” “ Magari, fatemi sapere quando, aspetta ti do il mio numero di cellulare, è quello privato, mi raccomando lo do solo a pochi, 3396837…” Claud annota il numero sulla rubrica del suo e poi chiede il conto. “ Tutto a posto, offre la casa!” “ Dai non fare così, non è corretto!” Le risponde Claud. Lei si avvicina al mio amore, con la mano gli solleva il viso e gli dà un bacio con la lingua: “ E’ il minimo che possa fare per questa lingua favolosa e per quel cazzo che mi ha fatto godere come era da molto che non godevo! Vi aspetto al ritorno e vedrò di essere libera, potete alloggiare da me, così conoscerete mio marito, e a voi posso dirlo, è un vero maiale!” Ci alziamo e con un altro bacio Claud la saluta, poi è il mio turno, ci abbracciamo e le sto per dare il bacio sulla guancia, invece mi ritrovo la sua lingua dentro alla mia bocca che mi avviluppa la lingua, mi lascia senza fiato! “ Arrivederci e telefonatemi almeno il giorno prima così mi posso organizzare!” “ Ciao, ciao” E usciamo dal ristorante, la cosa ci è andata bene, abbiamo giocato, Claud ha anche sborrato, ci siamo divertiti e abbiamo mangiato gratis, con la prospettiva di un ritorno con i fiocchi. Saliamo in auto e rinnovo la mia domanda a Claud: “ Dove stiamo andando”” Aspetta tra poco lo saprai!” “ Ok amore…. Pensavo una cosa, oggi abbiamo goduto tutti e due , abbiamo fatto i maiali, che ne dici se per questi giorni ci comportiamo come due persone normali, io e te soli, ci facciamo questi giorni di vacanza senza altri in mezzo ai piedi, io e te soli?” “ Come vuoi, amore… ma ci riusciremmo?” “ Lo dobbiamo fare, almeno un po’ di giorni sesso solo tra noi, anzi solo amore, perché quando noi lo facciamo, facciamo all’amore!”” Ok…come vuoi, però….sta a te mantenere l’impegno!” Non parliamo più per un bel po’, io osservo il paesaggio che non avevo mai visto e Claud è assorto nella guida, arriviamo a un paese e l’auto devia dalla strada principale per imboccarne una che é in salita. “ Tra poco siamo arrivati” Rompe il silenzio Claud anticipando la mia domanda. “ Accidenti siamo senza GPL, chissà se c’è un distributore da queste parti, dovrò andare a benzina..” “ Ma scusa, se ci siamo già stati, e la cosa mi sembra strana perché non riconosco il paesaggio, dovresti sapere se c’è un distributore di GPL” Non faccio a tempo di terminare la frase, che Claud rallenta e imbocca una laterale, in fondo appare l’albergo. Un tuffo al cuore, rimango rimbambita, Claud ferma l’auto, lo guardo, lo adoro: è l’albergo che avevo visto sul web e che desideravo di alloggiare! “Che cazzone che sei, hai fatto tutto questa commedia per non darmi la soddisfazione di esaudire il mio desiderio!” Gli getto le braccia la collo e lo bacio: “ Ti amo, ti adoro, avrei dovuto saperlo che non mi avresti delusa” Claud riparte, l’albero è lì in fondo, al termine degli alberi sulla sinistra c’è il solarium con brandine, sulla destra ci sono delle gabbie con conigli, l’albergo ha uno spiazzo enorme davanti , il parcheggio, sulla sinistra un grande plateatico con dei tavoli, le camere hanno poggioli fioriti fatti di legno, eh già siamo in montagna. Parcheggiamo davanti alla hall, ci sono delle persone che chiacchierano: due coppie di anziani, Claud si ferma quasi accanto a loro, lui scende per comunicare il ns arrivo e farsi dare le chiavi della camera, io apro la porta e scendo normalmente, noto che uno dei quattro mi osserva attentamente, come ipnotizzato, solo ora mi ricordo che non sono in pantaloni ma in minigonna e per di più senza mutandine, sicuramente il vecchietto ha notato la mia bellezza inferiore, allora indugio un attimo per permettergli di realizzare meglio che quello che sta vedendo : è proprio una fica, bella pelata, poi scendo e gli strizzo l’occhio passandomi la lingua sulle labbra e muovendola un po’ nel gesto di una bella slinguata sulla punta del cazzo. Il vecchietto è rimasto inebetito, gli altri tre mi voltavano le spalle, quindi non potevano aver visto la scena come lui. Claud esce dalla hall e prendiamo le valigie, io prendo quello che avevamo appoggiato sul sedile posteriore, chinandomi in modo da offrire alla vista del mio amico anche il lato B, ovviamente nudo anche quello, ma la gonna ho fatto in modo che non salisse più di tanto, quel vedo e non vedo che non guasta. Claud chiude l’auto e ci dirigiamo verso la hall per salire in camera, passo accanto ai quattro e guardo fisso negli occhi il mio vecchietto, che distoglie subito lo sguardo. Saliamo in camera, una bella camera, tutta vetri , un lettone enorme, un bagno grande con la vasca. “ Sai amore, è l’unica camera con vasca e l’ho fatta tenere per noi, mi sono tanto raccomandato…” Che porco il mio amore, so ben io il motivo della vasca e non certo per un fattore di pulizia, una volta di più devo dirti che ti amo immensamente! Mi affaccio al poggiolo, è ampio, con due sdrai per prendere il sole, e un panorama mozzafiato, ritorno dentro e iniziamo a disfare le valigie. Claud mi prende alle spalle, mi getta sul letto a pancia in giù, so cosa vuol fare, sale a cavalcioni sopra di me, mi immobilizza e poi sento il suo cazzo che preme sul mio buchino posteriore, cerca di allargarmi le gambe per poterlo introdurre in culo, ma io le stringo le gambe e allo stesso tempo anche i muscoli delle natiche impedendo di penetrare. “ Dai amore, siamo appena arrivati e voglio farlo questa sera con tranquillità e come tu hai già pensato!” “ Hai ragione, anche perché ho acquistato delle candele per l’occasione” “ Whaooo, amore, sei fantastico, allora rimandiamo a questa sera, rimaniamo con il desiderio.” “ Scendiamo a spostare l’auto così prendiamo visione dell’albergo. ( CONTINUA)

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