STORY TITLE: L'ascensore 
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L'ascensore


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L'ascensore

by rikisemplice
Viewed: 1814 times Comments 19 Date: 20-10-2022 Language: Language

Come avrete da tempo compreso del nostro approccio al gioco erotico, saprete che non ci crea alcun imbarazzo, che la gente possa scoprire il nostro lato non troppo nascosto. Postiamo ormai da anni foto e video a volto scoperto, sfidando amici e conoscenti, che dovessero riconoscerci, ad ammettere, a loro volta, di “navigare” in questi lidi! Molti hanno avuto più di un’occasione di ammirare lei in abbigliamento estremamente sexy, talvolta decisamente oltre il lecito. Tutti si sono accorti che spesso non indossa intimo, si siede tranquillamente con mini vertiginose, senza preoccuparsi minimamente di restare con la figa in bella mostra.
Chiacchierando con gli amici, non abbiamo mai nascosto la nostra frequentazione di luoghi per naturisti, come Cap d’Agde, anche se non siamo mai entrati nei dettagli dei nostri gusti sessuali, salvo lanciare battutine sulla sua disponibilità. Frequentando siti di incontri, ci siamo imbattuti in conoscenti, cui, dopo un po’ di messaggi, abbiamo rivelato la nostra identità, costringendoli, loro malgrado, a “confessare”! Con alcuni, che bazzicano su questi siti all’oscuro delle mogli, abbiamo anche provato ad organizzare qualcosa, ma gli impegni familiari o la paura di “mettersi nei guai” hanno sempre creato un ostacolo difficile da superare.
Ci è spesso capitato di stuzzicare il malcapitato di turno, tipo il precedente portinaio che, sposato, ci provava con lei, oppure l’idraulico o i ragazzi che ci consegnarono ed installarono la nuova lavastoviglie … insomma: non facciamo mistero della nostra “natura trasgressiva”.
Una delle situazioni più eccitanti è uscire di casa con lei mezza nuda e incontrare i condomini. Spesso ci siamo chiesti cosa penseranno di noi … di lei … ma l’idea di essere considerata una gran troia la eccita ancora di più, per non parlare di quando qualcuno le piazza gli occhi addosso e la cosa eccita parecchio anche me!
Qualche tempo fa ci ritrovammo in ascensore con il marito di una coppia sulla sessantina, che abita al piano superiore rispetto a noi. Lei aveva una camicetta piuttosto trasparente, che lasciava in bella mostra i suoi capezzoli. Appena salito, il tipo le piazzò gli occhi sulle tette, in modo talmente spudorato, che venne facile fargli la battuta:” Guardi che se la fissa così, si eccita … poi sono affari suoi!” Fece appena in tempo ad arrossire e chiedere scusa, che l’ascensore arrivò al piano e noi scendemmo.
Era forse la prima volta che incrociavamo questo signore, benché siano molti anni che abita nel palazzo. Nei giorni successivi, però, stranamente, iniziammo ad incontrarlo più spesso. Ovviamente il tempo era sempre limitato alla dinamica dell’ascensore e lei non sempre esce di casa mezza nuda! Ne approfittai per chiedergli scusa se l’avevamo messo in difficoltà, così gli diedi la possibilità di esprimersi sull’accaduto. Si scusò per l’impertinenza dello sguardo e io gli ribadii che lei gradiva essere ammirata e non si offendeva né per gli sguardi, né per qualsiasi genere di complimento. Il distinto signore iniziò a sciogliersi un pochino: ” Beh … devo ammettere che mi ha colpito!” “Le tette o la camicetta trasparente?” incalzai io. Mi rispose con un sorriso:”Credo entrambe le cose!” “E’ stato fortunato: come può notare, non si veste sempre così!” “Eh … ho capito … peccato …” “Però continuai io – ultimamente ci incontriamo spesso … magari le capita di nuovo un giorno fortunato!” Ci salutammo con un sorriso.
Passò almeno una settimana. Un pomeriggio rientravamo da un giro a Le Gru e, siccome eravamo andati a passeggio per il centro commerciale, lei era vestita piuttosto provocante: mini ultracorta, camicetta nera di tulle, naturalmente senza slip e senza reggiseno. Un leggero spolverino senza bottoni le copriva appena i capezzoli, lasciando intravvedere il seno libero sotto la stoffa trasparente.
Infilo la chiave nel portone e, mentre lo spalanco, vedo, riflesso sul vetro, la sagoma di un uomo: ”E’ lui le sussurro – aspetta un attimo: entro prima io”. L’ascensore è in cima a 6 gradini. Subito, nella mia mente, sviluppo il “disegno del gioco da improvvisare”.
“Buongiorno Sig. D…. Come sta? Sempre ad aspettare l’ascensore, eh? Vorrà dire che se non arriva … aspetteremo …” e mentre parlo ci giriamo verso il portone dal quale è appena entrata lei, che, lentamente, sale i gradini. La mini è veramente corta: mi viene il sospetto che se la sia ulteriormente accorciata, mentre io entravo, al punto che ha già la figa praticamente scoperta: ogni passo verso il gradino superiore ci offre la visuale completa tra le sue cosce, lasciando in bella mostra la figa perfettamente depilata. Giunge sull’ultimo gradino, si ferma e ci chiede sorridendo:”Cosa state guardando?” “Non so lui, ma io ti sto guardando la figa” dico sottovoce, mentre il signore di fianco a me emette un sospiro ed un flebile:”Mamma mia…”
“Lo sai che si vede tutto, vero?” proseguo io
“E la cosa vi dispiace?” dice lei sorridendo
“Assolutamente no … e credo non dispiaccia nemmeno al nostro amico”
Lei è lì … mini sollevata sopra culo e figa, un seno appena coperto dallo spolverino e uno in piena vista. Inizia ad accarezzarsi una coscia e risalendo poco per volta arriva con le dita alle labbra della figa.
Il nostro vicino è pietrificato. Sento solo il suo respiro farsi più affannoso. “Si ricorda? – gli dico sottovoce – l’avevo avvisata: se la guardiamo si eccita” “Mamma mia…” di nuovo non riesce a dire altro.
Intanto lei allarga ancora un po’ le gambe, accarezzandosi con entrambe le mani l’interno delle cosce. Indugia nella piega tra la coscia e le labbra della figa, poi se la allarga lentamente con pollici ed indici, mostrandoci l’interno rosso e bagnato. Ormai si sta toccando: le dita affondano, scomparendo all’interno ed ora si masturba con più vigore. Il medio e l’anulare affondano ritmicamente nella figa bagnatissima. So, per esperienza, che ormai non si fermerà più: quando si eccita, non capisce più nulla, salvo il desiderio di godere: in questa condizione, le si può chiedere qualsiasi cosa, anzi, io che la conosco, so che devo fare attenzione: continuerebbe a masturbarsi anche se sentisse il portone aprirsi … continuerebbe davanti a chiunque. Per fortuna, con l’ascensore fermo e l’ingresso al fondo degli scalini, difficilmente possiamo essere sorpresi all’improvviso.
“Allora, che ne dice dello spettacolo?” – chiedo bisbigliando, non volendo distrarla dall’estasi. Finalmente riesco a scucirgli qualche parola:”Fantastica … non so cosa dire … non mi è mai successa una cosa simile. Ogni tanto la vedevo passare vestita molto sexy e la guardavo, ma non osavo nemmeno immaginare di poterla ammirare così”
“Beh … allora è il caso di approfittarne”. E poi, rivolgendomi a lei:”Dai amore, vieni qui vicino a noi” Lei sale l’ultimo gradino, a cosce aperte, senza smettere di toccarsi. Si ferma a pochi centimetri da noi.
“Io, fossi in lei, ne approfitterei per toccarla … senta che bel culo sodo!” – gli suggerisco.. Non se lo fa ripetere due volte: allunga una mano e la accarezza timidamente. “Tocca, tocca … senti bene com’è!” … mi sembrava giunto il momento di passare a darci del “tu”! Il suo imbarazzo è evidente, come evidente è il fatto che non si sia mai trovato in una situazione simile. Però, con coraggio, inizia a palparla con più convinzione e, dopo un po’ di esitazione, ad esplorare il suo corpo: sale a toccarle le tette, poi osa fino alla figa, che lei gli offre spingendo i fianchi in avanti, ma senza smettere di toccarsi.
Ormai lei è fuori controllo: si masturba freneticamente, mentre le mani dell’uomo la frugano ovunque. “Sei proprio una gran puttana!” le sussurro. Il vicino di casa trasale, forse temendo che il mio non fosse un complimento. Lo rassicuro, spiegandogli quanto la eccitino questo genere di apprezzamenti. I suoi gemiti ed il suo ansimare si fanno più rumorosi: devo chiederle di controllarsi, perché c’è il rischio che qualcuno dei piani superiori possa pensare ad un malore di un condomino sulle scale.
Sta per venire. La situazione ad alto rischio e del tutto estemporanea ed inaspettata l’ha eccitata ancora di più. La figa cola ed è bagnata fino alle ginocchia. Esplode in un orgasmo fantastico: squirtando copiosamente si inonda le gambe, le scarpe e bagna la guida azzurra che copre il pianerottolo, rossa in volto, soffocando in qualche modo i gemiti di piacere. Dopo alcuni istanti, ancora fremente, riapre gli occhi e si accorge che io ho tirato fuori il cazzo duro e mi sto toccando … facendo ogni sforzo per trattenere la sborrata. D’istinto si china per prendermelo in bocca, ma io la fermo:”Occupati prima di lui”.
Lei esegue ed inizia ad accarezzare il pacco del nostro coinquilino, che spingeva duro contro la stoffa dei pantaloni. Lui si ritrae:”No … non è il caso …” dice, con imbarazzo. E’ evidente la sua poca dimestichezza con questo genere di situazioni, ma lei, con dolcezza, tira giù la cerniera, infila le mani e, non senza fatica, estrae un bel cazzo durissimo. “No…no…ma cosa fa?” sussurra quasi spaventato, dandole persino ancora del lei, ma, in realtà, senza opporsi più di tanto. Fa appena in tempo ad accarezzarglielo e ad avvicinarselo alla bocca, che il povero malcapitato esplode in un orgasmo, che, probabilmente, non aveva avuto più da molti anni. Tutto capita in pochi istanti: prima che riesca ad infilarselo in bocca, l’uomo le ha già lavato il viso e ancora continua a sborrare. Se lo caccia in gola e beve quel che resta.
Per qualche istante temo di doverlo sorreggere, tanto barcolla, sopraffatto dalle emozioni, con il cazzo ancora nella sua bocca. A questo punto lei, dolcemente allontana le labbra dal suo uccello ancora turgido e, sorridente, con il volto segnato dalla sborra che le cola lungo le guance, si avvicina al mio cazzo, che mi stavo toccando con prudenza, per ritardare il mio orgasmo. Vorrebbe metterselo in bocca, ma la sua faccia bagnata e sporca ora mi ispira altro: accelero il movimento della mano ed esplodo anch’io in una copiosa sborrata. Le inondo la fronte e i capelli che le scendono sull’orecchio destro. Lei si lascia riempire il volto; la sborra ormai le cola anche sulla camicetta trasparente, segnandola di rigoli biancastri. Come aveva fatto per il nostro vicino di casa, afferra anche il mio cazzo e se lo infila in gola bevendo ancora qualche goccia.
D’un tratto sentiamo le porte del’ascensore chiudersi, segno che qualcuno l‘ha chiamato. Mi ricompongo in fretta e, per evitare l’incrocio pericoloso, scendiamo tutti verso il portone e ci allontaniamo: noi da una parte, il fortunato condomino dall’altra. Non c’è tempo per i saluti di circostanza, anche perché percepiamo che vuole allontanarsi, per la paura che qualcuno possa intuire che fossimo tutti e tre insieme … visto che lei è in condizioni disastrose: ha ancora la sborra che le cola dal viso sulla camicetta e la gonna sollevata. Alle nostre spalle una voce femminile:”Buongiorno!” – “Buongiorno a lei!”. Era l’anziana del quarto piano … è passata quasi senza guardarci, ma io credo non abbia potuto non vedere come è ridotta! Ci guardiamo e ci mettiamo a ridere:”Chissà cosa avrà pensato”
“Niente di più di ciò che pensa tutte le volte che ti vede mezza nuda … magari stavolta anche con un po’ di invidia … chi lo sa …”

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