STORY TITLE: Come tutto è incominciato (prima parte) 
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Come tutto è incominciato (prima parte)


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Come tutto è incominciato (prima parte)

by ke_coppia
Viewed: 1902 times Comments 20 Date: 30-08-2018 Language: Language

Spesso quando sono in chat e parlo della nostra esperienza di coppia mi viene chiesto quando e come io e Milly abbiamo iniziato questo “percorso”. La domanda mi mette in difficoltà non tanto perché non voglia raccontare come tutto incominciò ma perché mi sembra davvero troppo riduttivo raccontare in breve quello che invece è stato lungo e articolato. Posso immaginare che al mio interlocutore interessino solo i fatti essenziali, quando e come e stop, ma credo una descrizione tanto stringata sia riduttiva della realtà.Per questo mi sono deciso (a dire il vero su suggerimento di qualcuno di voi) a scriverlo e descriverlo senza limiti di tempi o di caratteri, cercando di ricordare e, soprattutto, di rendere l’idea di come tutto accadde.Una premessa è doverosa: sin dalle prime volte che abbiamo fatto sesso Milly si è dimostrata molto curiosa e predisposta, notai che si eccitava moltissimo quando le prospettavo situazioni particolarmente piccanti ed il turpiloquio non la infastidiva affatto, anzi…Abbiamo attraversato con piacere le fasi delle posizioni sempre più ardite, dell’emancipazione del sesso orale, la scoperta dei suoi orgasmi multipli e dello squirting, dei luoghi all’aperto, delle pratiche un po’ perverse e del sesso anale come pratica per raggiungere l’orgasmo.Insomma il nostro approccio al sesso ci spingeva ad andare avanti ed esplorare sempre qualcosa di nuovo ed eccitante, non ci piaceva la “routine” e, soprattutto, notavo che non piaceva a Milly. Tra le tante fantasie che usavo per eccitarla durante il sesso c’erano le situazioni che la vedevano al centro delle attenzioni di più uomini, con mio piacere notavo che più cresceva l’intimità che creavo tra loro nel racconto più Milly accelerava gli orgasmi. Così decisi di chiederle direttamente se era incuriosita da un incontro con un altro uomo o con più uomini. Come credevo mi confessò che era una sua fantasia ricorrente sin da ragazza, il suo voler essere ammirata e desiderata la portava a desiderare l’attenzione di più uomini possibili e, piacendole i piaceri che il sesso le regalava, il fatto che il tutto si trasformasse in orgasmi rendeva la cosa ancora più allettante.Per accelerare la cosa la convinsi ad andare un sabato sera in un privé (in zona allora c’erano i primi ed erano un po’ un’incognita), purtroppo si rivelò una scelta sbagliata perché c’era un simpatico animatore che convinse Milly ad andare sulla pedana centrale ad inscenare uno striptease sulle musiche di “9 settimane e mezzo” (quanto mi eccitò vedere l’entusiasmo maschile che si generò di fronte a lei) ma una volta tornata al tavolino dove eravamo seduti alcuni ragazzi la incominciarono ad importunare con atteggiamenti e frasi sconce, nonostante io le sedessi accanto e fosse chiaro che eravamo in coppia. Fu una brusca interruzione alla possibilità di organizzare qualcosa con qualcun altro.Passata qualche settimana notai che la cosa venne “assorbita” e rincominciai, con cautela, a riproporre l’eventualità dell’incontro. A forza di insistere e cercando sempre di non forzarla (avrei precluso definitivamente la possibilità di successo della mia proposta) riuscii a convincerla ad iscriverci ad una community di incontri (non LMO che allora ancora non esisteva) e a fare qualche chiacchierata in chat con eventuali “pretendenti”. Anche in questo caso la cosa partì bene, le prime chiacchierate furono piacevoli e Milly non si sentiva “insidiata” ma sedotta e ammirata, poi qualche “imbecille” da tastiera andò un po’ troppo oltre ed anche in questo caso dovetti adeguarmi alla scelta di Milly di chiudere tutto.Non mi rimaneva che la carta dell’incontro casuale, non programmato, che potesse trovarla nel posto giusto al momento giusto. Così in qualunque occasione incrociassimo qualche uomo che mi pareva facesse al suo caso, le proponevo di approfondire, di organizzare un incontro, di andare a bere qualcosa assieme, Milly difficilmente mi diceva di no a priori però c’era sempre qualche particolare che non la convinceva del tutto (quanti “ci posso pensare”, “non adesso”).Non è difficile comprendere che nel frattempo erano passati quasi due anni e, anche se rimanevo convinto che dovessimo assolutamente provare questa esperienza, la mia tenacia cominciò a vacillare e non volevo passare per il pedante marito insistente che chiede ciò che la moglie non vuole fare. Così una sera dopo qualche bicchiere di vino rosso le dissi con chiarezza che la mia proposta rimaneva valida ma che da lì in poi l’iniziativa sarebbe dovuta partire da lei.Passarono mesi ed ormai avevo rimosso anche la speranza che prima o poi potesse succedere, avevamo una brillante attività sessuale di coppia e poteva andare benissimo anche così (fa diverso!).Capitò che per lavoro dovetti andare in Belgio, avevo tre appuntamenti con dei fornitori tra il mercoledì ed il giovedì della settimana e mi venne l’idea di chiedere a Milly se volesse venire con me, così avremmo allungato la permanenza fino alla domenica e potuto fare i turisti essendo già lì. Primi giorni a Bruxelles poi il venerdì ci spostammo ad Anversa e prenotai in un albergo non distante dal porto. Il pomeriggio passeggiando notammo un Ristorante Italiano nei pressi dell’hotel e decidemmo di cenare lì. La sera al locale ci accolse un giovane italo belga (italiano perfettibile) molto simpatico e cordiale. Mangiammo bene e bevemmo un’ottima birra (lo specifico perché ebbe una sua forte influenza su quel che sarebbe accaduto poi), il cameriere continuò a simpatizzare con noi in quanto italiani e, ad ogni portata, dedicava sempre un complimento molto gradevole a Milly che vidi apprezzare. Milly rideva, scherzava, mi chiese di farsi fotografare assieme a lui ma nonostante ciò l’idea che fosse proprio lui a “sbloccare” Milly nemmeno mi sfiorò, in primis perché ormai avevo accantonato le speranze e poi era un ragazzo più simpatico che carino, anche se i canoni di bellezza maschile di Milly non li ho mai ben compresi! Quando Milly vide che chiesi al cameriere il conto si sporse verso di me e mi sussurrò: “Lui è quello giusto!”.Ci ho messo qualche secondo a capire bene il senso di quello che avevo appena sentito e qualche altro per rendermi conto che fosse tutto vero, lei interpretandolo come una mia contrarietà sottolineò che ero stato io a dirle che la proposta sarebbe rimasta sempre valida. Io mi affrettai a tranquillizzarla di non aver cambiato idea anche se in realtà ero sommerso da mille pensieri e temevo di non riuscire a gestire la situazione. Per prima cosa sono andato a cercare il cameriere con la scusa di pagare il conto (volevo evitare l’imbarazzo di eventuali spiegazioni a Milly) e con il miglior sorriso che potevo fare in quel momento gli ho chiesto, come se fosse un nostro vecchio e caro amico, se volesse aggregarsi a noi nella nostra camera d’albergo a bere qualcosa assieme. Il suo sguardo mi fece subito capire che non era così ingenuo da non capire il reale motivo dell’invito e, con un sorriso soddisfatto, mi disse che avrebbe accettato volentieri ma che avrebbe potuto raggiungerci solo a turno ultimato verso mezzanotte. La passeggiata che ne seguì lungo le strade di Anversa fu l’ennesima dimostrazione di come non bisogna mai dare nulla per scontato: io che per anni avevo insistito per provare questa esperienza giravo come un automa con la mente assolutamente confusa e non riuscendo a spiccicare parola, mentre Milly passeggiava e chiacchierava come se nulla fosse successo o dovesse succedere di così particolare. Credo che molti mariti che come me hanno provato la prima volta concorderanno che la più grande difficoltà che si prospetta è come gestire l’incontro, come comportarsi, come prevedere e prevenire eventuali complicazioni, insomma come poter essere il perfetto coordinatore dell’evento. Non volevo assolutamente che anche questa esperienza si concludesse negativamente come le precedenti e dovevo assolutamente fare in modo che la predisposizione di Milly non venisse delusa per l’ennesima volta.Una volta arrivati alla camera d’albergo anche Milly smise di parlare e si chiuse in bagno. L’attesa fu un miscuglio di eccitazione, tensione, frenesia ed incertezza, apparecchiai il tavolino con i bicchieri ed i salatini che avevamo nella stanza e mi sedetti sul divano immaginando. Sentii la doccia andare e capii che Milly si stava preparando, non sapendo però con quale stato d’animo. Quando mi feci sentire per chiederle a che punto era mi sentii rispondere di accogliere io l’ospite che lei sarebbe uscita quando se la fosse sentita.La telefonata del receptionist mi avvisò dell’arrivo dell’ospite atteso che accolsi in corridoio e feci entrare e sedere sul divano. Vidi che lui si guardava attorno chiedendosi dove fosse mia moglie, io lo tranquillizzai dicendogli che era in bagno e che ci avrebbe raggiunto presto. Chiacchierammo più per far passare il tempo che per reale interesse ed io buttavo ogni tanto lo sguardo per vedere se la porta del bagno si aprisse o meno. Dopo infiniti attimi sentii la chiave girare e mi esplose una bomba nucleare dentro, attesi di vederla e ciò che mi apparì era l’immagine che avevo sempre sognato: Milly accuratamente truccata e pettinata con una vestaglia da camera che copriva un completo intimo tutto da scoprire! L’amico si alzò istantaneamente con l’atteggiamento di chi vede realizzarsi qualcosa che temeva essere solo un miraggio. La osservò girandole attorno e le fece mille complimenti per quanto fosse bella. Lei mi guardò come a verificare la mia reazione ed io le sorrisi e dissi che lei era la donna più bella del mondo!(la seconda parte dipende molto da voi!)

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