STORY TITLE: Racconto Vintage 
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Racconto Vintage


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Racconto Vintage

by soloperlei32
Viewed: 1922 times Comments 14 Date: 01-02-2018 Language: Language

E ' un racconto “vintage“ perché i fatti si sono svolti molti anni fa quando Irene aveva circa 32 anni ed eravamo sposati da poco tempo.Il desiderio di trasgredire ci ha sempre accompagnato fin da quando eravamo fidanzati e spesso ci inventavamo qualche situazione nuova.Una sera chiesi a Irene “Lo faresti con un uomo molto più grande di te? Chessò, un sessantenne, per esempio. Lei mi guardò e rispose ridendo “Se ha la forza, perchè no”. La cosa sul momento finì lì. Ad agosto, mentre eravamo nel villino vicino al mare fu necessario procedere ad alcune opere di ristrutturazione essendo la casa non di recente costruzione.Ci consigliarono un operaio che visionati i lavori da effettuare ci disse che in quindici giorni li avrebbe portato a compimento.Come ogni inizio che si rispetti fu di lunedì il primo giorno di lavoro. Il sig. Andrea era un uomo di circa 58 anni, ben portati, fisico asciutto, capelli quasi imbiancati e, a furia di stare al sole, abbronzatissimo. Insomma un bell'uomo maturo. Non nascondo che, vedendolo, ripensai subito a quella domanda che avevo fatto a mia moglie e decisi di chiederle se era sempre d’accordo. La sera le esternai il mio pensiero e le chiesi se l’operaio poteva andare bene per concretizzare quel desiderio. All'inizio mi disse “Ma smettila“ poi si incuriosì e mi chiese, “ma come facciamo? Non è che possiamo dirglielo”. Elaborammo una strategia. Io la mattina sarei andato al mare da solo, lei sarebbe rimasta a casa a prendere il sole in terrazza con indosso un ridottissimo bikini e avrebbe, con indifferenza, iniziato un'opera di seduzione.Il giorno seguente Andrea alle 7,30 era già a casa. Gli offrimmo il caffè e quindi incominciò il suo lavoro. Aveva indosso un paio di pantaloncini corti e, dato il caldo, lavorava a petto nudo. Intorno alle nove mi avviai in spiaggia lasciando sola Irene. La mia mogliettina dopo un pò si sdraiò in terrazza a prendere il sole in modo da essere ben visibile da Andrea. Ormai il gioco era iniziato e bisognava andare avanti! Eravamo d'accordo che non si sarebbe dovuto svolgere subito, ma un paio di giorni di “adescamento“ dovevano essere necessari e bastevoli. Quella mattinata spesso Irene lasciava il materassino dove era sdraiata, si alzava scambiava quattro chiacchiere con Andrea, gli chiedeva se aveva bisogno di qualcosa, commentava i lavori da fare e poi si girava per tornare a sdraiarsi al sole mostrando il suo lato B poco coperto dal costume. Con estrema naturalezza (malizia) femminile, quindi, Irene si sfilò il pezzo di sopra del bikini allontanandolo da sé e restando a pancia in giù. Trascorsi venti minuti si girò offrendo al sole (e ad Andrea) il seno nudo e restando con gli occhi socchiusi. Si accorse che Andrea la guardava. Ad un tratto squillò il telefono, allora non c'erano i cellulari e l'apparecchio telefonico era fisso. Irene si alzò per andare a rispondere senza mettere il reggiseno e passò davanti ad Andrea praticamente nuda. Finita la telefonata tornò in terrazza restò ancora un pò sdraiata, poi si ricompose, indossò un pareo e si recò in cucina per preparare il pranzo. Rimasti soli Irene mi raccontò come erano andate le cose e decidemmo che era giunto il momento di giocare il tutto per tutto. Concordammo che la mattina dopo lei avrebbe detto che io ero tornato al lavoro e avrebbe spinto il gioco. Stabilimmo che io mi sarei nascosto nella stanza attigua alla nostra camera e che lei avrebbe lasciato la porta aperta. Eravamo eccitatissimi e facemmo l'amore a lungo.La mattina dopo quando Andrea arrivò mia moglie, già in bikini, gli preparò il caffè, muovendosi con naturalezza e lui non vedendomi chiese di me. E’ dovuto rientrare in ufficio rispose Irene. Quindi Andrea cominciò il suo lavoro. Intorno alle dieci del mattino, Irene come al solito si sdraiò sul materassino in terrazza a pochi metri da dove Andrea stava lavorando. Abbronzatissima e con il piccolo bikini davvero era di una sensualità sconvolgente.La giornata era particolarmente calda e il sole picchiava. Irene si sfilò il reggiseno e, come una lucertola si crogiolava al sole. Ad un certo punto decise che bisognava rompere gli indugi. Si alzò si avvicinò alla doccia che era nel terrazzo aprì l’acqua si sfilò il pezzo di sotto del bichini e rimase nuda.Andrea restò a guardarla, quindi si avvicinò e le disse “Signora cosa vuole da me?” “Vieni sotto la doccia” disse Irene porgendogli la mano.Andrea si sfilò i pantaloncini e nudo si avvicinò ad Irene abbracciandola e baciandola. Il gioco era partito. Dopo poco li sentì entrare in camera e sdraiarsi nel letto. Lui le diceva “Era questo che volevi ? ora ti faccio vedere quanto mi hai fatto impazzire” Lei cominciò a gemere, sentivo che diceva “siii siii” . Sentivo che i loro corpi si cercavano, sentivo che si muovevano nel letto. Lui le disse “Fatti leccare la fica” e dai gemiti di irene capivo che ci stava dando sotto. Sentì Irene che veniva e gemendo gli diceva “prendimi”; passò un attimo e Irene lanciò un ahhhhhhh interminabile. L’aveva penetrata. Da quel momento i gemiti di mia moglie non si arrestarono più. Sentivo che Andrea la montava con forza, e decisione.Lentamente uscì dalla stanza. Vidi Irene con le cosce spalancate che lo stringeva a sé, le bocche unite e lui che la sbatteva. Si scostò per cambiare posizione e tirò fuori un cazzo di almeno 20cm duro e teso che mise in bocca a mia moglie che cominciò a succhiarlo avidamente, quindi la mise a pecorina e riprese a sbatterla con foga. Irene si piegò in avanti e sollevo i suoi fianchi per farlo entrare più a fondo. Mentre la scopava le diceva, “Puttana volevi provocarmi, cosa pensavi che non ero in grado di fotterti? Ancora non hai visto niente vedrai quello che ti farò”. Irene mentre aveva il cazzo di quell’uomo dentro di sé era come in trance gemeva lo abbracciava lo baciava incitandolo con tanti “siiii cosììììì daiiii ahhh sono tua”. Andarono avanti per oltre un’ora in tutte le posizioni, quindi la sdraiò si mise su di lei e aumentò il ritmo, spingeva il suo cazzo con forza dentro di lei che ormai era abbandonata a lui. Irene capì che lui stava per venire e si mosse con il bacino per accoglierlo meglio, lui le urlò “pigliati il mio sperma troia” e lei “siiiiii lo voglio vieni dentro di me, ti voglio”. Vennero insieme avvinghiati con i corpi che vibravano. Lui dopo qualche minuto fermo dentro di lei che ancora gemeva e vibrava, si tolse e avvicinato il cazzo alla bocca di Irene glielo infilò dicendole “Dai troia puliscilo”. Irene lo pulì con la lingua. Quindi si alzò e aprì la doccia, Andrea la seguì sotto l’acqua toccandola ancora e baciandola. Poi le disse credo che i lavori dureranno un po' di più e ogni mattina ti sbatto per bene.Quando andò via nel pomeriggio, io uscì dal mio nascondiglio. Vidi Irene soddisfatta e anche preoccupata.“Questo non mi molla più. E’ uno stallone, mi ha scopato selvaggiamente. Che facciamo?” “E che vuoi fare dissi io?” “Ho goduto da non capire più niente mi piaceva essere preda di un uomo ben più grande di me, guarda che è davvero inarrestabile, dopo che mi è venuto dentro me lo ha messo in bocca e ha voluto che lo pulissi con la lingua. Non ho saputo dirgli di no. Mi è piaciuto moltissimo, sono venuta in continuazione. Il giorno dopo alle 7,30 Andrea si presentò. Io ero nascosto nella stanza. Si avvicinò a lei, la baciò sulla bocca abbracciandola. Presero il caffè, poi lui cominciò a lavorare. Irene dopo un po' si sdraiò sul materassino ma questa volta nuda. Intorno alle 11 si alzò si avvicinò ad Andrea e la condusse in camera. Cominciarono a baciarsi e a toccarsi, lui la sdraiò le aprì le cosce la fece venire leccandola e poi la penetrò. Irene era ubriaca di piacere godeva e veniva. La prese in tutte le posizioni poi la giro e le disse “E adesso voglio il culo”. “No non voglio” disse Irene, mi faccio male” ma lui era già su di lei. “Non voglio ti prego mi faccio male”. Andrea le assestò una sculacciata e cominciò a spingere mentre Irene gemendo gli diceva “Per favore no, mi fai male ahhh nooo no ti prego ahiiiiiii”. Nulla da fare lui la teneva ferma con il suo peso e quando era entrato per metà le assestò un colpo deciso ed entrò tutto. Irene lanciò un urlo di dolore, ma lui cominciò a muoversi dentro il suo culo e il dolore si trasformò in piacere e lei cominciò a gemere e a dirgli “Si sono tua, mi hai preso tutta, puoi farmi quello che vuoi”. Quindi cominciarono a scopare con maggior passione. Ormai l’aveva fatta sua e Irene si abbandonava completamente a lui. Scoparono tutta la mattinata alla fine lui volle venire nella bocca di Irene e le fece ingoiare il suo sperma. Erano esausti. Intravedevo mia moglie trentenne nuda, abbandonata, con le gambe aperte senza pudore, nel nostro letto, con quell’uomo più grande di lei che la baciava in tutto il corpo che le succhiava i capezzoli e lei che lo carezzava e che rispondeva ai suoi baci.Quando Andrea andò via e restammo soli, lei mi disse “ Quell’ uomo mi ha conquistata. Per la prima volta mi sono sentita davvero posseduta da un maschio. Credo che i lavori dureranno un po' di più del previsto”.

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