STORY TITLE: Cuckold al Curry 
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Cuckold al Curry


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Cuckold al Curry

by Adam74
Viewed: 29 times Comments 1 Date: 20-03-2016 Language: Language


Avevo incontrato R., insegnante di Yoga, 46 anni, signora bellissima con la sua pelle scura, gli occhi profondi, i capelli neri ed il suo seno gonfio, una 4a abbondante, come grosso modo tutte le donne di origine Indiana., durante la due giorni che si tiene a Milano tutti gli anni. Da sempre affascinato dal mondo Indiano, dall’arte Tantrica e dalle sue discipline, non avevo mai avuto occasione di approfondire l’amicizia con una donna di origine Indiana. R. ormai a Milano da oltre dieci anni, ha mantenuto il fascino delle sue origini, sposata con C., suo marito anche lui Indiano e manager di una multinazionale qui a Milano. Dopo la lezione di Hata-Yoga con R., mi sono soffermato, quasi affascinato dalla dolcezza e bellezza dei suoi modi, ed è nata una piacevole conversazione, scoprendo che abitavamo entrami non lontano uno dall’altro. Da sempre avrei desiderato approfondire la mia conoscenza sulla cucina indiana, ma che a parte qualche ristorantino carino nella Milano, prima di affrontare qualche seratina piccante, non avevo mai avuto occasione di frequentare. R, fin da subito si è dimostrata a suo agio nella nostra conversazione, e mi ha salutato dicendomi che le avrebbe fatto piacere invitarmi a cena a casa sua, in modo che avrei potuto conoscere anche suo marito, e cosi le lasciai il mio numero di cellulare.
Ormai era passato diverso tempo, dall’incontro con R., e l’idea di poterla vederla era quasi smarrita, quando venerdì sera alle 18, mi squilla il cellulare, ed era proprio lei, R, che mi invitava da loro per il Sabato, se fossi stato libero per le 21.
Onestamente avevo già un’altro impegno, ma quella era un’occasione da non perdere, poterla rivedere, sentire il profumo della sua pelle speziata, mi faceva già diventare duro il bastone.
A cena C. il marito si è dimostrato subito un uomo simpatico, colto, moderno, e la cucina di R, che mi ha accolto con il vestito classico, per rendere ancora l’atmosfera speciale era sublime.
Durante tutta la cena, non sono riuscito a staccarle, gli occhi di dosso, C. sembrava apprezzare la cosa, non l’avrei mai immaginato. Il dubbio me lo sono tolto quando facendo vedere a R. delle foto, che avevo fatto durante l’evento, lei si è soffermata sorridendo, e mostrando la una foto a C, che non avrei immaginato. In una frazione di secondo, mi sono ricordato che avevo lascito nel telefono, la foto che qualche giorno prima avevo inviato a Mariella, per stuzzicarla mentre era in riunione. Il mio bastone duro, con infilato il mio orologio, chiedendole “a che ora ci vediamo?”…
C. sorridendomi, guardandomi, estrae il suo telefonino, dicendomi “anche a me piacciono le foto”, “mi piace tanto fotografare R.”, lei è molto fotogenica. Dopo un paio di scatti di primi piani, le fotto diventavano sempre più spinte, mostrando R. in tutto il suo splendore, che nel frattempo, era in cucina a preparare i caffe. C., sapendo il mio lavoro, mi ha chiesto subito cosa pensavo dei suoi scatti, e se R. fosse fotogenica, al quale non ho potuto a questo punto che dire tutto quello che pensavo di lei, del suo fascino e della sua bellezza.
A questo punto C., mi propone di sdraiarci tutti sul divano ad 8 posti pieno di cuscini a prendere il caffè. Il salotto, con una grande vetrata su piazza della Moscova, il profumo di incenso, R, seduta di fianco a me, tutto era veramente molto eccitante. C., dopo essersi assentato a riportare le tazzine in cucina ritorna in salotto, con una piccola Canon Ixus, e dice che vorrebbe fare qualche foto per ricordare questo incontro, sorridendomi. Questo è stato il messaggio che dava inizio al mio sogno. Dopo pochi scatti, C., a chiesto nella loro lingua ad R. qualcosa, che io non ho potuto capire, ma so solo che dopo poco, R, aveva sfilato la parte superiore del suo Sari, e si ritrovava a seno nudo. A questo punto, ho capito che era il segnale. Ho iniziato a baciare il grosso seno di R, mentre C, continuava a scattare. I suoi capezzoli scuri, la sua pelle liscia, era un tutt’uno con la mia lingua che impazziva. C. scattava, sempre di più. La mano di R. scese fino alla cerniera dei miei pantaloni, blue scuro, eleganti, che si scioglievano ormai dal calore del mio bastone duro. Le labbra di R., subito sul mio cazzo, su e giu, dolcemente ma con forza. Sollevo il Sari azzurro ed arancione di R., e scopro che la sua vulva è completamente bagnata, e senza mutandine. Mi tuffo nel suo pelo scuro, assaporando le labbra della sua figa umida, morbida, mentre C. non smette un attimo di far scattare il suo flash. R. è nuda, completamente, con una mano le afferro il seno, con l’altra mi infilo un preservativo, che C. gentilmente mi impresta, non avrei mai pensato di averne bisogno quella sera, ed inizio a stantuffare R, mentre le infilo un dito che sa ancora della sua figa umida nella sua bocca. Il divano ad 8 posti sembra quasi piccolo, ci spostiamo da un bracciolo all’altro, senza sosta, voglio farla godere, voglio farle sentire come la desidero, voglio che C. sia orgoglioso della sua sweet. Sono sudato, è più di 30 minuti che sto’ spingendo tra le cosce di R., che ha già raggiunto il secondo orgasmo, ma sembra non volersi fermare. C. smette di scattare forse vuole tenere le ultime foto per il gran finale. Appoggio R., sul bracciolo del divano, penetrandola da dietro, che visione fantastica, sento ancora una volta il suo respiro farsi ancora più affannoso, non so se c’e la faro’ a portarla al 3 orgasmo, ho il cazzo che esplode. La giro appoggiandola sul cuscino, mi sfilo il preservativo, e le vengo sulle teste come una fontana. Il mio sperma bianco sulla sua pelle scura è una visione paradisiaca. Gli occhi di R., soddisfatti sono il piacere più grande, ed il sorriso di C. mi rende ancora più a mio agio.
Che serata, sono sicuro che con R. e C. ci saranno nuovi incontri. Una coppia deliziosa, un vero cuckold al Curry.
Adam

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