La sorpresa di mia moglie.
by pennabianca
Mi chiamo Vincenzo, ho 37 anni, sono alto, moro, occhi scuri, un fisico ben strutturato da vari sport, tra cui, in particolare, il nuoto. Da sette anni, sono sposato con Sabrina, che ha 36 anni, bella donna di media statura, dai capelli castani, occhi marroni, un bel seno a forma di pera di una terza misura piena, ventre piatto e cosce lunghe e ben tornite. L'ho conosciuta che aveva quasi 25 anni e veniva da una storia durata cinque anni con un ragazzo che l'aveva molto trascurata, fin anche nel sesso: ne aveva fatto poco, frettoloso e senza mordente. Io, invece, avevo avuto diverse storie con donne un po' più grandi di me, che avevano apprezzato il fatto che madre natura mi avesse dotato di un bel gioiello tra le gambe, un po' più lungo della media e di ottimo spessore. Durante gli anni di fidanzamento, la nostra unione si è strutturata al meglio ed anche il sesso ne ha giovato. Sabrina ama molto i preliminari e, poiché piacciono anche a me, indugio molto su di essi, prima di penetrarla, usando lingua, mani e, poi, mi piace scoparla lentamente, facendole assaporare l'amplesso attimo per attimo, fino all'orgasmo. Non era molto brava a far pompini e non aveva mai provato il rapporto anale, cosa che, con il tempo, son riuscito a farglielo apprezzare così tanto, che raramente le nostre scopate si concludono senza una vigorosa inculata; lei ne gode tanto che, a volte, è lei stessa a chiedermi di riempirle di sperma il suo splendido culetto. Dopo sposati, la nostra complicità ha avuto una evoluzione fantastica, in specie a letto, dove mia moglie mi sorprende spesso con fantasie che mi eccitano tantissimo. Più di una volta si è vestita molto sexy e provocante, siamo usciti da soli a cena come una coppia di amanti e lei ha recitato al meglio la parte dell'amante, regalandomi emozioni bellissime: tipo car sex o giochi di esibizionismo, al limite della decenza. Altre volte, mi ha stupito quando rientro la sera stanco dal lavoro e, di punto in bianco, trovo la casa con luci soffuse, candele accese e lei che mi invita a mettermi comodo.
«Benvenuto, signore, lei è il mio ultimo cliente, perché, dopo questa marchetta, mi sposo e divento una donna rispettabile; smetto di fare la puttana.»
Sentirsi accogliere così, è qualcosa che ti fa arrivare il cazzo fin sulla pancia. Ecco, a Sabrina queste cose piacciono tanto ed anche a me piace fare regali e sorprese, ma l'ultima ricevuta da mia moglie, mi ha lasciato decisamente basito. Circa tre anni fa, avevamo ereditato una piccola proprietà in un borgo marinaro, affacciato sul promontorio dell'Argentario. Meno di un centinaio di metri quadri, distribuiti su due livelli, con una splendida terrazza rivolta verso il mare; durante i mesi estivi, io e mia moglie ci trasferiamo proprio in quel posto per sottrarci al caldo della città e, soprattutto, per rilassarci dopo una giornata di lavoro, in quanto la proprietà dista una ventina di minuti di strada dai nostri luoghi di lavoro e, inoltre, Sabrina può lavorare in Smart Working; quindi, per lei, è ancora più semplice. Prossimi alle vacanze di agosto, lei mi aveva già preceduto ed io avrei dovuto raggiungerla il sabato mattina, ma, a causa di un problema tecnico, abbiamo chiuso il venerdì pomeriggio e così, con la mia auto, ho raggiunto mia moglie al mare. Ho lasciato l'auto al parcheggio, in quanto non è possibile farlo nella viuzza di casa e, dopo aver fatto una breve scalinata, sono arrivato direttamente in casa. Sono entrato silenziosamente, perché volevo farle una sorpresa, quindi, appena chiusa la porta dietro di me, ho tolto le scarpe ed ho iniziato a salire i pochi scalini che immettono nella zona giorno, perché ero convinto che mia moglie fosse sdraiata nuda sul nostro terrazzino, che ha una magnifica vista verso il mare e, non essendoci intorno altri edifici alti, si può tranquillamente fare del nudismo senza esser visti. Appena giunto nel piccolo salottino, antistante il terrazzo, attraverso il finestrone ho visto che lei non era sul terrazzo e, subito dopo, ho sentito dei mugolii provenire dal corridoio, così mi son avvicinato alla nostra camera. La porta era parzialmente accostata e, quando mi son messo a guardare attraverso lo spiraglio dello stipite, son rimasto allibito. Sdraiato sul nostro letto, completamente nudo, c'era Marcello, il nostro vicino cinquantenne, vedovo da tre anni, che ha fatto di quel posto la sua dimora abituale. In più, quando noi non ci siamo, si occupa della sorveglianza di casa nostra. Sabrina era sopra di lui e lo cavalcava, vedevo le mani di lui che impastavano i suoi seni, mentre lei godeva in continuazione. Per un attimo, sono stato assalito da rabbia e gelosia: stavo per entrare dentro e fare una scenata, quando ho sentito il mio membro gonfiarsi nei pantaloni in una maniera incredibile. Mi son stupito di questa forte erezione e, indeciso su cosa fare, ho spinto la porta e son entrato. Sabrina era voltata di spalle, mentre Marcello mi ha visto subito ed è rimasto immobile. Sabrina nel vedere la sua reazione, si è girata verso di me e, per un attimo, è rimasta di sasso anche lei; poi, ha chinato la testa, ha fatto un profondo respiro e si è di nuovo girata verso di me.
«Ciao, amore, son felice che sei arrivato! Come vedi mi sto scopando il nostro amico, che, anche se non puoi rendertene conto, ha un bel cazzone grosso, un po' più del tuo. Io ti amo molto, però mi piace anche scopare quindi tu, adesso, ha due opzioni: ti spogli e ti unisci a noi, così da divertirci assieme, oppure esci da quella porta e, da domani, non siamo più una coppia. Scegli liberamente, perché a me, in ogni caso, vanno bene entrambe le soluzioni!»
Incredulo ed a bocca aperta, ho ascoltato le sue parole. Ho fatto un profondo respiro ed ho provato ad immaginare la mia vita senza di lei e, mentre ancora cercavo di trovare una soluzione, lei mi ha sorriso in maniera maliziosa.
«Vedo che il tuo cazzo ha deciso per te: se non sbaglio, il tuo splendido membro è già perfettamente duro, quindi, perché non entri in gioco e insieme mi fate godere, come ho voglia di fare da un po' di tempo!»
Marcello è rimasto in silenzio e Sabrina si è tolta da sopra di lui, perché, per lo spavento, il suo membro aveva perso di rigidità, e subito si è messa a pecora di fianco a lui ed ha preso a succhiare quel cazzo, che non aveva niente da invidiare al mio, forse solo un po' più corto, ma per il resto di notevole spessore, con una bella cappella grossa, che lei non ha esitato a infilare tutta in gola. Sconvolto, ma tremendamente eccitato, mi son spogliato in un attimo e mi son inginocchiato dietro di lei; con una spinta forte e decisa, gliel'ho infilato tutto dentro, trovando la sua vagina ben larga ed accogliente.
«Accidenti, ti ha proprio aperto bene! Se è questo che vuoi, adesso ti accontenteremo noi! Dai, Marcello, facciamo godere questa femmina che ha deciso di assumere il ruolo di nostra zoccola.»
Me la sono scopata e l'ho fatta godere; quando ho visto che, grazie alla sua abilità nel succhiare il cazzo, il membro di Marcello era di nuovo perfettamente duro, ho cambiato posizione. Mi son sdraiato ed ho fatto mettere mia moglie di spalle e, quando si è abbassata, ho infilato il mio membro direttamente nel suo culo, trovandolo ben aperto anche quello. Era chiaro che il mio vicino doveva esserci passato già abbondantemente. Dopo averla infilzata come si deve, l'ho fatta sdraiare su di me a cosce aperte e poi mi son girato verso di lui.
«Dai, Marcello, prendi questa troia davanti! Cerchiamo di farla impazzire, con due cazzi piantati nei suoi buchi!»
Sabrina ha per un po' esitato
«Ehi, dico? Ma che cazzo vi siete messi in testa? Due cazzi come i vostri, son troppi anche per una vera puttana.»
Marcello non ha avuto tentennamenti: si è inginocchiato tra le sue cosce e con due spinte decise, ha letteralmente slabbrato la fica di mia moglie.
«Ma sta zitta, che sei così aperta che potrebbe entrarvi anche un camion! Ha ragione tuo marito, adesso ti facciamo veramente diventare la nostra zoccola.»
Abbiamo preso a scoparla facendola urlare di piacere, e lei ha iniziato a godere in continuazione, un orgasmo dopo l'altro, senza soluzione di continuità. Dopo averla fatta godere bene ed a lungo, Marcello mi ha chiesto di far cambio; così ci siamo sciolti da quelli intreccio, ho fatto girare mia moglie, che si è messa sopra di me, accogliendo il mio membro nella fica, che sentivo completamente dilatata e poi, si è adagiata sul mio petto, mentre Marcello con azione decisa, le sfondava il culo; così abbiamo ripreso a scoparla, sempre più forte.
«Accidenti, che meraviglia! Chiavare questa puttana da sola è già bellissimo, ma sfondarla in due è veramente il massimo!»
Anche in questo caso, lei è venuta diverse volte, poi, quasi ci fossimo messi d'accordo, ognuno di noi si è svuotato dentro i suoi buchi. L'ho farcita di una buona quantità di sbroda, mentre Marcello faceva altrettanto dentro il culo. Ci siamo svuotati per bene e, quando ce ne siamo usciti, lei ha tamponato i suoi buchi con le mani ed è corsa in bagno, mentre noi due siamo rimasti ancora sul letto, in silenzio, e poi Marcello, in qualche modo, si è scusato con me.
«Vincenzo, credimi: io... ero passato, come ogni giorno, a portarle la spesa e l'ho trovata nuda, che prendeva il sole sul terrazzino....; cerca di capire, io son vedovo… Sabrina è una bella donna e, nuda, è impossibile resisterle.»
Ho messo una mano sulla spalla del mio amico e l'ho tranquillizzato.
«Lascia perdere, va tutto bene! Non mi devi dare nessuna spiegazione, tanto con Sabrina la vita va così! A lei piacciono le sorprese e, devo dire che questa mi ha lasciato senza fiato. Alla fin dei conti, preferisco che sia successo con te, che sei una persona che conosco e stimo, e me lo hai appena dimostrato chiedendomi scusa, piuttosto che se l'avesse fatto con uno sconosciuto e, magari, un giorno, incontrandomi, avrebbe potuto benissimo darmi del
cornuto
.»
Qualche minuto dopo, è tornata a Sabrina; si è messa sdraiata in mezzo a noi due. Ha messo le sue braccia sopra le nostre spalle e ci ha attirati a sé.
«Amore, lo sai che mi piace scopare, perché è una cosa che hai voluto insegnarmi tu e, con Marcello, è stato quasi un desiderio, dopo che, casualmente, una mattina che era passato qui a portarmi la spesa, era andato in bagno ed avevo visto, attraverso la porta, il suo membro grosso: amore, ho subito desiderato di accoglierlo dentro di me. Non devi esser geloso di lui, perché sai che ti amo da impazzire ed ora, insieme, mi avete fatto godere così tanto, che avrei piacere se questo gioco potesse continuare. Era mia intenzione di coinvolgerti domani, quando saresti arrivato, ma visto che il destino ha deciso diversamente, spero che tu non sia arrabbiato con me.»
Ho sorriso a mia moglie e le ho dato un bacio in bocca; lei, dopo aver limonato un po' con me, si è girata ed ha baciato anche lui. Abbiamo ripreso a scoparla ancora per un po' e poi, per tutto il resto della vacanza, lei è stata disponibile ad accogliere dentro di sé i nostri membri, sia insieme che separatamente. Marcello l'ha scopata anche per il resto dell'estate, dal momento che lei è rimasta lì e, qualche mese dopo, durante le feste di Natale, mia moglie ha espresso il desiderio di diventar madre e, circa due mesi dopo, era già gravida. Alla fine di maggio, con una pancia ben prominente, ci siamo di nuovo trasferiti al mare e Marcello si è complimentato con mia moglie per questo nuovo progetto; la seconda sera che eravamo tutti e tre insieme, Sabrina, che da quando è incinta ha un altissimo grado di lussuria, ha iniziato a spompinare Marcello. L'avevamo appena scopata a tutti e due, in maniera molto più delicata rispetto al passato ed aveva goduto già tanto; ci aveva fatto metter di lato e, mentre succhiava il cazzo di Marcello, continuava a volere il mio cazzo nel culo. Ad un tratto, si è rivolta verso di lui e lo ha supplicato di venire.
«Dai, Marcello, sborrami in bocca! Ho voglia di sentire il buon latte di toro che mi cola nello stomaco. Lo sai che ho scoperto che avremo una bambina e, da qualche parte, ho letto che mia figlia si nutre di tutto quello che io ingoio ed ora ho voglia di farle assaporare la tua sborra, così, chissà, un giorno, da grande, diventerà, forse, più troia di me?»
Quelle parole hanno stupito non solo me, ma anche Marcello, cui ho rivolto uno sguardo complice.
«Hai sentito, Marcello? Secondo te, si può esser più troie di così?»
Marcello si è messo a ridere ed ha solo aggiunto che, quando c'è di mezzo Sabrina, tutto è possibile. Mi son messo a ridere anch'io, contento del fatto di avere una moglie tanto troia e, chissà, forse un giorno anche mia figlia sarà la degna discendente di sua madre.