STORY TITLE: Il collega fidato. 
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STORY

Il collega fidato.

by pennabianca
Viewed: 207 times Comments 2 Date: 19-07-2025 Language: Language


Mi chiamo Alessio, ho 32 anni, sono alto m. 1,85, palestrato, moro, occhi verdi, fisico ben strutturato; da due anni sono sposato con Marcella, alta quasi quanto me, 30 anni, bionda occhi azzurri, fisico da modella, tette tonde e sode di una terza misura, bocca ampia, labbra carnose, ventre piatto ed un culo a mandolino, che fa sballare chiunque lo guardi, posto in cima a cosce bellissime. Per scherzo, i nostri amici dicono che somigliamo a Ken e Barbie! Stiamo insieme da cinque anni e, quando ci siamo conosciuti, ciascuno aveva già fatto le sue belle esperienze. Marcella è una brava pompinara e le piace scopare che è una meraviglia; quanto al culetto, ho dovuto faticare non poco per farle apprezzare anche quel tipo rapporto, ma, fondamentalmente, perché son munito di un membro un po' sopra la media, sia in circonferenza che in lunghezza, che la spaventava; oggi, però, non disdegna di prenderlo dietro con la stessa disinvoltura con cui se lo fa infilare davanti. Sessualmente parlando, siamo una coppia abbastanza completa, perché non abbiamo tabù e, in più di una occasione, abbiamo vissuto esperienze molto interessanti, sia con coppie, sia con singole, in quanto a Marcella piace leccare una bella passera, quando capita l'occasione. Anch'io avevo avuto qualche piccola esperienza bisex, ma si era limitata solo a qualche sega, tra compagni di classe ed era tutto finito lì, anche se non nascondo che mi è rimasta la curiosità di provare a sentire un membro in bocca o nel culetto. Lavoro come impiegato presso la facoltà di giurisprudenza e, di recente, nel mio ufficio, è arrivato un ragazzo di nome Leonardo, che viene dal nord. Una persona molto tranquilla, di media statura, capelli rossi, occhi chiari e dal carattere un po' timido; ho notato che molte colleghe se lo mangiano con gli occhi. Non avendo nessun punto di riferimento e nessuna amicizia nella nostra città, in qualche modo tra noi si è formata una certa confidenza e, dopo qualche giorno, ho capito il motivo per cui le mie colleghe erano molto interessate a lui. Leonardo, di solito, indossa dei jeans o, comunque, pantaloni attillati, che evidenziano un pacco piuttosto generoso. Per pura curiosità sulla sua possibile dotazione, senza neanche farlo apposta, una mattina son entrato in bagno mentre lui mingeva, tenendo in mano un cazzo che, a riposo, era sicuramente qualcosa da paura. Come ho detto, ritengo di esser ben munito, sui 18 cm, ma sicuramente quello suo in lunghezza era superiore ai 20. Inoltre passi pure la lunghezza, quello che veramente mi ha lasciato sbalordito è stato il fatto che, nonostante fosse a riposo, era di notevole spessore. Ci siamo guardati un attimo in faccia e poi, lui ha abbassato lo sguardo e ci siamo messi a ridere, senza dir niente. La sera, nel letto, ripensavo a quella proboscide ed ho preso a scopare Marcella, facendola impazzire, mentre, dentro di me, provavo sensazioni contrastanti: una parte di me avrebbe voluto sentire in bocca quello splendido arnese e, stranamente, non mi dispiaceva l'idea che un maschio così dotato potesse scopare mia moglie. Lei si è accorta della mia particolare eccitazione.
«Amore, sei sempre fantastico, ma stasera c'è qualcosa di diverso: cos'hai? Ho come l'impressione che tu stia scopando me, ma con la mente sei…»
Le ho dato un bacio, mentre continuavo a sbatterla e poi la mia fantasia mi ha portato a godere quasi all'istante. Dopo esser venuto, mentre lei mi succhiava il cazzo, perché ama pulirlo dopo che le ho sborrato dentro, ha sollevato lo sguardo e mi ha fatto intendere che voleva una spiegazione.
«Non so come spiegarti questa cosa! Tranquilla, non ho in mente che possa offenderti: nessun'altra donna! È solo che oggi è successa una cosa che... voglio dire: io... tu sai che io... tante volte ti ho detto che vorrei provare un'esperienza un po' particolare, ma... è proprio perché è successo quello che è successo, che questa sera avverto qualcosa di strano.»
Marcella si è tolta il mio membro dalla bocca e mi ha guardato con aria molto seria.
«Alessio, che è successo? Per favore, non tenermi sulle spine!»
Le ho sorriso, e poi, quasi sussurrando le ho spiegato che avevo visto Leonardo in bagno, mentre maneggiava quel suo membro da sballo. Lei è rimasta un attimo a fissarmi, poi, prima si è ripresa il mio cazzo in bocca e, dopo averlo ciucciato un po', ha preso a segarlo e mi ha guardato di nuovo, ma, questa volta, con un'aria un po' più civettuola. «È da quando mi hai visto leccare quella fighetta al mare quest'estate che hai voglia di provare anche tu quale sensazione si prova a tenere un membro in bocca! Sei un porco meraviglioso e ora mi hai anche incuriosita. Come pensi di agire? Spiegami cosa posso fare io per te?»
Ho stretto le spalle, senza avere una risposta adeguata, anzi, al contrario, mi sentivo alquanto titubante.
«Amore non te lo so dire! Voglio dire: io con te sto bene, tu sei una strafiga pazzesca, scopiamo da matti e ci divertiamo in tutti i modi che... voglio dire, mi sembra... non lo so!»
Marcella mi succhia ancora il cazzo e poi mi accarezza con una mano le palle, e dopo aver bagnato una falange dell'indice della mano sinistra, ha iniziato a stuzzicarmi il buchetto. Per un attimo ho sussultato, ma poi mi son rilassato e lei continua a pomparmi il cazzo, mentre muoveva il suo dito dentro e fuori, fino a che ho sborrato come un maiale.
«Amore! Cazzo, amore, così mi fai impazzire!»
Lei si beve tutto il mio piacere, poi si allunga su di me e mi bacia in bocca. Quando la sua lingua entra nella mia bocca, mi riversa una buona dose della sborra che le avevo spruzzato io e, questa cosa mi piace molto. Dopo che abbiamo limonato un po' tra di noi, lei mi guarda e mi avanza una certa proposta.
«Facciamo così: intanto invitiamolo una sera a cena, tu mi lascerai spazio per provocarlo un po' e così vedremo come reagisce.»
Lo invito a cena per il sabato successivo e Marcella si veste in maniera molto provocante. Indossa un bel tubino nero elasticizzato che modella il suo splendido corpo e, in particolare, evidenzia il suo meraviglioso culetto, reso ancor più prominente ed invitante da un paio di scarpe nere con il tacco alto. Le meravigliose cosce sono fasciate da calze velate e, quando Leonardo la vede, rimane piacevolmente colpito e le fa subito molti complimenti.
«Alessio! Non mi avevi detto di avere una moglie così bella! Complimenti, signora, lei è veramente bellissima!»
Mia moglie fa un po' la civetta con lui e, maliziosamente, si diverte a provocarlo per tutta la durata della cena, che si rivela esser squisita. Parliamo di tante cose e, soprattutto, facciamo fuori una bottiglia di vino; una volta finita, mi alzo e ne vado a prendere un'altra; scendo nel seminterrato per prendere una bella bottiglia di Chianti, che intendo fargli assaggiare. Naturalmente scendo e risalgo silenziosamente e, nascosto dietro lo stipite della porta, vedo che Leonardo, in qualche modo, ci prova con Marcella, ma lei si mostra un po' ritrosa anche se, maliziosamente, continua a provocarlo; quando torno, vedo che lui ha il pacco molto gonfio e mia moglie, senza farsi vedere da lui, mi fa un cenno d'assenso, facendomi capire che, in qualche modo, il gioco è iniziato. Completiamo la serata seduti sul divano a parlare di tante cose e Marcella, da splendida troia, si diverte a provocarlo, scosciando e accavallando le gambe in continuazione. Il poveraccio non sa più come rivolgersi a me e non saltare addosso a lei. La settimana successiva, con una scusa, lo invito di nuovo a cena e, ancora una volta mi assento per qualche minuto; continuo a spiarli da dietro la porta e vedo che, finalmente, Marcella finge di cedere alle sue avance e, prima che io rientri in scena, lei lo invita per il sabato successivo, informandolo che io sarò assente per tutto il giorno. Quando se ne va, io fingo di attardarmi un attimo e lei lo accompagna alla porta; prima di uscire, lui la bacia sulla bocca, mentre lei gli accarezza il pacco che sembra voler esplodere nei pantaloni. Quella sera, a letto, Marcella è talmente eccitata che, appena glielo affondo dentro, viene all'istante.
«Amore! Ha un pacco enorme! Hai ragione tu: deve avere proprio un bel cazzone!»
Scopiamo di gusto e lei viene diverse volte, mentre io sborro due volte di fila, senza mai estrarre il cazzo da dentro lei, perché, dopo il primo orgasmo, è rimasto talmente duro che ho continuato a scoparla fino a venire una seconda volta. Il sabato mattina, esco di casa e, dopo una mezz'oretta, Marcella mi manda un messaggio avvertendomi che lui sta arrivando, per cui dovrò lasciarle tempo per gustarsi un po' quel grosso membro e poi, piombare in casa all'improvviso.
Sono eccitato da morire, silenziosamente torno in casa e sento dei gemiti di piacere che provengono dalla nostra camera da letto. Marcella ha lasciato volutamente la porta accostata, così attraverso lo spiraglio dello stipite, riesco a vedere dentro: la scena che mi si presenta agli occhi, è quanto di più erotico potessi immaginare. Marcella è a pecora sul letto e viene posseduta da Leonardo che la tiene per i fianchi e la scopa con vigore. Mia moglie gode e, dopo che è venuta diverse volte, io apro di colpo la porta è lei, fingendosi impaurita, si nasconde coprendosi con il lenzuolo fino alla bocca.
«Oddio, Alessio, no! Ti prego non fare sciocchezze! Alessio, ti prego... ti posso spiegare... non fare pazzie!»
Leonardo è rimasto immobile impietrito, nudo, e il cazzo si è di colpo ammosciato; mi guarda senza riuscire a capire quali siano le mie intenzioni. Immediatamente mi rivolgo a mia moglie e le parlo con tono veramente duro.
«Sei una sudicia sgualdrina! Tradirmi così, con un mio collega? Una puttana come te, dovrei ammazzarla di botte!»
Nel sentir le mie parole, Marcella si mette a supplicarmi.
«No, ti prego no, amore! Amore io... cioè, vedi lui, io... ti prego, non fare il pazzo! Alessio, parliamone!»
Mi avvicino al letto con aria minacciosa e subito Leonardo cerca di difenderla.
«No, Alessio, non far pazzie! Non è colpa sua; è che io... cerca di capire, io... Alessio, ti prego, parliamone, non farti prendere dalla rabbia! È tutta colpa mia! Sono pronto a subirle io le conseguenze, ma, ti prego, lascia fuori lei!»
Mi giro verso di lui, mentre vedo che Marcella si copre parzialmente il viso con il lenzuolo, perché in realtà se la ride, consapevole del fatto che era proprio a quel punto che intendevamo portarlo.
«Perché non dovrei essere adirato? Ti ho invitato come amico in casa mia e tu mi scopi la moglie! Ti sembra questo il modo di comportarsi? Dalle tue parti avete l'abitudine di condividere le vostre donne con i vostri amici? Dovrei riempirti di botte anche a te!»
Lui nel sentire le mie parole diventa bianco come un lenzuolo e praticamente si inginocchia ai miei piedi.
«No dai ti prego no! Non usare la violenza! Risolviamo questa cosa tra di noi è.... voglio dire dimmi come posso rimediare a questa cazzata che ho fatto!»
Faccio un bel respiro profondo, fingo di voler ragionare e poi mi siedo accanto a lui, sul letto.
«Sì, forse in fondo hai ragione tu! Era comprensibile che un bel ragazzo come te, lontano da casa, in compagnia di una strafiga come mia moglie... Saresti stato un fesso a non provarci! Cosa credi? Come potrei non esser lusingato a sapere che mia moglie è desiderata da un altro maschio? Quindi, penso che potremmo risolverla in maniera civile e senza drammi.»
Leonardo fa un respiro; si rende conto che ho messo da parte le mie intenzioni violente e quindi sì dice disponibile a qualunque soluzione.
«Grazie, Alessio! Dimmi: come posso farmi perdonare?»
Marcella si è sollevata su e ride; si avvicina a me e, rapidamente, mi aiuta a spogliarmi e, quando sono completamente nudo, lei prende in mano il membro di Leonardo e se lo porta un po' alla bocca, mentre lui ci guarda completamente stranito.
«Leonardo, io penso che l'unica soluzione sia quella di... Vedi a noi due piace avere qualche diversivo nel nostro modo di far sesso ed ora vorrei togliermi una curiosità: toccare il tuo splendido membro e…»
Leonardo rimane un po' stupito, ma consapevole del fatto che la cosa può esser regolata senza nervosismi, si dice disponibile a qualsiasi cosa.
«Alessio, qualunque cosa! Se vuoi toccarlo, fa pure; se vuoi, a mia volta tocco il tuo e.... anche se non ho mai avuto nessuna esperienza bisex, direi che questa soluzione potrebbe esser perfetta per risolvere la questione in maniera assolutamente tranquilla e, perché no, addirittura piacevole.»
Mi avvicino e Marcella, mi appoggia una mano sul capo e mi invita a prendere in bocca quel membro che, quando sente le mie labbra, immediatamente diventa più grosso e duro. Comincio a succhiare e, nello stesso tempo, lo pompo con la bocca. Marcella, da splendida puttana, mi fa distendere al rovescio e poi, come ha fatto con me, accompagna con una lieve pressione della mano la testa di Leonardo sopra il mio membro; immediatamente lui apre la bocca e ci mettiamo a fare un 69, sotto lo sguardo di mia moglie, che se la ride, contenta.
«Che spettacolo! Veder due maschi come voi che si succhiano è qualcosa di sconvolgente!»
A cosce aperte, con le spalle appoggiate alla testiera del letto, si masturba mentre Leonardo mi succhia il cazzo in una maniera così forte, che mi sento prossimo a sborrare.
«Cazzo, Leonardo, mi stai facendo impazzire! Se continui a succhiarlo così, ti sborro in bocca!»
Ero convinto che avrebbe rallentato il ritmo, invece continua a pompare il mio membro sempre più forte e più velocemente e, d'un tratto, gli riverso in bocca una ingente quantità di crema.
«Leonardo, sto sborrando! Cazzo, che bocchino! Amore, mi sta succhiando quasi meglio di come fai tu! Ora, sborro!»
Lui stringe le labbra intorno al mio membro e me lo succhia, mentre io gli scarico in bocca quattro bordate di sbroda, che lui ingoia senza perderne una sola goccia. Si stacca da me e, immediatamente, Marcella lo bacia in bocca, mentre io continuo a succhiare il suo membro, che mi sembra divenuto ancor più duro. Vedo mia moglie che sta veramente limonando con lui e poi, quando si stacca, senza dir niente, si mette dietro di me e comincia a passare la sua lingua prima nel solco delle mie natiche e poi si concentra contro il mio bocciolo; me lo lecca e me lo succhia facendolo ammorbidire e lo riempie di saliva, mista alla sborra che ha avuto baciando Leonardo. Dopo alcuni minuti, che mi ha preparato bene il culetto, si rivolge a Leonardo e lo invita a farmi provare la sodomizzazione.
«Adesso è il tuo turno di godere! Dai, Leonardo, sfondagli il culo come si deve!»
Marcella prende quel grosso membro, se lo porta alla bocca, lo lecca e lo ricopre di saliva, poi lo appoggia contro il mio buchetto e, con una mano impugna il mio membro; comincia a mungere il mio cazzo, mentre sento che Leonardo ha iniziato a spingere. Il mio sfintere sembra non voler cedere e così lei lo invita a spingere con più forza.
«Dai, Leonardo, gli devi spaccare il culo! Dai un bel colpo secco ed aprilo tutto!»
Lui non ci pensa due volte e, mentre io lo guardo lievemente preoccupato, lui, con una spinta del bacino, me lo spinge per oltre la metà nel culo, facendomi urlare di dolore.
«Ahi! Cazzo, fai male! Ahi, fa piano! Piano, ti ho detto!»
Marcella mi assesta due sculacciate con forza e poi lo invita a sfondarmi per bene.
«Sta zitto e lasciati spaccare il culo! Ora sai benissimo che cosa ho provato io, quando lo hai fatto a me questo lavoretto! Dai, Leonardo, voglio che gli spacchi il culo e lo fai godere, perché, tra un po', il dolore si trasformerà in piacere assoluto. Coraggio, amore, resisti, tanto ormai il dado è tratto o, meglio, il culo è fatto!»
Mi fa quasi sorridere la sua ironia, mentre Leonardo ora prende a pomparmi il culo e, come ha affermato lei, poco dopo il dolore si è trasformato in piacere; così mi lascio scopare come una troia. Dopo un po' che mi sta pompando, improvvisamente anche lui raggiunge il piacere e si svuota dentro di me.
«Alessio, sto sborrando! Cazzo che meraviglia sfondare il tuo culo! È bellissimo! Mai fatto, ma è bellissimo!»
Rimane immobile piantato dentro di me e sento le contrazioni del suo membro che, ad ogni contrazione, mi riempie l'intestino di un'ondata di calore. Quando si sfila, io, un po' malfermo sulle gambe, me ne vado in bagno, seguito da mia moglie; dopo essermi svuotato sul water, lei mi dà un'occhiata e mi dice che è tutto a posto: ora posso gloriarmi di esser anch'io uno rotto in culo. Anche Leonardo viene a darsi una lavata e poi, tutti e tre torniamo sul letto e ricominciamo a giocare; questa volta è Marcella l'oggetto delle nostre attenzioni e la scopiamo insieme; per la prima volta le faccio provare la doppia penetrazione; lei gode talmente tanto, che quasi sviene. Incomincia così una bellissima amicizia tra noi tre. Addirittura, un mese dopo, Leonardo si è trasferito in casa nostra e, da quel momento, il sesso è diventato qualcosa di veramente sconvolgente. Scopriamo liberamente ogni volta che ne abbiamo voglia e, a volte lui incula me e, con l'aiuto di mia moglie, anch'io ho fatto il culo a lui, rimanendone molto contento; così ora, quando ne abbiamo voglia, ci divertiamo anche tra noi. Poi Marcella ha si è fatta chiavare da noi due, per la prima volta, con entrambi i nostri cazzi piantati dentro la sua figa e, a parte la durezza della prima volta, poi ha goduto così tanto che è svenuta.
«Siete fantastici! Mi state spaccando in due, ma sto godendo così tanto che adesso voglio solo sentire questi due splendidi membri che mi sparano dentro tutta la loro sborra»!
Ha avuto un altro orgasmo, nello stesso istante in cui noi due le abbiamo letteralmente allagato la vagina. Da quel momento, lui è diventato parte integrante della nostra vita e, da poco, ha conosciuto una cugina di Marcella, nei cui confronti sembra esser scoccata la scintilla giusta; Marcella mi ha sussurrato all'orecchio che, più di una volta, si è trovata a leccare sua cugina, quindi...

POSTED 2 COMMENTS:
  • avatar Dadg9194 Inserisci un commento:

    20-07-2025 08:48:11

  • avatar Lucamodesto Niente...mi sono fatto una sega e ho sborrato da dio

    20-07-2025 08:06:44