RACCONTO TITOLO: Cuck quasi per caso 
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RACCONTO

Cuck quasi per caso

by Annaecuck
Visto: 274 volte Commenti 4 Date: 30-06-2025 Lingua: Language

lo scritto che segue non è frutto di fantasia ma è l'esatto racconto di come ho iniziato ad essere cuck, tolti alcuni riferimenti geografici e i nomi il resto è esattamente come accaduto. ho cercato, più che raccontare un film porno, di far emergere le contraddizioni che ho vissuto...spero vi piaccia e che qualcuno voglia scambiare con me le sue emozioni.

Con A.... non ci conoscevamo da molto ma qualcosa ci aveva subito uniti e dopo poco decidemmo di andare a convivere. Trascorse alcune settimane, complici due lavori che ci permettevano orari flessibili avevamo raggiunto una bella routine; in questa quotidianità si era inserita anche la colazione al bar assieme prima di andare al lavoro. Una mattina entrati nel bar mentre facevamo la fila, A. viene salutata da un tizio sulla 50ina, lei all'epoca ne aveva 26, fu un saluto tranquillo, educato, senza particolare enfasi, un semplice: buon giorno che piacere è un po' che non ti vedo sul pullman, seguito da un cenno con la mano mentre si allontanava. A. divenne subito rosso fuoco e rispose quasi balbettando. Si affrettò a spiegarmi che il tizio era un autista della linea extraurbana che serviva il paesone in cui viveva da ragazza con i genitori. Rimasi un po' sorpreso da tanta agitazione, A. era una ragazza espansiva, spigliata con molti amici sparsi in giro. Usciti dal bar, mentre percorrevamo il breve tratto per raggiungere la nostra auto, vidi il tizio accanto ad un pullman ( il bar di fatto faceva da capolinea a diverse linee extraurbane) e nel contempo notai che A. si era girata per non essere costretta ad incontrarne lo sguardo. complice il traffico del mattino, in auto ebbi modo di farle notare il suo comportamento. Lei si agitò moltissimo e negò con forza. chiedemmo lì la conversazione ma tant'è qualcosa mi si era mosso dentro. Un tarlo a metà tra la gelosia e una strana eccitazione, un irrefrenabile desiderio di voyerismo. rimasi con questa strana voglia tutto il giorno e la sera rientrato a casa, saltai letteralmente addosso ad A., andai ben oltre il sesso che di solito facevamo costringendola anche ad un violento deepthroating. Lei tra il compiaciuto e il sorpreso mi chiese cosa mi fosse successo e, un pò sibillina, mi disse : non è che quella zoccola della tua collega è venuta nuovamente al lavoro con il culo di fuori e ti ha fatto eccitare così?. In effetti un motivo c'è, le dissi, ma non è come immagini tu. Tornai sull'argomento del mattino, lei dopo una iniziale reticenza e vista la mia insistenza alla fine mi disse. Io te lo dico ma poi non iniziare con le gelosie. Lui faceva la linea che mi riportava a casa dall'università, in estate il pullman non era diretto ma faceva una sosta in un capolinea intermedio di circa 15 minuti. complice il caldo sono entrata in confidenza con lui che mentre parlavamo si capiva benissimo cosa pensava e alla fine, anche se ro fidanzata con D. ho iniziato a frequentarlo. Lui oltretutto aveva una casetta vuota (era di una vecchia zia che si era trasferita in città) e spesso mi portava lì. Mentre lei raccontava, la mia voglia risaliva e la presi nuovamente...mentre lo facevamo iniziai a chiederle di lui, com'era fisicamente, quanto era durata, cosa le faceva. Lei era evidentemente imbarazzata ma la situazione non le stava dispiacendo, quando non rispondeva le davo colpi più forti, A...mugolava e rispondeva a monosillabi ma non mi bastava così continuavo a scoparla con forza...Alla fine, quasi come una liberazione mi disse: si è un gran poco con il cazzo larghissimo sono stata la sua amante per quasi un anno. Finita l'eccitazione tornammo sulla terra entrambi evitammo di commentare l'argomento e dopo una cena veloce, andammo a dormire visto che si era fatto tardi. Il mattino dopo A. usci presto, era il giorno della settimana che toccava a lei apriva studio. Io non riuscivo a non pensare alla sera prima a cosa mi aveva detto A... e non riuscii a non masturbarmi sotto la doccia immaginandola a pecora sotto i colpi del tipo. anche se mi era venuto un pò la cosa accadde puntualmente, lui era in un angolo dell'ampia sala che parlava con dei suoi colleghi. incrociai il suo sguardo e feci un cenno di saluto, lui rispose e subito dopo aggiunse: solo? Aprii le braccia e feci cenno di si...salutala aggiunse e uscì con i suoi colleghi. Incontralo mi aveva generato un forte turbamento misto tra, l'immancabile eccitazione e l'imbarazzo, quasi vergona. La sera dissi ad A... dell'incontro e nel mentre iniziai a toccarla. come la sera prima ci scatenammo, io le chiedevo sempre più particolari spinti, le chiesi se visto cià che le faceva lui, il suo ex non si fosse accorto di nulla. Alla fine mi disse, certo che voi maschi siete strani D...era geloso anche dei sassi e a te eccita a sapere cosa facevo con M. L'arrivo dell'estate, il periodo di ferie fece morire un pò la cosa. Mi accorgevo però che quando eravamo in giro cercavo sempre, con lo sguardo , di capire se i maschi la zoommavano, la cosa mi eccitava molto, e iniziai ad insistere perchè vestisse un pò sexy nulla di esagerato del resto non erano gli standard di A. la quale un pò mi diceva di piantarla e un pò mi accontentava civettuola. Del resto era giovane, carina, un uomo vicino che gioiva della sua bellezza. Al rientro dalle ferie riprendemmo a frequentare il bar dove avevamo incontrato M. Ogni volta per me era un tuffo al cuore e un senso di delusione perché non c’era. Un mattino eravamo seduti in un angolo eccolo apparire, lui fa un cenno, alla mia risposta si avvicina e dopo un po' di convenevoli iniziamo a parlare del più e del meno. Sono agitato, A. mi sembra sin troppo sorridente, lui molto tranquillo un sorriso sornione. Faccio finta di dover rispondere ad una telefonata e mi allontano, esco dal bar e con la coda dell’occhio li spio…posso intuire che lui le chiede qualcosa e lei gli risponde di no. Ritorno al tavolino vorrei ottenere qualcosa ma non so esattamente cosa. Inizio a chiedergli del suo lavoro s’è spesso in zona e tante altre inutili cose. Alla fine gli dico ma quando sei in zona che hai il fermo passa pure a salutarci abitiamo a pochi metri da qui ed esorto A. a dargli il numero di cell. In auto mi chiede cosa mi fosse saltato in mente d’invitarlo e perché gli avevo fatto dare il numero. Alla sera, a casa, mi dice: visto? Il tuo amico mi ha scritto e chiesto se ti avevo detto qualcosa della storia con lui. Cosa hai risposto? Che non sai nulla ci mancherebbe che gli dico che ti fai raccontare come lo facevamo. Solo questo ti ha scritto? Lei chiaro che no… ha scritto che ricorda i bei tempi e, ci mette un po' a confessarlo, mi ha chiesto se gli mando qualche foto. Le chiedo di mandargli qualche foto osè…Lei mi guarda e mi dice…sicuro non voglio litigare con te, lo sai M. cosa vorrebbe… lo so, vorrebbe scoparti e a me l’idea che lo fai mi eccita. Cazzo, mi era uscita così, senza filtri, non sapevo la reazione di A…però un minuto dopo eravamo nuovamente avvinghiati. Dimmelo che ti piaceva come ti scopava; si mi piaceva era un porco, mi voleva sempre girare e prendere dietro. A queste affermazioni non riuscii a resistere e mi scaricai dentro di lei come una furia. Mentre si ripuliva, io accanto a lei mi dice: guarda qui quanta, mi hai allagata. Prendo il cell e le faccio alcune foto, nuda sul letto. Dai giragliele. Ma no sarà a casa è sposato! Oggi ha detto ch’è solo perché la famiglia è in ferie dai mandagliele. Pochi minuti e arriva la risposta…cazzo sei sempre più figa, quando ci vediamo? In casa l’atmosfera è nuovamente surriscaldata. Dai chiedigli una foto del cazzo. Ma no sei matto. Dai, insito, alla fine mi accontenta. Apro la foto e rimango senza parole, un cazzo degno di un attore porno. Cavolo, ti trattavi bene e come mai hai smesso di vederlo? A. mi guarda, sicuro di volerlo sapere? Si ti prego, mi eccita troppo. Lui è un fissato per il culo, non mi dava tregua e negli ultimi tempi gli era venuta una fantasia particolare. Mi accorgo che non è più imbarazzata ma anche lei è eccitata dal gioco, le piace. Dai cosa voleva farti di altro. Mi voleva scopare con un altro suo amico dotato ma ho avuto un po' paura e poi D. aveva iniziato a starmi addosso e la cosa non andò avanti. Ma ci saresti stata? Ti eccitava l’idea? Sincera? Si molto ma ne avevo anche timore, poi il suo amico faceva la stessa linea lo avrei incontrato spesso. E se te lo proponesse ora? Ormai non avevo più remore l’eccitazione era a mille. Ama non lo so, quando ne parliamo mi eccito ma se poi succede qualcosa tra noi e poi mica posso dirgli ehi! Ti ricordi la proposta è sempre valida? Dai però dimmi che te lo scopi. L’idea che lui la scopasse mi ossessionava e il fatto che A. mi avesse raccontato che lui mentre la scopava dava del cornuto al suo ex e che si divertiva all’idea di rimandarla da lui aperta mi faceva letteralmente impazzire. Dopo un altro breve scambio di messaggi e relative foto, in cui lui le chiese se ero un tipo tranquillo o sospettoso arrivò la proposta: se sei libera domani pomeriggio mi cambio turno e ti porto su …( il nome della località in cui aveva casa). Dai ama accetta. No dai non sono neanche depilata, ma sei bellissima, no dai…fai così domani prenditi giorno vai dall’estetista al mattino e poi ci vai. Gli mandò il messaggio, lui rispose subito dicendo. Non sai che voglia, ti conviene comprare una bella cremina per il dopo o il tuo maritino si accorgerà che sei arrossata. Il mattino dopo presi ferie e l’accompagnai a scegliere intimo e dall’estetista. A casa discutemmo sul come doveva essere vestita. Si che vado a vare la vacca ma non mi piace vestirmi da troia. All’ora concordata, nel primo pomeriggio, lei scese da casa, appuntamento nella via dietro il nostro caseggiato (un minimo di timore di essere scoperta doveva pur manifestarlo). Zatteroni, mini nera ( non esagerata) e camicetta leggera verdolina, sotto un bel completino. Quando gli arrivò il mess. che lui era arrivato invece d iessere eccitato, come lo ero stato in tutta quella vicenda, mi prese una brutta gelosia. Forse dentro di me speravo non andasse. L’accompagnai con lo sguardo sino a che non scomparve nell’ascensore. Mi ritrovai all’improvviso da solo con i miei dubbi, le mie gelosie. Non riuscivo a stare a casa usci, presi la macchina e andai verso la località in cui lui l’aveva portata. Non conoscevo il posto esatto me lo aveva descritto. Ad un tratto riconobbi la unifamiliare con il cancello grigio e la cassetta della posta tipo USA MAIL , il cuore iniziò ad andare a mille, rallentai e potei intravedere la macchina di lui nel giardino mentre la casa fda fuori sembrava completamente chiusa. Andai avanti e indietro un po' di volte ma non vidi nulla. Riuscii a fermarmi poco distante, ad un tratto lo vidi affacciarsi, guardare intorno, e poi vidi lei. Cazzo era bellissima e sorridente. Scesero assieme i gradini che li portava in giardino e prima di farla salire lui la spinse addosso alla macchina, ero un po' distante e defilato, ma capii bene che la stava palpando e poimiciando…che troia, che troia… gelosia e cazzo duro… scappai in avanti e guidai come un matto, volevo arrivare a casa prima di loro. Realizzai solo successivamente che lui tutto aveva tranne la fretta di riportarla a casa. Ci misero una vita ad arrivare e io rosicavo, ogni minuto mi sembravano ore. Lei entrò, dentro m isi mosse qualcosa, le andai incontrò e le misi la lingua in bocca, la spinsi sul divano, le tolsi gli slip, lei era semi sdraiata a gambe larghe io in ginocchio, con le mani le arii ancora di più le gambe e mi tuffai di viso sulla figa. Mi bloccò la testa con le mani. No amore, no dai, non mi sono lavata bene, non c’era acqua calda. Non preoccuparti al massimo sentirò un po' di patata usata. No ama, dai…la voce le tremava, si è svuotato dentro. Mentre risalivo il suo corpo, le macchie anche su lseno erano inequivocabili. Glie lo infilai dentro, sentirla bagnata, gonfia ma nel contempo aperta mi faceva andare a mille. No ama piano per favore, mi brucia. Intanto con le mani stavo cercando esplorare il dietro, mi fermò ama, piano mi brucia tutto. Troia di sei fatta rompere bene e nel dirlo avevo aumentato il ritmo. Mi ci hai mandata tu, lo sapevi cosa mi faceva. Sei un cornuto. Si ama ti prego dimmelo ancora…sei un cornuto, ti fai scopare la donna da un altro. Anche io le venni dentro, restammo un po' così. Poi A. mi disse, ama ora però devo andare in bagno altrimenti domani mi brucia tutto. Mentre era in bagno sul suo cellulare arrivò un messaggio di lui: grazie per oggi, spero sia piaciuto anche a te. Dai ama rispondigli…anche a me è piaciuto mi sono divertita. Tuo marito? No è tranquillo, non sospetta nulla. Meglio così possiamo ripetere…ci vediamo al bar, se lo porti gli offro la colazione….segue

INSERITI 4 COMMENTI:
  • avatar A-man un inizio con le scintille.... non vedo l'ora della seconda parte..

    30-06-2025 23:55:18

  • avatar coso Bellissimo

    30-06-2025 23:52:35

  • avatar Jdjksxj Splendido

    30-06-2025 23:21:09

  • avatar lukros791 prosegui bellissimoooo

    30-06-2025 21:11:46