Marina 2
by Leodavincileo1989Viewed: 7 times Comments 0 Date: 27-07-2024 Language:
Il mattino seguente, mi svegliai ancora confuso e incredulo per gli eventi della notte precedente. Scendendo le scale, sentii il profumo del caffè e delle brioche appena sfornate. Marina era già seduta al tavolo, in un semplice abito estivo che metteva in risalto le sue forme e pose sensuali. Marina indossava un abito estivo semiaderente e sensuale, che accentuava le sue curve con grazia e malizia. Il tessuto leggero e fluido abbracciava il suo corpo, mentre un profondo scollo a V metteva in risalto il suo décolleté generoso. Il vestito era di un colore vivace, che risaltava la sua pelle abbronzata e le sue gambe toniche. A completare il look, Marina aveva scelto di indossare le scarpe nere con tacco alto che avevo suggerito, un tocco di eleganza e sensualità che, sebbene perfetto per la serata, sembrava un po' eccessivo per la colazione. Il tacco, però, amplificava ulteriormente la sua presenza affascinante, rendendo la mattinata (e la sveglia) ancora più carica di tensione e desiderio. Il cuore mi batté più forte nel petto mentre cercavo di mantenere un’aria disinvolta. Presi coraggio ed entrai in cucina.
Marina:
Buongiorno Leo, dormito bene?
mi chiese con un sorriso dolce ma malizioso.
Io:
Buongiorno zietta. Sì, abbastanza bene. Tu?
risposi, cercando di nascondere l'imbarazzo.
Marina:
Anch'io, grazie. Sai, ho pensato molto a quello che ci siamo detti ieri sera...
Il mio cuore accelerò. Cercai di mantenere la calma, ma la mia eccitazione era evidente.
Io:
Sì... anch'io.
Marina mi lanciò uno sguardo che sembrava leggere dentro di me.
Marina:
Sei un ragazzo molto affascinante, Leo. E molto coraggioso.
Io:
Grazie... anche tu sei... incredibile.
Lei rise, un suono dolce e musicale che mi fece venire i brividi lungo la schiena.
Marina:
Sai, mi piace molto come mi guardi. Mi fai sentire desiderata. E quella sensazione... è irresistibile.
Io:
Non riesco a smettere di pensare a te, zietta. Sei così... sexy.
Marina si sporse leggermente in avanti, il suo sguardo intenso.
Marina:
E tu mi fai sentire viva, Leo. Giovane. Desiderata. E sai una cosa? Mi piace stuzzicarti.
La sua mano si posò delicatamente sulla mia, il contatto era elettrico. Mi sentii come se il mondo intero stesse trattenendo il respiro.
Io:
Mi stuzzichi in un modo che nessun'altra riesce a fare.
Marina:
Forse perché capisco cosa desideri davvero. E adoro vederti desiderare.
Io:
Non so come farò a resisterti per tutto il mese.
Marina sorrise di nuovo, questa volta con un'ombra di sfida nei suoi occhi.
Marina:
Non devi resistere, tesoro. Possiamo divertirci, finché siamo discreti. Pensa a ieri sera come un assaggio di quello che potrebbe essere.
La sua mano si mosse sulla mia, lentamente, con un tocco che mi fece venire i brividi. Mi sentivo in trappola tra il desiderio e il senso del dovere.
Io:
Mi hai fatto impazzire stanotte. Non riuscivo a smettere di pensarti.
Marina:
Anche tu, Leo. Mi hai fatto venire una voglia incredibile. Ero lì, tutta nuda, a pensare a te.
Mi avvicinai un po' di più, sentendo il desiderio bruciante nel petto, ma il nervosismo mi bloccava.
Io:
Vorrei... vorrei toccarti, baciarti... fare tutto quello che abbiamo immaginato.
Marina sembrò esitare per un momento, poi scosse la testa leggermente.
Marina:
Leo, c'è una cosa che dobbiamo tenere a mente. Sono ospite qui e sono amica di famiglia. Non possiamo farlo davvero, anche se il desiderio è forte. Sarebbe troppo rischioso.
Sentii un'ondata di delusione mista a comprensione. Marina si alzò e mi guardò con un'espressione seria ma comprensiva.
Io:
Capisco, zietta. È solo che... il desiderio è così forte.
Marina:
Lo so, tesoro. Anche per me è difficile. Ma dobbiamo essere saggi. Tuttavia, voglio aiutarti a gestire questo desiderio.
Mi guardò con uno sguardo malizioso, ma anche con un tocco di rimorso.
Marina:
Se vuoi, posso lasciarti qualche indumento intimo o le mie scarpe con i tacchi che ti piacciono tanto. Puoi usarli per fare autoerotismo, ma promettimi che non li sporcherai e che li rimetterai al loro posto una volta finito.
Il mio cuore batté ancora più forte. Non potevo credere a ciò che stava suggerendo.
Io:
Ssì, certo. Prometto che sarò attento.
Marina:
Bene. Allora, cerca di rilassarti oggi e pensa a quello che ti ho detto. E ricorda, ogni volta che ti senti nervoso, pensa a me. E lascia che quel pensiero ti guidi.
Con un ultimo sorriso malizioso, Marina si allontanò dal tavolo, lasciandomi con il cuore in fiamme e la mente piena di immagini proibite e desideri inespressi. Non sapevo come avrei fatto a resistere, ma una cosa era certa: Marina aveva riacceso una fiamma dentro di me che non si sarebbe spenta facilmente.