STORY TITLE: Come sono diventata la sua puttana 
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Come sono diventata la sua puttana


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Come sono diventata la sua puttana

by Luna19
Viewed: 2290 times Comments 15 Date: 27-05-2022 Language: Language

Parte prima

La mia vita di coppia non era certo di quelle da raccontare, un rapporto ormai logoro, a letto la solita routine del sabato pomeriggio, più per “dovere” coniugale che per la voglia di sesso.
Ero ormai rassegnata a questa vita, non trovavo nemmeno il coraggio di farmi l'amante, qualcuno che almeno a letto mi facesse godere, qualcuno che mi scopasse come si deve.
Sapevo di essere ancora molto attraente, vedevo spesso gli sguardi degli uomini soffermarsi su di me, ed in particolare sul mio culetto, che modestia a parte malgrado la mia non più giovane età è ancora un “bel culo”.
Cercavo comunque di non lasciarmi andare, mettevo sempre il più possibile in evidenza le mie forme, pantaloni attillati, gonne corte e tacchi non mancavano mai nel mio outfit.
Non che fossi alla ricerca spasmodica di cazzo, ma se fosse capitato.... .
Il tempo passava e così anche la mia noiosa vita, mi consolavo con qualche uscita con le amiche ed un po di shopping, anche se a pensarci bene un'occasione l'avrei pure avuta, una sera in discoteca con delle amiche uno dei soli “galletti” da balera si fece più intraprendente, non era nemmeno poi così malaccio, e tra un ballo e l'altro tra una battuta e l'altra la sua mano scivolò sul mio culo, per un' attimo lo lasciai fare, ma quando cercò di baciarmi corsi via, malgrado tutto non riuscivo a concedermi a nessun altro uomo che non fosse mio marito.
Insomma non ero certo una donna felice.
Ma come sempre accade, mai dire mai, così quando meno te lo aspetti succede qualcosa che butta all' aria le carte e ti cambia letteralmente la vita.
Il mio qualcosa si chiama Luca, entra nella mia vita una mattina di aprile, come tutti i giorni stavo uscendo per andare in ufficio, un grosso camion bloccava il passo carraio impedendomi di uscire con l'auto, istintivamente un po alterata suonai il clacson, ed eccolo dal nulla comparve lui, l'uomo che da li a poco mi avrebbe fatto scoprire i segreti del sesso e fatto diventare una “puttana”.
Era bello, non giovane ma con un gran fascino, mi sorrise chiedendo scusa, disse che avrebbe fatto spostare immediatamente il camion che era li per il trasloco, era il nuovo inquilino del palazzo, e quando si avvicino al finestrino tendendomi la mano per presentarsi non potei fare a meno di sentire il suo profumo, buono ed inebriante, allungai a mia volta la mano e lui la strinse con vigore ma non forza, era calda morbida e forte, Luca disse presentandosi, Luna risposi quasi inebetita, erano secoli che non provavo quelle sensazioni.
Dopo pochi minuti il camion finalmente lasciò libero il passaggio, e quasi come una liberazione dopo averlo salutato mi allontanai, Luca mi sorrise nuovamente e mentre andavo via mi disse “mi scusi ancora” salutandomi con la mano.
Ero frastornata, erano bastati quei pochi minuti in sua compagnia per far si che dentro di me si scatenasse una tempesta che mi avrebbe travolto da li a poco.
Inutile dire che per tutto il giorno il mio pensiero fu rivolto al bel tenebroso giunto nel mio condominio, inutile dire che dentro di me non vedevo l'ora di rincontrarlo, inutile dire che anche se io non me ne rendevo ancora conto mi ero presa una sbandata per lui.
La sera tornai a casa dall' ufficio, da lontano vidi che il camion del trasloco era ancora li, il cuore cominciò a battermi più forte, speravo ardentemente di rivederlo, e proprio come se ci fossimo dati appuntamento eccolo davanti al portone che portava le sue cose in casa, lasciai velocemente la macchina in box e quasi di corsa andai all'ascensore sperando fosse ancora li.
Era li, “buongiorno, spero non abbia fatto tardi in ufficio” mi disse sorridendo non appena mi vide, io gli sorrisi a mia volta “No tranquillo, buongiorno a lei” risposi con un po d' imbarazzo.
Mi fece salire per prima sull'ascensore, e dallo specchio non potei non notare i suoi occhi dritti sul mio culo, evidentemente il mio lato B aveva colpito ancora, mi girai e con un sorriso malizioso lo salutai, mentre le porte si chiudevano i nostri sguardi s' incrociarono nuovamente.
Entrai in casa molto turbata, il nuovo incontro con Luca mi aveva nuovamente fatto risentire quel fremito che non provavo ormai da tempo, mio marito era ancora fuori, decisi così di buttarmi sotto la doccia per provare a calmare miei turbamenti.
Rimasi nuda davanti allo specchio, mi guardavo, non ero assolutamente niente male, quasi senza accorgermi la mia mano scivolò lentamente tra le mie gambe, sentii la mia figa leggermente umida, le dita cominciarono cosi a sfiorare il clitoride, le labbra e lentamente le mie dita s'insinuarono dentro di me, la mia eccitazione aumentava, ormai completamente bagnata decisi di entrare in doccia, aprii l'acqua e subito indirizzai il getto tra le cosce, un fremito mi attraversò la schiena fino a raggiungere il mio sesso ormai un lago, con una mano tenevo il doccino sulla mia figa, mentre le dita dell'altra mi penetravano con sempre più voluttà.
Non ci misi molto, l' orgasmo arrivò, forte ed intenso come ormai da molti anni non mi accadeva.
Mi resi conto che era stata la conoscenza di Luca a scatenare in me tutto questo, se questo da una parte mi turbava non poco dall' altra aveva fatto tornare alla luce la “FEMMINA” che albergava in me.
La serata trascorreva tranquilla, mio marito con le sue cose ed io persa nei miei pensieri, di cui naturalmente Luca faceva parte.
Improvvisamente il suono del campanello mi fece sobbalzare, non aspettavamo nessuno, mio marito andò ad aprire la porta, “Buona sera, scusate il disturbo, sono il vostro nuovo vicino” io dalla cucina riconobbi immediatamente la sua voce, il cuore cominciò a battere forte, era lui, si era presentato a casa nostra forse per caso o forse cercava proprio me, mio marito lo invitò ad entrare, io andai in salotto per salutarlo, non appena mi vide un sorriso illuminò il suo viso, “Ci si rivede” e scherzosamente raccontò a mio marito del nostro incontro della mattina.
“Scusate il disturbo, ma sono appena arrivato, volevo prepararmi un piatto di pasta ma mi sono accorto di non avere il sale” disse Luca un po imbarazzato, andai in cucina e ne presi un pacco, glielo porsi e nel farlo le nostre mani si sfiorarono, ancora una volta il suo tocco provocò in me un lieve turbamento.
Uscendo ancora una volta i nostri sguardi s'incrociarono dai suoi occhi e dal modo in cui mi guardò mi sembrò di capire che nemmeno io gli ero indifferente, la mia mente cominciò a fantasticare, e confesso che anche la mia figa lo fece.
Andai a letto e nel buio della stanza immaginavo di essere tra le sue braccia, la sua bocca che baciava la mia pelle, la sua lingua che esplorava il mio sesso regalandomi sensazioni ormai dimenticate, le sue mani che prendevano le mie natiche ed infine il suo cazzo dentro di me...
Passai una notte molto agitata, al mattino appena sveglia il mio primo pensiero fu per Luca, dicono che quando si ama una persona l'ultimo pensiero della notte ed il primo della mattina saranno proprio per lui, è così era stato.
Mi preparai con cura per andare in ufficio, indossai un' intimo molto sexy, gonna corta ed il solito tacco che slanciava il mio sedere, non so perchè lo feci, sicuramente perchè speravo ardentemente di rivederlo.
Purtroppo i miei desideri non furono esauditi, di lui nessuna traccia, un po' triste presi l'auto ed immersa nei miei pensieri andai in ufficio.
Mi rendevo conto che la mia mente era sempre rivolta a lui, non avevo mai provato una cosa del genere, sentivo che per quell'uomo avrei fatto qualunque cosa.
Scoprii solo dopo qualche tempo quanto questo fosse vero.
La giornata trascorse lenta, non riuscivo a concentrarmi, non vedevo l'ora di tornare a casa nella speranza di rivederlo.
Questa volta fui accontentata, quando scesi in box ne vidi uno aperto, passandoci davanti guardai dentro, era il suo, lui era dentro che molto probabilmente sistemava le sue cose.
Parcheggiai l'auto velocemente ed andai verso il box aperto, lui era di spalle, non si accorse che ero li fuori a guardarlo, rimasi in silenzio ad osservarlo per qualche secondo, poi prendendo il coraggio a due mani “Buongiorno” dissi, Luca quasi colto di soprassalto si voltò ed appena mi vidi un sorriso illuminò il suo volto, era bello da paura, sexy da panico, solo guardarlo mi eccitava.
“Buongiorno” rispose “Mi ha spaventato” disse ridendo, ero estasiata e credo che lui se ne accorse, “Cosa ne dici se ci diamo del tu” disse, naturalmente accettai la proposta, “volentieri, e per farmi perdonare questa sera ti aspetto a casa mia per un caffé” dissi di getto quasi senza pensare, sapevo che quella sera sarei stata sola, mio marito era fuori per lavoro e sarebbe rientrato il giorno dopo.
Luca accettò il mio invito, “Volentieri, io porterò il gelato” rispose, e così senza saperlo avevo dato il via a quello che mi avrebbe sconvolto la vita.
Mi preparai con cura, volevo essere irresistibile, sapevo perfettamente che quella sera non avrei resistito e mi sarei fatta scopare anche se era solo il primo incontro.
Scelsi un'intimo molto sexy, naturalmente non riuscii a mangiare nulla era troppa l'agitazione per l'incontro della sera.
Alle nove in punto, suonò il campanello, ebbi un sussulto, era arrivato.
Andai alla porta, indossavo una gonnellina molto leggera, ed una camicetta lasciata aperta quel tanto che basta per far intravedere il seno, le scarpe avevano un leggero tacco che non guasta mai.
Capii dal suo sguardo che avevo fatto colpo, mi squadrò dalla testa ai piedi, e porgendomi la mano mi salutò, io lo attirai verso di me e gli diedi un bacio sulla guancia, notai la sua sorpresa, decisamente non si aspettava questa accoglienza.
Quando andammo in sala si guardò intorno in cerca di mio marito, “Sei sola” domandò un po sorpreso.
“E' un problema?” chiesi, “Mio marito e fuori per lavoro”.
“Naturalmente no” rispose con un sorriso, i nostri sguardi s'incrociavano in continuazione, sentivo l'eccitazione scendere tra le gambe, lui mi osservava con desiderio, i suoi occhi indugiavano prima sulle cosce lasciate scoperte dal vestitino, poi sul seno che faceva capolino dalla camicetta.
Sentivo l'ardente desiderio di baciarlo, di sentire il suo membro turgido tra le mie labbra, di sentirlo dentro di me.
Eravamo seduti uno accanto all'altra, la sua mano improvvisamente si appoggiò sulla mia coscia, lo lasciai fare, lentamente la sentivo salire, mi accarezzò fino ad arrivare allo slip che delicatamente scostò, ero frastornata sentivo la mia figa già in un lago, finalmente le sue dita sfiorarono le mie labbra bagnate, rovesciai la testa all'indietro e mi lasciai andare e assaporai ogni più piccolo movimento di quelle dita sapienti.
“Ora tocca a te” disse tirando fuori il suo cazzo, tolse i pantaloni, la maglietta e rimase nudo davanti a me, la mia mano si strinse attorno al suo membro caldo e duro, e subito la mia lingua ne esplorò l'asta per poi prenderlo in bocca con avidità.
Tenevo quel cazzo in bocca come se non ci fosse stato al mondo nulla di più bello, lo succhiavo facendolo arrivare fino in gola, volevo sentire il suo caldo seme dentro di me, le sue mani mi tenevano la testa ed accompagnavano il ritmo il suo membro entrava ed usciva, le mie labbra lo avvolgevano completamente “Voglio il tuo seme” gli dissi quasi gemendo, pompai quel meraviglioso oggetto del desiderio per diversi minuti finchè un getto caldo e potente inondò la mia bocca, non ne persi nemmeno una goccia, con la lingua ripulii l'asta ed infine appoggiai la testa sul suo bacino, lui mi accarezzo, mi sollevò i capelli e guardandomi negli occhi mi disse “Sei stata fantastica”.
Ora volevo sentirlo dentro di me, volevo godermi quel cazzo come mai prima d'ora, la mia bocca corse nuovamente tra le sue gambe, il suo membro era nuovamente tra le mie labbra e non ci volle molto che tornò duro e vigoroso come prima, appena capii che era pronto mi girai mostrandogli le natiche, lui afferrò con decisione i miei fianchi ed appoggiò il suo cazzo alla mia figa che pulsava dal desiderio, delicatamente cm dopo cm lo sentivo entrare fino a che con un colpo deciso fu dentro di me, ero sua.
Mi scopava con vigore ma allo stesso tempo con dolcezza, ad ogni colpo lo sentivo sempre di più dentro di me, cercavo di allargare le mie gambe per accoglierlo il più possibile, l'orgasmo arrivò violento ed improvviso quasi subito, lui mi girò mi spalancò le cosce e si buttò tra le mie gambe, il suo cazzo ancora dentro di me, mi scopava, mi scopava finchè ancora una volta l'orgasmo non sopravvenne, insieme urlammo di piacere e ci lasciammo andare esausti.
Era stata la scopata più intensa che io ricordi, erano anni che non provavo un piacere così devastante.
Così cominciò la mia storia con lui, anche se ancora non me ne rendevo conto quell'uomo avrebbe tirato fuori la puttana che c'era in me.
Gli incontri si susseguivano, le nostre scopate erano sempre più appaganti ed appassionate, avevo riscoperto il piacere misto al sentimento che Luca mi stava dando.
Accadeva che spesso durante i nostri rapporti che lui accennasse al fatto che gli sarebbe piaciuto scoparmi insieme ad altri uomini, gli sarebbe piaciuto vedermi mentre mi concedevo ad altri insieme a lui.
Da prima ci ridevo sopra assecondando queste sue fantasie, ma man mano che il tempo passava mi rendevo conto che in cuor mio la cosa non mi sarebbe affatto dispiaciuta, fantasticavo anch'io sulla possibilità di soddisfare più uomini, di godermi più cazzi contemporaneamente.
Accadde così che una sera mi disse che avrebbe organizzato una partita di poker a casa sua, e mi chiese se mi sarebbe piaciuto essere “la posta” in palio, da prima feci la sostenuta, non potevo concedermi così facilmente, ma alla fine gli dissi che ci avrei pensato e gli avrei fatto sapere le mie intenzioni.
Sapevo già perfettamente che avrei accettato, solo il pensiero di scoparmi quattro uomini insieme mi faceva bagnare.
Conoscevo bene i suoi amici, ed erano tutti uomini molto interessanti, bella presenza e prestanza fisica notevole anche se non più giovanissimi, malgrado non volessi ammetterlo non vedevo l'ora che arrivasse quella serata.
Naturalmente non dissi niente a Luca fino al giorno prima della partita, “Ok” gli dissi, “Sarò la vostra posta in palio, verrò da te e vedremo come andrà”.
Luca ne fu entusiasta, sei davvero una gran troia aggiunse, sapevo che ti piaceva il cazzo, ma francamente non avrei scommesso un centesimo sul fatto che ci saresti stata.
Per mettere un sigillo alla cosa, accosto l'auto in un parcheggio un po isolato, abbasso la cerniera dei jeans è tirò fuori il suo cazzo già duro per l'eccitazione e senza dire una parola mi prese la testa tra le mani e la portò al suo uccello, naturalmente non mi feci pregare, cominciai a pompare con ingordigia, la mia bocca avvolgeva completamente quell'asta dura e calda, le sue mani frugavano tra le mie gambe, le sue dita s'insinuavano nella mia figa, sentii il getto caldo e potente riempirmi la bocca ingoiai tutto fino all'ultima goccia.




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