Parte 19 - Tutto iniziò così (racconto vero)
by Andreacp32Viewed: 356 times Comments 10 Date: 18-10-2021 Language:
Il giorno del ritorno di Silvia chiesi a Marco di lasciarmi casa libera perché volevo che l’inizio fosse subito spumeggiante. Avevo detto a Silvia di andare a casa sua giusto per mettere giù le valige, prendere il suo vibratore e poi venire immediatamente da me che l’avrei aspettata a casa. Ci rimase inizialmente male ma le dissi che stavo predisponendo tutto per il suo arrivo. Avevo sistemato una serie di cose in ogni parte della mia stanza. In un cassetto il nuovo vibratore, in un altro le manette, in un altro la benda. Dopo avermi avvisato del suo arrivo in Italia, aspettai che arrivasse finalmente a casa mia. Il mio abbigliamento era esclusivamente un accappatoio. Finalmente il campanello suonò e Silvia entrò in casa. Non parlammo, ci baciammo e basta con lei che quando riprendeva fiato diceva parole dolci su quanto mi amava e quanto voleva solo me. Non ci badai e iniziai a spogliarla per averla finalmente nuda. Poi le dissi di sdraiarsi sul letto e incominciai l’esplorazione dei suoi buchi con la lingua e con le dita e non so se fosse suggestione ma mi sembrò che il culo fosse più largo. La figa mi sembrava come sempre. Dopo poco le presi dalla borsa il vibratore e glielo infilai. Con quel vibratore l’orgasmo è garantito in pochi minuti e per questo quando vidi che stava per venire, lo fermai lasciandoglielo dentro. Lei tentò di allungare la mano per riaccenderlo ma la bloccai. E le dissi di alzarsi tenendolo dentro. Mi eccitava vederla in piedi con quel vibratore bello grosso in figa. Le dissi di aprire l’armadio e di scegliere un cassetto. Mentre si avvicinava all’armadio mi prese il cazzo con una mano e si abbasso per dargli un bacio e mi disse “mi mancava questo cazzo e lo voglio”. Le spiegai che ogni cassetto conteneva qualcosa con cui avremmo subito giocato. Aprì quello con le manette. Fortunatamente il mio letto aveva dei pomelli alle estremità, così misi le manette attorno ad uno di questi e poi le misi le manette ai polsi. Era uno spettacolo con le braccia alzate e bloccate al pomello con le manette, tutta nuda e con il vibratore in figa. Lo riaccesi e mi guardai lo spettacolo di lei che si contorceva ma che non poteva muoversi più di tanto. Mi gustai il suo orgasmo mentre mi guardava con i suoi occhioni pieni di voglia. Dopo l’orgasmo il dildo venne ricacciato fuori dalla sua figa. La leccai un po’ e poi lo rinfilai. Volevo che quel giorno venisse più di quanto era venuta con quei tre e per questo motivo dovevo fare in modo di trattenere le forze. Con il vibratore in figa ma non acceso le salii sopra e glielo misi in bocca. Lo gustava come piaceva a me, con voglia e piacere. La guardavo e le davo della troia e lei annuiva e basta e continuava a succhiare. Continuavo con frasi del tipo “ti sei fatta scopare da tre tipi puttana e so che ti eccita ripensarci”. Lei non rispondeva e si dedicava solo al mio cazzo. Ad un certo punto allungai la mano dietro per accendere il vibratore e, appena partito, sentii il mio cazzo divorato. Lo succhiava fino in fondo sbattendomi la bocca sul pube e la mia sborra iniziava a salire. Sentii le sue gambe muoversi e che il suo secondo orgasmo era in arrivo e quindi mi staccai dalla sua bocca. Esplose in un orgasmo e nel mentre disse “nooo voglio la tua sborra”. Le spiegai che ero io a fare il gioco e che lei doveva solo assecondare. Fermai il vibratore ma lo lascia dentro. Lei allora guardandomi mi disse “oh si mi fai scopare e tu ti gusti la scena. Immaginami con Carlos, Emil e Rasmus”. Le dissi che era una troia e lei specificò di essere la mia troia. A quel punto le dissi che doveva indicarmi un altro cassetto e che avrei preso io il regalino all’interno. Scelse quello con la benda che le misi subito sugli occhi. La situazione le piaceva e le proposi di immaginare che ci fossero altri uomini lì con noi e che fossero pronti a scoparla. Al suo immediato si, feci ripartire il vibratore e lei si dimenava sia con le gambe che con le braccia che quasi pensai mi smontasse il letto.
Io: brava troia godi
Lei: si sono vostra
Io: vedi che sei puttana. E quanti siamo
Lei: almeno 4
Io: perché almeno 4?
Lei: perché con tre l’ho già fatto
Avevo il cazzo a mille con quelle frasi ma cercai di trattenermi e di farle arrivare il terzo orgasmo. C’era un problema però. Era talmente bagnata ed eccitata che il vibratore continuava ad uscire a causa del suo dimenarsi. Mi ingegnai e presi una cintura con cui bloccai il suo piede sinistro al pomello più vicino e poi presi uno di quei fiocchi che si usano per i pacchi di natale e le legai anche l’altro piede al pomello di destra. Era uno spettacolo. Nuda, a gambe aperte, con il vibratore dentro, bendata e con le mani e le braccia bloccate. Venne muovendo le gambe a scatti e poi risputò fuori, spingendo con la pancia, il vibratore. Era imbiancato dai suoi umori e non attesi un secondo per metterglielo in bocca e farglielo ripulire. Mentre succhiava il vibratore le salii sopra e iniziai a scoparla. Le piaceva e a me piaceva darle qualche colpo fino infondo e intanto muoverle in bocca il vibratore. Lo toglievo e lei continuava con frasi.
Lei: bravi scopatemi e fatemi succhiare. Vi voglio tutti e voglio la vostra sborra.
Io: cazzo se continui così chiamo davvero qualcuno
Lei: fallo
Io: non provocarmi
Lei: è la nostra ultima settimana
Io: in che senso
Lei: poi cancelliamo
Non badai a quella frase ma restai piacevolmente sorpreso dal fatto che la sua figa non mi sembrava cambiata dall’ultima volta.
Mi tolsi dalla sua figa perché stavo per esplodere e rimisi il vibratore in figa e lo misi alla massima velocità. Solitamente arrivavamo al massimo alla velocità 4 su 6 ed infatti lei iniziò a dirmi
Lei: così è troppo. Ho il clitoride in fiamme
Io: puttana hai preso tre cazzi insieme e ti lamenti di questo?
Lei deglutì e non disse nulla, quasi stesse immergendosi nella fantasia. Allora mi avvicinai al suo orecchio e le dissi
Io: stai ripensando a quando ti facevi scopare?
Lei: sto pensando alla prima volta con Rasmus perché l’effetto è quello
La frase non mi era piaciuta ma non ebbi il tempo di pensarci visto che il suo orgasmo, il quarto, stava per arrivare. Iniziò ad aprire la bocca senza parole o gemiti che poi iniziarono con un “oh” e seguirono gli altri “ohhhh”. Il mio cazzo era pronto quindi lo avvicinai alla sua bocca senza farglielo sentire e cercai di trattenere la sborra per quando avesse avuto la bocca aperta per bene. Lasciai andare il cazzo e il primo schizzo fu potentissimo. Lei lo sentii e cercò di tirare su la testa per prendere il mio cazzo con la bocca ma io mi retrassi e continuavo a colpirla con gli schizzi. Era un continuo deglutire e riaprire la bocca e poi glielo misi in bocca per farmelo ripulire. Sentito il cazzo ammosciarsi, lo fece scivolare fuori dalla bocca e mi disse
Lei: la tua sborra è sempre la migliore
Io: sei un’intenditrice
Lei: la riconoscerei tra mille
Io: potrebbe essere un bel giochino
Lei: oh si voglio mille cazzi che sborrano
Il mio cazzo non si drizzò ma ebbe un sussulto con questa ultima frase.
Non so quanto tempo fosse passato dal suo arrivo ma ero contento che fossimo già a 4 orgasmi. Non volevo però rischiare fastidi o dolori e quindi le dissi che era il momento di una pausa. Lei mi chiese cosa ci fosse nell’ultimo cassetto e le dissi che lo avrebbe scoperto dopo ma che l’avrei rimessa come era ora (bendata e legata e con vibratore in figa).
Le tolsi la benda e mentre stavo slacciando le manette e le nostre labbra erano vicine mi baciò e sentii il gusto della mia sborra. Lei mi guardò e mi disse
Lei: goditi la sborra e pensa sia quella di altri
Io: sei una troia
Lei: e tu un cornuto che ama la sborra
Liberata da tutto, Silvia si accinse a vestirsi ma la bloccai e le dissi che doveva rimanere così. Io mi misi l’accappatoio. La portai in sala e costatammo che erano già le 19.00 e che forse era ora di mangiare e rifocillarsi. Mi piaceva averla lì nuda e guardare quanto fosse sexy. La vedevo che si guardava intorno mentre io armeggiavo con i fornelli e quindi le chiesi.
Io: tutto ok?
Lei: ma devo restare così?
La guardai e le risposi di aspettarmi. Andai in camera presi il vibratore e tornai con quello in mano.
Io: hai ragione ti mancava qualcosa
Silvia abbozzo un sorriso e si lasciò inserire il vibratore, poi si sedette e mi guardò.
Lei: sei proprio un porco ma se arriva qualcuno?
Io: chiunque arrivi ti ha già vista
Ovviamente non le avevo detto che nessuno poteva arrivare anche se penso lo avesse intuito. Non so se per gioco o per la sua naturale indole da troia mi rispose
Lei: in effetti
Questa cosa mi diede subito un sussulto al cazzo e non potei fare a meno di porgerlo alla sua bocca e mentre lei mi succhiava da seduta vedevo che saltellava lievemente sul vibratore tenendoselo con una mano. La guardavo e le dissi
Io: ormai uno non ti basta più
Lei: oh si uno mi scopa e intanto ti succhio
Io: ce ne vorrebbero altri attorno a te
Lei: oh si altri in cerchio qui con i cazzi duri
Io: succhia che magari arriva qualcuno
Lei: e me lo mette anche nel culo
Io: tranquilla che avrai tutto
Silvia staccò nuovamente la sua bocca e guardandomi con un sorrisetto da porca mi disse
Lei: che hai in mente?
Io: dopo vedrai troietta
Mi tirò a se dall’accappatoio e mi baciò e mi disse
Lei: cornuto faccio ciò che vuoi e sono eccitatissima
Fu in quel momento che pensai, senza dire nulla, ad una delle miei idee malsane ma per il momento volevo continuare su quello che mi ero prefissato: farla impazzire di orgasmi per tutta la sera. Purtroppo avevo pensato a tutto ma non al cibo e mi resi conto che in casa non c’era nemmeno un barlume di sugo e le proposi della misera pasta al tonno. Fu una preparazione molto divertente perché Silvia non si tratteneva nel fare la porca e ogni volta che mi giravo verso di lei mi regalava posizioni, da seduta, con il vibratore sempre eccitantissime. Una volta la ritrovai a gambe spalancate che si muoveva il vibratore. La guardai e mi disse
Lei: dillo che ti eccita sapere che ne sono passati tanti qui dentro
Io: mi eccita che sei così troia
Lei: guardami che vengo ancora
Accese il vibratore ma la bloccai subito perché dovevo essere io a guidare il gioco. Perciò le rimisi il cazzo in bocca ma poco dopo lo tolsi per andare a vedere la pasta e lei fece il visino corrucciato e disse
Lei: dai voglio succhiarti
Io: come aperitivo?
Lei: mi piace quell’aperitivo
Non feci caso, o meglio, cercai di non fare caso a quello che aveva detto e preparai i piatti e li portai in tavola. Avvicinatomi a lei mi tirò per il cazzo che era rimasto duro ed iniziò a masturbarmi. Adoravo guardare lei che mi segava e che, con la faccia, di chi ha in quel momento il potere mi disse:
Lei: cornuto pensami mentre lo facevo con altri. Voglio accendere il vibratore dai
Io: no, quello non lo accendi.
Lei: allora dammi la sborra
Iniziò a succhiarmi forte e le mie forze stavano diminuendo. Ero pronto a sborrarle in bocca ma riuscii ad avere un barlume di coscienza e mi tolsi dalle sue labbra.
Lei: daiii ti prego
Sentivo il cazzo pulsare e sapevo che sarebbe bastata anche solo una carezza per venire. Mi ritraevo ma lei cercava di agguantarmi. Poi il genio.
Io: sulla pasta vuoi il grana o la sborra
Mi sorrise e si mise un dito vicino al labbro in maniera sexy, poi allungò la sua mano sul mio cazzo, mi fece avvicinare al piatto e iniziò a segarlo indirizzandolo verso la pasta. In pochi secondi uscì il primo schizzo
Lei: bravo cornuto schizzami la pasta, la voglio alla sborra
Mi fece sborrare tutto sulla pasta e poi ripulì la cappella con una breve succhiatina facendo un gemito tipo “mmm”. Iniziammo a mangiare e mi godetti l’intera scena di lei che mangiava la pasta e che mi mostrava dove fosse la mia sborra e di come se la mangiasse. Alcuni schizzetti erano finiti sul tonno e si vedevano ancora meglio e lei prima ci metteva la lingua e poi ingoiava il boccone e con un sorriso mi diceva che era ottima. L’unico motivo per cui non la scopai al secondo boccone è che ero appena venuto e non ne avevo le forze. Ridemmo un sacco durante la cena, soprattutto ogni volta che si accorgeva che c’era dello sperma (anche se verso la fine non si capiva più se fosse sperma o altro) e intanto io controllavo che avesse il dildo nella figa e che non lo facesse partire. Poi ci rilassammo davanti alla tv, ma nonostante le sue richieste di togliere il vibratore, non lo permisi e attesi che la mia voglia e soprattutto il mio cazzo ricominciassero a funzionare. Più ci pensavo e più il mio cazzo non dava risposte, così iniziai un interessante discorso su come avesse fatto la troia e sul fatto che non credevo all’ultima storia. Mi assicurò che era stato tutto vero e che aveva goduto come mi aveva detto. Mi feci descrivere tutti e tre i cazzi in tutta la loro forma e il loro vigore e le sue sensazioni ogni volta che ne aveva uno dentro. La voglia e il mio cazzo erano tornati pronti finalmente. Quindi accesi il vibratore giusto per scaldarla un attimo e poi, una volta rispento con sua grande delusione, la accompagnai in camera. La feci sdraiare, la bendai, rimisi le manette e le legai le gambe. Poi le dissi che era ora di prendere quello che c’era nell’ultimo cassetto. Presi il vibratore per il culo e glielo appoggiai e, se è pur vero che il suo culo è sempre stato sempre accogliente, non fece alcuna fatica ad entrare. Lei mi disse
Lei: porco mi fai riempire tutti i buchi
Non ebbe il tempo di finire la frase che il mio cazzo era nella sua bocca. Quando mi allontanai con la voglia di scoparla mi disse
Lei: vuoi ricreare la scena di qualche giorno fa?
Io: voglio farti sentire per quello che sei
Mentre mi dirigevo verso le sue gambe ebbi l’idea di aprire la porta della mia camera.
Lei: cosa fai?
Io: apro la porta così quando arriva qualcuno può godersi la scena
Lei: sei serio?
Io: certamente
Mi aspettavo che mi chiedesse di chiudere la porta o che dicesse qualcosa invece non rispose, si lasciò sfilare il dildo da culo e infilai il mio cazzo. La posizione era scomoda essendo lei praticamente bloccata e a pancia in su ma il mio cazzo entrava comodamente nel suo buco. Non so se fosse una mia sensazione ma il culo mi sembrava molto più largo. Poi decisi di scoparle la figa e quindi la liberai dal vibratore grosso e misi il mio cazzo sentendo subito che il calore della mia carne non l’aveva lasciata indifferente. Mentre la scopavo le sussurravo parole di umiliazione e lei si eccitava sempre di più. Poi con il mio cazzo in figa le infilai il vibratore da culo e con una mano le scopavo il culo col vibratore mentre con l’altra le mettevo in bocca il vibratore più grande. La sentii venire con il mio cazzo dentro di lei e vederla venire con un cazzo, anche se finto, in bocca mi eccito da matti. Non mi fermai ed ero intenzionato a scoparla ancora per farla venire di nuovo. Vedevo che le piaceva ma avevo come la sensazione che il prossimo orgasmo sarebbe stato difficile da ottenere. Cercai di modificare la velocità sia dei colpi del mio cazzo che quelli del vibratore ma non vedevo miglioramenti. Poi, lei, cercò di sfilarsi dalla bocca il vibratore grosso e mi disse.
Lei: mettimi nel culo questo
Io: porca vuoi una doppia con un cazzo gigante in culo?
Lei: si e poi fallo vibrare.
Infilai il vibratore nel suo culo e lo feci partire. Venne nel giro di due minuti e i suoi spasmi uniti al vibrare provocato dal dildo mi fecero esplodere dentro di lei. Se ne accorse e mi chiese di leccarla. Leccavo la mia sborra con lei che mi diceva
Lei: leccami e pensa che è tutta la sborra di altri, la sborra che mi ha riempito.
La mia lingua si muoveva vorticosa e grazie anche al vibratore nel culo venne di nuovo ma con un orgasmo stranissimo, quasi con dei singhiozzi. Nonostante non potessi vederle gli occhi, capii che era distrutta e quindi le liberai il culo dal vibratore e mi alzai per andare in bagno. Al mio ritorno la baciai e le dissi che era proprio un peccato che non fosse arrivato nessuno. E qui Silvia, la mia Silvia, mi fece capire quanto fosse troia dentro.
Lei: oh si, peccato perché poteva partecipare e divertirsi con me e tu magari ti godevi la scena facendoti una sega
Rimasi spiazzato perché il tono era serio e per di più non era sotto l’effetto dell’eccitazione e quindi non sapevo cosa risponderle. Decisi che sarei tornato sull’argomento dopo, in un momento di più eccitazione. L’idea malsana era sempre più forte. L’ultimo giochetto che avevo preparato, l’avevo visto in un film porno e l’ipotesi di farlo mi aveva sempre intrigato. Presi del ghiaccio in cucina e tornai da lei. Le infilai un cubetto di ghiaccio in figa e uno in culo. Mi posizionai tra le sue gambe e la mia lingua inizio a leccarla finchè pian piano il ghiaccio non si sciolse e sentii i suoi umori, i miei, la mia sborra arrivarmi in bocca. Aveva la figa e il culo gelidi ma mi confermò che era stato piacevole e che la aveva alleviata dal leggero fastidio che iniziava ad avere in modo particolare in figa. La cosa mi aveva divertito ma il mio cazzo era rimasto moscio e non avevo voglia di sforzarmi per farlo indurire. Così decisi di lasciarla lì e le dissi:
Io: ora vado di là a giocare alla play, se viene qualcuno invitalo pure in stanza. Se invece non viene nessuno, fatti risalire la voglia e chiamami che vengo a scoparti.
Non sapevo cosa aspettarmi ma ricevetti solo due parole di risposta
Lei: ok cornuto
La lasciai lì, bendata e legata e andai davvero a giocare. Mentre mi rilassavo continuavo a pensare all’idea malsana che avevo in testa e speravo che Silvia mi chiamasse per proporgliela nel bel mezzo di una scopata. Dopo un’oretta non sentii nulla e mi diressi in camera. Stava dormendo, così nuda e bellissima. La cosa mi eccitò e iniziai a sfiorarle il cazzo sulle labbra e accarezzarle le tette. Si svegliò e mi disse:
Lei: non è venuto nessuno, ti tocca scoparmi.
La lasciai bendata ma la slegai di tutto e scopammo in varie posizioni. Lei sopra mi cavalcò da vera amazzone, poi la presi a pecorina e quando sentii la sua eccitazione a mille le dissi
Io: è un vero peccato che stasera non verrà nessuno
Lei: sei un porco
Io: ma domani mattina Marco torna e potrei farti trovare legata e bendata
Mi ero esposto e volevo lasciare a lei la palla
Lei: e che vorresti fare?
Io: fingiamo che tu non sappia niente, lo faccio entrare e gli faccio fare una sega su di te
Lei: cioè?
Io: cioè gli dico che tu sei legata e bendata e che sono uscito per andare in bagno e gli propongo di rientrare con me e che si può fare una sega e venirti addosso. Tu non ti accorgeresti di nulla e penseresti che sia io
Avevo buttato ogni freno e lei mi assecondava
Lei: vuoi vedere un altro che mi sborra?
Io: si ma voglio essere complice con te alle sue spalle
Lei: sarebbe divertente poi scopare e pensare a lui segaiolo
Io: se mi dici di si, lo facciamo
Lei: facciamo l’ultima porcata e poi stiamo insieme per sempre
Proseguo?