STORY TITLE: Iniziazione: in metropolitana 
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Iniziazione: in metropolitana


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Iniziazione: in metropolitana

by milanostar2003
Viewed: 1046 times Comments 2 Date: 15-02-2021 Language: Language

Gioco saltuariamente ma da ormai parecchi anni, con lunghi periodi di interruzione (tipicamente in concomitanza con alcune relazioni) e periodi più intensi. Mi sono deciso a raccontare qualche esperienza... ma prima di incominciare con il gioco vero e proprio, vorrei raccontare un episodio capitato quando ero giovanissimo e che mi ha inziato a certe esperienze sessuali che ho poi approfondito in seguito. Ovviamente: una storia vera.

Avevo 19/20 anni e stavo tornando a casa in metropolitana, dopo essere stato a trovare la mia fidanzata dell'epoca. Erano le 22.30 circa... all'epoca la metropolitana non era molto affollata di sera, ma c'era comunque qualcuno. A me piaceva guardare le persone, più che leggere (i cellulari avevano numero ed sms).... e si, ho sempre sperato che potesse succedere qualcosa. Ho sempre subito il fascino di lingerie, calze, tacchi tanto che da giovane avevo quasi un ossessione per le donne mature (e in forma).

Mi mancavano una decina di fermate e noto davanti a me una bella donna piuttosto vistosa, probabilmente di origini latine. Aveva due stivali neri, di quelli che coprono il ginocchio, una gonna nera corta, e un fisico in gran forma. Anche di viso era piuttosto bella anche se si vedeva che era un po' su di giri e non troppo, diciamo centrata. Questo particolare mi fece eccitare e osare un po'. Infatti iniziai a guardarla... le gambe, ma anche e soprattutto gli occhi, cercando un contatto visivo. A un certo punto mi guarda e sa che la guardo. Passa qualche fermata e io continuo a guardarla, in maniera inequivocabile, ma non eccessivamente insistente per non dare fastidio. Lei ricambia. Lei non scende e io non scendo... e pian piano l'incrocio di sguardi si intensifica. Inizio ad essere piuttosto sicuro che la cosa non sia casuale (sono sempre stato molto e forse anche troppo educato con le donne.. anche se ho sempre trovato un buon riscontro con il genere femminile, sento sempre il bisogno di qualche segno, per decidermi ad osare). L'unico dubbio... era che non fosse una donna... era troppo bello per essere vero... che una donna incontrata in metro cosi mi guardasse con quell'audacia. Adoro quella sensazione di incertezza in cui pian piano cresce l'eccitazione, ma non sei ancora sicuro al 100% di come finirà una certa situazione. Seduto su quel sedile scomodo, il cazzo mi era diventato di marmo).

Arriva la mia fermata, ma qualcosa mi dice che devo tentare la fortuna. Non scendo. Tra due fermate c'è Loreto, molti scendono a Loreto, magari anche lei? Se non scende, scendo io e la finiamo qui. Il gioco di sguardi continua e lei si alza dalla sedia per scendere proprio a Loreto. Fantastico. Mi alzo anche io e mi metto in coda. Ci guardiamo ancora con la coda dell'occhio, ora più vicini. Quando usciamo dalle porte lei è un po' indietro.. anche io prendo tempo e faccio passare tutti, cosi da uscire vicini quasi per ultimi. Lei si dirige verso la cartina delle metro e io prendo il coraggio a due mani:

deve andare da qualche parte? Posso aiutarla?

... il cuore mi pulsa e il cazzo nelle mutande è durissimo. Lei mi sorride e risponde qualcosa che non ricordo bene... non ricordo neanche quelle tre/quattro battute tra quella frase e il momento in cui le ho detto che era una bella donna e lei mi ha detto che anche io ero un bellissimo ragazzo. Il suo alito sapeva di alcol... l'accento sembrava brasiliano e da vicino era sempre bella, anche se visibilmente un po' fuori. La facilità con cui tutto si stava svolgendo mi fa balenare un unico pensiero... è un trans (senza offesa a nessun* .. solo una questione di gusti personali). Questo mi intimorisce un po', ma chiacchierando molto brevemente viene fuori che anche lei era fidanzata come lo ero io.

Ci dirigiamo verso il tunnel. Chi è di Milano sa che a Loreto ci sono tunnel che rimangono spesso semi deserti negli orari non di punta... diciamo che ci vogliamo rivedere e lei mi segna il numero. Facciamo per salutarci e iniziamo a baciarci con la lingua e con una grande passione, in mezzo al tunnel della metropolitana. Lei sente che il mio cazzo è duro e mi dice..

come sei eccitato

. Inizia a mettermi la mano nei pantaloni prima da fuori e poi dentro... non me lo faccio ripetere due volte e infilo la mano sotto la gonna.. ha i collant ma scopro finalmente, senza alcun dubbio che non è un trans.... questo mi galvanizza e mi fa eccitare ancora di più. Le tocco la figa, che sento bagnatissima attraverso i collant, e il seno (rifatto bene :)). Lei continua a segarmi perché il mio cazzo è davvero di marmo. Sono eccitatissimo e vengo nella sua mano. Lei si asciuga ci salutiamo, mi da un bacio e mi dice:

scrivimi, ma non la sera che il mio fidanzato è geloso

.

Ci abbiamo messo qualche mese a trovare il modo di rivederci... al capolinea di non so che tram in fondo a via ripamonti, dove abitava lei (in realtà stava traslocando). Diluviava... una pioggia incredibile come lo sono gli acquazzoni primaverili. Lei è salita in macchina con me. La mia prima macchina.. un'utilitaria... Rivista di giorno, non ubriaca, non vestita da porca come la prima volta (in realtà mi ha detto che era per via della pioggia e si era dovuta cambiare) mi sono accorto che era molto più bella di come me la ricordavo. Anzi... una figa incredibile. Abbiamo parlato un po' ma poi abbiamo iniziato a baciarci e toccarci. Cosi, in pieno giorno, ma coperti dalla pioggia, lei ha iniziato a prenderlo in mano e poi in bocca. Un pompino stratosferico. Mi metto il preservativo e in una posizione scomodissima in cui puoi resistere forse solo a 20 anni la scopo in macchina con i vetri bagnati di pioggia.

Una volta venuto ci siamo salutati... lei stava partendo mi pare (per il Brasile?)... non l'ho mai più vista, ma spesso ricordata. Dopo diversi anni di incontri anche se molto saltuari posso dire che la magia dell'incontro per caso non è imitabile con contatto chat e appuntamento. Ma un po' di quella storia e di quell'eccitazione di quel giorno, la cerco in tutti gli incontri che faccio.

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