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Diario di una sweet


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Diario di una sweet

by PrincipessaeCornuto
Viewed: 426 times Comments 0 Date: 27-11-2019 Language: Language

Frammenti d’essere a fine giornata:

Arrivano a volte degli istanti in cui sembra che i pensieri sovrastino la mente e tutta la propria persona, identificandosi inevitabilmente con essa, perché chi siamo sennò ed altrimenti se non ciò che pensiamo? Arriva il caos, la confusione, quando le parole escono come fiumi in piena quasi senza controllo con l’unica ed inesorabile certezza che risiede nell’impellente necessità di farle uscire, fluire dalle labbra pur senza fiato e fuori dalla propria volontà, da mani che imprimono vissuti nero su bianco. Arrivano gli abissi, i tormenti, le gioie, le speranze, i desideri, le emozioni contrastanti, gli stati d’animo a cui non si sa dare un nome e, nonostante, ci si spinge insistentemente a tentare di ricercarlo mossi dalla misera ed al contempo fondante condizione umana che necessita di trovare un approdo fermo e sicuro nel fluire della vita, intimoriti ed affascinati dalla sua forza dirompente. Arriva la coscienza, l’immaginazione, gli interrogativi che esulano ed eccedono ogni ragione ed ogni meccanismo cognitivo a cui la scienza possa dare giustificazione. Arriva la lotta fra testa e cuore, arriva la responsabilità che chiama e la mente che sfugge. Arriva l’Anima che ci ricorda chi siamo nella nostra unicità, col talento, le risorse e i tormenti, con tutti i limiti e i pregressi che ci hanno fondato, quell’Anima che ci richiama alla vita con trepidazione e spavento. Arriva il ricordo di uno sguardo che trafigge il cuore e rimane nella mente e nello stomaco, arriva la volontà di ricercare il fascino e l’armonia delle parole, le sole attraverso le quali l’essenza può trovare espressione. Arriva la debolezza dell’umanità che ricerca la forza della spiritualità, consapevoli entrambi di essere l’una indispensabile e necessaria all’altra ed inevitabilmente fuse insieme nell’entità dell’Essere Persona. Arriva il calore di una voce che rimane, insieme alla poesia di uno sguardo che legge il senso interno di ogni cosa. Arriva il fascino di una mente che attrae e spaventa. Arrivi Tu, il sorriso di un giorno che non è lo stesso rispetto al precedente. Arriva il silenzio e arrivi di nuovo Tu, Tu Uomo, Tu Donna, Tu Persona, Tu Sorriso e Parole che scaldano il cuore e tediano la mente, Tu Complessità, Tu Valori, Tu Dubbi, Tu Incertezze, Tu Soddisfazione, Tu Amore, Tu Desiderio, Tu Mancanza, Tu Giorno, Tu Notte, Tu Consapevolezza, Tu Intuizioni, Tu Emozioni, Tu Ansie, Tu Debolezze, Tu, Sentimento, Tu Forza, un Tu in cui tutti e ciascuno ci riconosciamo differenti e accumunati dalla stessa diversità che fondandoci ci permette di riconoscerci in unicità che contraddistingue ed identifica, avvertendo un senso interno che necessita di riscontrarsi e conoscersi attraverso l’Altro. Arriva quell’Attimo che sovrasta, che supera, è il pensiero che pensa oltre il logico ragionare anche quando l’uomo non vuole, è il Pensiero che pensa l’uomo, che pensa la preoccupazione, che pensa l’amore, anche quando non lo si stava cercando, è il Pensiero che giunge da un Altrove, improvviso ed inaspettato, che si imprime e si impone. Arriva a chiudere il giorno ed aprire la notte il Linguaggio che parla la lingua dell’Essere, la Poesia che accarezza il cuore:

“Vieni dal cielo profondo o esci dall’abisso,
Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
ed in questo puoi essere paragonata al vino.
Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l’aurora;
profumi l’aria come una sera tempestosa;
i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un’anfora
che fanno vile l’eroe e il bimbo coraggioso.
Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
Il Destino irretito segue la tua gonna
come un cane; semini a caso gioia e disastri,
e governi ogni cosa e di nulla rispondi.
Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
dei tuoi gioielli l’Orrore non è il meno attraente,
l’Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.
Verso di te, candela, la falena abbagliata
crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
L’innamorato ansante piegato sull’amata
pare un moribondo che accarezza la tomba.
Che tu venga dal cielo o dall’inferno, che importa,
Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m’aprono la porta
di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?
Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
tu ci rendi fata dagli occhi di velluto,
ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
L’universo meno odioso, meno pesante il minuto?”
Charles Baudelaire

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