ERZÄHLUNG TITEL: Il Tarlo e la Proposta Indecente 
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ERZÄHLUNG

Il Tarlo e la Proposta Indecente

by MisterFive
Gesehen: 82 Mal Kommentare 0 Date: 19-07-2025 Sprache: Language

La relazione clandestina tra Lara e Diego continuò, un'ombra sempre più lunga e minacciosa nella vita apparentemente perfetta di Lara. Le loro occasioni si concentravano soprattutto nel giorno libero di lei, un intervallo di tempo rubato al mondo, un'oasi proibita che si insinuava con prepotenza tra gli impegni e i preparativi del matrimonio. Lara era un'altalena impazzita tra l'eccitazione bruciante di quella situazione nuova e i morsi acuti dei sensi di colpa verso Giovanni. Si svegliava nel cuore della notte, il cuore che le batteva all'impazzata, il sudore freddo sulla pelle, il pensiero di Giovanni che le attanagliava lo stomaco mentre il ricordo del corpo di Diego le provocava brividi proibiti. Si sentiva nauseata dalla sua stessa ipocrisia, e lampi di immagini contrastanti si alternavano nella sua mente: le mani di Giovanni che le accarezzavano i capelli con dolcezza e poi quelle di Diego che la afferravano con una decisione quasi brutale. Ogni gesto d'amore di Giovanni – un bacio sulla fronte, una frase affettuosa – la faceva sussultare, sentire una fitta di repulsione verso sé stessa, costringendola a forzare un sorriso mentre dentro urlava.
Giovanni, dal canto suo, stava finalmente uscendo dalla sua bolla di felicità prematrimoniale. Il tarlo del dubbio, piccolo e insidioso, aveva iniziato a farsi strada nella sua mente, rosicchiando la sua serenità. Non era uno stupido, in fondo. Le risposte di Lara ai messaggi, sempre più vaghe e ritardate, la sua distrazione lampante durante la pianificazione del matrimonio, il fatto che evitasse il contatto visivo in certi momenti, o che il suo telefono fosse sempre a portata di mano, oppure girato a faccia in giù sul tavolo – segnali che prima aveva ignorato, imputandoli allo stress, ora cominciavano a formare un disegno inquietante. Inizialmente, cercava di razionalizzare,

È solo stress, amore mio, il matrimonio è un passo importante.

Ma poi, quella vocina insistente gli diceva che qualcosa non quadrava. Lara era persa nei suoi pensieri più spesso, il suo nervosismo era palpabile quando rientrava dalle sue

uscite con le amiche

.
Il rapporto tra Lara e Diego si approfondì, ma in un modo tutt'altro che standard. Non era la tipica storia di due amanti che si conoscono intimamente. Diego era una persona non comune, un predatore con una mente aperta, un esteta del piacere. Amava il sesso, in ogni sua sfumatura, e non aveva paura di parlarne, di esplorare. Era deciso, e quando Lara, devastata dai sensi di colpa, si stringeva a lui dopo un amplesso selvaggio, lui le sussurrava all'orecchio, non parole d'amore convenzionali, ma pensieri, idee, sfumature possibili nel loro rapporto che le facevano rizzare i peli sulla nuca.

Il sesso è libertà, Lara,

le diceva, mentre le accarezzava la schiena.

La società impone limiti, ma noi siamo qui per abbatterli, no? Il problema non sei tu, o quello che provi, ma la gabbia in cui ti hanno messa.

Le parlava di fantasie condivise, di un tipo di relazione che esulava dai canoni, in cui la possessività era assente e l'esplorazione del piacere era prioritaria. Diego sfruttava abilmente la vulnerabilità di Lara, non con la forza bruta, ma con una seduzione intellettuale sottile, presentandosi come colui che la capiva veramente, colui che la poteva

liberare

dalle sue inibizioni e dal suo senso di colpa, trasformandolo in una eccitazione ancora più perversa.
Nel frattempo, Giovanni, ancora profondamente innamorato di Lara, aveva cominciato a indagare, seppur con discrezione. La sua mentalità aperta lo portava a considerare che Lara potesse avere fantasie o desideri non soddisfatti, piuttosto che pensare subito a un tradimento. Cercava di prolungare le conversazioni la sera, sperando che lei si aprisse. Una volta, sentendosi un detective da quattro soldi, controllò il suo telefono mentre lei era sotto la doccia, sentendosi sporco e in colpa per un'azione così meschina. Non trovò nulla, ma il suo gesto lo tormentò. In un altro momento, provò a chiedere casualmente a un'amica di Lara se avessero notato qualcosa di strano in lei, liquidando la domanda con una battuta. Le risposte evasive e la crescente distanza di Lara lo tormentavano, spingendolo sempre più verso la dura verità.
Durante uno dei loro incontri clandestini, l'aria nell'abitacolo della monovolume era ancora densa di sesso e sudore. Dopo un orgasmo condiviso, mentre Lara era ancora persa nei suoi pensieri, Diego le sussurrò all'orecchio con la sua voce suadente, quasi un gioco erotico che le fece accapponare la pelle.

Sai, amore, non trovi che sia dannatamente eccitante l'idea che il tuo uomo sappia che sei stata posseduta da un altro? C'è chi la vive come una cosa pazzesca, sai? Una libertà nuova... una trasgressione che accende.

Lara sentì un brivido freddo, misto a una strana eccitazione, percorrerle la schiena. Il cuore iniziò a battere all'impazzata.

E poi,

continuò Diego, con uno sguardo che le leggeva l'anima e un sorriso malizioso,

io sono uno a cui piace sperimentare nuove libertà, nuove avventure. Un sesso a tre, ci hai mai pensato? Conoscendo te, sono sicuro che ti piacerebbe.

Lara rimase senza parole, affascinata e spaventata. Era incuriosita, spaventata, sì, ma anche illuminata da quella che sembrava una folle, perversa via d'uscita. Un modo per liberarsi, per spezzare le catene. Ma come avrebbe potuto parlarne a Giovanni? La sola idea le stringeva lo stomaco in una morsa.
Giovanni, intanto, si era ormai convinto. Lara gli stava nascondendo qualcosa di grosso, qualcosa che lo stava divorando. La sua pressione su di lei aumentava, seppur involontariamente. Le sue domande diventavano più insistenti, i suoi sguardi più scrutatori.

Amore, tutto bene? Mi sembri così distratta ultimamente, come se fossi altrove,

le disse una sera, e Lara si chiuse ancora di più, il senso di colpa che la divorava.
Un giorno, il destino, o forse il suo corpo, ci mise del suo. Giovanni si sentì male. Una brutta influenza, febbre alta. Niente di grave, ma fu costretto a restare a casa proprio nel giorno libero di Lara. Fu la goccia che fece traboccare il vaso, un vero fottuto disastro. Lara era un fascio di nervi, agitata, si muoveva per casa come un fantasma, controllava il telefono di nascosto con gesti furtivi, inventava scuse sempre più deboli per uscire.

Devo andare a prendere le medicine per te, tesoro... poi passo un attimo da Martina, ha bisogno di un consiglio urgente...

Giovanni, dal letto, la osservava con occhi febbricitanti ma lucidi. Non c'era bisogno di essere Sherlock Holmes. Capiva che c'era qualcosa di grande, di devastante, che doveva sapere. Ma non infierì. Non una parola di accusa. Anzi. Quando lei, dopo aver inventato una

cena improvvisata con un'amica

di durata sospetta, tornò a casa, Giovanni l'aspettava sveglio in sala sul divano, avvolto in una coperta. Senza una parola, si alzò, la abbracciò, la strinse forte a sé, la coccolò come un bambino, ignorando la sua stessa debolezza. Le sussurrò all'orecchio, con una voce roca di febbre ma piena d'amore puro e disperato:

Ti amo, Lara. E ti amerò sempre, qualsiasi cosa succeda. Ricordalo.

Lara si sciolse in un pianto silenzioso, senza fiato, sentendo il peso del mondo e di tutte le sue bugie sulle sue spalle, un'esplosione di emozioni represse che non riusciva più a contenere.
Lara si sentiva in un vicolo cieco, soffocata. La proposta di Diego, per quanto folle e moralmente ambigua, iniziava a sembrarle l'unica via d'uscita per rompere quel cerchio di menzogne. Anche Diego, con la sua insistenza sottile ma costante, le faceva capire che quella situazione non poteva durare.

Non puoi vivere in questa menzogna, Lara. La verità, per quanto scomoda, ti renderà libera. E se Giovanni ti ama davvero, capirà.

La sua voce, calma ma ferma, risuonava nella sua testa, spingendola a considerare seriamente l'idea, per quanto assurda.
Giovanni, grazie anche al suo carattere forte e alla sua mentalità aperta, aveva capito che era ora di affrontare la realtà. Qualsiasi cosa stesse succedendo, doveva venir fuori. Non poteva più ignorare i segnali, né l'agitazione di Lara. Era determinato. Doveva affrontare Lara, mettere le carte in tavola e risolvere quello che stava succedendo, qualsiasi cosa fosse, qualsiasi dolore avrebbe comportato. Era un atto d'amore e di coraggio.
Qualche giorno dopo, complice anche una serata passata in modo stranamente piacevole, con Giovanni che lanciava frecciatine mascherate da battute, i due si ritrovarono sul divano. Giovanni, con un sorriso tirato, aveva detto:

Si vede che le tue amiche ti fanno bene, hai un'aria diversa ultimamente... Chissà cosa vi raccontate voi donne quando gli uomini non ci sono?

Il tono era leggero, ma lo sguardo era un chiodo fisso. Lara si sentiva sempre più a disagio, sapendo che la verità era appesa a un filo sottile.
Faccia a faccia. Lo stesso divano dove, in un pomeriggio piovoso, Lara si era abbandonata al piacere proibito con Diego. Ora, in quel silenzio denso di non detti, quel divano era il palco di una resa dei conti imminente, carico di segreti e paure.

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