ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Sofia - incontro (2 parte) 
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ИСТОРИЯ

Sofia - incontro (2 parte)

by RickBlaine
Посмотрели: 234 раз Комментарии 2 Date: 14-07-2025 Язык:Language

Continuammo a flirtare ancora per un po’, ma si vedeva che il ghiaccio era rotto e lei non vedeva l’ora di fare sul serio. Luciano era una comparsa sullo sfondo, stava finalmente vedendo realizzarsi il suo sogno, ma si rendeva anche conto che la cosa gli dava un nodo allo stomaco. Non erano problemi miei, comunque. Vuoi farti fottere la moglie, e allora stai zitto e goditi lo spettacolo gli avrei detto.
Intuendo la sua voglia le dissi “Andiamo!” e ci alzammo. Luciano si affrettò a seguirci. Lei camminava appoggiandosi a me “Oddio, mi sa che ho bevuto troppo” scherzò con un risolino. “Non ti preoccupare, che ci mettiamo subito comodi” – le dissi, e poi rivolgendomi a lui _ “dove avete la macchina!? Guida tu!”
Io e Sofia ci accomodammo sui sedili posteriori, Luciano senza protestare si mise al volante e mise in moto.
“Fai un bel giro lungo…e goditi lo spettacolo se vuoi, ma senza fiatare e soprattutto senza distrarti dalla guida!”
“Certo” – ed intanto vidi che si stava aggiustando lo specchietto retrovisore per avere una miglior visuale di dietro. Sofia si era accucciata ame come una gattina che faceva le fusa. Luciano guidava nelle strade quasi deserte e noi due dietro iniziammo a baciarci, mentre le infilavo una mano sotto il vestito. Era nuda sotto e le mie dita entrarono facilmente in lei già abbondantemente bagnata”
“Sei una troia” – le dissi – “tutte ste scene e poi lui ti dice di non mettere le mutande e tu lo accontenti subito eh!? Si vede che avevi proprio voglia di cazzo stasera”.
“Sì sono una troia” – rispose ansimando – “ed ho bisogno di cazzo stasera”. Si scostò da me e prese ad armeggiare con la patta dei miei pantaloni finché riuscì a tirarmelo fuori. Era già bello duro e lei lo rigirò fra le mani con malcelata ammirazione, poi se lo fece scivolare in bocca ed iniziò un meraviglioso pompino.
Mentre lei era all’opera lì sotto approfittai per sfilarle di dosso il vestito lasciandola completamente nuda. Luciano continuava a guidare, ma sempre più spesso incrociavo il suo sguardo sconvolto attraverso lo specchietto retrovisore. Stava vedendo l’adorata mogliettina comportarsi come la più consumata delle puttane e la cosa, sebbene fosse il suo sogno da tempo, lo lasciava sgomento.
“Guarda la strada tu!” – lo apostrofai –“ che qui ci penso io!! Vero, Sofia?!”
“Mmmhhh sì, amore… non rompere…” – fece lei, staccandosi per un attimo dal giocattolo che stava quasi divorando. Non volendo venire troppo presto la staccai da me e la feci sdraiare supina, le braccia alzate ad aggrapparsi alla portiera e le gambe aperte che mi offrivano il suo sesso. Mi ci tuffai con tutta la faccia prendendo a leccarla per restituirle il favore, mentre la afferravo ai fianchi per trarla ancor più verso di me. Dopo un po’ iniziò a mugolare, il suo corpo fremeva finché venne in un orgasmo liberatorio, allagandomi la faccia di umori. La situazione non consentiva grande comodità, ma in qualche modo riuscii a scivolare su di lei ed a penetrarla. Teneva una gamba piegata, e l’altra avvinghiata al poggiatesta del sedile del passeggero. Io facevo leva sulla portiera posteriore e spingevo come un dannato, ormai ci eravamo lasciati andare agli istinti più animaleschi e l’abitacolo risuonava delle nostre grida. Luciano continuava a guidare cercando di non distrarsi troppo per lo spettacolo che si svolgeva alle sue spalle ed aveva preso stradine poco frequentate per uscire dalla città ed evitare che le nostre attività fossero viste da occasionali passanti. Finalmente venni dentro di lei e ci lasciammo andare allo sfinimento.
“Riportami al locale” – dissi a Luciano quando mi fui ripreso. E mi trassi da lei per ricompormi un po’. Sofia rimase invece stesa sul sedile, le gambe ancora oscenamente aperte ed un rivolo di seme che le colava dalla fica.
“Me l’hai riempita, cazzo!” esclamò Luciano. “E che cosa ti credevi, che l’avrei annusata solo?” risposi con una risata. Arrivammo al parcheggio del locale e gli indicai la mia macchina dicendogli di fermarsi lì vicino. Sofia ancora non dava segni di essersi ripresa, ma mi guardava con occhi libidinosi. Prima di uscire dalla macchina mi piegai ancora su di lei, e la leccai, risalendo il suo corpo, dalla fica umida alla bocca, le nostre lingue si intrecciarono mentre assaporavamo il gusto del piacere che ci eravamo dati.

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