La sui monti con... (Parte II)
by AurelianoGesehen: 355 Mal Kommentare 0 Date: 26-07-2024 Sprache:
Il weekend in effetti non era terminato con la bella visione che avevo avuto durante l’escursione in montagna..
Dopo essere rientrato nella mia stanza, essermi nuovamente masturbato e debitamente rilassato, pensavo che quella gita non mi avrebbe più regalato altre emozioni se non la pace dei sensi davanti ad un buon libro.
Ma il destino aveva dei piani ben diversi.
Mi ridestai da un breve pisolino schiacciato sulla terrazza della mia camera, e mentre sedevo beatamente in accappatoio ed il sole baciava il mio viso, mi accorsi che si avvicinava l’ira della cena.
La non breve escursione e le due copiose sborrate unite al clima montano mi avevano risvegliato un certo appetito.
Mi cambiai vestendomi abbastanza informalmente con un paio di pantaloni blu ed una camici e scesi nella sala ristorante.
Devo dire che la qualità e la varietà dei prodotti era impeccabile, i salumi valtellinesi si alternavano ai formaggi e c’era pure un bel menù serale unito ad una lista di vini locali di tutto rispetto.
Ordinai un robusto sforzato unito ad una selezione di affettati e poi della cacciagione, tutti cibi che mi avrebbero aiutato a recuperare il vigore e le energie.
Mente mi dedicavo alla cena, con mia grande sorpresa, entrò in sala anche la coppia che si era esibita quel pomeriggio.
Passarono proprio davanti al mio tavolo e fecero finta di non riconoscermi. Io chiaramente assecondai questo loro desiderio e senza rivolgere a loro uno sguardo continuai a dedicarmi alla mia cena.
Lei portava un vestito lungo, estivo, con la schiena scoperta, mentre lui un semplice paio di pantaloni ed una maglietta.
Mentre pasteggiavo buttavo un occhio al loro tavolo, dove li vedevo comunque chiacchierare amabilmente e confabulare fra loro, senza peraltro, incrociare mai lo sguardo di alcuno dei due.
Consumata la cena, mi alzai per dirigermi verso la terrazza dell’hotel e prendere il caffè alla luce delle stelle, quando passando davanti al loro tavolo l’uomo mi disse “ciao…certo che potevi anche salutare!”.
Sorpreso da quella frase ed anche un po’ spiazzato non trovai di meglio che prorompere in una breve risata, che comunque servì non poco a far cessare l’imbarazzo di tutti e tre.
L’uomo mi invitò al loro tavolo e così mi sedetti nell’unico posto possibile accanto alla moglie.
Si chiamavano Claudio e Cristina (chiaramente nomi di fantasia), e, come immaginavo, erano escursionisti esperti, venuti in hotel per una settimana di relax e camminate in montagna sicuramente più impegnative delle mie.
La conversazione proseguì in modo divertente e nessuno di noi tre fece mai alcun cenno all’episodio della piscina naturale.
E tra una battuta e l’altra si fecero all’improvviso le 21:30 (ebbene si signori in montagna si cena presto), e tutti e tre, sotto le occhiate dei camerieri, ci spostammo in terrazza per prendere un drink ed un caffè.
Il clima fresco delle sere montane faceva da contorno alla nostra breve bevuta, e Cristina si avvolse in uno scialle, coprendo la punta dei capezzoli che con il fresco era diventata dura.
Il marito aveva notato che ammiravo i seni piccoli e tondi di Cistina ma sembrava alquanto benevolo, ed io, non avendo nulla da rimproverarmi indugiavo sulle sue forme.
Dopo circa qualche minuto Claudio e Cristina si congedarono dicendomi “qui la spa è aperta fino alle 24 credo che noi andremo a farci una sauna”.
Chiaramente presi la frase come un invito e dopo essere risalito in camera ed essermi spogliato, scesi in ciabatte ed accappatoio nella spa dell’hotel.
La spa era piccola ma ben tenuta, una piscina con zona idromassaggio, una sauna ed un bagno turco che a quell’ora erano completamente liberi.
Sentii la voce di Claudio provenire dalla sauna ed allora la raggiunsi.
Aprii la porta e Cristina finse il massimo stupore, dicendomi “anche tu qui?”, come se non avesse sentito la frase che Claudio mi aveva rivolto poco prima.
Per una sorta d gioco pudico, Cristina, che quando ero entrato era completamente nuda, si coprì con il telo da sauna che però le copriva a stento fino a mezza coscia.
Decisi nuovamente di dar seguito a quel gioco e mi sedetti di fronte a loro con l’asciugamano cinto in vita.
Claudio si dimostrò molto affabile conversando del più e del meno mentre Cristina si limitava spesso a sorridere, rispondendo a qualche mia battuta con piccoli e falsi rimbrotti.
Non senza piacere, però, mi accorgevo che sempre più spesso la mano di Claudio spariva sotto l’asciugamano di Cristina e le gambe di lei, prima accavallate, ora erano decisamente più aperte.
Dopo qualche minuto la mano di Claudio si fermò decisamente sotto l’asciugamano e dalla stoffa bianca si intuiva che stava masturbando il clitoride di Cristina che a stento tratteneva i gemiti.
Con un gesto velocissimo, Claudio tolse l’asciugamano a Cristina che rimase nuda nella sauna mentre la mano di suo marito continuava a disegnare dei cerchi concentrici intorno al suo clitoride che era diventato teso e duro.
I capezzoli, nonostante la temperatura della sauna erano ritti e sudati ed invitavano ad essere leccati.
Chiaramente quello spettacolo ebbe una sana influenza anche su di me, ed il mio cazzo ben presto divenne duro sotto l’asciugamano che oramai non riusciva a nascondere più nulla.
Ad un tratto Claudio si tolse l’asciugamano e sfodero un cazzo duro parimenti al mio, e tolse le mani dalla cosce di Cristina ed invitandola a prendere in bocca il suo uccello.
Da brava moglie, Cristina si avvento con la bocca sul cazzo del marito prendendolo fra le labbra ed affondando fino in fondo.
Appena arrivava alla radice la mano di Claudio si appoggiava alla sua nuca e la tratteneva per qualche istante piantandole il cazzo direttamente in gola.
I mugolii di Cristina riempivano la sauna, ma a quell’ora eravamo gli unici avventori della spa.
La mia mano iniziò di nuovo a percorrere il mio cazzo avanti ed indietro pensando che Claudio e Cristina volessero di nuovo godere di una bollente esibizione , ma ad un tratto Claudio mi fece cenno di avvicinarmi mentre Cristina continuava a succhiargli il cazzo.
Colsi prontamente il gesto di Claudio e mi sedetti in parte a Cristina con il cazzo nudo,.
Lei mi volgeva le natiche mentre succhiava ancora il marito ed io ne approfittai ed iniziai mente era prona a leccarle la figa fradicia di umori e di sudore della sauna.
Chiaramente avevo abbassato leggermente la temperatura, dato che altrimenti tra il calore di corpi e quello delle pietre saremmo bolliti, e leccavo avidamente la figa di Cristina avanzando con la lingua fino al culo ed entrando con la punta nell’orifizio anale.
Leccare il culo mi è sempre piaciuto e mentre affondavo con la lingua dentro Cristina le masturbavo la figa con due dita, entrando ed uscendo in profondità.
Le sue grida di piacere erano soffocate dal cazzo di Claudio che continuava a farsi pompare l’uccello duro.
Da parte mia leccavo con avidità il culo passando poi alla figa ed alternando le dita in entrambi gli orifizi, dato che avevo constatato già alla vasca naturale come Cristina fosse ben aperta in entrambi i suoi buchi.
Ad un tratto Claudio liberò la nuca di Cristina che rialzandosi lo baciò con un bacio lungo e umido e poi si girò verso di me.
Cistina affondò le labbra sul mio cazzo fino in fondo come al marito chiedendo “riempimi la gola, spingimi il cazzo fino in fondo”.
Per farla arrivare alle palle avevo sporto il culo fuori dalla panca e alzato le cosce mentre le trattenevo la testa sul cazzo, dandole il piacere soffocato che chiedeva.
Ad un tratto Cristina mi infilò un dito in culo mentre continuavo a tenerla con la testa abbassata sul mio cazzo e mente succhiava mi trastullava lo sfintere con le sue dita.
Claudio intanto non era inoperoso, ma aveva preso il suo cazzo duro e aveva riempito la vulva fradicia della moglie sbattendola con colpi secchi e duri.
Claudio la incitava dicendole “succhia troia, prendilo fino alla fine puttana” e Cristina rispondeva eccitata ai suoi inviti affondando sempre più la lingua sul mio cazzo e le dita nel mio culo.
Il doppio movimento mi stava portando all’orgasmo ma mi trattenni facendo rialzare Cristina e interrompendo i colpi secchi del marito.
Presi Cristina e la invitai a cavalcarmi e lei si sedette sul mio cazzo ed iniziò a sfregarsi contro il mio pube mentre il mio uccello la riempiva in profondità.
Il marito intanto le aveva inumidito il buco del culo e vedendolo pronto portai Cristina verso di me e la baciai, tenendola con forza piegata verso di me.
Claudio alla vista della moglie piegata, diresse il suo cazzo verso il culo imperlato di saliva di Cristina e con un colpo secco riempì l’ano della moglie e con due spinte arrivò fino in fondo..
Trattenevo Cristina intanto che si abituava al cazzo nel culo, ed era scossa da forti tremiti, mentre i colpi si alternavano all’interno del suo corpo riempiendola completamente.
Dopo i primi tentennamenti Cristina si lasciò completamente vincere dal piacere ed ai suoi movimenti prima ostinati si sostituirono le parole.., “si spingete…riempitemi fino in fondo.. cazzo che bello spingi”.
Incitati dalle frasi di Cristina aumentammo l’intensità dei colpi e la loro durezza.
Il corpo tremante e sconquassato della moglie era sottoposto alla nostra forza. Il suo orgasmo era sempre più presente ed esplose con una copiosa venuta sul mio cazzo mentre il marito continuava a batterle lo sfintere.
Cristina chiedeva pietà ed allora Claudio le tolse il cazzo dal culo lasciandolo aperto e le ordinò “apri con le mani”
Cristina piegata mostrava i suoi buchi larghi e provati mentre i nostri cazzi duri la dileggiavano dall’altro.
Pur stanca si sedette sulla panca e provata rimaneva tremante dall’orgasmo che ancora la straniva.
Senza darle respiro ci alzammo davanti a lei e le sborrammo contemporaneamente su viso e sul seno lasciandoci andare a mugolii di compiacimento ammirando la vista del seme che ricopriva Cristina.
Claudio le versò un poco d’acqua della sauna pe ripulirla e dopo esserci ripresi abbandonammo la spa e ritornammo nelle nostre camere.
Il giorno dopo mi alzai con fatica.
La fresca aria di montagna mi aveva conciliato il sonno e per poco mancai la colazione che invece feci abbondantemente.
Cercai con lo sguardo Claudio e Cristina ma sicuramente si erano alzati presto per un’escursione lunga di cui sinceramente non sentivo il bisogno.
Verso metà pomeriggio, riprese le mie cose, salii in auto e rientrai in città.
Non li rividi ne sentii mai più ma porterò sempre con me il ricordo di quel weekend estivo.