ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Mentre lui sta a guardare 
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Mentre lui sta a guardare


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Mentre lui sta a guardare

by ThePirate
Посмотрели: 1469 раз Комментарии 4 Date: 22-10-2022 Язык:Language

L'avevo abbordata al supermercato. E' uno dei miei luoghi preferiti dove cercare belle signore, possibilmente desiderose di essere mangiate dai miei occhi. Tra uno scaffale e l'altro, la notai. Molto curata, gonna sopra il ginocchio, sandali con le zeppe. E la fede al dito. Il cuore ha iniziato a battere forte, perché stava per arrivare il momento pi๠difficile: fermarla, farle capire che io c'ero. Ho pensato a un modo discreto, simpatico ed elegante. Mi sono messo in un angolo e le ho scritto due righe su un foglietto.

Ciao, volevo dirti che incontrarti oggi ha regalato un sorriso alla mia giornata. Per questo volevo ringraziarti. Se ti va, il mio numero è xxx, altrimenti grazie lo stesso

. E il mio nome sulla firma, ben leggibile. L'ho aspettata fuori dalla cassa, le sono andato incontro e con un dolce sorriso le ho detto.

Questo è per te

. Non sono scappato via, ma non le ho neanche dato il tempo di replicare.

Due sere dopo, ero svaccato sul divano a guardare la televisione. Quasi non ci pensavo più. A un certo punto il display del cellulare si illumina. Numero sconosciuto.

Ciao, avrai già capito chi sono. L'altro giorno hai saputo sorprendermi. E incuriosirmi. Se ti va, potremmo prendere un caffè insieme. Magari chiamami, anche subito, se vuoi

. Dopo 30 secondi stavo già ascoltando la sua voce. Morbida, suadente come i suoi capelli sciolti. Dice di chiamarsi Stefania e di avere un marito un tantino remissivo. Forse mi sta mettendo alla prova per vedere se capisco. E io capisco.

Perché non ci vediamo dopodomani per un caffè e porti anche lui

. Bingo. All'incontro mi presento in abiti informali. Anche loro, tutto sommato. Lui è un signore normale, quello che si definirebbe

insospettabile

. Ha 46 anni, mentre Stefania ne ha 38. Non può reggere il confronto con me, che di anni ne ho 29 e gli ormoni che hanno sbalzi extra quando vedo un po' di metallo attorno all'anulare sinistro. Adoro le donne sposate, amo stare bene con loro e lo dico candidamente. Lei è visibilmente eccitata. Forse ho fatto colpo, non so se per il mio aspetto da bravo ragazzo o per il mio coraggio. Lui annuisce, a modo suo è contento. Ed è una persona intelligente, mi scruta e cerca uno sguardo d'intesa. Ricambio. Ci accordiamo per la prima sera utile, a casa loro. Soltanto due regole da rispettare.
Il primo contatto tra la sua bocca ed il mio corpo deve avvenire solo sul mio membro.
Se dovessimo finire in camera da letto ci andiamo da soli, io e lei. Lui può venire, non c'è problema. Ma per ogni minuto che passa dentro la stanza dovrà prenderci una punizione a scelta da lei e uno schiaffo da me.

Il giorno dell'incontro non penso ad altro. Mi faccio la barba con attenzione maniacale, mi infilo almeno tre volte sotto la doccia. Mi metto un profumo

giusto

, di quelli che non mi hanno mai fatto andare in bianco. Per l'abbigliamento opto per l'eleganza sportiva, non sono uno che va bene per il doppio petto. Jeans, camicia bianca e giacca nera. Capelli appena modellati con il gel. Quando si è ospiti a casa d'altri è bene non presentarsi a mani vuote, ma mica voglio portare qualcosa di cui possa usufruire anche lui. Allora mi armo di coraggio e acquisto un piccolo mazzo di rose rosse. Unico accorgimento: evitare di farmi notare troppo quando arrivo nel loro palazzo. In fondo abitano in un condominio e la privace è sacra. L'appuntamento è alle 21, ma io mezzora prima sono lì. Aspetto, accendo l'autoradio, sono nervoso da morire. I secondi non passano mai. Finalmente sono le 21. Suono e mi infilo dentro l'ascensore. Arrivo davanti al portone e mi viene ad aprire lui. Indossa una tuta grigia da perfetto pantofolaio. Infatti ha anche le pantofole. Ha inoltre un grembiule da cucina. E' lui che si dedica al cibo, lei ha altro da fare. Mi guarda, lo guardo. Guarda le rose. Capisco che per lui è un momento di grande emotività . Mi fa entrare, e dopo qualche istante appare la dea. Trucco leggero ma provocante, un abito nero con le spalline e gonna con spacco diagonale. Tacco 12, sguardo di fuoco. Le dico: 'Sei bellissima'. Lei non risponde e si rivolge a lui. 'Cosa guardi? Guarda il nostro ospite come è stato generoso, prendi le rose e mettile dentro un vaso

. Lui esegue e lei mi manda uno sguardo che vale più di mille parole.

La cena è pronta, ed è meglio così perché stavo già per esplodere. Nel tavolo lei è davanti a lui, io sono perpendicolare a entrambi. Così sono più vicino a lei. Parliamo del più e del meno, ma l'odore di sesso è troppo forte. Forse la cena è l'unica parte della serata che non è andata alla perfezione, almeno per me. Non riesco a gustarmi gli spaghetti e delle delizione fettine. Ho troppa voglia di lei. Le faccio il piedino, lei sorride. Lui capisce. Per me è una tortura. Finalmente è finita. Andiamo in salotto e ci sediamo sul divano. Lei in mezzo, io appiccicato alla sua sinistra. Lui a destra, un po' più defilato. Gli dico:

Sai, che tua moglie è stupenda?

. Lui ha la salivazione azzerata, è eccitato almeno quando me. Farfuglia qualcosa ma non capisco. Le accarezzo i capelli, vorrei strapparle i vestiti e farmela lì, senza ritegno. Ma gli accordi sono precisi. Lei guarda il marito e gli dice.

Io ho voglia di lui, capito?

 Lui:

Siâ

. Lei:

Gli accordi prevedono che debba iniziare in un certo modo

. Così, molto lentamente, mi sbottona gli jeans e mi libera il membro. Per me è un sollievo, avevo dolore vero. Mi guarda con gli occhi da gatta, come solo le escort e le donne sposate sanno fare. E poi si avventa per farmi un pompino indimenticabile. E' bravissima, alterna sapientemente lingua per farmi vibrare e bocca per farmi godere. Se lo prende tutto, quasi se lo mangia. Mi dà l'impressione, oltre che essere brava, di avere

fame

. Me lo succhia con avidità , credo che non facesse un pompino da parecchio. Forse ha lasciato in astinenza il marito aspettando di sfogarmi con me. Davanti a lui. Ma non voglio venire in salotto, e adesso che la prima parte dell'accordo è stata rispettata, le prendo dolcemente i morbidi capelli e finalmente la bacio. E' un bacio lunghissimo, profondo, dolcissimo. Lingue che si cercano, si mangiano, si intrecciano dentro e fuori le nostre bocche. E' un bacio prima esplorativo, poi conoscitivo e via via sempre più volgare. Io sono ancora completamente vestito con il membro di fuori. Lei ha ancora addosso quel vestitino da principessa. O escort.

Le dico.

Adesso basta. Dove si trova la camera da letto?

. Me la indica, la prendo in braccio e la porto di peso verso il luogo più intimo di casa sua. Mentre la sollevo dal divano, lei guarda il marito e gli fa

Ciao ciao

. Lui resta seduto, impietrito. Arriviamo in camera da letto e lui resta in salotto. Sentiamo accendere la televisione. Forse cerca di distrarsi. Ma io non ho tempo per pensare a lui. Devo occuparmi della sua mogliettina, restituirgliela bella soddisfatta. Siamo in ginocchio sopra la lenzuola, la bacio in bocca in modo sempre più osceno, poi scendo sul collo mentre le sposto le spalline. Sotto ha il reggiseno. Avrebbe anche potuto non metterselo, ma io le avevo chiesto di indossarlo perché adoro spogliare le donne. Lei mi toglie la giacca e la butta via. A quel punto io mi avvento sulle sue tettone, prima con il reggiseno spostato e poi finalmente sfilato. Sono morbide, eccitanti, spettacolari. Gliele cuccio per qualche minuto mentre la guardo. Finalmente le sfilo il vestito, lei rimane con le mutandine nere, eccitanti, e le scarpe coi tacchi. Scendo verso la figa, la sua splendida figa. E' esattamente come la immaginavo. Le sposto le mutandine e gliela lecco tutta. Io adoro leccare la figa. Voglio farla mia, ciucciarla, riempirmi il viso con il suo succo. E lei è fradicia. Credo che nessuno gliel'avesse mai leccata così. Mi prende la testa e mi spinge ancora più dentro. Mi dice:

Si, dai, ancora, ragazzino

. Dicendo così mi eccita ancora di più e io continuo con ancora più foga, mentre con le mani le accarezzo le cosce fino ad arrivare sul suo culetto che parla da solo. A un certo punto sento la sua voce che dice, molto soddisfatta.

iao, amore!

. Lui è arrivato. Non ha resistito e si è accomodato in camera, ben sapendo le punizioni che lo aspettano. Le sfilo le mutandine, resisto alla tentazione di tirarle addosso a lui e me le metto intorno al collo.

Adesso lei è tutta nuda con le scarpe coi tacchi, io nel frattempo mi sono spogliato e mi è rimasta addosso la sola camicia. Aperta. Lui si è tolto il grembiule ed ha soltanto la tuta con le pantofole. E' il momento. La spingo in un angolo del letto e la penetro. Parto subito forte, voglio farla impazzire. Vado avanti fino a farla venire. Adoro sentir venire le belle signore. Perdo qualche freno inibitorio e inizio a insultarla. Le dico:

Ti piace, eh, puttana?

. Lei risponde mugolando. Anzi, miagolando. La metto a novanta e la prendo a pecorina. Ma voglio che lei guardi suo marito, quindi la metto a quattro zampe proprio verso di lui. E' stupendo. Io la stantuffo per benino, lei continua a godere e gli dice.

Ti piace amore, eh? Lo sto facendo per te

. Mi tolgo la camicia, non resisto e la tiro addotto al marito. Lui, comprensibilmente, la lascia cadere per terra. Adesso siamo completamente nudi. Lei ha solo le scarpe lucide, io ho le mutandine di lei attorno al collo. Il marito non resiste, si abbassa i pantaloni e inizia a masturbarsi.

Bravo amore, fatti una sega, bravooooo!!!

 E viene una seconda volta. Le dico.

Cavalcami

mi sdraio sul letto, dalla parte dove dorme il marito e lei mi sale sopra, stavolta dandogli le spalle e guardandomi negli occhi con l'aria soddisfatta.

Ti piace scopare le belle signore, eh? Ti piacciono le donne degli altri, eh?

. In quel momento credo che il marito venga perché sento un mugolio estraneo. Dopo essermi lasciato cavalcare per bene, la prendo di forza, mi siedo sopra di lei e facciamo una spagnola eccezionale. Stavolta sono io ad avere il marito davanti. Ogni tanto lo guardo, ha l'aria stravolta. Lei invece dice:

Bravo, bravo, voglio sentirti godere

. Stavolta stacco il cervello e lascio che il piacere che pulsa dentro di me esca tutto.

Voglio venirti in faccia, davanti a tuo marito

. Lei non si oppone, tolgo il pisello dalle sue tette e punto dritto su di lei. E' un mare di piacere, una decorazione perfetta, un'opera d'arte. Ho lavato la faccia a una bella signora con il mio sperma. E il marito gode. Le faccio una foto con il telefonino, il suo viso completamente imbiancato del mio piacere è un'immagine meravigliosa. Faccio un po' lo stronzo:

e farai il bravo, la farò vedere anche a te

. Con il dito prendo un po' di sperma e lo guido sulla sua boccuccia delicata. Lei lo prende con gioia e lo ingoia di gusto.

Amore, vacci a prendere l'acqua e un asciugamano

. Lui esegue e in pochi secondi siamo accontentati. Da quando è entrato in stanza sono passati 27 minuti. Dovrei dargli 27 schiaffi, ma non ho cuore di farlo. Mi piace giocare, non mi piace umiliare. Lei è un po' più perfida e gli intima di toglierle sborra e sudore dal corpo. Con l'asciugamano, ma anche con la lingua. Io ho ceduto il letto al legittimo proprietario e osservo mentre mi vesto. Capisco benissimo che il rituale della riconquista è troppo importante per i cuckold e lo lascio tranquillo. Sembra contento, sollevato. Lei si diverte ma ogni tanto mi guarda con occhi d'intesa. Io sono ormai vestito, lei continua ad essere nuda con le scarpe mentre il marito ha addosso la parte sopra della tuta e i calzini. Gli lecca la figa, gli avanzi del nostro divertimento. Lo lascio finire, con pazienza. Quando il gioco è terminato chiedo se posso tenermi le sue mutandine. Al suo si, le lecco con aria libidinosa. Lei mi dice:

Bravo

, poi si volta verso di lui e gli domanda:

Che dici, ha superato il test?

. Lui annuisce e sembra finalmente rilassato. E' tempo dei saluti. La dea si alza dal letto ed è lei ad accompagnarmi alla porta. Ci baciamo ancora, mentre facciamo i 2530 passi dalla camera al portone la bacio, la stringo e le tocco il culetto. Ci sta. Mi dice che vuole rivedermi e che è solo l'inizio. Stavolta abbiamo giocato solo in camera, e con la figa.

Ma la casa è grande, ci sono tante stanze. E il mio culetto è geloso. Lui non ci gioca mai!

. La bacio ancora mentre le infilo due dita dentro di lei e una dietro. Ansima ancora, si sta eccitando di nuovo.

Chiamami, bella signora. Ci sarò

. E me ne vado, stringendo forte le sue mutandine impregnate di succo.

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