ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: l'uomo nero 
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l'uomo nero


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l'uomo nero

by reginadiquadri
Посмотрели: 771 раз Комментарии 22 Date: 03-08-2017 Язык:Language

Il ritorno dalle vacanze aveva lasciato i soliti strascichi di nostalgia,di stress per le ferie finite e lo scoraggiamento di un altro anno di lavoro davanti,e per noi che siamo titolari di un grande bar,vuol dire lavorare tutte le domeniche da mattina presto fino a sera tardi,passare pochissimo tempo con mio marito visto che facciamo turni sfalsati perche uno di noi due sia sempre presente nel locale,mai un week end di mare o di montagna,insomma una faticaccia,per me poi dopo quella pazza notte passata in Tailandia,il ricordo di tanto divertimento,l’esperienza nuova,l’eccitazione ogni volta che qualcosa mi faceva tornare in mente qualche particolare era ancora più difficile da superare.tante cose erano cambiate da quella notte,dal mio modo di parlare,di approcciare i clienti,soprattutto uomini,mi sentivo più sicura più forte,ancora più spavalda e i discorsi soprattutto sulle donne che capita di sentire in un bar, che prima mi facevano schifo adesso mi intrigavano anzi spesso ero io che accendevo discussioni,per non parlare dei miei vestiti,che prima erano sempre decisamente castigati e sobri adesso avevo completamente cambiato guardaroba ed ero sempre in tiro, sempre discinta come un manichino del corso centrale,pronta a sbottonare sempre un bottone in più della camicetta se il cliente di turno meritava. Anche Alessio si era accorto di questo ed apprezzava molto per due motivi,il primo di sicuro perché aveva sempre voluto vedermi un po’ più sbottonata,il secondo perché la clientela apprezzava molto il mio abbigliamento non solo era decisamente aumentata,specialmente quella maschile,quella che adesso mi interessava particolarmente.comunque tutto procedeva normalmente e sinceramente quello che era successo,anche se mi piaceva molto mettermi in mostra e sentirmi ammirata ed apprezzata,era stata sola la pazzia di una notte,quelle pazzie che si fanno lontano da casa quando tutto è più leggero e sbarazzino,qualcosa che non può ripetersi dove tutti ti conoscono,insomma a casa tutto era diverso e non si devono fare cazzate,solo un bel ricordo in definitiva. e sembrava essere davvero cosi nonostante l’abbigliamento appunto era la brava e fedele moglie di sempre.tra i clienti abituali,cioè quelli che fanno colazione alle 6 di mattina quando sono ancora sola e le ragazze non sono arrivate c’era Adam,un ragazzone di colore,un senegalese,educato fin troppo e piacevole,un muratore che ogni mattina sembra che vada a sfilare per quanto è pulito e profumato,ma quello che più impressiona di sicuro sono i suoi modi,buon giorno signora, ogni mattina,cosa rara in familiarità di un bar di paese,e un per favore può farmi un caffè ogni volta,poi lascia sempre il resto all’euro,insomma un vero signore,ma per la mia diffidenza nei confronti degli extracomunitari, o forse perche fino ad ora non facevo troppo caso a certe cose,non avevo mai notato questi suoi modi di fare, fatto sta che adesso gli avevo messo gli occhi addosso e tutte le volte che lo vedevo arrivare mi scoprivo a guardarmi agli specchi per vedere se ero apposto ed appena entrava trovava il caffè già pronto e me sempre disponibile a qualche parola con i primi 2 bottoni puntualmente aperti .in tutta onesta pero non fantasticavo su di lui per fare chissà cosa,era solo che mi piaceva guardarlo, finche, una sera, come al solito sola in casa, visto che Alessio di turno fa la chiusura del locale tutto l’anno, che Sky non proponeva niente di allettante,decisi di accendere il computer anche se non sono molto pratica, e cominciai a navigare,e a forza di navigare mi sono imbattuta in una sezione interracial di un sito porno,e da li che vedendo l’enorme attrezzatura di certi neri,misure che si avvicinavano, ed alcuni superavano anche la dotazione di Mark,l’inglese che mi ha fatto impazzire nella notte tailandese,che mi si è accesa la curiosità ed ho cominciato a pensare ad Adam,a come potrebbe essere messo lui a misure,lui che non è un semplice spezzone di un film,ma un soggetto reale,soggetto che si è materializzato poche ore dopo puntuale alle 6 di mattina,per il caffè. non so dire con certezza ma sono sicura che per riflesso incondizionato quando a varcato la porta non posso aver fatto a meno di guardargli il pacco.le solite quattro chiacchiere il solito bottone slacciato in più,e via..ciao a domani,ma adesso cominciavo a desiderare qualcosa di più..si quel ragazzone mi piaceva,gli avrei fatto volentieri un bel pompino impegnato,giusto per vedere come era messo la sotto e se quelli visti nei vari sito sono la norma nei neri o misure eccezionali..tutto qui..non ne ero certo innamorata ma devo dire che mi intrigava..forse per l’estrema trasgressione della cosa, forse per provare un piacere diverso,ma ero fortemente interessata.un paio di mattine di studio,una marcia di avvicinamento,per programmare il sistema di fare qualcosa, per passare dal solito caffè al qualcosa di più..ma come succede certe volte non serve pensare tanto che le cose vengono da sole senza inventare chissà che..ecco che arriva un corriere alle 6 di mattina a scaricare 20 scatole di prosecco e questo stronzo non me le porta in magazzino perche sta facendo tardi ad uno scarico prenotato,e mi pianta davanti alla porta tutta la spedizione facendomi incazzare a morte.mi passa di mente tutto,comincio a fare le scale con le scatole avanti e indietro,quando al terzo viaggio mi trovo davanti proprio Adam,che era arrivato a prendere il solito caffè..gli racconto tutto il fatto,e mentre prendo in mano ancora una scatola lui si china dopo di me,e in una sola volta ne prende tre..gli dico che non importa,di lasciar fare che ci penso io ma lui non sta ad ascoltarmi e in tre viaggi il prosecco è tutto in magazzino,le scale,la fatica ,la troia dentro di me,sta di fatto che io ero tutta un bollore,e la mia camicetta era sbottonata fino a scoprire tutto il reggiseno benché fosse una fresca mattina di aprile.la cosa non passo inosservata neanche ad Adam che appena posato l’ultima scatola rimase incantato a guardare il mio seno,in quel momento o sentito i suoi occhi che mi spogliavano e un brivido improvviso arrivarmi dritto dritto in fondo al corpo provocandomi un mezzo orgasmo.. siamo rimasti cosi senza dire una parola nessuno di noi due a non più di cinquanta centimetri uno dall’altra,quando ad una zaffata del suo profumo un bollore improvviso si è impadronito di me facendomi perdere ogni ritegno e mi sono buttata sulla sua bocca dandogli un bacio,lui mi a messo immediatamente la lingua in bocca e a cominciato a limonarmi divinamente cominciando a far girare le sue mani perlustrando ogni centimetro del mio corpo. In pochi secondi i bottoni della mia camicetta si sono aperti completamente liberando il mio prosperoso seno imprigionato nelle calde mani di Adam che solleticandomi le areole avevano fatto indurire e drizzare come chiodi i miei capezzoli. Una scarica elettrica immediata ha mandato in tilt il mio cervello che si è dimenticato di tutto il mondo intorno a me,e il fatto che da un momento all’altro ,chiunque sarebbe potuto entrare nel bar aperto e trovarmi tra le braccia di un negro diventando la persona più chiacchierata del paese. ma a questo non ho pensato nemmeno un secondo adesso ero in pieno paradiso..avevo quello che sognavo da alcuni giorni e per niente al mondo avrei rinunciato a quel divertimento. mentre Adam continuava con una mano a martoriarmi una poccia e con l’altra mi stava toccando tutto il resto,dalla fica al culo alle cosce , io ero andata subito alla sua patta e cercavo di tirare fuori in ogni modo il suo cazzo,che già da sopra i pantaloni avevo capito essere di dimensioni notevoli,ma la manovra tra jeans cintura bottoni e slip non era assolutamente facile, fu proprio lui ad un certo punto a liberarsi di tutti i vestiti, mettendomi in mano un cazzo duro come il marmo, nero come l’ebano ,e grosso da paura tanto che quando l’ho afferrato con tutte e due le mani in fila ne rimaneva ancora fuori dai miei pugni cinque centimetri di verga e tutta la cappella,una cappella come un fungo dal colore violaceo e gonfia che sembrava esplodere da un momento all’altro. adesso avevo la certezza che non era solo leggenda o finzione cinematografica,questi neri hanno davvero dei cazzi da paura,e devo dire che la cosa mi piaceva davvero un casino. Abbiamo limonato ancora qualche secondo mentre mi stavo impegnando in una bella sega,quando mi sono seduta su una pila di scatole di prosecco e o cominciato il più impegnato pompino della mia vita. all’inizio quella cappella enorme a fatto un po’ fatica ad accomodarsi nella mia bocca,ma dopo il primo adattamento dei miei labbri tutta la cappella e buona parte di quella splendida mazza trovarono rifugio nella mia bocca. E difficile spiegare cosa si prova a mettersi una mazza come quella in bocca,ma vi posso garantire che tanto era il desiderio di avere quel cazzo che tutto mi veniva cosi bene e naturale che era un vero e proprio divertimento,sentire quella cappella dura e gonfia in bocca e martoriarla a turno con violente succhiate e dolci colpi di lingua e sentire il potere che hanno due piccoli labbri su un uomo cosi grosso è divino,sentirlo contorcere ed urlare di dolore prima, godere ed ansimare di piacere poi è una soddisfazione indescrivibile. Adesso mi ha preso la testa tra le sue mani e mi sta scopando violentemente in bocca mentre cosi seduta posso mettere le mie mani sul suo culo e carezzare due splendide chiappe sode meravigliose,il suo cazzo enorme mi sta soffocando mentre Adam mi sta scopando violento in bocca ed io cerco di fermarlo come posso,ma capisco che la lunga astinenza ha fatto perdere il controllo anche a lui,sto per soffocare e un grosso filo di saliva che cola giù dalla mia bocca mi sta bagnando tutta una coscia,si ferma sfila il suo cazzo dalla mia bocca permettendomi di prendere fiato e di ricompormi,giusto 4 5 secondi e poi ricomincia a scoparmi in bocca con un cazzo duro all’inverosimile,meraviglioso,meraviglioso sentire una tale forza dentro la mia bocca, ho la fica fradicia,la sento dentro i miei jeans esplodere imprigionata dal minuscolo tanga che indosso che ormai sarà arrivato a tagliarmi in due l’utero,vorrebbe essere spaccata da questa meraviglia,sto per avere un orgasmo senza nemmeno toccarla,dopo 7,8 minuti di trattamento il cazzo di Adam sta per esplodere,me ne accorgo dal ritmo che con le mani impone al mio collo,rallentando ed aumentando l’andatura del pompino che si sta facendo da solo con la collaborazione della mia bocca,quando si rompe l’incantesimo ricordandomi che non sono in paradiso ma sono sulla terra e per la precisione dentro al mio bar, una voce stridente al piano di sopra mi chiama per nome chiedendomi un caffè,si tratta di un altro cliente abituale che è arrivato per la colazione,mi libero la bocca dal cazzo di Adam per rispondere,tranquillamente dico “franco vengo subito “ in quel momento sento dire ad Adam” anch’io”….e le sue mani mi tirano con forza rimettendomi il cazzo in bocca .ancora due colpi di lingua ed un primo fiotto di calda sborra mi invade la bocca colpendomi dritto dritto nelle tonsille ma di li a poco due tre quattro un interminabile flusso di sborra mi riempie la bocca tanta sborra mai vista cerco di ingollare più possibile quel liquido caldo ma non riesco apro le labbra ed una boccata incredibile di sborra bianca e calda casca ai miei piedi facendo per terra una pozzetta .è stato un meraviglioso pompino,lascio Adam a riprendersi e rivestirsi mentre io mi avvio a tornare dietro al bancone,su per le scale con la bocca ancora impastata di sborra cerco di deglutire gli ultimi residui rimasti in bocca e con una mano cerco di pulirmi alla meno peggio il viso ,ma credo proprio di aver bisogno di lavarmi il viso,la sua sborra mi sta scaldando tutto lo stomaco ma a giudicare da quanto cola la mia fica sembra proprio non fermarsi e riuscire tutta dalla mia spacca,che adesso stava realizzando di essere rimasta a becco asciutto cosa assai poco piacevole. Salita sulla pedana quando faccio per dare la pasta al cliente mi accorgo di avere una mano piena di sborra,ma faccio finta di niente do la pasta,faccio il caffè,due parole controvoglia con quello che mi ha rotto i coglioni nel più bello,quando dalle scale compare Adam rivestito e sistemato,io faccio finta di niente gli chiedo se adesso vuole il caffè,fingendo che sia stato al bagno,ma l’altro cliente lo guarda storto e poi mi accorgo che guarda strano anche me ma io non gli do peso,do il caffè ad Adam normalmente,ma per lui è già tardi sta arrivando la corriera ed in 20 secondi beve il caffè paga e scappa via….me lo sono guardata ancora venti secondi finche non è sparito in corriera,e vi devo confessare che quel momento è stato terribile. Arrivare alle otto quella mattina è stato interminabile,ma appena sono arrivate le ragazze sono corsa a casa in camera ho preso il mio vibratore e mi sono masturbata per un ora ,sono venuta non so quante volte ripensando a quel cazzo magnifico in bocca,a tutta quella sborra,e a quel culetto sodo di Adam. Mentre mi masturbavo ho realizzato che l’opera non era compiuta..che la mia fica aveva diritto alla sua parte di quel cazzone,e sono sicura che non avrebbe aspettato tanto…infatti…ma questo se vorrete e se mi premierete come nel primo racconto con i vostri voti ve lo racconterò la prossima volta…..la ragazza che si occupa delle pulizie dei bagni mi ha chiesto cos’era quella chiazza umida in terra davanti alla porta del magazzino,non ho saputo rispondere ma se mi guardava in faccia non avrebbe faticato a capire ero sicuramente più rossa di una lattina di coca………

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