STORY TITLE: La moglie del Dottore pt 4 
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STORY

La moglie del Dottore pt 4

by coppiaincercadi
Viewed: 72 times Comments 1 Date: 27-08-2025 Language: Language

Sono trascorsi alcuni mesi dall’ultimo incontro con Gianna, purtroppo suo marito, il Dottore è mancato, ed io per buona educazione non l’ho mai cercata.
Ero sempre speranzoso di poterla rivedere, magari casualmente come la prima volta al supermercato, ma nulla, sembrava sparita.
Fino a quando l’ 8 agosto, giusto l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie, un msg di Gianna mi ravvivò l’afosa giornata.
Ciao Fabio, come stai? Mi farebbe piacere sentirti, quando e se vuoi puoi chiamarmi, io sono sempre libera.
Non aspettavo altro, uscii sul balcone dell’ufficio e immediatamente composi il suo numero.
Ciao Gianna, come va? Ti sei ripresa dalla mancanza di tuo marito?
Ciao Fabio, si dai, un pochino meglio, piano piano…..
Senti Fabio, mi farebbe piacere vederti, magari per un aperitivo, dimmi tu quando sei libero e naturalmente se ti fa piacere, avrei da chiederti alcuni pareri su pratiche di successione.
Hai fatto bene a scrivermi, domani parto per raggiungere la famiglia in montagna, se ti va anche stasera, sono solo e libero.
Ok Fabio ti aspetto a casa quando finisci in ufficio.
Per le 18 sarò da te.
Era solo mezzogiorno, e visto che Gianna era rimasta nel mio cervello come un chiodo fisso, non vedevo l’ora che arrivassero le 18.
Nel frattempo ripercorrevo nella mente i 2 piacevolissimi incontri avuti con lei e con il povero marito.
Faceva un caldo bestiale, presi lo scooter e mi avviai verso la sua casa, nella mente mi frullava di tutto, avevo una voglia indescrivibile di rivederla.
Alle 18 in punto suonai il campanello, e dopo un attimo apparve Lei, come sempre con la sua imperiosa persona, leggermente smagrita ma con il fascino e la fisicità che la contraddistinguevano.
Indossava un abitino blu sopra il ginocchio, con una abbondante scollatura che metteva in risalto il suo poderoso seno.
Era sempre molto intrigante, forse con qualche kilo in meno, ancora di più’.
Un bacio sulla guancia, un rapido saluto e ci accomodammo nella sala, dove fortunatamente c’era il climatizzatore. Io ero già bollente di mio, in più’ il gran caldo di questo agosto…..
Ci sedemmo uno di fronte all’altro, mentre stappava una bottiglia di Champagne, ed inizio’ a chiedermi alcune informazioni su questioni di successione e altro.
Il tempo scorreva, ed io non capivo se ci sarebbe stato un eventuale prosecuzione dei passati incontri o se realmente lei volesse solo parlare dei suoi problemi.
Lo Champagne scorreva nelle gole, si erano fatte ormai le 20, quando ricevetti un msg da mia moglie che mi chiedeva a che ora sarei arrivato domani in montagna.
Risposi frettolosamente per riprendere il filo del discorso con Gianna, e decisi, anche in preda ai fumi del vino, di virare su un altro territorio.
Sai Gianna, in questi mesi di tua assenza non ti nego di averti pensato tanto, e tanto speravo di poterti rivedere, mi pare un sogno stasera.
Gianna sempre di fronte con le lunghe gambe accavallate, alzò il vestitino verso l’inguine, quel poco che bastava…. lasciava intravedere….e immaginare.
Avrei voluto sbatterla li sul divano, ora, ma non avevo il coraggio.
Anche con il climatizzatore, cominciava a fare caldo, Gianna si alzò e andò in bagno, io feci lo stesso, sapendo dove fosse ubicato il bagno degli ospiti.
Ne approfittai per rinfrescarmi, e tornai nel salone in attesa di Gianna.
Quando si presentò, pensavo di svenire.
Capelli raccolti dietro la nuca, una sorta di copricostume nero traforato, una scarpa con un tacco importante, e sotto…..niente! ! ! Era controluce ed era come se fosse nuda. Uno spettacolo indimenticabile.
Ti piaccio sempre mi chiese.
La mia risposta fu : sempre di piu’…!!!
Feci per avvicinarmi mentre mi levavo la camicia, ma Gianna mi blocco’.
Prima devo dirti alcune cose, e vorrei che mi ascoltassi con attenzione.
Mi risedetti al mio posto e lei di fronte, giunonica, statuaria, austera. Una gran bella Donna.
Non vorrei che pensassi male di me, ma voglio essere sincera e raccontarti qualche particolare della mia vita.
Ero tutto orecchie, non avevo idea di cosa mi volesse dire, ma mi stavo eccitando da impazzire solo a guardarla e sentirla parlare.
Come sai Fabio, mio marito era uno stimato ginecologo. In tanti anni di matrimonio di tanto in tanto nei momenti di intimità si lasciava andare a fantasie, che con il passare del tempo, scoprii che proprio fantasie non erano.
La sua fantasia più’ ricorrente, e penso che tu l’abbia compresa, era quella di vedermi fare sesso con un’altra persona, era un cuckold, con soventi fantasie di dominazione.
La lasciavo parlare senza interromperla, l’argomento si faceva interessante, e nella mia mente ripercorrevo gli incontri passati quando il Dottore guardava me e sua moglie dandomi ordini che io eseguivo puntualmente.
Sempre Gianna: vivevamo in questa piccola cittadina, lui affermato e conosciuto professionista, io non ho mai accettato, anche se non ti nego, che la cosa mi intrigasse, fino a quando decisi, visto le condizioni di salute sempre meno felici, di farlo contento ed incontrai te.
Dopo i 2 incontri il Dottore era felice, aveva coronato una parte, e dico una parte del suo sogno, ed io anche, avevo scelto bene.
Poco prima che si ammalasse, ( con voce flebile ) e qui viene la parte più’ intima…. Gianna si fermò per bere ancora un goccio di Champagne, visto la sua insistenza il Dottore volle attrezzare una camera della casa, che era inutilizzata, a…….
Guarda Fabio, preferisco fartela vedere, a parole non riesco ad esprimermi.
Nessuno l’ha mai utilizzata, una volta realizzata lui si ammalò, e li è rimasta per 3 anni, chiusa.
Gianna scostò una tenda e dietro apparve una porta blindata.
Spero solo che tu non pensi male di me, disse Gianna, io ero sempre più’ agitato e eccitato.
Mentre girava la chiave nella serratura, mi guardò fissa negli occhi e mi disse:
Lui mi ha allevata, coccolata ed infine mi ha insegnato ad essere una slave, una sottomessa al piacere altrui, se ti va…..accomodati, altrimenti….lascia stare.
La stanza è vergine e cosi’ puo’ rimanere anche per sempre, non sentirti obbligato !!!
La curiosità, l’eccitazione, la fantasia mi fece spalancare immediatamente quella porta, Gianna accese la luce, eravamo in un ingresso di un altro appartamento, comunicante , le pareti nere e 2 porte, una rossa ed una blu scuro.
Quella blu è il bagno disse Gianna, io aprii quella rossa.
Non credevo ai miei occhi, ed è anche difficile da far comprendere, luci soffuse, pareti in legno, divanetti sparsi nel perimetro, il soffitto fatto di specchi, nel mezzo un letto rotondo, su una parete una grande croce di S. Andrea con manette e cavigliere, una gabbia di ferro, e poi…. Cavalletti, corde, catenelle ecc. la solita poltrona del ginecologo, piccole telecamere in ogni angolo, ed un armadio chiuso a chiave.
Gianna pareva disorientata, sicuramente vergognosa, ma ormai…..
Ora di me sai tutto, mi disse Gianna con voce roca, questo era il suo sogno, vedermi presa qui, nella condizione di sottomessa al 100% al suo volere e piacere.
Ero senza parole, forse neppure nei migliori film BDSM avevo visto tanto, aveva attrezzato un intero appartamento a sala “ giochi” neppure nei migliori e più’ forniti sexy shop c’era tutto quel ben di Dio.
Mi sedetti su un divanetto, Gianna girava nella stanza. Ma chi avrebbe mai pensato di potermi trovare in una situazione del genere, avrei finalmente potuto coronare un sogno, si lo ammetto….ho sempre sognato di dominare ed usare a mio piacimento una donna, ed ora ne avevo la possibilità.
E adesso mi domandavo….che si fa?
Gianna vai a prendere del ghiaccio e se lo hai del gin, dobbiamo brindare.
Eccola di ritorno con Gin Mare e ghiaccio, una golata e via….
Dammi le chiavi dell’armadio, voglio vedere cosa contiene.
Sono appese alla croce. Dentro c’era di TUTTO, ripiani catalogati maniacalmente per oggettistica:
Costrizione abiti elettrostimolatori vibratori pompe e pompette medical dilatatori guanti maschere il ripiano più’ in basso recitava: latex e scarpe.
Mai visto tanto in vita mia, miglaia di euro spesi, i ripiani erano stracolmi di oggetti, tutti ancora nel loro imballo. Quelli che mi colpirono furono quello dei vibratori e delle pompe. Neppure in 3 vite si poteva utilizzare tutto.
Mi avvicinai alla slave, la presi da dietro, le mani sul suo enorme seno, pieno, con i capezzoli turgidi e duri, la trascinai sul letto, l’avrei voluta scopare all’istante, ma l’occasione di poter giocare duro….ebbe il sopravvento.
Se interessa, a breve ….il resto….


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