STORY TITLE: La Signora prende tutto dal Fornitore (pt. 4) 
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La Signora prende tutto dal Fornitore (pt. 4)

by Ambrosia
Viewed: 12 times Comments 0 Date: 06-08-2025 Language: Language

La notifica di un nuovo msg suonò sul telefono di Ambrosia:
Amore, come prosegue la serata? Hanno retto le cariatidi lì...dopo averti vista entrare in Villa...?
Cretino...e cmq ti garantisco che ci sono delle cariatidi qui, come le definisci tu, che possiedono delle notevolissime virtù nascoste...
E te che ne sai? Gliele hai viste...entrando nel bagno degli uomini...?
Porco!...Non quello...ma magari avrei potuto avere un fortuito incontro ravvicinato con una di queste virtù...apprezzandola anche molto...
Sempre ammesso che

la virtù

si alzi e regga qualche minuto...eheheheh
Io faccio alzare tutto a tutti!!!
Si ma lì ci vuole un miracolo di Lourdes...soprattutto a quel tizio....come si chiama...quello che ti sbava dietro da anni...?
Intendi...Carlo?...Mah francamente non credo...ha l'aria di uno che ancora sa il fatto suo a letto....
Si per russare! Ahahahahah...ma dai Ambrosia...a quello nemmeno gli verrà più duro...quella è un'impresa che nemmeno ad una rizzacazzi come te riuscirebbe mai
Mi stai sfidando caro...?
Si certo...portati però il carro attrezzi per

rialzarlo

l'amico...
L'hai voluto tu: se riesco a farglielo alzare allora mi faccio anche sbattere da Carlo stasera!
Seeee...come no...ci riesce di sicuro...fai pure amore fai, Nostra Signora di Lourdes...ahahahahah
Lo farò! Si che lo faró! E se più tardi senti un peso alla testa, sappi che sono le tue corna!
Ahahahahahah...oh amore sei divertentissima...dai ti lascio al tuo evento, ci sentiamo più tardi, un bacio....
Riagganciò il telefono.

Oh maritino mio, tu scherzi ma non sai che stasera rischibdavvero di ritrovarti con un peso alla testa...e bello forte e mentre, fra sè e sè, pensava maliziosa questo, Ambrosia rialzando la testa dopo aver riposto il telefono in borsa, si ritrovò dinanzi il viso di Carlo, a distanza ravvicinata dal suo:
Cara...finalmente ti ho trovata...ti cercavo da inizio serata....
Avvicinandosi per salutarla, Carlo appoggiò la mano sinistra sul fianco di Ambrosia facendola scivolare lentamente fin quasi sul culo. E salutandola con un bacio sulla guancia, deliberatamente le sfiorò il lobo dell'orecchio con la punta della lingua.
Ambrosia per un attimo ripiegò la testa all'indietro ed un leggerissimo mugolio le fuoriuscì incontrollabile dalle labbra.
Così come quasi istintivamente...appoggiò una mano sul fianco di Carlo e quasi lo tirò a sè, come a voler sentire sul ventre il pacco duro sotto i suoi pantaloni.
Signora che fai...sei già brilla...?
No...ehm scusa Carlo...beh si forse hai ragione...stavo perdendo l'equilibrio...un capogiro...si...sarà stato il prosecco...
Allora usciamo un pò in giardino...hai bisogno di aria fresca...vieni appoggiati a me

Carlo le cingeva il fianco con un braccio e l'accompagnò fuori verso il giardino della Villa...Giunti all'esterno, lontani dagli sguardi degli altri convitati, la mano di Carlo scese direttamente sul culo di Ambrosia, palpeggiandolo e stringendolo come fosse una cosa del tutto normale per lui da poter fare con lei.
Ambrosia lo lasciò fare.
La sicurezza e l'intraprendenza di Carlo la stavano soggiogando. Lui la iniziava già ad usare ed a lei piaceva, lo voleva, lo desiderava.
Allora Madame...ti senti meglio, come va il capogiro ora...?
Eh insomma...mica tanto meglio...
Imboccato un piccolo sentiero riparato da siepi, Carlo, proseguendo tranquillo la passeggiata, fece prima scendere e poi risalire la sua mano sotto la gonna di Ambrosia:
intuì subito la presenza di calze e reggicalze...le mutandine di pizzo...e poi la mano strinse fortissimo quel culo che lui desiderava da anni...una morsa di piacere e dominio.
Ahi...
Zitta, troia! Fu la repentina risposta di Carlo.
Ambrosia non reagì a quelle parole, dimostrando implicitamente a Carlo la sua ubbidienza e la sua voglia di lasciarsi usare.

Giunti ad un panchina isolata Carlo le ordinò:
Avanti puttana, appoggia le mani al bordo della panchina e divarica un pò le cosce...è una posizione che conosci di sicuro bene...
Ambrosia eseguì mentre brividi di piacere le attraversavano tutto il corpo.
Carlo infilò, da dietro sul culo, la sua mano nelle mutandine di Ambrosia. Una mano abile, che sapeva come far godere una donna.
Scese seguendo la linea delle natiche ed il dito medio s'infilò rapido dentro la fica di Ambrosia.
Zoccola...sei già tutta fradicia...?
Mmmmh....mmm...s...si...
I movimenti della mano di Carlo erano rapidi e profondi, sapeva benissimo quello che faceva: la stava scopando solo con un dito facendola godere come se già avesse infilato il suo cazzo dentro.
Ambrosia era un fascio di nervi tesi per l'eccitazione, sempre più in punta di piedi sulle sue scarpe col tacco si avvinghiava con le mani alla panchina per non rischiare di svenire e cadere sotto l'ondata di piacere intenso che la stava sovrastando.
Giunta quasi al culmine ed all'orgasmo, Ambrosia si piegò istintivamente sulla panchina, il capo appoggiato sulla testiera, le braccia distese sopra, le cosce ancora più aperte:
Scopami Carlo! Ti prego...scopami...
Vuoi il cazzo dentro zoccola?...
Si lo voglio...dammelo ti prego non resisto più...devo scopare
Carlo si posizionò dietro Ambrosia, rapidamente aprì la cerniera dei pantaloni dalla quale fuoriuscí quel suo enorme cazzo innervato e duro; con rapidità ed in modo violento, abbassò le mutandine di Ambrosia fino ad altezza delle sue ginocchia.
Prese il suo cazzo duro ed iniziò a strofinarlo, da dietro, sulla fica grondante umori di Ambrosia:
Vuoi questo puttanella? Vuoi il mio pezzo di carne dentro? Vuoi sentirlo entrare fin dentro la pancia eh...?
Mmmmh....mmmm...
Nemmeno riusciva a rispondere Ambrosia visto il piacere immenso ed incontrollabile che stava provando in quel momento.
Ancora per qualche minuto Carlo continuò a tormentare Ambrosia strofinandole il cazzo su clito e labbra della sua fica, poi d'improvviso:
Ma non lo avrai nè ora nè qui, bagascia!
E così detto Carlo allontanò il suo cazzo dalla fica di Ambrosia rimettendolo, con non poca difficoltà, nei pantaloni.
Tirati su le mutandine, troia, e vieni con me in auto: ti devo scopare lì dentro, come faccio con le puttane che carico in strada la sera prima di tornarmene a casa dopo il lavoro
Totalmente sconvolta ma del tutto sottomessa a quel vero maschio alfa, Ambrosia tiró sù le mutandine e preso per mano Carlo si diresse verso l'auto.
Ora era la sua puttana di una sera.
Quella desiderata per anni.
Ed era felice ed eccitata di esserlo.

(continua)

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