STORY TITLE: Il Dono di Jacques 
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STORY

Il Dono di Jacques

by Durocheduri
Viewed: 71 times Comments 0 Date: 17-07-2025 Language: Language

Premessa: questo racconto, in piú parti, è la versione, un po' romanzata, di fatti realmente accaduti con una coppia francese lui cuck. I nomi sono fittizi.


La casa era immersa in un silenzio ovattato, spezzato soltanto dal crepitio sommesso del camino acceso. Le luci erano soffuse, il vino già versato nei calici di cristallo, e sul grande tappeto persiano davanti al fuoco, Jacques attendeva in silenzio, seduto nella sua poltrona preferita.

Indossava una giacca di velluto bordeaux, una camicia di seta nera aperta sul petto. Aveva sistemato tutto con una cura meticolosa, quasi cerimoniale. Quella sera non era solo una fantasia. Era un rito. Un passaggio.

Claire, sua moglie, era apparsa dalla scala come una visione. Un abito di raso avorio le accarezzava i fianchi, lasciando scoperte le spalle, e le gambe si intravedevano ad ogni movimento. I suoi occhi brillavano come se sapessero già tutto.

Alle sue spalle, c’ero io. Invitato da Jacques. Desiderato da Claire.

Mi accolsero con un sorriso intimo, complice, e mentre mi toglievo il cappotto, Jacques si alzò. La sua voce era calma, pacata, ma vibrava di un'emozione trattenuta a fatica.

— «Grazie per essere venuto.»
Fece una pausa. Poi guardò sua moglie.
— «Claire è tutta tua. Questa sera... ti appartiene. E se vorrai, potrai condividerla.»

Il silenzio dopo quelle parole era denso. Claire non disse nulla. Si avvicinò a me, con movimenti lenti e consapevoli, e prese la mia mano. Le sue dita erano calde, leggere. Mi guidò al centro della stanza, davanti al fuoco.

Jacques tornò a sedersi. Non come un uomo che subisce, ma come un devoto testimone. I suoi occhi erano fissi su di noi, pieni di desiderio, ma anche di gratitudine. Lui voleva vedere. Voleva sentire ogni respiro. Ogni suono.

Claire si voltò appena, come a chiedere un'ultima volta il permesso. Lui annuì.

Allora si inginocchiò davanti a me.

Senza fretta. Senza imbarazzo. Con la grazia di chi sa di essere desiderata.

Il calore del fuoco danzava sulla sua pelle mentre le sue labbra si avvicinavano. Le sue mani aprivano la cintura con lentezza, esplorando. Le sue labbra erano morbide, pazienti, esperte. Io trattenevo il respiro, mentre Jacques gemeva piano nella poltrona, toccandosi sopra i pantaloni, senza mai interferire.

Era solo l’inizio.

Claire non era lì per obbedire.

Era lì per dominare il piacere, per portarlo oltre i limiti.

E quella casa non sarebbe più stata la stessa.

(Segue)

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