RACCONTO TITOLO: Come son diventato cornuto. 
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Come son diventato cornuto.


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Come son diventato cornuto.

by pennabianca
Visto: 908 volte Commenti 4 Date: 31-03-2025 Lingua: Language


Sono Giovanni, 42 anni, m. 1,70, occhi azzurri, moro, fisico normale, pronto allo scherzo, ma con indole da sottomesso. Sono sposato da diversi anni con Sandra, 45 anni, alta, capelli castani lunghi fino alle spalle, seno grande di una quarta piena, un bel corpo sodo e tonico, un bel culo prominente e cosce lunghe e ben tornite. Siamo sposati da 25 anni e, con il tempo, abbiamo scoperto insieme i piaceri del sesso. Sandra a letto è una vera porcellina: le piace molto fantasticare su tante cose e poiché, tendenzialmente, ho delle aspirazioni cuckold, mi diverto sempre a farle immaginare di avere nel letto con noi qualche altro maschio. Gode molto quando le offro su un piatto d'argento questa fantasia ed ho anche l'impressione che, in qualche modo, anche lei aspiri a realizzare questa cosa, anche se, una volta esaurita la nostra carica erotica, queste fantasie muoiono nella nostra camera da letto. Personalmente mi eccita molto l'idea di vedere mia moglie interagire con un altro maschio e, per quanto abbia, in qualche modo, cercato di realizzare questa cosa, non ci son mai riuscito, vuoi perché non si è mai creata l'occasione giusta, ma anche perché non abbiamo mai trovato la persona in grado di assecondare la nostra voglia di trasgressione. Sandra, su questa cosa, è molto riservata e, naturalmente, anche molto riluttante, perché un conto è la fantasia e altro metterla in pratica. Casualmente, come spesso accade, le cose son cambiate nella maniera più inaspettata possibile. Da qualche tempo lei ha ereditato una cospicua sommetta e, insieme, abbiamo deciso di trovare il modo di fare un piccolo investimento per non lasciare soldi improduttivi sul conto corrente, che, alla fine, ti generano solo interessi passivi. L'idea di fare un piccolo investimento è venuta quasi per caso, un tardo pomeriggio, mentre eravamo intenti a fare spese in un supermercato al centro commerciale, dove abbiamo incontrato Antonio, un mio carissimo amico, che lavora presso un istituto bancario. Antonio è un bel maschio, sui 40 anni, alto, moro occhi verdi, con un bel fisico prestante e, soprattutto, conosce entrambi da tanto tempo ed ha sempre avuto una particolare ammirazione nei confronti di Sandra. È scapolo, perché è un gran puttaniere, è un donnaiolo incallito, forte del fatto che, oltre al fascino, può unire tra le sue qualità anche il fatto di avere un bell'arnese lungo e, soprattutto, abbastanza grosso. Di questo ho contezza assoluta, perché, da ragazzi, giocavamo a pallone insieme e, più di una volta, l'ho visto nudo sotto la doccia; mi ricordo che anche gli altri ragazzi riconoscevano che lui fosse veramente un superdotato. Quando ci siamo incontrati, dopo i soliti convenevoli, è stata proprio Sandra a chiedergli un piccolo consiglio su come fare un investimento e lui, dopo una breve riflessione, ci ha invitato ad andare a trovarlo in ufficio, ma, essendo entrambi impegnati nell'orario da lui indicato, la soluzione mi è venuta quasi spontanea.
«Vieni venerdì sera a cena a casa nostra e ne parliamo!»
Ho visto gli occhi di Sandra brillare di una strana luce e, soprattutto, ho visto il sorriso che Antonio mi ha rivolto, quando ho avanzato questo invito. Naturalmente ha accettato di buon grado e il venerdì successivo, puntuale, si è presentato a casa nostra, dove Sandra aveva preparato una splendida cenetta. Naturalmente non è arrivato a mani vuote. Si è presentato con un mazzo di rose per mia moglie ed una bottiglia di vino rosso, molto pregiato. Mia moglie era molto contenta di averlo a cena, perché è una persona allegra e simpatica con cui si sta davvero bene insieme; lo avevamo appurato in altre occasioni anche in compagnia di altri amici ed era sempre stato lui quello che aveva movimentato la serata con battute e sortite molto divertenti. Sandra, per l'occasione, indossava un paio di pantaloni neri, alquanto attillati, che modellavano bene le sue forme e, soprattutto, il suo magnifico culetto; sopra aveva una camicia bianca, tenuta abbastanza sbottonata, al di sotto della quale si intravedeva il reggiseno, che modellava splendidamente le sue mammelle, facendo sì che si rendesse grazioso ed appetibile. Ai piedi aveva delle scarpe tacco 12, che rendevano il suo incedere ancor più sensuale. Naturalmente ho notato con quanto piacere mia moglie ha accolto l'omaggio floreale ed anche i complimenti rivolti al suo aspetto, mentre, proprio in quel momento, dentro di me, è di nuovo riemersa prepotente la voglia di vederla interagire con un altro maschio: ho individuato proprio in Antonio la persona giusta. Amico da sempre, affascinato da mia moglie, esperto puttaniere e, soprattutto, ben dotato, rappresentava l'elemento perfetto per vivere questa esperienza e, dentro di me, oltre ad avere un'immediata eccitazione, è maturata forte la convinzione che dovevo, in qualche modo, assecondare la cosa.
Ci siamo messi a tavola e lui si è rivelato subito per quello che era: un piacevole commensale, con cui poter parlare di tutto. L'atmosfera era veramente cordiale e, sia io che lui, abbiamo fatto in modo che il bicchiere di mia moglie fosse sempre pieno; ho notato che Antonio si era reso conto che, in qualche modo, anch'io volevo che mia moglie fosse, se non ubriaca, molto allegra. Abbiamo parlato di tutto e, spesso e volentieri, sia lui che io, abbiamo messo in campo battute a doppio senso, cui Sandra si divertiva molto. In particolare ho, più di una volta, fatto cadere il discorso sulla possibilità che una bella donna, come lei, potesse avere un amante e, in più occasioni, il dialogo si è incentrato su questo argomento, giungendo insieme alla conclusione che, se la cosa si verificasse con il marito presente, non si sarebbe trattato di tradimento e, su questo, ho visto che Antonio è rimasto particolarmente sorpreso nel prendere atto che avrei accettato volentieri le corna, senza sentirmene per niente umiliato.
«Ma, davvero Giovanni, tu non saresti geloso?»
Prima che io potessi rispondere, anche se ho annuito ridendo, è stata Sandra che, ormai alquanto allegra e con i freni inibitori alquanto abbassati, glielo ha confermato.
«Scherzi, Antonio? Geloso, lui? Ma se è il suo sogno da una vita che desidera vedermi con un altro!»
Ho visto Antonio molto interessato a questo fatto e, soprattutto, dopo le mie parole ha cominciato a far più complimenti a mia moglie; ho visto che lei, lusingata da quelle attenzioni, accettava di buon grado anche battute piuttosto oscene. Fingendo di dover andare in bagno, li ho lasciati da soli per alcuni minuti, ma, nascosto dietro l'angolo della porta della sala, ho osservato con quanto piacere Antonio cercava di sedurre mia moglie, che sembrava proprio accettare le avance del mio amico; anche se non l'ho visto a perfezione, mi è sembrato che lui, in qualche modo, le teneva una mano sopra le cosce e l’ha anche baciata sul collo. Sandra ha finto di scandalizzarsi un po', ma lo ha anche guardato con occhi molto maliziosi. Ero eccitatissimo, perché l'atmosfera era esattamente quella giusta per una serata trasgressiva, e, in qualche modo, volevo che l'atmosfera non si rompesse; per questo ho ritardato il più possibile l'apertura del discorso sull'investimento, che era, poi, il vero motivo per cui lui era venuto a casa nostra.
È stata Sandra però che, ad un certo punto, quasi a volerlo richiamare all'ordine, ha chiesto informazioni sull'investimento e, a quel punto, Antonio ha aperto la sua ventiquattrore e, mentre tirava fuori le carte inerenti alle proposte finanziare su cui investire il capitale di mia moglie, la valigetta, posta in bilico sopra le sue gambe, è caduta per terra e tutto il suo contenuto è finito sul pavimento; ciò che abbiamo visto, ci ha lasciato entrambi molto stupiti. Nella valigetta, oltre ai documenti, c'era un plug anale con gioiello ed una coppia di manette. Per un attimo siamo rimasti tutti e tre in silenzio; lui era visibilmente in imbarazzo, ma mia moglie che, come ho detto, era alquanto allegra, ha raccolto le manette e si è messa a ridere.
«Accidenti, Antonio! Con queste ci volevi legare le mani e costringerci ad accettare per forza le tue condizioni? E con quest'altro giocattolo, ci avresti costretto a farlo, pena la sua introduzione in qualcuno dei nostri buchi?»
Naturalmente ha detto tutto questo in tono alquanto allegro e malizioso; ho visto che lui ha capito che la situazione era comunque ancora molto gaia, intrigante e, così, ha dato la sua spiegazione che ci ha fatto ridere ancor di più.
«Veramente le stavo portando dall'ufficio a casa, visto che domani mattina viene una mia amica che ama indossarle. Lo stesso vale per il plug, che lei usa per tenere il suo splendido culetto ben aperto, in virtù del fatto che, quando le do una ripassata, entra meglio. Naturalmente potrei anche ammanettare tuo marito e far provare a te l'esperienza di far sesso davanti a lui e farti provare questo giocattolo per mettere in forma il tuo splendido culetto, in maniera tale che, se avrò modo di potertelo appoggiare, tu possa provare solo un infinito piacere!»
Per un attimo siamo rimasti tutti e tre in silenzio; poi è stata Sandra a mettersi a ridere.
«Ma dai! Davvero saresti capace di ammanettare Giovanni per fare sesso con me davanti a lui? Cavolo! Questa è una cosa che mi piacerebbe davvero viverla!»
Antonio mi guarda dritto negli occhi e, quasi senza rendermene conto, io muovo il capo in segno d'assenso; poi si gira verso Sandra che lo guarda e vedo che mia moglie si passa la lingua sulle labbra, quasi a volerle inumidire; allora lui si avvicina a lei, le mette una mano sui fianchi e attira il suo contro il proprio corpo, prendendo a baciarla sul collo.
Per un attimo, lei rimane quasi passiva, si gira verso di me e vede che io annuisco sorridendo; le sto palesando tutto il mio assenso in maniera molto chiara e, forse, per via del vino bevuto o per la voglia che ha di finalmente lasciarsi andare, mia moglie abbraccia Antonio e le loro bocche si uniscono; cominciano a baciarsi e limonare in una maniera quasi indecente, mentre nei miei pantaloni il cazzo quasi mi esplode dalla contentezza. È un bacio lungo, sensuale, dove le lingue sicuramente si inseguono e giocano e, nello stesso tempo, Antonio stringeva a sé mia moglie e, sicuramente, gli fa sentire il suo grosso membro che, immagino sia già gonfio e duro sotto i pantaloni. Le mani di Antonio accarezzano il culo di Sandra e poi risale sul davanti; apre la camicetta e, in un attimo, mia moglie si trova solo con il reggiseno a vista, che lui slaccia con gesto rapido, liberando le sue splendide mammelle. Fa mettere mia moglie seduta sul divano ed io mi metto a guardarli con un bicchiere di vino in mano, perché sento la gola secca; dopo aver bevuto un sorso, mia moglie mi invita ad avvicinarmi, prende il mio bicchiere e ne beve un sorso anche lei; ora lui, dopo averle sfilato le scarpe, le ha tolto anche i pantaloni ed il sottile perizoma che indossava; a quel punto Antonio si trova davanti la splendida figa di mia moglie, ricoperta da un sottile triangolino di peli neri e, subito, lui si tuffa su quella fonte di piacere ed inizia a leccare ed a raccogliere in bocca il nettare che già sta sgorgando copioso. Sandra adora farsi leccare e Antonio sembra esser un esperto in cunnilinguo, perché porta Sandra ad avere subito il suo primo orgasmo.
«mhmm… mhmm… Sì, continua! Continua che...mhmm… vengo!»
Mi siedo sulla poltrona e li guardo; vedo che mia moglie tiene gli occhi chiusi e gode in continuazione, con un bicchiere di vino in mano; la scena è decisamente sconvolgente! Gode e spalanca ancora più le cosce, mentre lui si impegna a fondo, facendola godere ancora una volta e, a quel punto, Sandra apre gli occhi e cerca il mio viso; mi sorride ed anch’io rispondo sorridendo, continuando a fare di sì con il capo. Allora mia moglie quasi mi fa sborrare nei calzoni, quando con la mano sinistra, solleva leggermente il calice brindando a me e, con la mano destra, mi mostra il gesto delle

corna

: Sì, sono un CORNUTO! Finalmente sono un cornuto! È questo il significato di quel suo gesto ed avverto che il cazzo mi scoppia nei pantaloni. Gode ancora una volta e, dopo aver bevuto il contenuto del bicchiere, lo appoggia e, con entrambe le mani, afferra i capelli di Antonio e lo trascina in alto verso di sé; i due si baciano ancora, poi lui si alza in piedi e mia moglie, seduta sul divano, lo aiuta a spogliarsi e, mentre lui si toglie la camicia, lei gli abbassa i pantaloni; quando fa scorrere in basso anche i boxer, rimane a bocca aperta e mi guarda sbalordita.
«Wow! Mamma mia, com'è grosso! Giovanni, guarda che…»
Non aggiunge altro. Impugna con entrambe le mani quel grosso scettro e subito comincia a lavorarlo di bocca, facendo gemere il mio amico che apprezza subito la bravura di mia moglie nel far pompini.
«Accidenti, che bocca calda! Giovanni, tua moglie è fantastica con la lingua! Caspita che fantastica pompinara che sei! Guarda, amico, tua moglie se lo stai ingoiando tutto!»
In effetti resto un po' stupito anch'io nel vedere con quanta facilità mia moglie si infila quella splendida verga tutta giù per la gola. Lo ingoia e poi lo tira fuori, lo bagna ancora di saliva e poi lo masturba con entrambe le mani, oppure lo sega con una mano ed accarezza le grosse palle, mentre con le labbra continua a stimolare la punta. Sono troppo eccitato, così mi alzo in piedi e mi avvicino; tiro fuori anche il mio cazzo, ma qui Antonio veramente dimostra di esser un maschio dominante, perché si gira, mi guarda e mi parla con tono molto deciso.
«No! Tu adesso te ne stai seduto e, anzi, prendi le manette così ti blocco le mani dietro la schiena perché non ti devi nemmeno toccare; voglio che tu stia a guardare come si scopa una troia come tua moglie! Tu forse non te ne sei reso conto, ma questa è una gran vacca! Voglio scopartela sotto gli occhi affinché tu veda quanto le piace farsi scopare da me! Dopo, quando l’avrò riempita della mia sbroda, potrai farti tutte le seghe che vorrai!»
Sono stupito e guardo mia moglie che sorride e annuisce; poi mi lascio ammanettare e mi siedo di nuovo sulla poltrona, mentre lui solleva Sandra, la fa mettere piegata a 90 gradi, con le mani appoggiate ai braccioli della poltrona ed il viso davanti alla mia faccia. Si posiziona dietro di lei e, con una spinta decisa, glielo affonda tutto dentro, facendola sussultare.
«Oh, sì! Oddio, come grosso! Mi apre tutta! Cornuto, guarda come mi sta montando il tuo amico! Che toro che è!»
Vengo direttamente nei calzoni senza toccarmi e mia moglie se ne accorge e si mette a ridere.
«Antonio, guarda che porco è il tuo amico! È venuto senza toccarsi! È proprio un gran cornuto! Avrei dovuto capirlo prima, che desiderava veramente esser fatto cornuto, così mi sarei potuta sbattere tanti altri cazzi! Adesso, mio caro bel cornuto, te ne regalerò così tante di corna che non potrai nemmeno entrare attraverso la porta di una cattedrale! Scopami, Antonio! Scopami forte e fammi godere!»
Antonio non ha certo bisogno di esser incitato, perché scopa Sandra con colpi vigorosi che la fanno veramente sbalzare da terra. È una monta incredibile, durante la quale gode ripetutamente e poi, quando è prossimo a sborrare, lui fa una cosa che mi fa ancor più impazzire. Fa mettere seduta a Sandra ai miei piedi, mi libera le mani e mi impartisce un ordine che quasi mi fa venire un'altra volta senza toccarmi.
«Visto che sei un gran cornuto che ama vedere la sua troia scopata a dovere, adesso prendi il mio cazzo, fammi una sega e dirigi la sborrata sulla sua faccia, sulla sua mano sinistra, dove tiene la fede e sul suo splendido seno.»
Sandra si diverte un mondo, mentre io prendo in mano quel grosso scettro e mi metto a segarlo; lui mi appoggia una mano sul capo e mi costringe anche a leccare un po' la punta.
«Già che ci sei, assapora anche il piacere di tua moglie di cui ha ricoperto il mio cazzo e adesso succhialo un po', così sborro prima!»
Sono sconvolto dal piacere mentre sto facendo un mezzo pompino al toro che ha appena montato mia moglie e mi ha reso ufficialmente cornuto e, improvvisamente, lui mi schizza il primo getto in bocca, facendomi restare basito, mentre poi lo tolgo dalla mia bocca e dirigo lo schizzo sul viso di Sandra. Lei solleva la mano sinistra e si ricopre anche la fede nuziale, dimostrando proprio che sono un cornuto a tutti gli effetti; poi gli altri schizzi se li spalma sul collo e sulle splendide tette. Lo spremo bene fino all'ultima goccia e lui, quando ha finito di sborrare, me lo rimette di nuovo in bocca.
«Puliscilo e senti il sapore della sborra che continuerai a leccare dalla fica di questa troia! Un cornuto come te deve solo pulire i buchi di sua moglie, quando sono stati riempiti dai suoi amanti!»
È troppo per me! Mi sborro per la seconda volta nei calzoni e questo suscita la loro ilarità.
«Accidenti, Antonio, guarda, è venuto di nuovo! Cazzo non l'ho mai visto così eccitato! È proprio vero che le corna gli piacciono da morire! Antonio, mi aiuti, vero, a mantenergliele sempre fresche e ben lucide?»
Antonio ride contento, poi prende mia moglie e insieme vanno in camera da letto. Sono rimasto per qualche istante immobile, con i calzoni completamente macchiati dalla mia sborra e, quando sono entrato in camera da letto, li ho trovati che già stavano chiavando di nuovo. Ho provato ad avvicinarmi a loro, ma lui mi ha cacciato.
«Adesso vattene, che me la voglio scopare in santa pace e da solo! Domani mattina ci porti la colazione e poi vedrai: ti farò leccare i suoi buchi pieni, così avrai la giusta ricompensa anche tu!»
Sono andato a dormire sul divano, ma il sonno non veniva. Diciamo che sono andato sul divano ed ho ascoltato i loro gemiti di piacere che sono andati avanti per un tempo infinito. Mi sono segato altre due volte ed alla fine sono crollato sfinito dal piacere e dalla stanchezza.
Così è iniziata la mia carriera di cornuto e, ovviamente, Antonio non è stato l'unico che è venuto a scopare mia moglie. Più volte è venuto da noi insieme ad altri amici suoi; una volta erano in tre e l'hanno posseduta tutti e tre assieme, facendola impazzire di piacere.
Quando se ne sono andati, ho leccato i suoi buchi spanati e riempiti, fino a ripulirla del tutto; mentre lo facevo, son venuto due volte senza toccarmi.


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