ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Incontro in Vacanza (Racconto Completo pt.2) 
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Incontro in Vacanza (Racconto Completo pt.2)


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Incontro in Vacanza (Racconto Completo pt.2)

by Anni24
Посмотрели: 613 раз Комментарии 6 Date: 11-11-2024 Язык:Language

Non riesco a smettere di pensare a quello che ci aspetta stasera,” confessò Luca con un sorriso malizioso, chiudendo la porta alle loro spalle. “Pensi che Marco abbia davvero in mente qualcosa di speciale?”

Annapia, ancora avvolta nei suoi pensieri e nei ricordi della conversazione con Marco, sorrise a metà, lanciandosi sul letto. “Non lo so… ma questa cosa ha un’energia tutta sua, non credi?”

Luca la guardò per un attimo, poi si avvicinò al letto, chinandosi su di lei. “Sì, e mi piace molto,” sussurrò, prima di darle un bacio leggero.

Qualche ora dopo, mentre il sole calava e l’atmosfera della sera cominciava a farsi sentire, la coppia iniziò a prepararsi per la serata in spiaggia.

Annapia, davanti allo specchio, scelse con cura l’abito per la notte. Optò per un vestito nero, sensuale e provocante, che le aderiva perfettamente al corpo, scendendo con delicatezza fino a metà coscia. Le spalline sottili lasciavano scoperta la parte superiore delle spalle, mentre la scollatura profonda esaltava il suo décolleté con eleganza. Si guardò per un attimo, notando come il tessuto sembrasse quasi sottolineare ogni sua curva. I tacchi alti completarono l’outfit, donandole un’aura di sicurezza e femminilità che non riusciva a ignorare.

Luca, dall’altra parte della stanza, la osservava mentre si preparava. Si infilò una camicia leggera, aperta sul collo, con i pantaloni casual che completavano un look rilassato ma attraente. Non poté fare a meno di commentare: “Sei spettacolare stasera. Marco non saprà cosa lo aspetta.”

Annapia sorrise, sistemandosi i capelli con nonchalance. “Non è lui che deve essere impressionato,” disse con un tono giocoso, avvicinandosi a Luca e sistemando il colletto della sua camicia. “Sei tu che devi rimanere senza parole.”

Luca rise leggermente, stringendola per la vita. “Credimi, lo sono già.”

La coppia si guardò negli occhi per un momento, come se stessero condividendo un’intesa segreta, qualcosa che andava oltre il semplice divertimento della serata. Entrambi erano pronti, non solo per la festa, ma per esplorare qualcosa di nuovo, di eccitante e di sconosciuto.

La notte era calda, e il vento dal mare portava un leggero profumo di salsedine. Annapia e Luca si fermarono davanti all’ingresso del lido, illuminato dalle luci soffuse che creavano un’atmosfera intima e sofisticata. L’insegna brillava in alto, promettendo una serata esclusiva. Marco li stava già aspettando all’interno.

Quando varcarono l’ingresso, i loro sguardi si incrociarono. Marco indossava una maglia nera aderente che esaltava la sua corporatura, lasciando poco all’immaginazione. Le sue braccia possenti e il petto scolpito attiravano inevitabilmente l’attenzione, e Annapia non poté fare a meno di notarlo.

“Eccovi qui,” disse Marco, con un sorriso sicuro, avanzando verso di loro. “Siete pronti per una serata speciale?”

Luca gli strinse la mano con sicurezza. “Certo, non vediamo l’ora. Grazie per l’invito, Marco.”

Annapia, invece, sentì un leggero brivido attraversarle la schiena mentre Marco le rivolse uno sguardo profondo. “Ti trovo splendida,” le disse, senza preoccuparsi di nascondere l’apprezzamento nella sua voce.

Lei abbassò lo sguardo, leggermente imbarazzata ma lusingata. “Grazie,” rispose, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Marco fece un gesto con la mano, indicando l’area riservata. “Venite, vi porto al nostro tavolo. Ho fatto preparare qualcosa di speciale per voi.”

Luca sorrise, seguendo Marco con un’aria di soddisfazione, come se fosse tutto parte del piano che stava immaginando. “Sembra perfetto,” disse, guardando Annapia, notando come il vestito le abbracciava il corpo in modo provocante. “Ci voleva proprio una serata così.”

Mentre si avvicinavano al tavolo riservato, Annapia e Luca notarono subito un gruppo di amici di Marco, già seduti e intenti a chiacchierare. Il tavolo era ricolmo di bottiglie di Gin, almeno una decina, pronte per accompagnare quella lunga serata. Marco si avvicinò al gruppo con un sorriso rilassato, e li presentò con naturalezza.

“Ragazzi, vi presento Annapia e Luca, due miei amici,” disse, con un tono disinvolto.

Gli amici di Marco li accolsero calorosamente, senza insistere troppo con domande, e subito cominciarono a bere e ridere insieme. Il gin scorreva nei bicchieri, e tra un drink e l’altro, la serata prese il ritmo che tutti si aspettavano. La musica si alzava in sottofondo, e senza dare troppo nell’occhio, Annapia e Luca si mescolarono alla compagnia, divertendosi senza preoccuparsi troppo di sguardi indiscreti.

Dopo alcuni drink, il ritmo della musica li spinse verso la pista da ballo. Ormai l’alcool aveva preso il sopravvento e si lasciarono andare, ballando vicini sotto le luci soffuse. Marco osservava da lontano, mantenendo un’aria distaccata, ma sempre attento.

Arrivati a fine serata, quando la compagnia cominciava a disperdersi, Marco si avvicinò agli altri, salutandoli con un sorriso. “Ragazzi, io accompagno Luca e Annapia a casa. Ci vediamo presto!”

Gli altri lo salutarono con cenni di assenso, troppo presi dai fumi dell’alcool per fare altre domande. Marco, Luca e Annapia lasciarono il lido insieme, con l’eccitazione della serata ancora nell’aria, mentre si preparavano a vivere il resto della notte.

Erano circa le 2:30 di notte quando uscirono dal locale. L’aria fresca della notte faceva poco per placare i loro spiriti accesi, l’alcool ormai aveva eliminato ogni freno inibitore. Risate leggere riempivano l’atmosfera mentre camminavano verso l’uscita, le luci della spiaggia alle loro spalle e la sensazione di essere in un momento fuori dal tempo.

A quel punto, Marco si fermò un attimo, girandosi verso la coppia con un sorriso complice. “Che ne dite di continuare la serata?” propose, con un tono basso ma carico di sottintesi. “Ho affittato una villa qui vicino, proprio affacciata sul mare. C’è una piscina all’aperto, e una zona relax perfetta per rilassarsi ancora un po’.”

Annapia e Luca si scambiarono uno sguardo. Il solo pensiero della villa, lontano dagli occhi indiscreti, in un luogo dove l’intimità sarebbe stata garantita, fece salire la tensione tra loro. La proposta era chiara, e l’idea di proseguire in un ambiente così esclusivo rendeva tutto ancora più eccitante.

“Perché no?” rispose Luca, sorridendo con un accenno di complicità, stringendo la mano di Annapia. Lei non disse nulla, ma il suo sguardo e il battito accelerato del cuore risposero per lei.

Arrivati alla villa, Annapia e Luca rimasero colpiti dall’eleganza della casa che si affacciava direttamente sul mare, con grandi vetrate e una piscina che sembrava estendersi fino all’orizzonte.

“È davvero bellissima,” disse Annapia, osservando i dettagli con occhi pieni di ammirazione. “Hai un ottimo gusto, Marco.”

Marco sorrise, divertito dal complimento. “Grazie, è perfetta per rilassarsi.” Con naturalezza, invitò Luca a sedersi accanto a lui sul divanetto vicino alla piscina. Sul tavolino accanto, spiccava un barattolo sottovuoto con della marijuana all’interno.

“Che ne dici di fumare un po’?” chiese Marco, estraendo una cima dal barattolo. Luca, già rilassato dall’alcool della serata, annuì con entusiasmo. Marco cominciò a rollare una canna con movimenti lenti, quasi ipnotici, e una volta pronta, la passò a Luca, che ne prese una lunga boccata.

Mentre il fumo si disperdeva nell’aria, Annapia si sentiva completamente a suo agio. Senza dire una parola, con un gesto sicuro, si tolse il vestito, lasciandolo cadere a terra. Sotto il vestito, non indossava reggiseno, e i suoi seni si mostrarono liberamente. L’unico indumento rimasto era un tanga sottile, che copriva ben poco del suo corpo, lasciando sia Luca che Marco stupefatti, incapaci di distogliere lo sguardo da lei.

“Io mi tuffo in piscina,” annunciò Annapia con un sorriso seducente, avvicinandosi al bordo. I due uomini non riuscirono a fare altro che seguirla con lo sguardo, mentre si immergeva con grazia nell’acqua scintillante.

Marco osservò Annapia mentre scivolava in acqua, con il corpo che si muoveva sinuoso sotto la luce della piscina. “Devo dire che sei davvero spettacolare, Annapia,” le disse con un tono ammirato, visibilmente colpito dalla sua figura elegante e sensuale.

Annapia sorrise maliziosa, incrociando il suo sguardo con quello di Marco, consapevole dell’effetto che stava suscitando. Mentre continuava a nuotare, Marco si voltò verso Luca, facendo un cenno complice. “Che ne dici, ci tuffiamo anche noi?”

Senza esitare, Marco iniziò a sfilarsi i pantaloni, rimanendo in mutande. Luca lo seguì subito, togliendosi i pantaloni a sua volta, e insieme si tuffarono in piscina.

Quando Marco riemerse dall’acqua, il tessuto degli slip, ormai completamente bagnato, sembrava essersi trasformato in una seconda pelle, aderendo perfettamente alla sua figura. La stoffa sottile rivelava chiaramente la forma della sua virilità, accentuando la sua presenza in modo quasi inevitabile.

Annapia notò subito come gli occhi di Luca si fossero posati proprio lì. Negli occhi di Luca si leggeva un misto di incredulità e ammirazione, come se fosse sul punto di fare un complimento, ma non trovasse le parole.

Marco, rompendo il ghiaccio con una risata, si rivolse a Luca: “Beh, non ti preoccupare, amico, non mordo!” disse con un sorriso malizioso. Annapia sorrise a sua volta, e in pochi istanti tutti e tre scoppiarono a ridere, sciogliendo completamente la tensione. La risata spontanea portò con sé una nuova leggerezza, e l’atmosfera si trasformò in un’intesa palpabile, quasi elettrica.

Mentre l’acqua luccicava sotto il riflesso della luna, i tre si ritrovarono a giocare come se fossero in perfetta sintonia. Marco, con una naturalezza che ormai era diventata parte di quell’alchimia, sollevava Annapia sulle sue spalle, mentre la spingeva verso l’alto per un tuffo. Il suo seno nudo sfiorava la sua schiena, un contatto che sembrava casuale, ma carico di una tensione sensuale che entrambi percepivano. Ogni volta che le mani di Marco la sollevavano, l’intimità tra i loro corpi si faceva più intensa, come un gioco sottile che non aveva più bisogno di parole.

Luca, che era lì accanto a loro in piscina, osservava la scena con un misto di fascino ed eccitazione crescente. Non c’era gelosia, ma una curiosità sempre più forte verso quello che stava accadendo. Il suo sguardo seguiva i movimenti dei due, notando come ogni gesto di Marco con Annapia sembrasse naturale, come se tutti e tre fossero parte di qualcosa di più grande, una connessione che si faceva sempre più profonda. Anche lui si lasciava andare a quella complicità, sentendosi parte del gioco, parte di quel desiderio che cresceva tra loro.

Le risate di Annapia, i movimenti fluidi di Marco e la tensione crescente tra di loro sembravano caricare l’atmosfera di una complicità irresistibile. Dopo un altro tuffo, Annapia si sollevò dall’acqua, uscendo lentamente dalla piscina. Prese un asciugamano lasciato sul bordo e si asciugò i capelli, il corpo nudo che si muoveva con una disinvoltura sensuale.

Marco, senza distogliere lo sguardo, emerse anche lui dall’acqua. Guardò Luca, come cercando il suo consenso. Luca, colto da quella strana eccitazione che ormai dominava la serata, gli fece un cenno discreto, lasciando intendere che non c’erano più barriere.

Marco si avvicinò ad Annapia, che si era distesa sul divano a bordo piscina. Le gocce d’acqua scivolavano lungo i suoi addominali definiti, riflettendo le luci soffuse intorno. Si chinò leggermente verso di lei, il suo sguardo sfacciato ma intrigante, e con un sorriso provocatorio disse: “Immagina se ieri qualcuno ci avesse visti… tutti nudi, lì sulla spiaggia.”

Annapia lo guardò con un sorriso complice. “Sarebbe stato divertente vedere le loro facce,” rispose, ridacchiando.

Marco la osservò per un attimo, come per valutare ogni reazione, poi continuò: “Non penso che sarebbero stati solo spettatori innocenti… Magari qualcuno si sarebbe unito.”

Annapia sorrise, appoggiando la testa sul cuscino, i suoi occhi che brillavano di un’eccitazione che non cercava di nascondere. “O magari avrebbero chiamato la polizia…” rispose lei con una risata leggera, mentre la tensione tra loro cresceva.

Marco si avvicinò lentamente ad Annapia, il suo sguardo pieno di desiderio e sicurezza. Le sue dita iniziarono a scivolare lungo la sua coscia, sfiorandola delicatamente in un crescendo di tensione. Il tocco era leggero ma carico di una promessa non detta. Annapia trattenne il fiato, sentendo ogni nervo del suo corpo accendersi. Quando Marco le chiese, con una voce roca e profonda, “Che ne dici di rivivere quelle emozioni?”, lei non rispose a parole. Un cenno impercettibile della testa e l’ansimare del suo respiro furono tutto ciò che serviva.

Con un sorriso complice, Marco abbassò il capo, le sue labbra scivolando lungo il suo corpo con una lentezza studiata, quasi a voler prolungare quel momento. Si soffermò sui suoi capezzoli, baciandoli con una dolcezza che si trasformava in gioco, la sua lingua tracciando dei piccoli cerchi attorno ad essi. La risposta di Annapia era silenziosa, ma il suo corpo parlava per lei, i brividi percorrendo la sua pelle in ogni direzione.

Scendendo più in basso, il respiro di Marco si fece più profondo, mentre le sue mani continuarono a esplorare ogni curva del suo corpo. Quando raggiunse i suoi fianchi, Marco non si fermò. Si chinò con lentezza, afferrando delicatamente il tessuto dei suoi slip con i denti, e li fece scivolare via, lasciando che il gesto parlasse più di mille parole. Il movimento era fluido e naturale.

Annapia si abbandonò a quel momento, il suo corpo completamente rilassato sotto le attenzioni di Marco, il quale la guardava con un misto di intensità e piacere crescente.

Luca uscì dall’acqua con movimenti lenti, mentre osservava Marco e Annapia ormai avvolti in quel gioco di sguardi e tocchi. Si avvicinò a loro con naturalezza, unendosi senza esitazione. Marco, con il suo tocco sicuro, iniziò a far scivolare la lingua lungo la coscia di Annapia, muovendosi con una lentezza studiata, fino a sfiorare il punto più intimo, accarezzandola con delicatezza, lasciando che il suo respiro si facesse più intenso.

Annapia, incapace di trattenere l’eccitazione che montava, sentì il corpo irrigidirsi sotto quelle carezze.

Luca, intanto, si concentrava sui capezzoli di Annapia, lasciando che la sua lingua percorresse con lentezza quelle zone sensibili che sapeva essere il suo punto debole. Ogni volta che il tocco di Luca si intensificava, un sussulto attraversava il corpo di lei, amplificando il piacere che già cresceva sotto i tocchi di Marco.

Annapia, nel mezzo di questi due uomini, avvertiva ogni mano, ogni gesto che esplorava il suo corpo, la passione che cresceva in modo irresistibile. Era la prima volta che si trovava così, avvolta tra le attenzioni di due uomini, e la sensazione di essere completamente desiderata e toccata ovunque la faceva tremare di piacere.

I gemiti di Annapia si facevano sempre più profondi, carichi di una tensione crescente. Marco, con la sua lingua leggera e precisa, sfiorava il suo clitoride, mantenendo un contatto delicato ma incredibilmente intenso. Ogni movimento, ogni carezza sottile, la portava più vicino al limite, senza mai affrettare il momento. Dall’altro lato, Luca continuava a stimolarla dolcemente, accarezzando i suoi seni con la bocca, sapendo quanto quel tocco fosse per lei irresistibile.

La combinazione di quelle attenzioni stava accendendo ogni fibra del suo essere. Il piacere la travolgeva, facendole perdere il controllo, fino a quando, in un attimo di abbandono totale, raggiunse l’apice, esclamando un urlo denso di piacere.
Dopo il suo urlo, il corpo rispose in modo istintivo, rilasciando un flusso che bagnò delicatamente il volto di Marco.

Annapia, travolta dalle emozioni del momento, si avvicinò a Marco con uno sguardo che lasciava trasparire tutta la complicità che avevano costruito fino a quel momento. Con un gesto deciso, fece scivolare via i suoi slip.

Mentre lo faceva, il corpo di Marco rispondeva con sicurezza, lasciandosi andare a quel gioco seducente.

Mentre gli slip di Marco scivolarono lungo il suo corpo, Annapia si trovò di fronte a lui, il suo viso ad altezza vita. Lì, la sua figura, già familiare a lei, si rivelava con un’impressionante presenza. Marco era del tutto a suo agio, sicuro di sé, mentre Luca osservava, affascinato da ciò che fino a quel momento aveva solo immaginato.

La differenza tra i due uomini, evidente non solo nell’età, ma nella presenza fisica, si palesava in modo sottile ma chiaro. Eppure, ciò che colpì Luca non fu un senso di inferiorità, bensì una crescente eccitazione di fronte alla potenza di quella dinamica. L’energia maschile di Marco sembrava pervadere l’aria, senza mai mettere Luca a disagio; anzi, lo spingeva a sentirsi ancora più parte di quel momento intimo, dove ognuno stava trovando il proprio spazio in una danza fatta di desiderio e complicità.

Annapia rivolse lo sguardo a Luca. Senza dire una parola, con una lentezza studiata e carica di sensualità, fece scivolare via gli slip anche a lui. Ora, con entrambi gli uomini nudi davanti a lei, sentiva il cuore batterle forte, colma di desiderio e curiosità per ciò che stava per accadere.

Inginocchiata tra loro, poteva percepire la differenza tra i due, sia fisicamente che nell’energia che emanavano. Marco, sicuro e dominante, e Luca, più giovane ma altrettanto presente, entrambi offrivano qualcosa di diverso, e Annapia era pronta a esplorare quella combinazione per la prima volta.

In quel momento di connessione, Annapia iniziò a esplorare il corpo di Marco, lasciando che le sue labbra lo sfiorassero. La sensazione era travolgente; sentiva il calore della pelle di Marco dentro la sua bocca, e il modo in cui il suo corpo reagiva a quel contatto era pura magia. La sua bocca si mosse su di lui, con un desiderio crescente, mentre la sua presenza possente la riempiva completamente, quasi ad impedirgli di respirare.
Marco, avvolto dall’eccitazione, aumentò il ritmo con crescente intensità.
Ogni spinta si faceva più decisa, riempiendo l’aria di suoni che mescolavano gemiti di piacere a un echeggiare di gorgogli, che sembrava rivelare l’intensità del momento. Annapia, immersa in quella danza sensuale, sentiva la presenza di Marco che la invadeva, ogni movimento un invito a lasciarsi andare sempre di più.

Con ogni affondo, il confine tra loro si dissolveva, e Marco si spingeva più in profondità, rendendo l’atto un’esplorazione di desiderio e complicità.

Poi, con un gesto naturale e fluido, Annapia si voltò verso Luca. Lui era diverso, eppure in quel contrasto trovava una nuova eccitazione.
Anche se meno imponente, la sua presenza era altrettanto intensa. Lei si avvicinò a lui, sentendo subito come i movimenti di Luca, pur più delicati, la coinvolgessero altrettanto profondamente. L’energia tra di loro cambiava, ma non diminuiva.

Ogni tocco, ogni respiro condiviso tra i tre sembrava amplificare la tensione. Luca sapeva esattamente come farla sentire desiderata, ed era chiaro che quel gioco di sguardi e gesti lo eccitava sempre di più. Annapia si ritrovava al centro di quella nuova dinamica, con le mani e le labbra dei due uomini su di lei, e ogni parte del suo corpo era coinvolta in quel crescendo di emozioni, tanto che non riusciva più a distinguere chi la stesse toccando in quel momento.

Dopo un lungo momento in cui Annapia, con energia, si era alternata nel dare piacere a Marco e Luca, il suo respiro si era fatto pesante, affannato. La sua bocca, ancora calda per l’intensità del momento, si schiudeva in un misto di estasi e desiderio non ancora del tutto placato. I due uomini, consapevoli dell’effetto che stavano avendo su di lei, sembravano accordarsi senza bisogno di parole, come se un’intesa invisibile guidasse i loro gesti.

Marco, deciso e possente, prese Annapia tra le braccia con una naturalezza disarmante, sollevandola con una facilità che esprimeva sia forza che delicatezza. Il suo corpo si lasciò guidare docilmente mentre lui la posava sul divanetto.

Piegata sul divano, avvertiva il peso del pene di Marco che si posava tra i suoi glutei, accentuandone la forma. Annapia, sospesa tra l’anticipazione e il piacere, avvertì uno stimolo, qualcosa che non aveva mai sperimentato prima. Il respiro le si spezzava, eppure il suo corpo rispondeva, incuriosito, teso tra il desiderio e l’ignoto.

Marco, con una voce bassa, quasi un sussurro, le chiese con delicatezza: “Sei pronta per esplorare nuovi confini?”. La domanda, pur espressa con rispetto, portava con sé una promessa di qualcosa di intenso. Annapia annuì, mentre si mordicchiava il labbro inferiore.

Marco prese un po’ di lubrificante, spargendolo lungo la sua forma imponente, con una delicatezza studiata, mentre davanti a lui Annapia, già in posizione, attendeva con una tensione silenziosa e carica di anticipazione.

Marco afferrò con decisione Annapia dai fianchi, la sua presa forte e sicura comunicava un mix di protezione e desiderio. Con un gesto audace, le impartì un lieve schiaffo sul culo, il suono che risuonò nell’aria carico di energia e di una promessa di piacere. Il viso di Annapia si illuminò di sorpresa, un sorriso malizioso si fece strada mentre si lasciava andare a quel momento.

Iniziò a strusciarlo tra i glutei, la sua presenza che scivolava con fermezza, ungendo delicatamente il fondoschiena di lei.

Marco si posizionò, scivolando dentro con lentezza e decisione, finché il suo bacino non toccò dolcemente i glutei di Annapia, che avvertiva la sua presenza robusta e decisa penetrarla in profondità, in quella parte del suo corpo ancora inesplorata.

Annapia si lasciò guidare dolcemente fino a distendersi pancia in giù sul divanetto, sentendo il corpo di Marco aderire al suo con una pressione crescente, un contatto che le trasmetteva al contempo calore e una sensazione di vulnerabilità, ma anche di protezione.

Marco, avvertendo l’intensificarsi del momento, la strinse a sé con un braccio attorno al suo addome, un gesto che univa dominio e dolcezza in un abbraccio avvolgente. L’altra mano salì lentamente verso il suo collo, posandosi leggera ma ferma, a guidare i suoi movimenti in perfetta sintonia con il ritmo che Marco stabiliva.

Ogni affondo si faceva più deciso e profondo, e ad ogni spinta il respiro di Annapia si caricava di un affanno crescente. Il divanetto scricchiolava sotto il peso dei loro corpi.

Marco colpiva con forza il fondoschiena di Annapia, il suono risuonava nell’aria come un battito di mani, quasi come se la stesse incitando in un gioco di piacere. I suoi glutei, sotto i colpi di Marco, si muovevano con grazia e sensualità, come se danzassero in un’intimità che ora era diventata palpabile. I loro corpi ricoperti di sudore, testimoniando l’intensità del momento.

Dopo l’ultimo colpo pesante, Annapia si allontanò dal corpo di Marco con un impulso deciso. Sul viso di Marco si fece strada un sorriso divertito quando vide le gambe di Annapia tremolare visibilmente, come se stesse raggiungendo uno stato di ecstasy.

Luca, percependo l’intensità dell’atmosfera che li circondava, fece un passo avanti e si sedette sul divanetto, attirando Annapia dolcemente a sé. Con un gesto naturale e delicato, la fece accomodare sulle sue gambe, sentendo immediatamente il calore del suo corpo avvolgerlo. Una sensazione di umida intensità si diffuse tra di loro.

Annapia, sopra di lui, si muoveva con una libertà che Luca non aveva mai visto prima. I suoi movimenti erano decisi, quasi istintivi, e ogni spinta sembrava portarla sempre più lontano da qualsiasi inibizione. C’era una passione selvaggia in quel suo ritmo, come se avesse finalmente deciso di lasciare da parte qualsiasi riserva, abbracciando un lato di sé che fino a quel momento era rimasto nascosto, celato dietro anni di abitudini e convenzioni.

Con un respiro profondo e gli occhi pieni di desiderio, Annapia fece una richiesta che lasciò entrambi senza parole per un istante: “Voglio sentirvi entrambi dentro.” Le sue parole, cariche di una sfida sussurrata, risuonarono nella stanza.

Marco si avvicinò con passo deciso, mentre Luca, ancora seduto, manteneva Annapia stretta sopra di sé. Con una mano gentile ma ferma, Marco le afferrò il collo, e poi abbassò il viso fino a unirsi al suo in un bacio di lingua. Con l’altra mano, lo posizionò con sicurezza, guidando il proprio movimento verso l’apertura che aveva esplorato poco prima. Ora, con i muscoli di Annapia più distesi e pronti ad accoglierlo, il suo ingresso fu fluido, come se il suo corpo fosse ormai abituato a quella presenza, e lo lasciasse scivolare con una naturalezza nuova. Ogni affondo sembrava scivolare con maggiore facilità, mentre il respiro di Annapia si faceva sempre più profondo, rispondendo a quella sensazione di riempimento che la faceva tremare.

Mentre entrambi gli uomini cominciavano a muoversi all’unisono, Annapia si trovava immersa in una nuova, travolgente sensazione. Le sue mani cercarono punti d’appoggio: una sul petto di Luca, sentendo il battito del suo cuore accelerare sotto le dita, l’altra che si allungava dietro, avvolgendo il collo di Marco. Il suo corpo rispondeva a quel doppio assalto con una danza ritmica, alternando il piacere, spingendosi prima contro Marco, poi verso Luca, mentre il ritmo tra di loro cresceva in un crescendo sensuale, diventando sempre più intenso.

Annapia, avvertì un’ondata di calore farsi strada dentro di lei, come se un liquido umidiccio stesse diffondendosi lentamente all’interno. Intuì che Marco aveva appena raggiunto l’apice del piacere. Quel calore, che si mescolava a ogni loro movimento, la fece rabbrividire di piacere, rendendo ogni contatto più scivoloso, più facile, come se i loro corpi stessero trovando un ritmo ancora più fluido, ancora più intenso.

Pur avendo appena raggiunto l’orgasmo, Marco non accennava a fermarsi. Al contrario, proseguiva con ancora più intensità.

Le mani di Marco si ancoravano salde al collo di Annapia, con la forza di chi non vuole lasciare andare, di chi cerca ancora di più, mentre continuava a muoversi senza esitazione.

Luca percepiva lievi gocce di quel calore posarsi su di lui, come minuscole scintille che si posavano sulla sua pelle più sensibile.

Dopo poco Annapia iniziò a muoversi lentamente su Luca e Marco, come se danzasse su una melodia scandita dal ritmo dei loro corpi che si toccavano. La testa reclinata all’indietro, sostenuta saldamente dalle mani di Marco, che la guidavano con delicatezza. I suoi gemiti, che all’inizio erano stati sottili sussurri, divennero più intensi, finché un grido di piacere sfuggì dalle sue labbra, come se non potesse più trattenere quell’ondata travolgente.

Proprio in quel momento, Luca avvertì un getto caldo e umido scivolare sulle sue gambe, a testimonianza del culmine dell’estasi raggiunta da Annapia.

In quel culmine di piacere, Luca non riuscì a trattenere le proprie emozioni, e seguì Annapia nel suo viaggio verso l’orgasmo, sentendosi avvolto da una sensazione di pienezza e liberazione.

Nel mezzo di quel climax, Marco, con un sorriso complice e divertito, si girò verso Luca. “Non pensare che tutto questo sia solo merito tuo,” disse con un tono scherzoso ma carico di sfida, aggiungendo poi con un sussurro più intenso, “Io non ho ancora finito!”

Preso dall’eccitazione crescente, Marco la guidò con delicatezza verso il suo addome, quasi in un gesto protettivo, mentre raccoglieva i sui suoi capelli. Con un movimento naturale, la spinse dolcemente verso di sé, senza fretta, mentre il suo corpo reagiva visibilmente al contatto. Davanti a lei, la sua presenza sembrava ancora più intensa del solito, ogni vena ben delineata, ogni centimetro teso e pulsante. C’era qualcosa di potente e ineluttabile in quel momento.

Annapia accettò l’invito con una calma sorprendente, avvicinando le sue labbra con grazia, sentendo il calore che si irradiava da lui. Ogni centimetro conquistato la faceva avvicinare sempre più, cercando di raggiungerlo completamente, ma con un ritmo misurato e consapevole. Le sue labbra accarezzavano con delicatezza, mentre il respiro di Marco si faceva più pesante, un riflesso dell’intensità del momento.

Dopo qualche istante, Marco sentì il suo corpo reagire a quel piacere crescente, un’ondata improvvisa che si riversò sul palato morbido di lei. Annapia lo accolse con naturalezza, percependo un sapore leggero e dolciastro, come un frutto tropicale che si scioglieva delicatamente sulla lingua. Era un sapore nuovo, sorprendente, che le lasciò un sorriso sottile, mentre assaporava quell’istante intimo.

Con un gesto naturale, Marco stese una mano verso Annapia per aiutarla a sollevarsi. Lei accettò il suo invito, i suoi muscoli ancora leggermente tesi dall’intensità appena vissuta, ma si fidava di quel tocco fermo e premuroso. Luca, ancora rilassato sul divanetto, li osservava con un sorriso complice.

“È ora di rientrare,” disse Marco, la sua voce profonda che ruppe il silenzio in modo dolce ma deciso. “Non possiamo passare la notte qui fuori.”

Annapia gli sorrise con gratitudine, tirando un leggero respiro mentre si sistemava i capelli scompigliati. Luca, con uno sguardo sereno, si alzò senza fretta, avvicinandosi a lei per sfiorarle il fianco con un gesto che sembrava racchiudere tutta la calma del momento.

Camminarono insieme verso la casa, attraversando il giardino illuminato dalle luci soffuse della piscina. Le risate leggere, ancora pervase da una complicità appena nata, riempivano l’aria.

Una volta entrati, Marco li guidò verso una stanza che si affacciava sul giardino. La casa era grande e accogliente, con ampie finestre che lasciavano entrare la luce tenue della luna. La camera era elegante, ma calda, con lenzuola morbide e una brezza leggera che entrava dalla finestra, portando con sé il profumo della notte.

“Sarà più comodo qui dentro,” disse Marco, accarezzando il fianco di Annapia con un gesto protettivo.

Annapia si lasciò andare tra le lenzuola fresche, con Marco e Luca accanto a lei, i loro corpi ancora in sintonia. Nessuna parola era necessaria. C’era solo quel momento condiviso.

Mentre la notte avanzava, i loro respiri si fecero più lenti, cullati dalla quiete della stanza e dal leggero fruscio del vento tra gli alberi fuori. Non era necessario altro: la serata si era conclusa con la stessa naturalezza con cui era iniziata.

Al mattino, la luce tenue dell’alba filtrava attraverso le tende, illuminando dolcemente la stanza. Annapia si svegliò lentamente, avvolta in un tepore confortevole, i suoi sensi ancora confusi dal sonno profondo. Si accorse di essere abbracciata a Luca, il suo respiro regolare che le accarezzava il collo, e per un istante, sorridendo tra sé, immaginò che tutto ciò che era accaduto la notte precedente fosse stato solo un sogno. Un’immaginazione fugace, intrisa di desiderio e passione.

Ma qualcosa nel suo corpo le diceva che non era così. Ancora mezza addormentata, avvertì una presenza più intensa, più reale, accanto a lei. Lentamente, mentre riprendeva lucidità, Annapia notò una mano che riposava delicatamente sul suo seno, calda e rassicurante. Poi, scendendo con lo sguardo, sentì un’altra mano posata con naturalezza tra le sue gambe, come a stringerla in un abbraccio morbido ma deciso.

Fu allora che si rese conto: non era solo Luca ad abbracciarla. Dietro di lei, il corpo di Marco era perfettamente aderente al suo, come una coperta protettiva che la circondava. La sua pelle, ancora calda, la chiudeva in quell’intimità che avevano condiviso la notte precedente. Marco la stringeva a sé con un gesto tranquillo, quasi istintivo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

In quel momento, Annapia capì che tutto ciò che aveva vissuto era reale. Non era stato un sogno. La notte trascorsa insieme ai due uomini era stata intensa e vera, e quella consapevolezza le riempì il cuore di una calma inaspettata. Non c’erano dubbi, solo una pace dolce e rassicurante, mentre restava lì, tra le braccia di entrambi, godendosi il calore dei loro corpi.

Annapia scivolò con delicatezza dalle braccia dei due uomini, muovendosi con attenzione per non svegliarli. Sentiva ancora addosso il calore della notte, un misto di emozioni che la pervadeva, ma ora cercava un momento per sé. Silenziosa, attraversò la stanza e si diresse verso la doccia. L’acqua scorreva sul suo corpo, lavando via i residui di una notte di passione, ma lasciandole sulla pelle una sottile sensazione di soddisfazione e libertà.

Uscita dalla doccia, si asciugò e scelse con cura di indossare solo un tanga leggero, quasi invisibile, che si adattava perfettamente alle sue curve. Poi, con un sorriso compiaciuto, decise di preparare la colazione per tutti e tre. Mentre sistemava le pietanze a bordo piscina, la leggera brezza mattutina le accarezzava la pelle, facendola sentire viva e leggera.

Quando tutto fu pronto, Annapia tornò dentro e si avvicinò a Marco, ancora disteso e completamente svestito dalla notte precedente. Con baci delicati, sparsi per tutto il suo corpo, iniziò a svegliarlo dolcemente. Sentiva i muscoli di lui rilassati sotto le sue labbra, ma quando Marco iniziò ad aprire gli occhi, il suo corpo rispose immediatamente a quella sensazione. Con un sorriso divertito, Annapia abbassò lo sguardo e, osservando tra le sue gambe, gli disse con un tono malizioso: “Tu non ti stanchi mai, vero?”

Marco la guardò con un sorriso compiaciuto, ancora mezzo assonnato, ma chiaramente divertito dalla sua provocazione. Poi, senza fretta, Annapia si avvicinò anche a Luca, distribuendo piccoli baci lungo il suo corpo ancora addormentato, fino a sentire i suoi respiri farsi più profondi, segno che stava lentamente tornando alla realtà. Anche lui aprì gli occhi con un sorriso, accogliendo il suo risveglio con un piacevole senso di gratitudine.

“Venite,” sussurrò loro con dolcezza, “la colazione è pronta.”

I due uomini si stiracchiarono, ancora avvolti dalla calma del mattino, mentre la seguivano fuori. La visione era semplicemente perfetta: Annapia, con i seni scoperti, che li aveva svegliati con baci affettuosi, e la colazione già preparata a bordo piscina, con il sole che iniziava appena a riscaldare l’aria. Quel momento, semplice e intimo, sembrava quasi irreale nella sua bellezza, un modo dolce per iniziare il giorno.

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