L'educazione sentimentale Cap. 10: Una coppia cuckold che ho frequentato 25 anni (Parte 2)
by EnricoBVisto: 395 volte Commenti 1 Date: 30-07-2024 Lingua:
Molte sere, per non avere problemi di parcheggio al centro di Roma, lasciavamo la loro automobile all’Eur ed andavamo al centro in taxi.
Qualche volta abbiamo anche utilizzato più taxi nella stessa serata, andando a cena e poi in qualche locale.
Ci mettevamo tutti e tre dietro con Lei al centro e le situazioni vissute in taxi sono state le più diverse.
Tutti gli autisti la guardavano attraverso lo specchietto retrovisore e Lei mostrava loro felice le poppe dalla scollatura e la fica scoprendo ed aprendo le cosce.
Noi la accarezzavamo sempre insieme tra le cosce ed in fica, con la gonna che saliva all’inguine.
Non abbiamo mai trovato un tassista che non abbia almeno sbirciato le sue poppe e la sua fica dallo specchietto retrovisivo!
Qualche volta le ho leccato e succhiato i capezzoli in taxi aprendo ancor più la sua scollatura.
Lei ci baciava prima uno e poi l’altro senza pudore, limonando scambiando la lingua con entrambi.
Le reazioni degli autisti, come accennavo, erano sempre diverse, ma sono alla fine riconducibili a tre tipologie!
Reazione “professionale” (circa il 40% delle volte):
Pur sbirciando dallo specchietto retrovisivo, il tassista o “tassinaro” (come si dice in romanesco) faceva finta di niente, anche noi aumentando la provocazione e rimaneva “professionale” pure quando Lei a fine corsa lo pagava, ripetendo il gioco della borsetta aperta con dentro rotoli di banconote, sporgendosi da dietro verso di lui con le mammelle quasi fuori ed i capezzoli in vista.
Reazione “bloccata” (circa il 5 – 10% delle volte):
Sbirciandola dallo specchietto retrovisivo il tassinaro non parlava ma si notava che era eccitato, talvolta si toccava il cazzo, ma evitava anche di rispondere alle nostre domande se non con monosillabi e non si andava oltre.
In genere si trattava di autisti maturi.
Reazione “partecipe”, la più frequente (circa il 50 55 % dei casi):
L’autista cercava subito di attaccare discorso con scuse banali, tipo chiedendoci se eravamo di Roma o venivamo da fuori e poi facendole mille complimenti.
In questi casi se l’autista le piaceva ce lo faceva capire e noi cercavamo di coinvolgerlo.
In genere quando l’ambiente si era oramai “riscaldato”, ero io a chiedergli:
Le piace la Signora?
Non sia timido!
Fino a coinvolgerlo, superando il loro frequente timore che si trattasse di una proposta mercenaria truffaldina.
Quasi sempre in questi casi abbiamo finito andando ad appartarci strada facendo in qualche luogo isolato dove Lei lo masturbava e poi gli succhiava il cazzo fino a farlo godere.
Rare volte è scesa per farsi scopare fuori dell’auto o sul sedile posteriore, noi a fare i guardoni fuori dell’auto e non ricordo di aver mai poi pagato la corsa in quelle occasioni!
Quando andavamo in qualche Privè il tassista non di rado conoscendo il locale ci chiedeva se eravamo degli abitué e quando gli rispondevamo assertivamente si lasciava andare con avance sempre più spinte.
Il finale era sempre lo stesso!
Per diverso tempo frequentammo un Privè ubicato in una villa dalle parti di Porta Susanna molto elegante e frequentato da bella gente che tutti i tassisti conoscevamo.
Già la prima volta arrivammo al cancello, che era un poco isolato rispetto alla strada principale, dopo che durante la corsa avevamo provocato ed eccitato l’autista facendogli perdere ogni ritegno.
Prima di suonare per farci aprire il cancello, tra il divertito ed il malizioso, Lei gli propose, con la borsetta come al solito aperta e le banconote ben in vista, allungata verso di lui palpandogli il cazzo da sopra alla stoffa dei pantaloni, se in cambio del costo della corsa gli sarebbe piaciuto essere baciato in bocca e poi proprio lì, sul cazzo, che sentiva duro e grosso, perché l’aveva eccitata con le sue avance non riusciva a trattenersi!
Sia quella sera che poi le volte successive, quasi nessun tassista ha rifiutato la sua proposta.
Era molto eccitante, come incipit della serata, vederla mentre gli tirava fuori il cazzo e poi glielo succhiava, facendolo sborrare sempre quasi subito.
Dopo che Lei lo aveva “bevuto”, io scendevo dal taxi per suonare il campanello affinché ci aprissero e se non pioveva entravo a piedi, aspettando che il taxi entrasse.
Quando si fermava davanti alla villa aprivo lo sportello dell’auto per farla scendere, dicendole ossequioso:
Prego , Contessa.
Mentre poi il taxi andava via ed il cancello si richiudeva, ci baciavamo godendo la sua bocca saporosa, caldissima anche quando fuori era freddissimo!
Entrando poi in confidenza con il gestore del Privè, ci disse che dalle due telecamere di vigilanza installate all’esterno del cancello ci avevano visti e la cosa ci fece molto piacere, ci eccitò e le volte successive facemmo in modo, con qualche scusa, che il taxi si fermasse in posizione ottimale rispetto alle telecamere.
Qualche volta poi, arrivando, Lei scese dal taxi e fece pipì davanti a noi con la gonna tutta alzata ed un paio di volte si fece anche scopare da in autista giovane che le piaceva dopo avergli succhiato il cazzo, fuori del taxi ed a favore delle telecamere.
Entrando chiedeva poi se l’avevano vista ed eccitava tutti noi il fatto che più di qualcuno ci avesse visto fin dall’inizio!
Quando iniziarono a diffondersi i “telefonini”, molti tassisti ci lasciavano il loro numero di cellulare affinché li richiamassimo ed era Lei a decidere chi chiamare quando avevamo bisogno di un taxi e voglia d giocare, scegliendo ovviamente sempre autisti molto giovani e molto ben messi!
Tutte queste esperienze hanno molto contribuito alla mia educazione sentimentale, anche se ripetute e con le stesse persone, perché ogni situazione di questo tipo è sempre comunque unica!
Un altro ristorante che ho frequentato a lungo insieme a loro, era ubicato in via Barberini e proponeva solo cucina romanesca.
Si mangiava divinamente ed aveva i tavoli disposti parallelamente alle pareti, per cui da ogni tavolo si vedeva la fila opposta.
Inoltre, ai tavoli aveva delle tovaglie di stoffa molto corte e Lei poteva mostrare le gambe da sotto al tavolo, in quanto restavano completamente scoperte.
Cercavamo sempre di metterci di fronte a tavoli con uomini , soli o in coppia, Lei si sedeva con le spalle al muro e noi di lato.
Sotto al tavolo Lei all’inizio teneva le gambe accavallate con la gonna tirata un poco su, in modo da scoprire e mostrare bene le cosce e la balza delle autoreggenti o delle calze con il reggicalze.
Appena però si accorgeva che qualcuno l’aveva notata, scavallando le gambe e facendo finta di non rendersene conto, lasciava le cosce sempre più aperte scoprendo anche la fica slabbrata e sempre nuda.
La situazione in quei momenti diventava davvero provocante ed eccitante da morire per tutti!
Era uno spasso per noi vedere come la guardavano i maschi dagli altri tavoli, litigando spesso con la donna che era con loro.
Depilava da sempre completamente le ascelle, curando il pelo sia in fica che sul buco del culo.
Seguendo poi la moda, iniziò nel tempo anche a depilarsi completamente anche là, andando almeno due volte al mese dall’estetista, che era un frequentatore anche lui dei Privè!
A distanza di tempo in quel ristorante non era raro trovare gli stessi uomini soli, probabilmente a Roma per lavoro, che la sera cenavano là.
Poiché le tovaglie erano davvero molto corte, non potevo, come facevo negli altri ristoranti, accarezzarle le cosce allungando la mano, troppo in vista, ma cercavo di farlo comunque con il ginocchio, facendole salire ulteriormente la gonna.
Lei in quei momenti mi ricambiava strusciando le cosce contro il mio ginocchio, aprendole inevitabilmente ancora di più ed offrendo uno spettacolo da sballo a chi le era di fronte!
Poiché questo locale aveva una toeletta pure con antibagno comune per gli uomini e le donne, anche se era molto più piccolo, facemmo pure qui il gioco di Lei che andava in toeletta.
In questo ristorante però, trovò uomini molto più intraprendenti di quelli che frequentavano il ristorante al Colosseo, in quanto le chiesero subito di poterla incontrare.
Un paio in particolare, le chiesero direttamente se potevano incontrarsi in albergo e quale era il suo “regalino”!
Lei la prima volta che accadde ci rimase – almeno così poi ci disse un poco di stucco, ma poi più per scherzare che per altro, gli propose una cifra piuttosto alta per l’epoca, prima metà degli anni ’90, vale a dire un milione di lire!
Ma quello le rispose che andava bene e le diede il suo cellulare.
I “telefonini” si stavano diffondendo proprio in quegli anni e possederne uno era uno status symbol. Sia io che loro già lo possedevamo ed esibivamo appoggiato sul tavolo durante la cena!
Tornata al tavolo ce lo raccontò, eccitando terribilmente il marito, che le disse di andare assolutamente a trovarlo! Lui l’avrebbe accompagnata ed aspettata fuori.
Nei giorni successivi, pertanto, lo chiamò e combinarono di vedersi a fine giornata nel suo albergo per sesso orale al naturale e penetrazione protetta, no anale.
Fece una trattativa da vera professionista e quando me lo raccontò al telefono, con accanto il marito già eccitato, fece un poco eccitare anche me.
Quella sera andai insieme a loro a quel suo primo (forse) appuntamento da vera Puttana d’alto bordo (o “Escort” si direbbe oggi).
Ero anch’io un poco eccitato.
Poi, mentre aspettavamo che tornasse, vivemmo un momento di grande eccitazione toccandoci reciprocamente il cazzo, che avevamo entrambi molto duro.
Quando tornò, dopo circa un’ora e mezza, ci baciò in bocca ed iniziò a raccontarci cosa avevano fatto.
Poi aprì la borsetta e ci fece vedere che aveva più di un milione di lire, quasi due!
Il suo “Cliente” le aveva chiesto di fare anche sesso anale e Lei per farlo gli aveva chiesto il doppio, poiché, tra l’altro ci disse – aveva il cazzo davvero molto grosso.
Poi però, poiché in contanti aveva meno di due milioni di lire, Lei gli aveva concesso una tantum comunque l’anale, con lo “sconto”!
L’aveva scopata ed inculata alternando fica e buco del culo, durando anche molto, sborrandola alla fine sempre in bocca, togliendosi il preservativo.
Benché fosse ben dotato, Lei era molto aperta e ci raccontò che mentre la inculava aveva goduto anche Lei molto, masturbandosi in fica con le dita dentro.
Le era dispiaciuto che noi non ci fossimo.
Avrebbe voluto proporgli una gang con noi, ma ci disse che poiché lui le era sembrato voler rimanere molto riservato, aveva preferito non farlo.