L'Americana Bionda
by DominusublimeGesehen: 205 Mal Kommentare 0 Date: 26-07-2024 Sprache:
L'Americana Bionda
Avevamo vent'anni quando ci incontrammo la prima volta: storia giovanile durata un anno, il tempo dello scambio studenti tra gli USA e l'Italia. M americana, tipica americana, altabiondaocchi azzurri, un fiore, biondona dalla California, un paradiso di ragazza: impiegammo molto poco a riconoscerci, i nostri odori si riconobbero subito e passammo un anno di amore giovanile, intenso, giornaliero, in tutti i luoghi ed in tutti i modi, insomma tipico delle giovane età.
Trent'anni dopo, siamo ai nostri giorni, su FB ricevo un messaggio da M, stupore assoluto, trent'anni son passati, vediamo un poco; inizia uno scambio di messaggi sino a che non decidiamo per una videochiamata.
E' lei, è lei, è sempre lei, la mia biondona californiana,ma è più massiccia, adesso ha una bella terza di capezzoli rosa sulla pelle candida, “anche tu sei sempre uguale” mi dice compiaciuta.
Così la videochiamata diventa giornaliera e scopriamo il nostro vissuto di trent'anni, ci vediamo nudi, M ha sempre quella fighetta rosa rosa che mi faceva impazzire e quelle gambe lunghe lunghe; introduciamo il tema BDSM, non ricordo chi per primo iniziò ma M mi svela di indugiare nel tema ed io la informo del mio essere Dominus (non ero ancora Sublime)e, sorpresa, ci ritroviamo benissimo anche dopo trent'anni sotto una diversa veste.
Inizio quindi a tastare il livello raggiunto e per prima cosa le faccio confessare tutti i cazzi che ha preso in questi trent'anni dopo il mio: orgogliosa, tenete bene a mente questo, con orgoglio mi dice che ha scopato con 15 neri e la metà l'hanno inculata; è anche ancora sposata con un nero che una volta con un amico l'ha presa in doppia. Questo orgoglio mi infastidisce, altro che BDSM, questa ha scopacciato più o meno rudemente ma non ha capito niente. Passa l'inverno con le videochiamte sempre più spinte, adesso le faccio fare sesso a distanza, la faccio vestire da troia, le ordino di mettersi la manina affusolata dentro la fica (ma non ci riuscirà)ed altro: lei esegue e nel mentre la provoco perchè non sa cosa le accadrà “erano grossi i cazzi neri che ti hanno scopato?”, e vai con le confessioni. Ma la domanda era sempre la stessa: sei sposata, cosa vuoi?
Un giorno lo confessa: “sai, nessuno qui ha il coraggio di sculacciarmi come si deve e ho pensato che tu invece lo farai, e ho ragione, tu sei diabolico!”. Ho pensato: mah, chissà quando la vedrò se la riconoscerò, mah.
Arriva l'estate e...sorpresa: M passerà 10 giorni a Cagliari.
Appuntamento nella casa vacanze. Suono. Apre il protone. Salgo. La porta è aperta. Apro e M è davanti a me in vestito corto rosso, tacchi e capelli biondi sciolti: ci abbracciamo,ci odoriamo, ci riconosciamo, mi siedo e mi porta un caffè e le ordino di restare nuda. Si spoglia e l'ammiro: “presentati” e si mette in posizione di ispezione. Bella biondona, alta e massiccia, sopporterà molto. Mi alzo e da dietro le strizzo le tette e la frugo sotto per bene, poi la prendo per i capelli e la porto contro il muro e la faccio chinare: metti fuori il culo! Una sculacciata, due, penso all'orgoglio dimostrato e sculaccio, sculaccio: alla fine guardo il lavoro ben fatto, mi piace rosso ma non tumefatto, non mi piace un culo con lividi, ci vuole maestria nello sculacciare senza rompere i capillari, colpi senza senso sanno darli tutti.
Riscaldata la pelle passo all'interrogatorio: in piedi le metto le manette con le mani dietro la schiena e comincio a torturare i capezzoli interrogandola:si lamenta ma capisce che lamentandosi ottiene l'effetto contrario e così strizzo e tiro e M parla, parla di cazzi neri, di pompini, di scopate.
Altro giro di sculacciate e poi le aggiusto le manette portandola coi capelli nel letto, ammanettandola alla rete.
“E così hai preso cazzi grossi a non finire eh? Adesso però prederai la mia mano, la mia intera mano stretta a pugno e per ogni cazzo che hai preso la mia mano entrerà e ti allargherà per bene!”
Prendo l'olio e lo spargo in abbondanza sulla mia mano e sulla fighetta di M e comincio a introdurre due dita per lubrificare bene, poi tre e poi quattro; prima piccola resistenza, andiamo tranquilli,altro lubrificante, muovo le dita, espando piano piano e via, dentro anche il pollice a cucchiaio. Ruoto, spingo, è la parte difficile, le nocche, le parlo le dico di nuovo che avrà la mia mano per ogni cazzo che ha preso, si eccita, si bagna e spingo per bene e la mano entra oltre le nocche. M sospira forte , nooo che mi fai, zitta e dimmi grazie altrimenti entro tutto di botto, parla, grazie, non ho sentito, grazie grazie grazie. Spingo ancora ed entra sino al polso. Mi fermo, la mano deve ancora formare il pugno, però bisogna lasciare il tempo ai tessuti di espandersi, così la insulto ancora, mi faccio dire grazie ancora e ancora. Poi chiudo il pugno e sento AHHHHHHHH e comincio a ruotare, allora quanti cazzi hai preso?, questo è per il primo cazzo, il mio divino pugno ti possederà come nessun cazzo potrà mai!
Continuo e continuo fino a che mi stufo e pian piano la mano compie il percorso inverso. Il mio cazzo è alle stelle ma voglio di più: tolgo le manette e la prendo per i capelli ed andiamo in cucina: due tre schiaffi, mi siedo e le ordino di portarmi un prosecco e poi di sedersi in posizione davanti alla finestra. Esegue docile e la faccio aspettare mentre sorseggio il prosecco. Non ha ancora capito che la mia mano entrerà non 15 volte ma di più perché ha sicuramente mentito; il numero esatto verrà fuori, tranquilli.
A questo punto decido di lavorare il culo e così la faccio venire da me, la butto nel pavimento, le apro le chiappe e sputo nel buco del culo e....la inculo, prima per terra poi in piedi, poi a quattro zampe, poi mi faccio pulire il cazzo, poi di nuovo inculata finché decido di venire ma decido di venire gocciolando sul pavimento: lecca dal pavimento schiava, neanche una goccia di me deve essere sprecata! E M si china e con la lingua pulisce tutto dal pavimento...meglio che sborrarla in faccia, uno spettacolo.
Ma il meglio deve ancora venire: ricordate l'orgoglio di aver preso cazzi neri? Bè, l'indomani pomeriggio passo di nuovo per una nuova sessione e la trovo incazzata nera. Che hai? Sei uno stronzo, prova tu a stare col culo aperto tutta la mattina in giro. Le ho dato uno schiaffo per la parola poco riguardosa e presa per il collo le ho detto: “e tu avresti preso cazzi grossi, neri e grossi? E ti lamenti per la mia inculata? Dilettante, ora sai bene cosa vuol dire essere schiava!”