ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: nuovo incontro 
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nuovo incontro


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nuovo incontro

by RickBlaine
Посмотрели: 362 раз Комментарии 4 Date: 05-12-2023 Язык:Language

Dopo il nostro primo incontro lui mi aveva detto che ero stato troppo rispettoso con lei. Forse aveva ragione, ma quelli erano stati i patti, o, meglio, così li avevo interpretati. Non che non avessi avuto voglia, mentre la fotografavo, di provarci un po’… davvero, specie quando l’avevo fatta spogliare ed avevo iniziato a scattarle primi piani della fichetta e del delizioso buchetto posteriore. Avevo finito col ritrovarmi un’erezione potente ed il pensiero di lei che non mi aveva lasciato per giorni.
Comunque sia, ero deciso questa volta a non farmela scappare. Avevamo organizzato nella stessa location della volta precedente, solo che anziché uno shooting fotografico questa volta il nostro gioco sarebbe stato una seduta di massaggi. Il pomeriggio si annunciava particolarmente caldo!

Spogliati… e sdraiati sul letto. Mettiti comoda… io farò lo stesso.
Lei si accomodò sul letto, nuda, solo un asciugamano a coprirle le natiche, mentre io rimasi in jeans e maglietta per essere più libero nei movimenti.
Iniziamo dalle spalle? Ti sento tutta contratta –
Le versai un’abbondante dose d’olio e poi presi a massaggiarla. Le mie mani scivolavano sulle spalle, e lungo i fianchi. La sentivo pian piano abbandonarsi al piacere del massaggio ed ogni imbarazzo del trovarsi praticamente nuda davanti a me, come già l’altra volta, era velocemente sparito.
Mmmhhh… mi piace. Sei bravo – disse – è davvero rilassante. –
Beh non ti rilassare troppo – risposi con un ghigno – non è questa l’idea.
Iniziai a massaggiarle le gambe. Con calma. Dalle caviglie a risalire, ma fermandomi sempre prima di raggiungere zone troppo “sensibili”, non volevo affrettare troppo il gioco e già vedevo che lei, quando accennavo un movimento più audace, pareva rispondere con piacere. Le stavo accarezzando l’interno coscia, avvicinandomi sempre di più alla sua fica, ormai completamente esposta. Decisi che era ora di toccarla e le mie dita, come per caso, la sfiorarono.
Mmmhhh –
Non le dispiaceva, allora! Scostai l’asciugamani che prima la ricopriva ed iniziai un lungo massaggio alle natiche con entrambe le mani. I pollici scendevano e risalivano a separarle e nel loro movimento segnavano le labbra della sua fica che pian piano prendevano sempre più colore e consistenza. Ero di fianco a lei. Una mano scese fra le sue cosce afferrandola con presa salda, mentre le facevo scivolare l’altra lungo la schiena, fino al collo. Sentivo l’elettricità che le percorreva il corpo.
Due dita, poi tre, della mano destra le entrarono in fica, mentre il pollice le solleticava il buco del culo, con la sinistra invece le premevo la nuca sul cuscino, a soffocarle i mugolii di piacere che ora senza più alcun imbarazzo le strappavo.
Ti piace, eh?!… dai brava così. Godi! –
Accelerai il ritmo dei miei tocchi. Sentivo il suo respiro farsi più affannoso, il suo corpo fremere.
Oh, sì! così! Continua, non ti fermare, ti prego.
Acceleravo il ritmo, e poi lo rallentavo per mantenerla sempre sull’orlo del piacere più estremo, senza darle la possibilità di lasciarsi completamente sommergere.
Lo vuoi qualcosa di più grosso del mio dito? – le sussurrai all’orecchio.
Intanto la mia mano si era fermata dentro di lei; solo un impercettibile movimento della punta del dito medio continuava a solleticarla
Sì…sì… non lasciarmi così…
Con un gesto veloce sfilai la maglietta e slacciai la patta dei jeans, il cazzo, liberato dalla costrizione svettò fuori impertinente.
Mmmhhh… bello… è già duro – esclamò con una risatina.
Succhiamelo! – le ordinai – succhiami il cazzo! Fammi vedere cosa sai fare –
Se lo prese in bocca con gusto. Ci sapeva fare la bambina. Alternava la stimolazione della cappella a lunghe leccate dell’asta, giù fino ai coglioni. Il servizio faceva il suo effetto ed ora ero io a rischiare di venire troppo presto. Così decisi di restituirle il favore e sceso fra le sue gambe presi a leccarla a mia volta con foga.
Ci stavamo godendo un sessantanove davvero sublime. La sentivo fremere e colare dalla fregna, mentre il cazzo mi pulsava e lo sentivo pronto ad esplodere.
Aahhhh sì… sì… scopami! Dai scopami, non resisto più.
Ormai aveva perso ogni residua inibizione e garantita dall’anonimato della nostra stanza d’albergo lasciava salire alte le sue grida, mentre i miei grugniti di piacere le facevano da animalesco contraltare. Glielo sfilai dalla bocca, poi, lei essendo così minuta, mi fu agevole farla ruotare e metterla nella posizione più adatta per continuare il nostro gioco, quella che si dice “da dietro”, o più prosaicamente, ma assai più efficacemente, “alla pecorina”. La misi in favore degli specchi che ricoprivano una delle pareti della stanza, ed allo stesso tempo in piena vista del suo Lui, che dall’inizio si godeva estasiato la performance della splendida puledra che mi aveva consegnato. Con un gesto rapido mi infilai la protezione poi con un affondo deciso la penetrai.
Aahhhh –
Si lasciò sfuggire un grido di dolore, ma subito dopo, mentre la tensione si rilassava, il dolore lasciò il posto ad un piacere sottile. Il mio cazzo la riempiva perfettamente, la sentivo avvolgerlo completamente, calda e bagnata. Le afferrai con una mano i capelli, con l’altra la spronavo. Lei inarcò la schiena a cercare una penetrazione ancora più profonda. I miei colpi erano sempre più intensi.
Dai godi. Fammi sentire che ti piace… fallo sentire anche a lui come ti piace. –
Sìiii mi piace. Mi piace…. Oohh godo sìiii!
Accelerai il ritmo. Il cazzo entrava ed usciva. Ad ogni affondo le sue natiche mi sbattevano sull’inguine con uno schiocco. Sempre più velocemente. Venne con un urlo… solo allora, in un ultimo spasimo venni anche io: uno, due, … tre schizzi, mentre mi accasciavo schiacciandola col mio peso. Poi mi sollevai lasciandola languida ed esanime sul letto. Era stata mia, completamente… e questo volevo fosse solo l’inizio.

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