ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Un’occasione persa.. 
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Un’occasione persa..


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Un’occasione persa..

by Philidor75
Посмотрели: 577 раз Комментарии 4 Date: 14-10-2023 Язык:Language

Sara mi disse che sarebbe uscita a pranzo con Felice. La notizia mi sorprese un po’, perché Felice era un suo ex con cui era rimasta in contatto, ma che non vedeva da diversi anni. La notizia mi sorprese perché, per la prima volta da quando eravamo sposati, vedeva un suo ex con cui era stata per un certo periodo e, dai suoi racconti, con una certa passione. Infatti Felice era stata la causa della sua prima rottura con il suo fidanzato storico, e tra di loro c’era stata una sorta di “tira e molla”, dovuta più alla scarsa propensione alla monogamia di lui, che ad un vero e proprio disinteressamento di lei. Alla fine la storia era finita e Sara si era rimessa con il suo fidanzato. Tuttavia da come mi aveva parlato di lui, capivo che a lei quella storia era piaciuta, anche se le aveva creato diversi squilibri che l’avevano indotta a chiudere ed a ritornare nel suo “porto sicuro”. Noi eravamo sposati da 10 anni ed all’epoca avevamo avuto alcune esperienze di coppia e, nell’ultimo anno, avevamo trascorso alcune belle serate con Teo, un mio amico con il quale avevamo avuto diversi rapporti. Gli incontri con Teo gli avevo organizzati io, ed erano il frutto di anni di fantasie condivise con lei. Magari ne darò conto in un altro racconto, soprattutto della prima volta che ciò è avvenuto.
Quindi, Sara mi aveva comunicato che avrebbe incontrato Felice ed alla luce della premessa fatta, il cuore incominciò subito a battermi in modo irregolare, dovuto a un mix di eccitazione e preoccupazione, legata sostanzialmente al fatto che non mi stava chiedendo nulla, ma stava limitandosi a comunicarmi un fatto da lei deciso. Vedendomi stare in silenzio, la bocca infatti incominciava a seccarsi, aggiunse “Stai tranquillo, non ho intenzione di fare nulla, sa che sono sposata e francamente non mi va che pensi che ti tradisco con lui”. Ovviamente Felice non sapeva della nostra recente esperienza e della possibilità, concreta, che in realtà Sara potesse essere disponibile a qualcosa di più di un semplice pranzo alla memoria dei bei tempi passati.. e, Sara, si guardò bene dal comunicarglielo. Nei giorni precedenti l’incontro, ovviamente, fantasticammo tra di noi su quello che poteva succedere e facemmo l’amore con grande passione pensando che lei avrebbe potuto, se avesse voluto, avere una “rivisitazione” più intensa del suo amante dei vent’anni. Venne quindi il mercoledì fissato, alla mattina la salutai senza fare alcun cenno a quello che stava per accadere quel giorno, anche se ovviamente era una finta indifferenza, perché dentro di me lo yin e lo yang lottavano senza esclusione di colpi. Durante la mattina, nonostante volessi scriverle, continuai a lavorare, cercando, per quanto possibile di tenere la mente occupata e lontana dai pensieri che insistentemente cercavano di mettersi sotto i riflettori. Proprio non riuscivo a decidere se la cosa mi eccitava o mi spaventava… del resto Teo, solo due settimane prima, l’aveva scopata per una serata intera davanti a me e, quindi, anche se ci fosse stato qualcosa con Felice, non vedevo proprio perché avrei dovuto uscirne turbato. In verità verità, ciò’ che rendeva la cosa così eccitante ed al tempo stesso preoccupante, era stato il fatto che l’organizzazione dell’incontro era avvenuta senza la mia partecipazione, Felice non lo conoscevo nemmeno, e di lui sapevo solo che era stato un suo ragazzo anni fa e che anche ora, nei messaggi che le mandava, continuava ad essere molto allusivo al loro trascorso amoroso.
Alle 11.30 circa ricevo il primo messaggio di Sara “Amore vado”. A questo punto penso sia più semplice riportare i contenuti delle nostre conversazioni via whatsapp.
Alle 14:34 Io “non andate a casa?”
14:36 Sara “siamo ancora a pranzo..andiamo solo a prendere una cosa che ho lasciato in studio e poi via..tranquillo!! Tu sei a casa?
14:38 Io “si”
15:03 io “ora sono tornato in ufficio”
15:11 io “ma ci sta provando?”
15:13 Sara “si”
15:14 Sara “panchina”
15:17 io “ci stai?”
15:19 Sara “Baci
15:19 Io “ti piace?’
15:20 Sara “si”
15:21 io “potevi portarlo a casa”
15:22 Sara “poi ti dico”
15:28 io “Ok. Sono eccitato. Chiamami quando sei libera”
15:29 Sara “si”.
15:29 io “ti ha toccato?”
15:38 Sara “sono a casa”
15:38 io “posso venire? Sto di sopra”.
15:40 Sara “si”
Mi precipitai a casa dove arrivai dopo circa 5 minuti. Entrai dalla porta del secondo piano e scesi le scale adiacenti allo studio di Sara, facendo più piano possibile, anche se le scale scricchiolarono non poco. Sentii che parlavano e Sara rideva.. per un attimo mi sembrò di sentirla ansimare, poi lei parlò ancora e sentii che si salutavano, un attimo di silenzio, ancora un “ciao, ci vediamo” seguito da una risata di entrambi e la porta che si chiuse. Sara aprì la porta che divide il suo studio dal resto della casa, io ero seduto sulle scale. Le chiesi “allora? Come mai è andato via?”, e lei “l’ho mandato via dicendo che stava per arrivare nostro figlio. Ma se non avessi preso questa scusa saremmo andati troppo oltre, ma non volevo.” Le chiesi allora di raccontare cosa fosse successo. Disse “siamo venuti nello studio perché dovevo dargli il libro che avevo preso per lui” e io subito la interruppi “Ma prima? Sulla panchina?”. Rispose “ha cercato di baciarmi di continuo, io mi spostavo tutte le volte che si avvicinava e lui mi baciava sulla guancia. Mi metteva la mano sui pantaloni e mi accarezzava le gambe, ma quando cercava di salire gli fermavo la mano. Mi ha baciato sul collo, lo lasciavo fare, ma opponendo un po’ di resistenza. Ho poi visto il tuo messaggio e gli ho detto che dovevamo tornare in studio perché dovevo dargli una cosa. Arrivati nello studio ci siamo seduti sul divano e lì mi sono lasciata baciare, mi ha messo la lingua in bocca…ed abbiamo limonato per un po’, non so quanto. Mi toccava le tette, metteva la mano sotto la mia maglietta”. Intanto io mi ero avvicinato a lei e la tenevo tra le mie braccia “e ti è piaciuto?” E Sara “si..mi sono bagnata..lui cercava di mettermi la mano dentro gli slip, ma con i pantaloni da sopra non era facile..poi ad un certo punto mi ha preso la testa e me l’ha portata sul suo cazzo..sono rimasta sorpresa..e l’ho succhiato per un po’..poi si sono sentiti i tuoi passi sulle scale, lui mi ha chiesto se c’era qualcuno ed io ho preso l’occasione per staccarmi e dirgli che doveva andare. Si è riallacciato i pantaloni e sulla porta mi ha baciato nuovamente”. Io intanto l’avevo trascinata in camera e, senza aspettare un secondo oltre, mi sono ripreso mia moglie, desiderandola ed amandola con un’intensità non ancora provata in passato. Godemmo all’unisono, dichiarandoci con forza il nostro amore..
Sara un paio di mesi dopo organizzò un nuovo incontro con Felice, ma non so per quale motivo, questa volta non la presi bene. Ci fu una discussione tra di noi. In particolare, l’oggetto dell’attrito era il fatto che lei non voleva dire a Felice che ero a conoscenza di quanto accaduto e di quanto sarebbe potuto accadere in quel successivo incontro. Questa cosa non mi andava proprio. Nonostante io non volessi, decise comunque di vederlo perché ci teneva a chiarire ciò che era successo solo un paio di mesi prima, promettendomi che non ci avrebbe fatto assolutamente nulla. Alla fine si videro ancora per un pranzo, ma nonostante un flebile tentativo di Felice, lei lo fermò subito in modo categorico e non ci fu più niente tra loro.
A distanza di anni (oramai quasi 8), penso a questa situazione come ad un’occasione persa, perché l’eccitazione che provai il giorno del loro primo incontro non l’ho più provata e me ne rendo conto scrivendo questo racconto. Se fosse possibile, adesso penso che accetterei di essere escluso dalla complicità di Sara e Felice, godendo del loro incontro e godendomi il suo tradimento, come un vero tradimento, con tutte le differenze che ciò implica rispetto ad una scopata con l’amico Teo. All’epoca probabilmente non ero ancora pronto per questo, mentre ora il solo pensiero mi fa lacrimare…

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