ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Come ho iniziato parte 3 
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Come ho iniziato parte 3


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Come ho iniziato parte 3

by PornoGiulia
Посмотрели: 1510 раз Комментарии 6 Date: 01-07-2023 Язык:Language

Il ritorno verso casa fu più lungo e arrivai stanca morta mi buttai a letto senza cenare con mia madre che mi tempestava di domande ,dove ero stata , perché non avevo risposto , con chi ero e perché ero arrivata tanto tardi ?
Durante il rientro avevo già ipotizzato l'interrogatorio e a grandi linee avevo pensato alle risposte ,poi mi chiusi in camera dove mia sorella dormiva avrei voluto fare una doccia perché avevo addosso le creme e anche le mani di un po di gente, si anche i fotografi con la scusa di metterti in posa massaggiavano...ma non volevo fare rumore e mi coricai nel mio lettino, e domani sarebbe stata una nuova avventura.
Erano già le 10 quando mi alzai un messaggio sul telefono mi dava appuntamento a Piacenza nello stabilimento di questa ditta che produce caldaie e ricambi , cosa potevano volere da me?
Anche l'orario era infelice, ore 19 ,avrei fatto veramente tardi e i miei mi avrebbero fatto un culo assurdo avevo bisogno di una copertura, un amica da cui far finta di dormire ma doveva essere fidata e che non avesse contatto con i miei .
Dovevo riflettere bene per non trovarmi nei guai dopo , mi venne in mente una ragazza del campeggio che i miei conoscevano e sapevo fosse di loro gradimento e non avevano contatti con i suoi genitori ;era perfetta dovevo sperare nel suo aiuto.
La contattai ma non avevo voglia di raccontare tutto, le dissi che c'era di mezzo un ragazzo e volevo

dormire

da lui e i miei non lo avrebbero permesso , senza nemmeno insistere disse che non c'era problema, la scusa era trovata.
Uscii di casa dopo pranzo per andare in stazione, per il momento stavo solo spendendo e avevo intenzione di chiedere un anticipo per muovermi.
Il treno era quello per Bologna ma non uno veloce ,partiva alle 16 e ci impiegava un ora e venti , quello dopo rischiava di farmi tardare all'appuntamento quindi avrei aspettato ancora fuori dallo stabilimento...pazienza.
Anche questa volta avevo tempo da buttare .
Le famigerate FS avevano colpito ancora con un discreto ritardo di mezz'ora perciò scesi a Piacenza che erano quasi le 18 e dovevo raggiungere lo stabilimento che era fuori città a circa 20 minuti di autobus ,grazie a dio avevo optato per il treno delle 16 , preso il biglietto cercai la fermata da dove partiva , cavolo 20 minuti di bus? Dove cavolo andavo e pensavo anche al ritorno e come tornare in stazione .
Guardavo fuori dal finestrino e non vedevo che campi ,mi stavo innervosendo un po , avevo chiesto all'autista se gentilmente poteva avvisarmi quando dovevo scendere, lui conosceva molto bene l'azienda e mi chiese come mai andavo così tardi , lui aveva due cugini che lavoravano lì e a quell'ora avrei trovato chiuso.
Mi imbarazzava un po dirlo ma poi chi lo avrebbe rivisto? Dissi che dovevo fare uno spot pubblicitario, lui sorrise...
Dopo poco l'autobus si fermo davanti ad un enorme palazzo con la facciata a specchi, intorno solo campi ero arrivata mi disse l'autista e ripartì augurandomi buon lavoro.
Ero in anticipo ma questa volta non avevo intenzione di aspettare li fuori e suonai al videocitofono , il cancello si apri da solo entrai nel vialetto fino alle porte scorrevoli e alla reception una segretaria mi fece accomodare in sala d'attesa, il posto era enorme e lussuoso ,dopo 10 minuti arrivò il titolare un signore alto e distinto sui 65 /70 anni brizzolato mi fece i complimenti un po come era successo il giorno prima , e mi chiese di seguirlo facemmo una miriade di corridoi senza incrociare nessuno finche arrivati davanti ad una porta con scritto sala riunioni entrammo , c'erano i miei due fotografi il truccatore e altre tre persone che spostavano scatoloni grossi e piccoli ma nessuno dell'agenzia per chiedere un acconto maledizione .
Il padrone di casa invitò me e i fotografi a sedersi al tavolo per spiegarci cosa voleva accese il tablet e mi disse :

quest'anno ho pensato ad un calendario da regalare a tutti i miei concessionari

intanto scorreva delle foto di altri calendari e in tutte la modella era nuda, coperta dai cerchioni per auto o dagli pneumatici o attrezzi da lavoro e così via...

funziona ancora

esclamò la donna nuda fa vendere!
Voglio un calendario simile ma non volgare cosa mi dite?
Ero pietrificata poi cercai di spiegare che non avevo mai posato nuda e non mi era stato detto niente a riguardo.
Restammo tutti e quattro in silenzio per alcuni lunghi secondi poi lui si alzò e fece una telefonata e quando tornò alterato disse che doveva essere risolto il problema.
Squillo il cellulare di uno dei fotografi che parlava in maniera animata con qualcuno cercando di spiegare la situazione e nel frattempo io ero sempre una statua finché mi porsero il cellulare...
Dall'altra parte ,molto incazzato il tipo dell'agenzia prese a sbraitare che se non avessi fatto il servizio avevo chiuso, che non era nulla di volgare e lo avrei messo in cattiva luce anche per i lavori futuri se una sua modella mandava all'aria i servizi già programmati!!!
Non riuscivo a ribattere e quando chiuse la comunicazione disse

hai 5 minuti per prendere una decisione vedi tu

.
Ritornata al mio posto i fotografi mi spiegarono che sarei stata nuda ma si sarebbero visti solo pezzi del corpo e dovevo fidarmi di loro e io non volevo che la mia avventura finisse al secondo giorno tirai un sospiro e dissi proviamo
Sul set c'erano gia tre tipi di caldaie, una enorme che arrivava a terra e due piu piccole che dovevano essere posizionate con dei tiranti appesi al soffitto in modo che mi coprissero il busto e un tavolo pieno di pezzi di ricambio che avrei dovuto tenere davanti alle parti intime , spiagava il capo .
Il truccatore mi disse spogliati così vediamo le luci e come truccarti , oddio pensai , lo sto facendo davvero?
Tentennai ancora e chiesi ma devono restate qui tutti?
Si risposero gli operai devono appendere le caldaie e maneggiare i ricambi ...però mi spoglio in privato ed entro per le foto , mi fu concesso.
Uscii in corridoio che al contrario della sala riunioni era deserto tirai un bel respiro e iniziai a spogliarmi e a pensare se fossi impazzita , non ci volle molto pantaloni maglioncino e infine reggiseno e per ultimo il perizoma...dio mio ero nuda nei corridoi di un' azienda sperduta nelle campagne di Piacenza e dovevo ancora entrare in un posto pieno di uomini .
Le gambe non rispondevano erano inchiodate non riuscivo ad entrare anzi volevo rivestirmi ,ma uscì il truccatore e guardandomi disse

perfetto sei pronta andiamo

non potevo più scappare.
Varcando la porta tutti si girarono verso di me; sentivo la mia faccia arrossire , i due fotografi probabilmente abituati ai nudi femminili dissero che eravamo in ritardo e di sbrigarci col trucco camminai fino alla sedia con le gambe che tremavano, nuda come un verme e sempre con gli occhi puntati addosso , mi fece accomodare il truccatore e si chinò per infilarmi delle scarpe in vernice con la suola rossa bellissime e richieste appositamente dal titolare .

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