ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Il servizio fotografico per la moglie di un mio amico L'antefatto. 
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Il servizio fotografico per la moglie di un mio amico L'antefatto.


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Il servizio fotografico per la moglie di un mio amico L'antefatto.

by Hermes82
Посмотрели: 1002 раз Комментарии 8 Date: 25-10-2022 Язык:Language

Storia realmente accaduta.

Mi presento alla festa di un amico, sono arrivati tutti ormai, molti sono amici di sempre. Ricordo bene le feste e serate con loro, dei miei 20 anni. Si respira una bella atmosfera, ed anche se è passato del tempo certe cose non cambiaranno mai. Stasera passerò del tempo con ognuno di loro, in onore dei vecchi tempi.
Con questo buon proposito, lascio la giacca e mi ritrovo con un bicchiere di prosecco fra le mani. Mi sposto di gruppo in gruppo, condividendo le ultime novità.
Ma non conosco tutti. Ne approfitto quindi per vedere se ci sia qualche presenza femminile interessante. Al centro della sala c'è la compagna del festeggiato, una sua amica, e Francesca, castana, fisico slanciato sul 1.70. Sorride, scherza, e richiama l'attenzione della sala con movimenti ben pesati di una Donna sui 40, che sa bene come distinguersi. Mostra disinvoltura e piacere nel guadagnarsi l'attenzione e l'ammirazione di tutti gli invitati. La sua consapevolezza è esaltata dalla sua bella mise, ed il suo raggiante sorriso mi attira, molto.
Mi faccio subito strada verso di lei, salutando prima due amici, che poco distanti s'intrattengono, fra due chiacchiere ed un bicchiere. Il loro saluto è plateale

Eccolo, sempre in forma!

. Sono fra i soci più stretti: non servirà molto per animare la serata e catturare la curiosità di Francesca... ci bastano infatti un paio di battute per unirci a lei, non prima di essere passati per la padrona di casa. Con Francesca c'è subito uno scambio brillante di battute e nonostante se la tiri palesemente, c'è intesa. Ne approfitto subito per gettare un paio di ami su misura per lei.
Con caparbietà decido di sganciarmi appena gettate le esche, lasciando con lei il discorso in sospeso, e saluto Giulio. Lui non fa parte dei fedelissimi: frequentavamo la stessa scuola superiore, e ci incontravamo spesso in palestra. Fu li che gli feci conoscere Sara. A quei tempi uscivo con una sua amica, ed era capitato di uscire più volte insieme, in quattro. È sempre stato un bravo scudiero, una persona su cui contare.
A quei tempi Sara era la classica ragazza acqua e sapone, meno appariscente di quella sua amica che frequentavo, ma non per questo meno attraente. Lei era la tipa che si incontrava con jeans, adidas e pullover, che oltre a celare un po' le sue linee, copriva senz'altro le sue insicurezze.
Vedendola in palestra non avevo comunque ignorato il suo fascino, ed a distanza di tempo, ero incuriosito dal fatto che, concedendosi un velo di attenzioni in più, il suo fascino aveva acquistato una consistenza ora più voluttuosa, e nota di buona considerazione.
Ci salutiamo con molto piacere,

vedo che non vi siete persi di vista...

rivolgendomi a loro...

te invece, sempre in giro a fare danni?

. Ora sorrido sfacciatamente,

Scusatemi un attimo...

nel frattempo un paio di WhatsApp avevano fatto vibrare più volte il mio telefono.

Sono sempre sul pezzo.

Mentre rispondo ai messaggi,

Domani ho uno shooting. La modella ritarderà un'oretta. Meglio così.

.
Avevo involontariamente aperto una porta.

E' vero, tu sei anche fotografo. Come sta andando?

Incalza Giulio,

Non ho mai smesso. È un bel diversivo rispetto ai clienti del lavoro.

.

...con le modelle...

rilancia Sara.

... Bisogna pur sacrificarsi...

, con aria scanzonata,

anche se ti devo dire... trovo più interessante lavorare con modelle non professioniste...

rispondo senza riflettere troppo sulle implicazioni. Nel farlo guardo Sara negli occhi, che puntano in basso, ..

e la prenderesti Sara come modella?

, mi provoca Giulio orgoglioso. Ora, giacché il dado è tratto, sto al gioco.
Con naturalezza la guardo con interesse, cercando di immaginarla di fronte alla mia fotocamera, che si mostra in tutta la sua voluttà, protagonista del mio set...

Sei delicatamente fresca

recitando la parte solenne,

potrebbe funzionare

sorridendo di nuovo, con un pizzico di malizia...

Sei sempre il solito!

Dice Giulio ridacchiando. Sorridendo a tutti e due rispondo scanzonatamente:

Chissà, potrestri scoprire un bel lato di te, se ancora non lo conosci...


Nel farlo l'ammiro di nuovo: il fianco minuto avvolto dalla gonna a tubino, décolleté che composto lascia trasparire un seno, ben definito e moderatamente prosperoso, collo ben proporzionato che ora mi rivela il suo profumo, bocca piccola ma polposa, ed i suoi occhi grandi e scuri che attenti avevano probabilmente seguito la mia insinuazione, ma che colti dall'imbarazzo, avevano fino a quel momento evitato di guardarmi direttamente. Lo fece incontrando i miei. Incuriosita e lusingata, mi regala un bel sorriso annuendo appena con il suo respiro. Ci interrompe la fragorosa risata di Giulio, che assistendo alla scena deve aver sentito un leggero sussulto. La risata si allarga a tutti e tre, ed io ne approfitto per un primo contatto con Sara, abbracciando tutti e due.

Un brindisi al festeggiato!

Sento proclamare da non molto lontano, al quale mi unisco subito, perché va bene broccolare un po', ma davvero questa sera vorrei passarla fra i vecchi amici. Così passo un po' di tempo a scherazere con il festeggiato ed un altro amico. La serata prosegue con il taglio della torta. Continuiamo a scherzare e bere. Non molto dopo si sente alzare la musica. Parte il trenino. E Giulio mi invita ad unimi in coda, al seguito di Sara.
Acconsento subito, più per gentilezza che per altro. Noto subito che Sara ha messo su davvero un bel sedere. E quel tubino le cade sui fianchi e la rende ai miei occhi sfacciatamente desiderabile.
Seguo il mio istinto, e mi aggancio al trenino afferrandola bene lì, su quei fianchi che già moderei. Lei sorride, nell'avanzare accentua ora le linee del suo corpo, senza scomporsi però. Avanziamo insieme seguendo il trenino,

A E I O U, Y...

io canto divetendomi, lei prosegue nella fila, non canta, ma resta attenta alle mie attenzioni, cercando di muoversi con disinvoltura, ma non ci riesce ancora appieno. Percepisco infatti la sua voglia di ricevere attenzioni unita alla sua incertezza: la sua timidezza ancora la trattiene, per il momento. Io preso dalla situazione continuo ad afferrarla, con fermezza e gentilezza allo stesso tempo.
La musica in sala ora da

Da Sola/ In the Night

, di Takagi e Ketra. Il trenino è finito, e si inizia a ballare. Mentre Giulio si allontana, prendo Sara per mano. Sono cosciente di essermi spinto già oltre, perché è la moglie di un vecchio amico, ma questa canzone voglio ballarla con lei. Nel farlo mi viene spontaneo cantarle le parole del testo...

Che super taglio di capelli che hai
Potresti vincere tutto
Dobbiamo fare adesso subito qua
una foto che spacca...


Questa cosa la prende, e non poco... me ne accorgo subito, mentre ricevo conferma che si lascia trasportare dal momento, forse incoraggiata da qualche bicchiere che aveva sicuramente bevuto durante la serata. Giusto dopo aver saltato il primo ritornello infatti, inizia a fissarmi negli occhi a mo' di sfida, velata da quell'insostenibile insicurezza di chi non accetterebbe mai di non ricevere un ulteriore conferma: ed inizia a cantare anche lei:

Certo che lo sai,
prendi tutto e te ne vai
Per vedere se è vero
Che poi ti vengo a cercare...

, giusto prima di guardare un attimo altrove, per recuperare un velo impalpabile di sicurezza...
Chi l'avrebbe mai detto? Sara è sempre stata molto composta, e difficilmente si lasciava andare a flirt in pubblico, anche con Giulio.
Premio il suo piccolo gesto, alzando le mani e battendole un paio di volte fra di loro, mentre le dico di si con la testa.
Nel frattempo, vedendo Giulio tornare dietro di lei. Prendo la mano di Sara, e congedandomi le faccio fare una mezza giravolta, così da farla finire di spalle a me, e fronte a Giulio. Nel farlo Sara finisce a puntino contro il mio petto, forse di suo proposito, con la mia mano di nuovo sul suo fianco, delicatamente. Giulio si blocca per un attimo, non sa quasi cosa fare, e mentre io accarezzo con delicatezza il fianco di Sara, faccio a Giulio un segno con la testa, sprondandolo a riprendere la mano della sua consorte, che gli avevo già protratto tenendola prendendola per il polso. Nel farlo sento bene il suo sedere premere sulla mia vita. La situazione è ora densa di emozioni da tutti e tre.
Mi stacco quindi, lasciando scivolare in orizzontale il palmo della mano che teneva Sara sul quel fianco, leggermente caldo. Completo il passaggio portandomi al lato della mano che avevo ceduto al marito, e accompagnando il suo fianco verso di lui. Completo quindi il reso della Signora, facendo un inchino con la testa mentre mi trovo fra loro due.
Sorrido divertito fra me e me, e raggiungo ora tre amici che erano a ballare li vicino. Ci balliamo scanzonati le canzoni successive, ed andiamo a fumarci una sigaretta. Rivedo Francesca con altre due amiche. È il momento giusto per riprendere il discorso lasciato in sospeso.
Con lei troviamo altri punti in comune, ed un'occasione per rivederci, ma deve andare già via. L'accompagno dentro per riprendere le sue cose, così da ricongiurgermi agli altri subito dopo. Congedatomi da Francesca, che scivola via sorridente, fiera di avermi concesso il suo numero, mi dirigo al tavolo dove c'è da bere, e vedo Sara a mani vuote, con la padrona di casa che ha già un bicchiere. Ne approfitto e ne verso due, mentre seguo con gli occhi Francesca che abbandona la sala.

Come va con la tua nuova amica?

mi dice Sara strizzandomi l'occhio sorridendo.

Francesca, dici? È simpatica.

Le strizzo l'occhio di rimando.

Anche lei ti farà da modella?


Anche? Sono felice di sapere che poserai per me.


Fai sul serio allora?


Perché non te la sentiresti?


Di posare nuda?

Arrossendo. Non avevo mai accennato a dei nudi, ma di certo sapevo che l'avrei portata proprio li, fotograndola.

Di mostrarti come ti vedo bella...


Ora è davvero rossa in volto... e mentre io sorrido con delicatezza, la proprietaria di casa si allontana, avendo compreso la situazione.

Sei tutto matto te...

. Ora la mangio con gli occhi, e non le dico nulla... resto fermo in silenzio, fino a quando lei mi dice

devo parlane con Giulio prima...

, con il fare che vorrebbe dirmi di si, consapevole delle possibili conseguenze. Chiudo gli occhi in segno di assenzo e continuiamo a parlare del più e del meno.
La serata è giunta ormai al termine e ci salutiamo.
Torno a casa incuriosito. È stata davvero una bella festa.
Dopo qualche giorno squilla il telefono: È Giulio...
(Continua...)

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