ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: il suo primo si epilogo e commento alle foto scopata 
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il suo primo si epilogo e commento alle foto scopata


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il suo primo si epilogo e commento alle foto scopata

by Arnedos
Посмотрели: 964 раз Комментарии 18 Date: 24-08-2022 Язык:Language

Epilogo
Ho i piedi in acqua e scalcio la sabbia bagnata. I brividi mi scuotono la schiena e un tremore nervoso e incontrollabile mi fa agitare mani e corpo. La temperatura è quella di una calda serata di agosto ma io ho freddo. Il cazzo mi è diventato minuscolo. Potrebbe entrare in una gabbietta e starsene chiuso a chiave senza costrizione. E’ segno dell’umiliazione che sto soffrendo. Lei fa sesso con un uomo che non sono io. Cazzo! L’ho voluto, l’ho permesso, ma è doloroso. Molto. Posso chiudere qui la faccenda: entrare in casa, cacciarlo fuori e umiliare lei dimostrandole quanto sia troia. E invece sto lì a rimuginare i pensieri prendendomela con la sabbia. Che staranno facendo? Sesso ovvio. Duro e puro sesso. Anche se non vedo la scena, la realtà non cambia. Allora mi avvicino alla porta a vetri secondaria: le persiane socchiuse fanno scorgere le ombre di dentro. I due corpi si muovono. Lei mi dà le spalle. Ha il seno scoperto e lui le succhia i capezzoli. Le mani scorrono verso il culo ancora inguainato nella gonna aderente, solo leggermente abbassata. Anche lui è a torso nudo e indossa ancora i pantaloni. Ritrae le mani e si toglie la cintura continuando a succhiare i capezzoli. Sono atti espliciti destinati a non finire così. Ora si toglie i pantaloni e insieme scendono anche i boxer. Eccolo lì: il cazzo è libero di farsi vedere. Lungo e venoso, in piena erezione. Non ha senso che si fermi proprio ora e non lo fa. Lo prende in mano decisa e comincia una lenta sega. Lui si lascia stendere sul letto , rimanendo con i piedi a terra. Allarga le gambe e fa spazio alla testa di lei che si piega a prenderlo in bocca. La vedo leccarlo con cura partendo dalla base fino al prepuzio, una e poi più volte. Non lo ingoia ancora, ma lo assapora. E’ un lento procedere delle sensazioni che lui asseconda accettando l’iniziativa di lei. Finchè il passaggio della lingua dalle palle alla punta si conclude fra le sue labbra aperte e lo fa sussultare. Sento i suoi gemiti. Non fa nulla per trattenere il piacere e gli dà sfogo sonoramente. E’ un pompino coi fiocchi. Lei è brava, lo so bene. Riesce a prenderlo in gola fino oltre la metà e ritirandolo fuori per una frazione appena, lo ringhiotte. Lui sussulta ancora. Penserà che è una cagna e forse non sbaglia. I suoi tempi sono lunghi, non vuole che venga presto. Le piace essere preparata anche lei, leccata. Aspetta che sia lui a toglierle la gonna. Ha un perizoma minuto. Il filo le passa fra i glutei e glieli disegna alti, sodi, succulenti. E’ leggermente depilata con una piccola V che traspare dal ricamo anteriore. Un boccone ghiotto che lui si affretta ad assaporare. Delicatamente le sfila lo slip e ora è totalmente nuda. Sua. Senza più possibilità di ripensamenti. Le bacia il pube, le avvicina un dito aiutandosi per slinguare il clitoride con piccoli succhi. Lei reclina il capo ormai remissiva e assuefatta al suo dominio. Per un po’ non è lei a dirigere il sesso. Si fa guidare sapendo però quello che vuole. Si rigira e ora la sua figa è sulla bocca di lui, più facile a essere leccata e a trasmettergli gli umori che lo eccitano a mille. In questa posizione mi rivolge il viso. Se si sforza di guardare nel buio oltre la persiana, può vedermi. Devo darle un segnale e striscio il display del cellulare che si illumina colorandomi di una luce azzurrognola. Sembra ignorarmi, ma non può non avermi visto e non si ritrae nel farmi partecipe del suo godimento. Allunga un braccio verso il comodino, il nascondiglio dei preservativi e dei lubrificanti. Prende entrambi lasciando a lui di infilarsi l’hatù, che si srotola su quel cazzo impietrito. Lei lo insaliva ancora e gli passa un po’ di gel, preparandosi a una penetrazione facile che le allarghi subito la figa e l’aiuti a sentirlo presto dentro. Si pone lei stessa in ginocchio per essere presa da dietro. Lui non ha il gel sulle mani e lancia uno sputo sul buco del culo, ma lei accompagna il cazzo davanti. A me non ha mai dato il culo e anche ora resiste. La tenta però strusciandola con la punta e quando lei si muove a far scivolare il cazzo più facilmente verso il pube, sono le sue dita che la penetrano: una, due, forse tre con il pollice sul clitoride. Lei si agita, si contorce passandosi il cazzo sulle grandi labbra Sta per accadere e accendo la cam. La sua mano lo guida docile finchè con un colpo affonda lei stessa. Porca puttana. Capite che vedo? Il cazzo di un coglione qualsiasi conosciuto stamattina che si sta fottendo mia moglie con una libidine esasperata. Ne ha due di coglioni per la verità e un gran bel cazzo e ora la sta possedendo con tutta la sua virilità. Sono preso dalla furia di documentare la scena che voglio fissata bene in mente. Forse sono disperato, forse interdetto, certamente incapace di qualsiasi ragionamento. Mi attacco all’istinto, al mio desiderio perverso. Stanno in quella posizione per un po’. Lei guida la scena a favore di obiettivo e vedo come il cazzo la penetra fino alla base. Sembrano insaziabili. Ora si rigira e lui si posiziona sotto. Lei ha ripreso a dirigere: si alza sulle ginocchia portandosi a cavallo di lui e si siede sul cazzo iniziando una lunga e persistente penetrazione. Glielo sta stringendo come si vede dai glutei che si contraggono. Affonda e stringe. Lui non ne avrà per molto e sibila in effetti che non regge più l’orgasmo. Si stende meglio sul letto aprendo le braccia e con un ansimare ripetuto viene. La cavalcata di lei non finisce così, forse è venuta anche lei, non è molto rumorosa, ma non si accontenta di venire una volta. Ha orgasmi multipli, brevi e ripetuti. La conosco. E quando sembra che abbiano finito, lei riprende a inghiottire quel cazzo e a serrargli ancora intorno i muscoli inguinali. Una, due, tre salite e altrettanti affondi. Qualche altro più ravvicinato e intenso e ora sembra soddisfatta. Si accascia su di lui appoggiandosi al suo petto. Forse questo è il gesto più intimo: non il sesso in sé come unione dei corpi, ma questo adagiarsi affidandosi all’altro, che è più di un trasferimento emotivo. Non voglio leggere nel suo sguardo il segnale di un sentimento verso di lui qualsiasi cosa sia: dipendenza, innamoramento, desiderio di stare a fianco della sua persona. Ho visto il sesso, non voglio distruggermi dietro al pensiero che lei ne resti totalmente coinvolta. Torno verso la spiaggia. Nel vialetto di accesso si muove l’ombra di lui che si allontana e mia moglie affacciandosi sulla veranda mi chiama. Sussurra il mio nome, poi ripete due volte “amore”. La raggiungo. Ha una camicetta lunga che la copre poco e male. Sotto è ancora nuda. Non ha necessità di dare spiegazioni perché ha fatto ciò che le ho sempre chiesto e che stasera le ho permesso. Vuole coinvolgermi nelle sue emozioni dicendomi che è stato fantasioso, appagante, bellissimo. La trasgressione l’ha lasciata docile, facile, serena. Chiarisce che si è trattato di un fatto straordinario, unico nella sua vita. Ha il fermo proposito di confinarlo nel ricordo di una notte di follia. Irripetibile. Ciò che è accaduto a Ibiza resta a Ibiza. Fuori dalla nostra vita ordinaria. Mai più. La bacio. La sua bocca ha un intenso sapore di cazzo e il suo corpo conserva il suo odore. Percepisco gli stimoli olfattivi che l’hanno stordita stimolandone la libido e ne resto coinvolto come io fossi quell’uomo con la sua sicurezza, la determinazione, la capacità di conquista. La mia gabbietta mentale si apre e il mio cazzo si esibisce finalmente in una vistosa erezione. Lei è sazia di sesso e si scioglie dall’abbraccio avviandosi in bagno per una doccia. Quando sento scrosciare l’acqua ripenso alle scene che ho visto, riprendo le foto, avvio il video e dopo pochi secondi la sega mi regala un fiotto di sperma liberatorio.

Non è stato facile scrivere del sesso praticato da mia moglie, ma scrivere e trasmettere a voi le mie sensazioni ha allungato le emozioni di quella notte. Il godimento di essere cornuto e di farlo sapere. Chiamatemi così e fatemi sapere se leggendo il racconto e vedendo le foto (o il video quando riuscirò a pubblicarlo cambiando il mio stato di novizio) avete sborrato al pensiero di scoparla anche voi.

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