Diario di un libertino: Francesca 1/2
by OlafdineveПосмотрели: 204 раз Комментарии 0 Date: 25-07-2022 Язык:
Cominciò tutto con un gioco di sguardi, o almeno credo.
Due dozzine di persone, assiepate sulla banchina aspettavano di imbarcarsi per la crociera. Tra queste un gruppo familiare di olandesi, un coppia greca over 60, due ragazzi inglesi, il nostro gruppo, 4 coppie italiane over 50 e Francesca e Luca.
Non sapevo come si chiamassero ma lei era l'unica degna di nota nella comitiva.
Lei doveva aver passato da poco la trentina, circa un metro e settanta, capelli con colpi di sole, raccolti a crocchia.
Indossava un prendisole bianco, sopra ad un due pezzi anch'esso bianco, borsa di vimini e sandali.
Viso molto attraente, lineamenti delicati, naso sottile e dritto che separava due sopracciglia curatissime da sembrare tatuate.
Labbra sottili a forma di cuore così come le lenti degli occhiali da sole che nascondevano gli occhi. Carnagione caffelatte da abbronzatura in fieri senza scottature e pelle di pesca, da trent'anni....
Insomma una gran bella fighetta.
Mentre la scrutavo da capo a piedi, soffermandomi in particolare sui piedi e la smaltatura rosa delle unghie mi resi conto che mi aveva beccato ... Alzai lo sguardo e i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta, entrambi protetti dagli occhiali da sole.
Salimmo tutti sulla barca, io tra i primi fermandomi nei pressi del punto di accesso per porgere la mano a tutti quelli che potessero essere un difficoltà ad allungare il passo tra la banchina e la nave.
Prima di lei salì suo marito Luca che non si girò nemmeno a vedere se Francesca potesse avere bisogno. Fu così che mi ritrovai la sua mano nella mia come punto di appoggio e mentre saliva a bordo con un sorriso le dissi
benvenuta a bordo
ricambiò il sorriso e prese posto in barca.
La crociera ebbe inizio, al di là della bellezza della costa spesso il mio sguardo cadeva sui Francesca, che era indubbiamente attraente, ma non ero certo il solo ad ammirarla.
L'unico che si dimostrava del tutto indifferente alla sua presenza era Luca, guardava distratto il panorama e controllava ogni 5 minuti il cellulare per vedere se aveva campo.
Lei si in guardava in giro come per chiedere aiuto... Lui meritava una bella lezione.
Alla terza spiaggia a cui attraccammo, mentre guardavo il panorama la vidi uscire dall'acqua cristallina del mare di Grecia.
Era di una bellezza da togliere il fiato, sembrava la Venere di Botticelli che nasce dalla spuma del mare. Emergeva dall'acqua fredda con tutte le goccioline sulla pelle ed i capezzoli, ritti come chiodi per effetto del freddo, a suggellare una terza di seno soda e perfetta.
Sembrava venire verso di me... Poi mi passò di fianco e rivolta al marito disse
vado a fare due passi, vieni?
Luca bonfonchiò qualcosa che non compresi, ma con la coda dell'occhio vidi che rimaneva sdraiato sul sole.
Era il momento di provare il contatto, mi alzai e la seguii, se ne accorse immediatamente, camminava abbastanza spedita sui ciottoli, tenevo il passo cercando un argomento.
Salimmo per alcuni metri per poi scendere su una caletta laterale, arrivata lì si girò e mi affrontò direttamente:
perché mi ha seguita?
Abbozzai il mio sorriso più convincente e menti spudoratamente:
non volevo si perdesse...
Ricevetti uno sguardo gelido, stavo perdendo ai punti... Allora giocai pesantissimo
in verità sono diverse ore che ho una domanda in testa e forse lei può aiutarmi a trovare la soluzione
.
Rimase nettamente presa in contropiede, sorrise e mi rispose
se posso volentieri
.
Potere può, bisogna vedere se vuole. Sa delle volte certe confidenze si riescono a fare meglio a dei perfetti sconosciuti che ai più cari amici
.
Si dimostrò interessata
cioè, cosa intende?
A questo punto calai l'unico asso che avevo in mano,
mi chiedevo se ha litigato con il suo compagno o se lui la trascura sistematicamente, perché in questo secondo caso merita una lezione
. Si irrigidì come una sfinge, rimase in silenzio diversi secondi, poi...
in effetti le cose non vanno come dovrebbero, ma non sono fatti suoi
.
Ha perfettamente ragione, ma ripeto io ad uno così darei una bella lezione
.
Cosa intende, lo vuole picchiare?
E li scoppiai in una fragorosa risata.
Non capisco...
Temporeggiai,
Marco, piacere
,
Francesca piacere mio
.
Scusami se sono scoppiato a ridere ma non hai capito, non importa...
Invece importa eccome, non so più cosa fare, questa vacanza doveva essere un momento per ritrovarsi ed invece mi sembra di essere trasparente...
Il suo bel volto venne attraversato da un velo di tristezza che ne induriva i tratti facendola apparire più vecchia.
A quel punto ruppi gli indugi,
un bel paio di corna! In questo caso solo con un bel paio di corna di può provvedere a sistemare il tutto
.
L'effetto di questa rivelazione su Francesca parve una scarica di elettro schok.
Rimase con una aria inebetita alcuni secondi senza sapere cosa dire, quindi proseguii io
Poi devi farglielo sapere, devi raccontargli tutto, ma senza piagnucolare per farti perdonare, devi essere spietata, o ti considera e ti scopa a dovere oppure seguiranno altre corna.
Era nell'angolo non sapeva cosa dire, quindi incalzai
non devi trovarti un amante fisso, andrebbe a finire tutto in un casino, ti scopi chi ti pare, tanto figa come sei tu basta schioccare le dita che fai una strage. Poi vediamo o il belloccio si sveglia oppure altre corna. Una figa come te è sprecata con uno che non la scopa come merita. Da quanto tempo non ti soddisfa? Bada bene, non da quanto tempo non ti tromba, ma quanto tempo è che non ti alzi dal letto sfatta che puzzi di sesso ma soddisfatta?
Era arrivato il ko, le lacrime sgorgarono dal suo bel viso. La abbracciai quando venne verso di me, con fare consolatorio. Sapevo che la mia era una missione terapeutica di cui non avrebbe potuto che ringraziarmi ma al momento pensavo solo che lacrime e sperma sarebbero state un ottimo cocktail per la mia giovane amica. Dovevo solo non perdere il controllo della situazione.
Adesso eravamo intimi ma solo sul piano mentale, su quello fisico 25 anni di differenza erano un ostacolo difficile, ma l'avevo in mano.
Era il momento dell'ascolto, mi raccontò di come gli amplessi con Luca fossero rari, ripetitivi e frettolosi. Più parlava e più di convinto che Francesca avesse un grandissimo potenziale da sweet senza esserne conscia. Intravedevo un progetto magnifici: iniziare una sposina modello in una gran bella felice passera scopaiola.
Più parlava, e sembrava un fiume in piena, e più mi rendevo conto che avevo ragione.
La interruppi dicendole che non doveva prendere tempo e rigiocai pesante:
Francesca mi piacerebbe farti capire cosa intendo adesso.
Scusa? Non capisco...
,
Appunto, vorrei dimostrarti cosa intendo per una persona che ti anteponga al proprio piacere
....
intendi dire che vorresti scoparmi?
Questo dopo, prima voglio farti godere come meriti
.... Nel pronunciare queste parole, tenendole la mano, sentivo il battito del suo cuore accelerare.