ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: l'attimo, le corna, l'amore 
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l'attimo, le corna, l'amore


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l'attimo, le corna, l'amore

by emiliohidalgo
Посмотрели: 590 раз Комментарии 10 Date: 24-05-2022 Язык:Language

Dedicato ad un amico...cuck


E' un attimo. Quell'attimo che sembra non finire mai. Ti fai un sacco di domande, forse troppe. E alla fine capisci che cercare risposte è inutile. Devi solo godere di quell'attimo, senza freni e senza filtri.
Seduto su una poltroncina verde un po’ vintage, il cuore che ti batte all'impazzata. Ti senti rosso in viso, in te c'è euforia mentre lo stomaco si apre e si chiude. Il respiro è veloce, gli occhi attenti a non perdere nemmeno un secondo di quello spettacolo.
Sul lettone matrimoniale, in quella stanza di un motel all'uscita dell'autostrada, ci sono le tue corna.
C'è Cinzia, il mio amore, la mia fidanzata da sei anni, la persona con cui penso che trascorrerò la mia vita, il punto di riferimento di cui mi fido ciecamente, l'amica che ho sempre sognato, la mia confidente, la donna più speciale che sia mai entrata nella mia vita. Adoro viziarla: prepararle il caffè la mattina, portarle un paio di rose la sera a casa, i baci della buonanotte. L'amore... Non so bene cosa sia: io però la amo con tutto me stesso e non saprei immaginare la mia vita senza di lei. Bella come il sole, con quegli occhioni da cerbiatta e quel nasino delicato ma deciso. Penso a quel caffè, il primo insieme, dopo che, ancora ragazzini, le avevo chiesto un appuntamento. Penso al primo bacio, sotto i portici mentre pioveva a dirotto. Penso alla prima vacanza insieme al mare, penso alla prima volta in cui abbiamo fatto l’amore tra agitazione e impacci. Penso a lei, penso a noi.
Guardo il mio cazzo, duro come il muro sopra i pantaloni abbassati alle caviglie. Non devo toccarlo, penso basterebbe una carezza lieve per farmi eruttare all’improvviso. La televisione davanti al lettone suona musica a basso volume, la luce è giusta: né troppa né poca. Poi guardo il lettone a un metro e mezzo da me. Cinzia è sdraiata. Le guardo i piedi, perfettamente smaltati di nero. Le caviglie, le gambe sode. Ha ancora addosso l’intimo, un completino blu scuro, sia sotto che sopra. Poi, salendo, vedo le sue mani, anch’esse smaltate di nero. Stringono con forza il sedere di uno stronzo che le sta scopando la bocca come un animale. I muscoli di lui si contraggono potenti ad ogni affondo. Praticamente si è seduto sulle sue tette. Lei non deve fare niente, fa tutto lui. Non riesce a riempirle la bocca del tutto, è troppo grosso. Io vedo il viso di Cinzia che va e viene al ritmo dei colpi di quel cazzo enorme. Sento la saliva che straborda dalle labbra e solo quel rumore potrebbe farmi venire. Lui va avanti, sembra che le violenti la bocca. Sono minuti interminabili, è l’attimo.
Mauro, si chiama lui. L’ho conosciuto in chat un paio di mesi prima. Trent’anni come noi, fisico sportivo da invidiare, piglio da capo. Un bull vero, insomma. E una persona affidabile, capace di giocare come si deve. Davanti a un drink, poco prima, gli ho presentato Cinzia, io da una parte del tavolo, loro due dall’altra per creare già un’atmosfera di complicità. Quando incontri al buio sono fondamentali i particolari e i preliminari, non quelli sul letto ma quelli tra persone che vogliono trasgredire nel modo giusto. Basta una parola e il banco può saltare, perché per giocare serve complicità e tranquillità.
Mauro tutto questo lo sa bene e non ha sbagliato un colpo. Parole delicate all’inizio, sorrisi sempre più sicuri poi. Un bull deve saper conquistare e Mauro ci è riuscito alla perfezione, con quel mix ideale tra decisione ed educazione. Poi c’è il momento della svolta. Bellissimo.
“Ma devo pagare io o fa il cornuto?” ha detto Mauro all’improvviso sorridendo.
Un attimo di sospensione, quello è il passaggio decisivo, in quel momento si entra nel vivo del gioco e tutto prende il via.
“Non hai sentito? Dai, muoviti e vai a pagare” ha risposto Cinzia riferendosi a me.
Le parole possono essere più eccitanti di un’orgia con cento strafighe. E quelle parole, in quel momento, mi si sono conficcate nello stomaco per poi scendere giù a morsicarmi le palle. Ho pagato e al mio ritorno erano già all’uscita che mi aspettavano. Due passi verso la macchina, in silenzio.
L’altro attimo devastante è quello del bacio.
Il bacio è intimità, passione, condivisione. Dal bacio capisci tante cose. Mauro all’improvviso l’ha presa, un braccio intorno alla vita e l’ha messa contro il muro proprio di fronte alla sua macchina. Lei, docile, si è fatta trascinare e baciare. Un bacio forte. Lui le teneva le mani dietro al collo, tra i capelli. Lei lo imitava. E il rumore del bacio, delle lingue che si rincorrono, delle labbra che scivolano. Le pause, per poi tornare a baciarsi. Il mio cazzo che iniziava a premere nei boxer, mentre loro due si univano in un bacio che mi escludeva totalmente. Quando la tua donna bacia appassionatamente un altro uomo davanti a te, ti sembra di scomparire, di non esistere. E tutto questo ti fa eccitare come un cavallo. In macchina, io e lei, lui ci segue con la sua verso il motel. Seduta di fianco a me, si mette a posto il trucco.
“Ti piace?” le chiedo.
“Da paura” mi risponde lei mentre si corregge il rossetto. “Hai scelto bene, è un figo della madonna”.
Guido e fumo un paio di sigarette, lei è su di giri e si vede.
“Secondo te gli piaccio?” mi chiede con tono malizioso.
“Mi pare te l’abbia già dimostrato…” rispondo io.
Entriamo nel motel, parcheggio la macchina proprio all’ingresso della camera. Apriamo la porta con la chiave magnetica e siamo dentro. Cinzia va subito in bagno a fare pipì, io accendo la tv e le luci. Dopo qualche minuto sento bussare alla porta. Apro, è Mauro, che mi sorride. Lo faccio entrare.
Mi guarda come a chiedermi se è tutto ok, capisco al volo e annuisco. Cinzia esce dal bagno, si guardano e senza dire nulla tornano a baciarsi. Io sono in piedi e, lentamente, vado a sedermi sulla poltroncina nell’angolo della stanza. Si baciano sempre più forte, poi lei gli toglie il maglione e lo lancia dalla mia parte. Mi arriva addosso, sento un profumo sconosciuto e mi eccito sempre di più. Lui le lecca il collo come un forsennato, lei gli slaccia la camicia, gli tocca gli addominali, gli lecca il petto. Mauro ci sa fare e le sfila in un attimo il vestitino azzurro. Lei lo spinge sul lettone e inizia ad armeggiare con la cintura. Via i pantaloni, una gamba alla volta. Cinzia ha il culo verso di me, come una cagna, e butta il naso sulle mutande bianche di Mauro, già ampiamente gonfie. Passa il naso sulle mutande, gioca. Lentamente gliele sfila e lo bacia. Ha un cazzo notevole, dritto e pieno, ben più grosso del mio. Cinzia si alza, viene verso di me. Io sono ipnotizzato, mi pare una dea. Si ferma di fronte a me e mi mette le mutande di Mauro in faccia, me le schiaccia sul viso.
“Lo senti il profumo di un vero maschio?” mi dice con fare autorevole.
Lo sento, eccome. Poi torna sul letto, ma Mauro la gira e le si siede sopra. La scopa in bocca, quindi le mette le palle sulla lingua e il suo cazzo arriva oltre la fronte della mia fidanzata.
“Andrea, mi prendi i preservativi nella giacca?” mi chiede Mauro girandosi verso di me.
Mi sto per alzare, quando Cinzia ribadisce il concetto.
“Hai sentito o no? Ti vuoi muovere?” mi dice severa.
Accelero, tiro fuori la scatola dei preservativi e la passo a Mauro. Se ne infila uno e iniziano le danze. Me la monta davvero da animale e lei gli pianta le unghie nelle spalle mentre lui le è sopra. Mi avvicino e guardo bene. La apre di colpo in colpo e lei trattiene il respiro. Si baciano, si abbracciano, si stringono. Scopano come ricci. Lui è un toro, la prende e la gira come vuole, ad un certo punto addirittura si alza e la scopa tenendola in braccio a cavalcioni. Non le ha nemmeno tolto il reggiseno, solo le mutandine. Sono belli, eccitantissimi da vedere. Colpo dopo colpo, aumenta la sintonia. Lui aumenta il ritmo e la fa venire a bruciapelo, con lei che geme e quasi piange mentre cerca di rallentarlo perché non ne può più. Poi iniziano a scopare più dolcemente, si baciano piano, ripartono. Lei sotto lui sopra, lei sopra a cavalcarlo. Sono un trionfo di sesso, nella stanza c'è un odore di sesso incredibile. Lui le toglie il reggiseno, prima la tetta destra, poi la sinistra, sembra mangiargliele. Io mi sento quasi di troppo ed è una sensazione meravigliosa se sai apprezzare il bello delle corna. Vanno avanti così per almeno mezz’ora, poi lui risale sopra di lei e torna a scoparla in gola dopo essersi tolto il preservativo. Si guardano fissi negli occhi, fino a che lui contrae ulteriormente i muscoli e le mette una mano tra i capelli. Lei chiude gli occhi. Ad un certo punto, però, Cinzia non ce la fa più e apre la bocca: è un fiume di sperma che la riempie e fuoriesce sul mento e sul collo. Sospesi, lei inondata di sborra, lui frastornato. Poi Mauro si lascia cadere sul letto vicino a lei. Cinzia mi guarda e in modo eccitantissimo mi fa segno con l’indice di andare lì da lei. Io mi alzo e la raggiungo. Letteralmente mi prende la testa e mi sbatte la bocca contro la sua. E’ forse il momento più bello, quello in cui le corna sono più appuntite. Muovo la lingua nella bocca del mio amore e mi pare di nuotare in un oceano di sperma. Assaporo l’amore e le corna, in un’armonia di emozioni indescrivibile. Se prima c’erano Cinzia e Mauro e basta, adesso siamo io e lei, uniti da quel limite superato un’altra volta. Un po’ di follia, certo, ma chi non è un po’ folle non vive come si deve. Cinzia mi guida la testa sul collo e mi costringe a leccare tutta la sborra di Mauro. Lui si gode la scena, si alza e si dirige verso il bagno, lasciandoci soli.
“Ti amo, lo sai?” le dico.
“Sì” mi risponde Cinzia.
“Mi fai venire amore? Non ne posso più…” continuo io.
“Scordatelo – ribatte decisa lei . Adesso vado di là a fare la doccia con lui e stanotte voglio solo lui”.
“Cosa ti piace di lui?” le chiedo.
“So dove vuoi arrivare – risponde Cinzia con voce tranquilla – e te lo dico subito: sì, scopa molto meglio di te”.
Ci baciamo dolcemente sorridendo, fino a quando lei si alza, nuda, bellissima e va verso il bagno come una cucciola. Apre la porta, si gira prima di entrare.
“Amore… anche io ti amo” mi dice con un sorriso meraviglioso.
Mi alzo anche io, poco dopo, e vado alla porta del bagno. Sono nella doccia, si baciano, si insaponano, ridono, scherzano. Mi tocco il cazzo e vengo con potenti getti sulla porta del bagno, mentre le palle mi fanno quasi male da quanto è bello. Penso che sarà una lunga notte. Sorrido e capisco che la amo da impazzire.

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