ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: La prima volta (parte 2) 
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La prima volta (parte 2)


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La prima volta (parte 2)

by cornutoestivo
Посмотрели: 2195 раз Комментарии 20 Date: 25-04-2022 Язык:Language

Ci salutammo molto cordialmente, il nostro primo incontro conoscitivo fu praticamente perfetto, Franco si dimostrò un ottimo elemento, elegante, pulito, affidabile e colto, il che non guastava, visto che sia io che mia moglie siamo ambedue laureati, lei è un docente liceale ed io un professionista della logistica, anche se in pensione, mi sarebbe stato più facile introdurlo tra di noi, Angela ammira le menti acculturate, è affascinata dalle persone con capacità di dialogo, ci riproponemmo di incontrarci ancora, era necessario mettere a punto una perfetta strategia, ambedue concordammo di mettere nelle mire il periodo delle festività pasquali, periodo nel quale ci saremmo recati nella nostra casa delle vacanze, ovviamente la scusante era il dover far prendere aria alla casa stessa in vista dell’arrivo imminente della stagione estiva. Ci incontrammo ancora, sempre nel bar di riferimento, nel frattempo io “lavorai” mia moglie ai fianchi nel modo in cui chi è desideroso di far arrivare le corna deve saper fare, ovvero trascurandola, sottolineandole ulteriormente la mia inutilità di marito, insomma facendo in modo da farle salire il legittimo desiderio di moglie, lasciandola quasi insoddisfatta, anche nelle varianti minime da applicare a letto, piazzando poi al momento opportuno la considerazione di conseguenza: “..certo che se al posto mio ci fosse un maschio funzionante..” e lei di rimando: “..vedrai tu se gira che ti rigira non ti metterò davvero le corna..” Ovviamente sapevo che il pensiero di mia moglie era dettato il più delle volte dai giochi verbali in cui ci facevamo prendere in quei momenti, per poi tornare negli anfratti di freddezza immediatamente successivi, era però molto importante far sì che tali discorsi fossero stati sempre presenti nei momenti in cui si giocava tra noi, era l’unico modo per continuare a sperare in un epilogo da sempre sognato, un pochino come mantenere sempre calda l’acqua per poter cuocere la pasta al momento propizio, senza aspettare e con decisione. Informai Franco dei nostri movimenti dei giorni relativi al nostro soggiorno pre estivo, mia moglie volle godere di alcuni giorni di ferie arretrati per cui iniziammo il soggiorno abbastanza in anticipo rispetto al periodo pasquale, lo misi al corrente delle nostre abitudini, una delle quali era far colazione presso uno dei migliori bar della cittadina, di solito ci si sedeva amabilmente per degustare le tante prelibatezze del posto, senza fretta, eravamo rimasti d’accordo che lui avrebbe aspettato nei pressi del bar, poi, una volta preso atto del nostro ingresso e del nostro esserci accomodati ad un tavolo avrebbe dovuto seguire anche il suo ingresso, una volta dentro avremmo fatto finta di riconoscerci in quanto “vecchi amici” del tempo in cui lavoravo, avrei così giustificato la palese differenza di età, lo avrei fatto passare per il mio fidato collaboratore di un periodo non meglio specificato, tanto mia moglie non sapeva molto del mio passato professionale, ci “riconoscemmo”, ci salutammo davvero a modo davanti a mia moglie, lui quel giorno si mise davvero in tiro, con il fisico che si ritrovava non gli fu certo difficile, elegante ma non ricercato, jeans strettissimi che mettevano in risalto un pacco davvero notevole, se io non fossi stato al corrente che in effetti era tutta roba sua avrei potuto pensare che si fosse aumentato il volume tramite qualche artifizio, ma così non era! In precedenza, durante uno dei nostri incontri, dettagliai lui la composizione della mia famiglia, due figli, un maschio ed una femmina, i loro nomi ed altro, in modo tale da metterlo in condizione di domandarmi di loro anche ad anni di distanza della nostra vecchia frequentazione, per far sì da rendere credibile il nostro nuovo incontro, resi merito alla sua memoria ed al fatto che si ricordasse ancora i nomi dei nostri figli, mentre fece finta di non ricordare il nome di mia moglie, mancanza che lei subito sopperì tendendo la sua mano presentandosi, lui, come un uomo di altri tempi approfittò per eseguire un fantastico baciamano, che mia moglie gradì arrossendo non poco. Lo invitammo a restare nel nostro tavolo, sempre che avesse voluto, accettò di buon grado, continuammo a “sciorinare” nostri vecchi ricordi di cantiere, nel frattempo non potevo non far caso al modo in cui mia moglie lo guardava, sembrava pendere dalle sue labbra, sapevo cosa stesse pensando, una donna oggettivamente non avrebbe potuto avere indifferenza visiva per un uomo del genere, un pochino come capita a noi uomini se all’improvviso ci troviamo davanti una bellona mozzafiato, ecco, Franco era un bellone mozzafiato, lui sapeva di esserlo eccome! Assunse sulla sedia una postura davvero provocante, sapeva di avere poco tempo a disposizione per giocarsi le sue carte, il suo modo di esser seduto era si elegante, ma sapeva benissimo che seduto in quel modo metteva in risalto le sue gambe muscolose dando risalto al suo potente pacco, il tutto ostentato alla perfetta visione da parte di mia moglie, incrociai per un attimo il suo sguardo, carpii un suo quasi impercettibile rossore, lei sicuramente capì, cercò nella sua borsa gli occhiali da sole che indossò, apparentemente per cercare di velare il suo imbarazzo, ma secondo me per essere più libera nei suoi sguardi. Sicuramente Franco aveva colpito nel segno, ancora però non riuscivo a capire se positivamente oppure no, la cosa certa era però che, continuando nei nostri dialoghi, mia moglie partecipava spigliatamente, e per me era un segnale assolutamente più che positivo, percepivo il suo sentirsi a proprio agio, o meglio, non ho mai notato un suo disagio, Franco faceva sempre in modo da mostrarsi amabile ospite, ed io non sapevo quante volte mia moglie avesse ammirato il suo pacco attraverso gli occhiali da sole, mia moglie se ne scusò per l’uso adducendo come motivazione un fastidioso riverbero di luce, io sapevo bene che non era così perché non era mai accaduta una cosa del genere, lei affermando questo cercò la mia complicità, io ovviamente confermai questo fastidio spesso preda degli occhi di mia moglie, ma per me fu la prova che cercavo, mia moglie era presa in modo favorevole dalla presenza di Franco, voleva guardarselo senza esser notata, mi sentii gonfio di orgoglio, il mio disegno stava prendendo pian piano corpo, oramai ne ero certo, Franco le piaceva e come, anche senza che lei lo ammettesse era più che chiaro. Era ora di passare alla seconda fase, tanto lui mi sarebbe stato complice perfetto, era passato un tempo discreto, si era fatta l’ora di pranzo, chiesi a Franco quali erano i suoi programmi, rispose che sarebbe rientrato in albergo, ma io “gettai” li un invito, cercai lo sguardo di mia moglie per carpire la fattibilità della cosa, lei disse “..ma si dai, vieni da noi, nulla di speciale ma un piatto di spaghetti ci sta..” inutile dire che accettò di buon grado, mi sentii addosso un suo sguardo di complicità, tutto procedeva per il meglio, credevo in quel momento che sia io che lui avevamo gli stessi pensieri, e nessuno dei due si sbagliava. Entrammo in casa, mia moglie indicò il bagno al nostro ospite, fornì lui un asciugamano pulito dicendogli di mettersi tranquillamente in libertà, cosa che avremmo fatto anche noi stessi, si recò in bagno ma.. astutamente non chiuse del tutto la porta, non si denudò, ma tolse la maglia per darsi una rinfrescata, mia moglie dovendo recarsi in camera transitò davanti al bagno, gettò uno sguardo senza essere vista, poi, attirando la mia attenzione mi fece notare a gesti l’assoluta gran bella forma fisica del mio amico, come a dovermi dire “..accidenti che fisico, hai visto..?” Un mio sguardo più che profondo fu la mia risposta più adeguata, e la certezza del fatto che mia moglie si stesse sciogliendo creava in me una emozione fortissima, lasciai cadere li la cosa, mi imposi di non avere fretta, sembrava ci fossero ampi motivi di credere che sarebbe stata una data da segnare, non volevo però rischiare di rovinare le cose, mia moglie si chiuse in camera per cambiarsi d’abito, non la seguii, aspettai che Franco tornasse dove ero ad aspettarlo, ovvero in cucina, eravamo soli, gli confessai che la mossa di non chiudere del tutto inavvertitamente la porta del bagno la trovai geniale, bisbigliai il mio pensiero in merito: “..mia moglie ti ha visto, mi ha fatto cenno alla tua strepitosa forma fisica, le piaci, ne sono sicuro, non avere fretta, tra poco troverò l’occasione per lasciarvi una mezzoretta soli, uscirò per acquistare gli spaghetti, di cui siamo sprovvisti, vacci calmo, corteggiala ma non scopartela in mia assenza, sfrutta la tua abilità, sfrutta il tuo fisico, che a lei piace, te lo assicuro, lei è mia moglie, te la sto offrendo su un piatto d’argento..” Lui ebbe giusto il tempo di rassicurarmi, tornò anche mia moglie, cambiata nel suo abbigliamento, una camicia che metteva in risalto la sua superba “balconata” ed una gonnellina svolazzante non affatto castigata, come se volesse rendere la pariglia all’ostentata sua provocazione di poco prima, sia nel bar che attraverso la porta socchiusa del bagno, riconobbi a me stesso di averla vista raramente abbigliata in quel modo, solitamente in casa è sempre vestita in modo abbastanza castigato, la potenza della presenza dell’ospite era evidentemente determinante, le donne hanno sempre il colpo vincente in canna, per ogni occasione. Ci demmo da fare un pochino tutti, chi apparecchiava la tavola (io) chi apriva il vino (lui) chi si apprestava ai fornelli (lei), aprii lo sportello per prendere gli spaghetti da cuocere e subito lanciai una sonora imprecazione: “..non si sono più spaghetti!” Mia moglie si avvicinò per rendersi conto di persona che non c’erano, subito mi offrii di scendere per recarmi ad acquistarli, il supermercato non era molto distante, mia moglie fu d’accordo e mi disse: “..se fai un centinaio di metri in più potrai arrivare anche in pasticceria, non abbiamo nemmeno il dolce..” Quasi quasi mi sembrò che mi volesse fuori di casa per qualche minuto in più, ovviamente accettai il suo suggerimento ed uscii quantificando la mia assenza in una mezzoretta, uscendo incrociai lo sguardo di Franco scambiandoci un cenno d’intesa. Il mio intercedere in direzione del supermercato fu decisamente comodo, lento, foriero di pensieri, fin dall’uscita dal palazzo mi chiesi come stessero procedendo le cose, quale sarebbe stato lo stratagemma di Franco per scardinare le eventuali esigue resistenze di mia moglie (cosa a cui non credevo affatto) ma si fece prepotente in me il pensiero che, forse, poter restare sola con Franco, era qualcosa che potesse piacere anche a lei, altrimenti si sarebbe offerta lei stessa per l’uscita in direzione supermercato, e che anzi.. guadagnare qualche minuto in più per il dolce mi sembrò più che esaustivo. Non portai con me le chiavi di casa, per cui annunciai il mio ritorno attraverso il citofono, se ci fosse stato bisogno di una veloce ricomposizione avrebbero avuto il tempo, mia moglie aprì il portone, presi l’ascensore e rientrai in casa con gli spaghetti ed il dolce, subito però ebbi percezione di un accadimento veloce intercorso tra loro, mia moglie fece in modo da non incrociare il mio sguardo ma un cenno d’intesa con Franco mi diede conferma, mantenni calma e sorriso, sistemai il dolce e gli spaghetti, poi mi recai con una scusa in camera, dopo un pochino chiamai mia moglie con la scusa che non trovavo una mia maglia, lei venne per cercarla, io chiusi la porta e le chiesi: “..va tutto bene?” Lei mi confermò che tutto andava bene, ma contemporaneamente arrossendo, per cui le ripetei la domanda: “..va tutto bene?” Allora lei abbassò lo sguardo e mi disse: “..ci siamo baciati, ho cercato di resistergli ma ho ceduto, ero ai fornelli, lui mi si è messo dietro, mi ha praticamente bloccata, ho cercato di fargli capire che saresti tornato di li a poco ma lui ha insistito chiedendomi un bacio, mi ha sussurrato in un’orecchio che le piacevo molto, mi ha massaggiato le tette, mi ha leccato sul collo ed io non ho resistito..” Le chiesi di continuare nel racconto: “..mi sono girata e l’ho baciato in bocca, mi ha succhiato la lingua come tu non fai da tempo, io l’ho baciato e leccato sul petto, ha dei muscoli pazzeschi..” Poi? Continua! “..poi mi ha tirato fuori le tette e me le ha leccate, mi ha succhiato i capezzoli, è molto bravo sai? In quel momento ho pensato a tutte le volte che tu mi hai parlato della possibilità di scoparmi un altro in tua presenza, lui mi piace molto ma è un tuo amico, non voglio farti fare una brutta figura..” Sono certo che non è finita qui, continua, sbrigati, dobbiamo tornare da lui.. “..sembrava avere mille mani, mi teneva le tette da succhiare e mi sentivo toccata dappertutto, è riuscito persino a sfilarmi le mutande, che ora ha nelle sue tasche, non sono riuscita a rimetterle sapendoti in rientro, quando mi ha sfilato le mutande eri uscito da poco, mi ha girato di nuovo e mi ha poggiato sul culo qualcosa di molto grosso, pensavo fosse un braccio ma mi sbagliavo, ha qualcosa di spaventoso, credo fosse più del doppio del tuo bei tempi migliori..” Dai, torniamo da lui, non deve sospettare che mi stai raccontando. Ovviamente ero al settimo cielo, mia moglie aveva ceduto, Franco era stato perfetto, e sull’onda di tali accadimenti andava concretizzato il tutto, pur senza dircelo credevo fosse d’accordo anche mia moglie, mi sembrava decisamente arrapata. Ripristinammo l’intesa culinaria a tre, dopodiché, al momento opportuno, chiesi a Franco di mostrarmi il trofeo giacente nelle sue tasche “..hai qualcosa che appartiene a mia moglie, vero? Bravissimo, hai saputo conquistartelo, adesso però vorrei che tu gliele rendessi, anzi, vorrei vederti mentre gliele rimetti, così come hai saputo torglierle..” Mia moglie accennò ad una timida protesta, subito rientrata, io e Franco eravamo seduti al tavolo, mia moglie ai fornelli, lui si alzò e senza profferire parola ripetette la scena ben descritta da mia moglie, la cinse da dietro, le baciò il collo mentre le manometteva le tette, mia moglie abbandonò i fornelli, si girò e baciò in bocca Franco, mi sentivo quasi morire, ero pronto per vederla scopare con un altro ma non ero pronto per vederla baciarsi in modo così intimo, sembrava quasi me lo facesse di proposito, intendo lei, mi faceva notare per bene come gli succhiasse la lingua con avidità, persino rumoreggiando i suoi succhi, lui era completamente assoggettato ai suoi voleri, mi guardava dritto negli occhi come a volermi dire “..sta facendo tutti lei..” Lui riprese un pochino di controllo e tirò fuori le sue tette, prese a succhiargliele ed a mordicchiarle i capezzoli, mia moglie era in quel momento una donna a me quasi completamente sconosciuta, neanche nei nostri tempi migliori avevo mai avuto modo di averla così eccitata, eppure la consideravo sicuramente una donna molto calda, potenza dell’imprevedibilità degli accadimenti, proprio come sognava mia moglie. Mentre Franco succhiava i suoi capezzoli (parte del corpo di mia moglie molto sensibile) lei incrociò per la prima volta il mio sguardo, non mi disse nulla, mi parlò però con gli occhi, sembrava dirmi: “..era questo che volevi? Allora facciamolo..” Lui tirò fuori dalla sua tasca le mutande, le tirò su la gonna scoprendole le gambe, che mi sembrarono essere più arrapanti del solito, fece per rimettergliele ma lei lo bloccò dicendogli: “..non è ora di rimettermele, adesso devi scoparmi davanti a lui, dai, fagli vedere come si fa, lui vuole da tempo che io gli metta le corna, oggi sarà cornuto..” Erano in piedi davanti a me che ero seduto, desideravo continuassero in quel frangente, per il letto ci sarebbe stato sempre tempo. Lei fece in modo da denudarlo, o quasi, mi mostrò il modo in cui gli baciava il petto, era quasi uno scambio di attenzioni ai reciproci capezzoli, vederli limonare era un vero spettacolo, avrei voluto far loro qualche foto o qualche video ma rinunciai non volendo urtare mia moglie, magari avrebbe potuto pensare che tutto era preordinato ed avrei certamente rovinato tutto, ancora oggi lei è convinta che tutto è accaduto casualmente, magari sarà qualcosa che le chiederò in seguito. Franco le sfilò la gonna, a mia mia moglie restarono addosso soltanto le scarpe, vedere mia moglie nuda (seppur non grande figa) nelle mani di un uomo era pazzesco, pensai in un baleno a tutti i tentativi fatti in passato ma subito da lei stoppati, ora era lì davanti a me più porca che mai, lui aveva ancora addosso i suoi jeans, seppur sbottonati, il cazzo ancora nascosto nelle mutande ma chiaramente intuibile, mi denudai anch’io, non me ne fregava assolutamente nulla della mia mancata erezione, lui ne era al corrente, come ne era al corrente mia moglie, ero eccitato al massimo nella mia mente, stavo vivendo momenti inenarrabili, non avrei mai voluto che finissero, ero completamente nudo e tentavo di manipolarmi senza successo, mia moglie disse lui sorridendo: “..hai visto di cosa mi devo accontentare? Di nulla..” Mi sentii pervaso dal sottile senso di umiliazione che fece crescere ancor più nella mia testa il piacere di essere cornuto, mia moglie conoscendo il senso della mia disponibilità alla collaborazione mi disse: “..aiuta Franco a togliersi i pantaloni dai, le sue mani sono impegnate su di me, non vedi” Ubbidii con vero piacere, anche Franco sapeva della mia disponibilità alla collaborazione, era stata materia di dialogo nei nostri vari incontri, afferrai la cintola dei suoi jeans tirandoli in basso, e dato il fatto che erano decisamente attillati ebbi qualche piccola difficoltà nell’operazione, li piegai per bene e li riposi sulla sedia, mia moglie prendendomi in giro disse: “..bravissimo, è così che si fa..” Tra Franco e mia moglie restavano soltanto le mutande di lui, lei (se fedele era stato il suo piccolo racconto) non lo aveva mai visto, ma soltanto percepito, abbassò le sue mutande e svettò in alto qualcosa di enorme, per lei addirittura spaventoso, praticamente quasi un terzo braccio, dritto come un palo, venoso come non mai, completamente depilato, il tronco molto più grosso della cappella, come un perfetto strumento adatto all’uso, la cappella più piccola che fa strada ad un palo strepitoso! Mia moglie sgranò gli occhi, mi guardò e mi disse che era enorme, intanto però glielo manipolava con passione, sembrava provar piacere a segarlo, in alcuni momenti lo segava con due mani, lui con fare deciso le passò una mano tra i capelli, ed afferrandoglieli la pilotò verso il basso, mia moglie non si inginocchiò ma si posizionò in basso a gambe larghe ed a figa completamente aperta, potei notare il suo enorme umidore, quel senso di dominio era evidentemente per lei molto coinvolgente, lui glielo puntò sulle labbra e fece in modo che lo prendesse in bocca, era per me una visione celestiale, lui mantenendo la presa tra i capelli glielo spinse in bocca guadagnando cm su cm, fino a quando non causò in lei delle piccole forze di stomaco, ammiravo il disagio che le causava, vederla dominata in quel modo mi creava un turbinio mentale davvero potente, mia moglie mi guardava, cercava il mio sguardo come a dovermi dire: “..guarda cosa mi sta facendo, fai qualcosa, aiutami..” Non avrei mai interrotto un procedimento del genere, ho sempre sognato quello che ammiravo in quel momento, ci pensò lui ad interrompere l’operazione, la tirò di nuovo in piedi, me la consegnò per un bacio prima di riconsegnargliela per poter essere chiavata, o meglio, devastata, mentre mi accingevo a baciarla (con in bocca il sapore del cazzo) mi accorsi che il rimmel di mia moglie colava lungo le gote, segno evidente degli sforzi di gola che Franco le aveva causato. Me la lasciò pochissimi attimi, in cui approfittai per dirle “..ti amo, goditi questo che ci sta accadendo..” Lei mi rispose: “..non so se ce la farò, è enorme, lo hai visto? Mi spaccherà in due..” Replicai: “..amore mio sarò qui vicino a te, non ti abbandonerò, ti terrò le mani, viviti questi momenti..” Lui se la riprese, tirò di lato la tovaglia e la fece sdraiare sul tavolo in posizione supina, gli chiesi il tempo di prendere un preservativo che, vista la mole del palo, avrebbe avuto qualche difficoltà di inserimento, ma il suo uso era necessario, anche se io ero sicuro del suo esser sano dal punto di vista della salute, me lo dimostrò documenti alla mano in uno dei nostri incontri, donatore di sangue, ultima donazione pochissimi giorni prima dell’incontro che stavamo vivendo, però come dirlo a lei? Avrebbe capito tutto ed io non volevo perdere la faccia. Mia moglie in attesa sdraiata sul tavolo della cucina splendidamente nuda, figa bagnatissima e pronta, lui impegnato nella non facile operazione di “vestizione” del palo ed io ne approfitto, prendo una sedia e la pongo in maniera comoda per leccare la figa di mia moglie, piacere sublime accentuato dal pensiero di star lì a prepararla per lui. Mentre la leccavo notai che lui era pronto, il preservativo strozzava notevolmente l’asta gonfiandolo ancora di più, ebbi preoccupazione per mia moglie, lui dall’altro capo del tavolo la baciava in bocca, poi tirandosi in su fece in modo da farsi leccare i coglioni, il cazzo mi sembrava ancora più grosso, mentre mia moglie leccava le sue palle il cazzo era praticamente immerso tra le tette, vicinissimo ai miei occhi. Franco mi guardò e mi fece cenno di togliermi, ci scambiammo di posto, lui passò dalla mia parte, tolse la sedia, la ripresi io per posizionarla dall’altra parte, promisi a mia moglie che non l’avrei lasciata sola e di tenerle le mani, cosa che feci. Le presi le sue mani contemporaneamente al momento in cui Franco iniziava la penetrazione, che percepivo attraverso il suo modo di stringere le mie, un deciso urlo di mia moglie segnò il fatto che parte del palo fosse dentro, la baciai in bocca per soffocare i suoi spasmi, una volta calmata pregai Franco di agire con calma, gli confessai che mia moglie era molto tempo che non scopava, tranne qualche piccola performance dovuta all’uso di ortaggi o di oggetti, la sua figa doveva esser tornata quasi vergine, lui me lo confermò dicendomi “..la sento, è strettissima..” Riprese a spingerglielo dentro con calma, ma mia moglie soffriva, la vedevo e la sentivo, inoltre, scegliendo di lasciarla scopare sul tavolo della cucina, mi resi conto che logisticamente non era proprio l’ideale, la porta di ingresso era vicinissima, se qualcuno fosse transitato per le scale avrebbe sentito tutto, pregai Franco di uscire dalla sua figa, ci saremmo trasferiti in altra stanza, scelsi lo studio, non confinava con altre stanze di altri appartamenti, si trovava tra la nostra camera ed il bagno, mi seguirono, mia moglie si sdraiò sulla scrivania assumendo la stessa posizione di prima, io mi riposizionai nella mia e lui riprese a chiavarla, ripresi a tenerle le mani, Franco si fece strada in lei attraverso l’uso della cappella, il palo entrava con difficoltà, mia moglie mi urlava in bocca dal dolore, mi diceva di farlo smettere, ma io non ero affatto dello stesso parere, lasciavo che Franco la penetrasse con decisione e fino in fondo, con mia perversa soddisfazione, lei non smetteva ancora di lamentarsi, era evidente che il cazzo si stesse assestando al suo interno, oramai era praticamente tutto dentro, Franco si pose in condizione di lasciarmi vedere, era davvero tutto dentro, non meno di 25 cm di cazzo tutto dentro, anche le palle eseguivano il loro lavoro, certamente urtavano le sue natiche nei pressi del buco del culo. Era tutto davvero spettacolare, mia moglie quasi piangente (ma non più di tanto) con un cazzone tutto dentro, sembrava quasi che si stesse abituando, ma non smetteva di dirmi “..fai qualcosa ti pregoooo… mi sta spaccando.. digli di smettere ti prego.. fallo fermare..” ma c’è da dire che, se avesse voluto, avrebbe potuto divincolarsi in un nano secondo, io le tenevo amorevolmente solo le mani, non la tenevo affatto bloccata. Anche Franco sentì queste preghiere di mia moglie, e, pur essendo consapevole della sua posizione di forza rallentò il ritmo della penetrazione ma senza tirarlo fuori, si fermò, la lasciò respirare, mia moglie si calmò ed iniziò quasi a farselo piacere, passarono pochi secondi prima che mi dicesse: “..mmmmmhh.. ce l’ho dentro l’utero credimi, lo sento in pieno, è come se stessi partorendo, non immagini fin dove me lo sento, ho paura, se riprende a spingere ho paura che mi devasti, fai piano Franco.. ti prego, non ero pronta a questo..” Aveva chiaramente terminato di lamentarsi per il dolore, percepivo chiaramente i suoi mugolii che, si, potevano essere anche dovuti a residui di dolore, ma certamente iniziavano ad essere sormontati da quelli procurati dal piacere. Improvvisamente, attraverso un’anomala stretta delle mie mani da parte di mia moglie percepii che le stesse piacendo, Franco si fiondò nella conquista della sua bocca, sicuramente per contrastare le probabili urla che di li a poco avrebbe procurato a mia moglie, il gran cazzo era tutto tutto dentro, senza esclusione di nemmeno un solo centimetro, i suoi movimenti iniziavano ad avere un ritmo importante e martellante, mia moglie (seppur completamente dominata) appariva iniziare a gradire, a sua detta la stava chiavando direttamente nell’utero, baciando Franco in bocca capii che del dolore non ce ne fosse quasi più traccia, lasciò le mie mani per posizionarle sulla nuca di Franco, lo stringeva a se per baciarlo in bocca con trasporto maggiore, me ne resi conto osservandola, le sue mani passarono presto sulla schiena di Franco, in quei momenti lo stringeva forte a se per non farselo uscire, forse nei momenti del delirio topico di un orgasmo in arrivo, e che orgasmo porca miseria! Mi alzai, passai nel lato opposto, e li presi visione di una forsennata e pazzesca penetrazione di mia moglie, uno spettacolo a cui non avrei mai immaginato di assistere, ed invece era lì sotto i miei occhi! Tutto quel po po di Dio che entrava ed usciva dalla figa di mia moglie, i portentosi coglioni che la colpivano dappertutto, si erano decisamente dimenticati di me, com’è giusto che fosse, Franco continuava a soffocare le grida (oramai diventate di piacere) di mia moglie ma continuava imperterrito come un martello pneumatico, non potei fare a meno di pensare “..cazzo che maschio..” e mi congratulai con me stesso a mente per la scelta, non avrebbe potuto essere migliore, mentre scrivo questa personale riflessione mi rendo conto di offrire a me stesso la stura per una ulteriore riflessione dedicata a chi, come me su lmo è pervaso dagli stessi desideri ma frenato per difficoltà oggettive legate alla fiducia da riporre nella persona giusta, non demordete, abbiate fiducia, sappiate scegliere, di persone affidabili e seri ce ne sono davvero! Franco (da perfetto padrone della situazione) sentì mia moglie essere prossima ad un orgasmo, smise di baciarla in bocca per lasciarmi sentire quanto stesse godendo, una volta liberata la sua bocca mia moglie accentuò l’entità vocale del suo immenso godimento, fui costretto a riprendere la mia posizione per fare in modo che io stesso riprendessi a baciarla in bocca, era mio il compito di “soffocare” le sue urla, che oramai non erano più di dolore. I colpi di Franco si fecero imperiosi, non frenati più da timori reverenziali, mi guardò fisso negli occhi, trasmisi al suo sguardo tutta la mia ammirazione per il suo saper essere maschio impareggiabile, l’orgasmo di mia moglie arrivò impetuoso, lei stessa accompagnava con il suo corpo i movimenti penetranti di Franco, non saprei dirvi quanto stesse godendo ma certamente visse il proprio orgasmo “di profondità” in modo inusitato, come non ebbe mai avuto modo di vivere fino a quel momento, neanche con me nei tempi migliori, certamente non avrei mai potuto avere capacità di riempirla in quel modo arrivandole dentro ad una simile ed impensabile profondità. Il corpo di mia moglie sobbalzava sulla scrivania ad ogni colpo del suo amante, le sue enormi tette erano uno spettacolo nello spettacolo, il suo orgasmo durò secondi interminabili, chissà quali conseguenze avrei potuto patire in seguito, chissà, una performance del genere avrebbe potuto causare l’immediato cambiamento morale di una moglie troppo a lungo trascurata e privata della propria femminilità, ci sarebbero potuti essere tutti i rischi del caso, ma al momento in cui vivevo la felicità “carnale” di mia moglie non me ne posi l’esistenza. Il suo potente orgasmo iniziò a scemare, quello di Franco no, vero maschio alfa, straordinariamente resistente, cogliendo il piccolo disagio di mia moglie nell’averlo ancora dentro piano piano lo sfilò causando dei piccoli rumori da parte della figa, me ne tornai nella parte opposta e mi tuffai in una gran leccata, la sua figa era decisamente allargata, odorosa di preservativo, ingurgitai tutta la massa vischiosa di umori che mia moglie aveva prodotto grazie alla gran chiavata. Franco si tolse il preservativo emettendo un suono vocale liberatorio, disse: “..mi stava tagliando, guardate..” ci mostrò un segno rosso in corrispondenza dell’anello finale, certamente il preservativo non era della misura ideale per lui, mia moglie (mossa a compassione) lo impugnò per baciarlo e leccarlo lungo l’asta dicendo: “..accidenti quanti è ancora duro..” Lui con decisione le afferrò le caviglie sollevandogliele in alto, poi puntò la cappella muta sul buchetto del culo, che in quel momento era deposito di una marea di umori, compresa la mia saliva, mia moglie terrorizzata disse: “..non sarai mica matto ehh..! Non riuscirai mai a farmelo entrare, è troppo grosso..” Lui: “..dai, lasciami provare, farò molto piano, Ale diglielo tu di lasciarmi provare..” Potevo io non raccogliere la sua preghiera? Per cui cercai di convincere mia moglie sulla genuinità di intenti da parte di
Franco: “..dai amore mio, lascialo provare, ti prometto che se avrai dolore insopportabile chiederò lui di smettere..” Si rese disponibile al tentativo, Franco le massaggiò a lungo lo sfintere, introdusse con molta calma un dito per lubrificare il buco con gli umori presenti ed anche a mezzo di un pochino della sua saliva, mi chiese di partecipare quasi intimandomi di leccarle il culo per renderlo più scivoloso, cosa che feci ubbidendo, dopodiché mi tolse, puntò la cappella nuda sul buco ed iniziò a spingerglielo dentro, la cappella entrò senza nessuna difficoltà, ma quando provò a far entrare parte del palo mia moglie urlò molto più di quando tentò di inserirlo in figa, mi pregò di fare in modo da farlo smettere, lo trovava davvero insopportabile, ed io, fedele alla promessa fatta qualche attimo prima pregai Franco di smettere, uscì dal suo culo e mia moglie ebbe un sospiro di liberazione, Franco però era vicino al suo orgasmo (diamine!) poggiò il cazzo sulla pancia di mia moglie, mia moglie lo afferrò e grazie a qualche breve colpo delle sue mani si fece schizzare addosso, il primo potente getto la colpì in volto, gli altri inondarono le tette e la pancia, dopo un pochino Franco di recò in bagno lasciandoci soli, mia moglie era spettacolarmente ricoperta dello sperma di Franco, parte di esso le colava sul mento, mi affrettai a baciarla leccandoglielo, mia moglie spostò di lato il mio volto dicendomi: “..ma che fai, sei proprio un porco..” Annuii sorridendo e lei aggiunse: “..e allora? Come ci si sente da cornuto?” Sorridemmo entrambi, Franco uscì dal bagno, mia moglie entrò, fece una doccia e poi tornò da noi, che nel frattempo ci eravamo dedicati alla cottura degli spaghetti, vivevamo in quei momenti un’atmosfera rilassata, si parlò di tutto ma men che mai di quello che era accaduto, Franco anche in quel frangente si dimostrò un magnifico complice, si era fatta ora di tardo pomeriggio, eravamo ancora tutti con pochi vestiti addosso, io in mutande, mia moglie con la sola camicetta addosso e senza mutande, Franco a dorso nudo e come me in mutande, Angela si alzò per preparare il caffè, mentre ci era di spalle Franco mi fece cenno di stare a guardare quello che sarebbe accaduto, si abbassò le mutande e si posizionò seduto sulla sedia pronto per essere guardato da mia moglie nel momento in cui si fosse girata, riprese a manipolari il cazzo che in pochissimi secondi tornò ad essere immenso, mia moglie si girò e con molta sorpresa esultò: “..ullallà..che meraviglia! Questo significa che resterai ancora?” Lui rispose: “..si, il tempo di farmi fare da te un bocchino, voglio schizzarti in gola, dai, vieni a succhiamelo..” Franco tolse definitivamente le mutande restando praticamente nudo e seduto, le palle pendevano dalla sedia, mia moglie non se lo fece ripetere e di concerto con Franco si misero in podo da farmi godere lo spettacolo, anch’io rimasi nudo cercando di segare il mio cazzetto inesorabilmente moscio, la vedevo impegnata al meglio, almeno metà del palo di Franco le spariva in bocca, tornarono le sue eccitantissime forze di stomaco, tornò la presa dei capelli da parte di Franco, tornarono le sue spinte nei tentativi di chiavarla in gola, tornarono gli sguardi di mia moglie, tornarono le visioni di poco prima, era magnifico ammirare mia moglie con metà cazzo in bocca e l’altra metà soggetta alle sue mani, mani che di tanto in tanto massaggiavano anche le imponenti palle di Franco. Andarono avanti per diversi minuti, poi capii che Franco stava per venire nella bocca di mia moglie, lui la tenne ben salda per i capelli, reclinando all’indietro la testa fece in modo da schizzarle in gola il primo getto, mia moglie tossì facendo uscire di lato e dal naso parte dello sperma, chiavata imperiosamente in bocca seppur contro la sua volontà, per me fu quello il Vero Spettacolo, venni anch’io a cazzo moscio e sul pavimento. Gli occhi di mia moglie erano quasi fuori delle orbite, ma senza che nessuno glielo impose si dedicò alla pulizia del cazzo di Franco, poi venne da me e mi baciò in bocca. Si era fatta l’ora dei saluti, Franco si ricompose, si vestì, mia moglie lo accompagnò alla porta e prima di salutarlo lo volle nuovamente baciare e stringerlo a se. Ce ne andammo a dormire senza scambiarci nemmeno una parola, dormimmo profondamente, lei si alzò prima di me, la trovai sul terrazzo beatamente seduta in lettura, per rompere il ghiaccio la baciai, poi le chiesi cosa stesse leggendo, lei, mi rispose facendomi vedere la copertina del libro: “..un noire, Scacco alla morte, di Sonia Filippi, una buona e rilassante lettura..” Stavamo elegantemente evitando entrambi di parlare di ciò che successe il giorno precedente, ma era palese che entrambi avremmo voluto affrontare il discorso, lei con più coraggio mi precedette: “..sai qual è il mio pensiero? O meglio, la mia paura? Che gli accadimenti di ieri possano diventare una pericolosa abitudine, ed io non lo voglio, voglio però vivere al meglio tutto ciò che la vita potrà offrirmi di qui in avanti, comprese le emozioni di ieri, tu però devi promettermi che mi sarai sempre vicino e che non mi lascerai mai le mani, voglio saperti li con me, se tu non ci fossi non avrebbe senso..” Pensai che non avrei mai fatto nulla per deluderla, ma pensai anche di essere agli albori di una nuova vita coniugale..

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