ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: IL SEGRETO DI MIA MOGLIE 
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IL SEGRETO DI MIA MOGLIE


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IL SEGRETO DI MIA MOGLIE

by cp58mi
Посмотрели: 1356 раз Комментарии 8 Date: 26-02-2022 Язык:Language

Sono già passati dieci anni dal nostro matrimonio, lei ne aveva venticinque e io trenta. Ci conoscemmo nella sala da ballo che entrambi frequentavamo. A entrambi piaceva ballare il boogi woogie capitava sempre più spesso di ballarlo assieme perché ci eravamo affiatati e una sera piovosa mi offrii di accompagnarla a casa. Era andata a stare a casa di sua sorella che si stava separando dal marito. Stavamo chiacchierando quando scattò la scintilla e ci baciammo.
Avevo una tale attrazione fisica per lei che persi la testa. All’epoca era una ventiduenne avvenente, mora e con un corpo mozzafiato, una strafiga che ogni maschio in sala da ballo aveva tentato di portarsi a letto.
Grazie all’avvocato di sua sorella che seguiva la causa di divorzio trovò un impiego presso l’azienda di un suo assistito.
Solo in seguito venni a sapere dalla mia ragazza che mia cognata aveva una relazione con quell’avvocato.
A telefono come già altre volte mi disse che quella sera non ci saremmo visti perché era stata invitata a cena in un ristorante da sua sorella e l’avvocato, e essendo l’ennesima volta, questa cosa incominciò a infastidirmi perché queste uscite si erano fatte frequenti. Si giustificava dicendo che non poteva dire di no all’avocato visto che le aveva trovato il posto di lavoro e anche per accontentare sua sorella che insisteva perché andasse con loro per non lasciarla sola a casa.
Dopo qualche tempo ci sposammo, mia cognata e l’avvocato le fecero da testimoni.
Gli anni passavano veloci e con loro anche i nostri rapporti sessuali iniziarono a scemare, stavamo cadendo nella monotonia e per ravvivare l’eros presi a comperarle dell’intimo succinto che riaccendesse i nostri sensi iniziando pure a guardare film porno. Anche alcuni vibratori servirono a ravvivare il rapporto e questo un po' alla volta ci portò a fantasticare e a immaginare di fare sesso insieme ad altri scoprendo che la cosa ci eccitavano moltissimo e ci portava ad avere intensi orgasmi come da tempo non accadeva.
In breve queste fantasie furono parte dei nostri giochi e ci resero più complici, così una sera dopo aver fatto all’amore le chiesi spiegazioni su un dubbio che da tempo volevo che mi fosse chiarito ma che non le avevo mai chiesto e le chiesi se quei famosi inviti a cena di sua sorella e l’avvocato non nascondessero dei secondi fini, era un dubbio che da tempo mi assillava e finalmente lei mi raccontò tutto. Incominciò dicendomi che nel periodo del divorzio dal marito sua sorella non aveva i soldi per pagare la parcella, e siccome all’avvocato mia cognata gli piaceva di brutto le disse di non preoccuparsi, che capiva la situazione e che l’avrebbe patrocinata comunque. Ovviamente il suo fine era un altro.
Se mia cognata era come mia moglie, difficilmente sarebbe riuscita a stare per un certo periodo senza sesso, e visto che col marito era da tempo a digiuno fu facile per l’avvocato e in men che non si dica se la portò a letto iniziando così una durevole relazione che andò avanti per anni.
Mia moglie che all’epoca era la mia ragazza, e da sempre era la confidente di sua sorella la quale le diceva tutto anche sul rapporto che aveva con l’avvocato, le disse che con lui era felice.
Le confidò che la prima volta che andò in motel con lui vide che era molto dotato, tanto che ebbe un ripensamento, lui la tranquillizzò e quando cominciò a baciarla la sua tensione si affievolì e poco dopo perse ogni timore e lasciò che la prendesse.
Le disse che era un amante instancabile e la loro storia proseguì nel tempo alle spalle della moglie. Sapendo che io vivevo con mia sorella volle conoscermi così una sera mia sorella mi portò a cena con loro.
Una sera tornate a casa dopo l’ennesima cena la sorella le chiese cosa ne pensasse dell’avvocato e se le piacesse come uomo. Lei rimase sorpresa a quella domanda ma come sempre le rispose sinceramente dicendole che sì, che le piaceva perché era un bell’uomo e che sapeva essere affascinante, cosa che una donna apprezza in un uomo. Alla sorella piacque la sua risposta e le chiese se avesse mai pensato di scoparselo.
Mia moglie basita da quell’uscita le chiese se per caso non fosse impazzita e del perché di una simile domanda. Le rispose che lui quando erano insieme non faceva altro che dirle quanto la desiderasse, anche se solo per una volta e che aveva una fissa per lei.
Mia moglie incazzata nera le chiese se fosse ubriaca o fuori di testa e che la sorella a quella sfuriata si mise a piangere confessandole che se lei non avesse accettato aveva paura che lui la lasciasse. Era per paura di perderlo che gliel’aveva chiesto, di farlo come un favore personale perché gli voleva bene e voleva accontentarlo. Le assicurò che se avesse accettato sarebbe stato solo e unicamente per una volta.
Quella notte mia moglie la passò insonne, non fece altro che pensare a sua sorella e di come avrei reagito se fossi venuto a saperlo. La sera dopo appena quando rientrò a casa affrontò la sorella e le disse che l’avrebbe fatto, che lo faceva per lei a condizione che io non lo venissi mai a sapere. Quella, sollevata scoppiò a piangere e quando smise la rassicurò di stare sicura che sarebbe stato un segreto fra loro.
Non so perché ma ancor prima che mi dicesse della sua decisione, sperai in cuor mio che accettasse la proposta e il solo pensarlo mi fece indurire il cazzo.
Una volta calmata, la sorella chiamò l’avvocato e dopo essersi scambiati i reciproci saluti passò il telefono a mia moglie, si salutarono e lei seria gli disse che sarebbe potuto passare a prenderla la sera successiva dopo le otto.
Continuò dicendo che quel giorno fu il più lungo della sua vita, che si sentiva sporca per quello che si accingeva a fare, tanto che più volte pensò di dire alla sorella che rinunciava. Pensando poi alla reazione che avrebbe avuto su di lui un suo rifiuto col rischio che lasciasse sua sorella decise che ci sarebbe andata e non vedere l’ora che arrivasse a prenderla e quella storia finisse il primo possibile.
Sua sorella l’aiutò a prepararsi, l’aveva aiutata a radersi l’inguine suggerendole l’intimo da indossare. Le fece mettere le sue calze grigio fumé col reggicalze di pizzo nero e le scarpe con i tacchi a spillo, come piaceva a lui. Si sentiva come fosse una puttana ma lo tenne per sé. Alle 20,00 in punto arrivò lui e lei scese. Dal basso vide sua sorella che guardava dalla finestra, salì in auto e si allontanarono.
Appena svoltarono l’angolo lui accostò l’auto al marciapiede e si voltò a guardarla, le disse che era incantevole e che era dalla prima volta che la conobbe che la desiderava, anche se sapeva che sarebbe stata solo quella unica volta. Le disse che seppure con sua sorella ci stava bene, il pensiero di avere lei era talmente forte che non riusciva a pensare ad altro. Poi ripartì e si diressero al motel.
In silenzio mi guardò pensierosa tanto che ebbi l’impressione che volesse finirla lì. Le mostrai la mia erezione e la pregai di continuare e di dirmi tutto ciò che accadde in motel.
«Cazzo» disse vedendomi eccitato, «invece di essere incazzato ti è venuto duro!» Scrollò la testa e continuò.
Disse che appena in camera la abbracciò e la baciò, la palpò ovunque con voglia pazzesca e l’aiutò a spogliarsi, ma volle che rimanesse in calze e reggicalze, pure le scarpe volle farle tenere. La fece stendere sul letto e col telefonino di lei le fece un sacco di foto in pose differenti delle quali lei si vergognava. Disse che mentre scattava la guardava con così tanta voglia che quasi le venne l’ansia e quando infine smise e si spogliò, gli vide il cazzo e si spaventò. Gli disse che non se la sentiva, che per lei era troppo e non ce l’avrebbe fatta, ma lui come aveva fatto con sua sorella le disse che non c’era bisogno di farlo e che c’erano altri modi per divertirsi.
Prese a baciarla dappertutto facendole perdere la testa e la fece subito godere con la lingua. Disse che oltre a essere un bell’uomo era molto bravo e sapeva come far godere una donna. Aveva così tanta voglia che quando la penetrò provò un piacere indescrivibile.
La riaccompagnò a casa verso la una di notte. Aprì la porta e trovò sua sorella in piedi ad aspettarla e volle subito sapere com’era andata.
Le disse seria che era andata come doveva senza scendere nei particolari, rassicurandola che quanto era accaduto non si sarebbe più ripetuto.
«Eh?» dissi io.
«Eh cosa!» rispose
«Fu davvero solo quella volta?» Chiesi guardandola dritto negli occhi.
Anche lei mi guardò, sembrava stesse pensando se dirmi il seguito o meno, e decise che fosse giusto che io sapessi e riprese dicendo che no, non fu solo quella volta. Disse che quella sera quando finirono lui le chiese se le fosse piaciuto e se mi andava di rivederlo. E lei che aveva goduto tutta la sera gli aveva risposto di sì a patto che sua sorella ne restasse all’oscuro. Così da quella sera cominciò a scopare regolarmente sia lei che sua sorella che all’oscuro di quanto accadeva era contenta che la sua relazione con lui continuasse come prima.
Quando dovevano vedersi, a me diceva che doveva uscire con sua sorella mentre a lei diceva che sarebbe venuta da me.
Presumendo che la cosa fosse andata avanti anche dopo esserci sposati glielo chiesi e mi rispose di sì, che la cosa era andata avanti per oltre due anni dopo il nostro matrimonio fino a che lui si ammalò e venne a mancare. Ricordai che andammo anche noi al funerale.
Ora capivo tutto il suo piangere, capivo quello di sua sorella ma non il suo e ora ne conoscevo il motivo.
Le chiesi che fine avessero fatto le foto che le fece, le chiesi se le avesse ancora perché mi sarebbe piaciuto vederle.
Mi rispose che le aveva tenute nel suo portatile ma non voleva che le vedessi perché aveva vergogna.
Presi il suo portatile e porgendoglielo le mostrai come l’avessi duro nel sentirle raccontare quella storia pregandola di mostrarmi le foto.
Accese il portatile e entrata nel programma aprì una cartella di lavoro, poi altre sottocartelle fin che arrivò a quella che conteneva le foto. Le aveva davvero imboscate bene la stronza.
Mi disse di guardarle ma di non commentarle altrimenti le avrebbe cancellate.
Erano poche, pensavo ce ne fossero di più visto che la tresca era andata avanti per un po'. In tutte si vedeva lei in posa per l’obbiettivo. In due di queste se ne stava a gambe aperte e sorridendo all’obbiettivo mostrava la figa eccitata perché nella foto si intravedeva tra le labbra appena socchiuse il luccichio dei suoi umori, e quando glielo feci notare alzò le spalle come a dire “che ce devo fa!”
Curioso le chiesi come mai ce ne fossero così poche visto che mi aveva detto che gliene aveva scattate molte.
Ancora una volta indecisa prese il portatile e aprì altre sottocartelle fino ad arrivare a quella giusta, si fermò e mi disse che in quella c’erano le altre foto ma più esplicite che lui aveva fatto mentre facevano sesso. Disse che avrebbe dovuto cestinarle da tempo ma le dispiaceva perché erano l’unico ricordo che aveva di lui e che era giusto che io vedessi. Prima di aprire la cartella mi chiese se davvero volessi vederle perché ce n’erano alcune molto spinte e non voleva che ci rimanessi male anche perché in molte di queste indossava dell’intimo che le avevo regalato io.
Quando la aprì ci rimasi di stucco, c’erano tante di quelle foto che non sapevo da dove iniziare. Effettivamente facendole scorrere vidi che l’intimo indossato cambiava nelle serie di foto e in alcune indossava l’intimo che le avevo regalavo io.
Mi soffermai su una che la mostrava sdraiata sulla schiena tenendo e a gambe aperte si teneva puntato sulla figa un cazzo a dir poco enorme, in quella successiva la riprendeva con tutta la nerchia affondata dentro fino alla radice.
Arrapato le dissi che quelle foto non le avrebbe mai dovuto cancellare perché erano bellissime e ogni tanto avremmo potuto guardarle e eccitaci, lei rivivendo quei momenti e io a immaginarla godere.
L’avevo duro come non mai e vendendomi eccitato lo prese in mano e gli diede un bacetto, mi chiese se fossi arrabbiato ora che sapevo che mi era stata infedele, ma visto il tempo trascorso e il fatto che lui non ci fosse più prevalse l’eccitazione e ci mettemmo a scopare come due ossessi.
La sorella ora ha un compagno, mentre io e mia moglie abbiamo deciso che per ravvivare il nostro rapporto avevamo bisogno di qualcosa che ci aiutasse in questo e così abbiamo iniziato a frequentare locali per scambio di coppie alla ricerca magari di un singolo carino che ancora non abbiamo trovato “ma non abbiamo fretta” con una dotazione che si avvicini a quella che aveva l’avvocato. Sono certo che se lo trovassimo lei sarebbe pronta a lasciarsi andare.
Per quanto riguarda me non vedo l’ora che accada perché al solo pensiero di vederla alle prese con un grosso cazzo e vederla godere come la faceva godere lui mi manda in visibilio. Se come dice lei è stato l’unico capace di farla godere tanto intensamente da farle toccare vette di piacere altrimenti irraggiungibili, allora non mi resta che cercare l’uomo che riesca a farle riprovare quei momenti.
Sono graditi commenti
cp58mi@gmail.com

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