ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Parte 7 - Tutto iniziò così (racconto vero) 
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Parte 7 - Tutto iniziò così (racconto vero)


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Parte 7 - Tutto iniziò così (racconto vero)

by Andreacp32
Посмотрели: 498 раз Комментарии 14 Date: 29-09-2021 Язык:Language

Continuo con il racconto, che è dettagliato per potervi inserire e far comprendere gli msn. Andando avanti msn non ci sarà più e potrò saltare delle parti senza complicare la storia che, come ripeto ormai dall’inizio, è tutta vera.

Ero sempre più stravolto e sinceramente non avevo voglia di vedere né Silvia né Veronica. Le motivazioni per cui non volevo vederle erano differenti ma il risultato era lo stesso. Verso le 5 tornò Marco con un nostro amico più grande di qualche anno. E iniziammo a parlare e per forza venne fuori il casino della sera prima. Per orgoglio non dissi di essere stato tradito e mantenni la sola parte del traditore. E fu lì che questo amico mi fece capire una cosa che forse non volevo ammettere. Mi disse:
Lui: infondo il tradimento è alla base di ogni rapporto. Ogni volta che volontariamente non rispondi al telefono ad un amico, lo stai tradendo. Oppure, ogni volta che inventi una scusa con un amico, lo stai tradendo. Il problema è quando ci si mette di mezzo il sesso. Lì la gente non capisce più nulla. Se non ci fosse questa questione del sesso, il tradimento non sarebbe così un problema. Infondo tu ti sei scopato un’altra ma ami lei. Tutto qui.
Il discorso era ed è contorto ma filava. Se uno metteva il sesso sullo stesso piano di qualsiasi tradimento, diventava una cosa normale e sopportabile. Mi tranquillizzai ed iniziai a pensare che avrei potuto anche cancellare tutto e ricominciare con Silvia.
Chiamai Veronica per dirle che ciò che non era nemmeno iniziato, era già finito tra noi ma poi cambiai idea repentinamente e a metà della conversazione finimmo per lanciarci parole d’amore e per darci appuntamento all’indomani. Stasera avrei chiamato Silvia e anche se mi avesse distrutto la casa, l’avrei lasciata.
Una telefonata e mi ero deciso, la storia con Silvia era piena di problemi e Veronica mi sembrava perfetta e così avevo scelto l’ignoto. Chiamai Silvia e le spiegai che volevo parlarle, che volevo fare un discorso serio ed adulto e che insieme avremmo capito cosa fare. La trovai calma, stranamente calma e disponibile. Forse la mia voce le aveva fatto percepire la mia totale convinzione.
Arrivò da me verso le 8 e ci infilammo in camera. Cercai di metterla davanti al fatto che da ormai 2 mesi ci facevamo ripicche e che la nostra storia stava diventando solo sesso e che era un peccato ridurla così. Lei ascoltava e quasi prendeva coscienza di ciò che stavo dicendo. Insomma mi ero preparato con le parole più giuste che potessi dire, non volevo né farla incazzare, né ferirla e nemmeno essere ipocrita. Trovai una Silvia diversa, tempo dopo scoprì che il mio gesto della notte prima, di averla abbracciata ed aver dormito con lei nonostante la questione “pompini” aveva avuto questo buon effetto. Una Silvia che mi guardò e mi disse:
Lei: è stato bello e lo era ancora ma forse hai ragione tu e non si può andare avanti così. Ci facciamo del male a vicenda
Io: esatto e roviniamo quanto di bello c’è stato.
Poi mi guardò intensamente e mi disse
Lei: sai perché non sono preoccupata?
Io: no, perché?
Lei: perché anche se tu avrai un’altra e io avrò un altro, secondo me saremo sempre indivisibili
Io: be diciamo che forse non potremmo, almeno per i primi tempi, essere amici
Lei: secondo me se fossimo amici e stessimo con altri, finirebbe che scopiamo alle loro spalle
Ridemmo e, sotto sotto, quelle sue parole mi fecero quasi paura.
Io: ma va. Se si dice basta, si dice basta
Lei: Samu, io e te insieme siamo il sesso, siamo come due calamite.
Io: quando dico di no è no
Lei mi mise la mano sui pantaloni della tuta e fece qualche carezza al mio cazzo che la salutò immediatamente.
Lei: vedo come dici di no
Io: ok si è indurito ma resta nelle sue mutande
Lei: e se io volessi farlo uscire?
Cercava di abbassarmi pantaloni e mutande e io dicevo di no ma la mia resistenza calò immediatamente quando lei proferì queste parole
Lei: eddai, non vuoi sborrare mentre mi pensi alle prese con quei due cazzi? Mentre mi immagini che li succhio e che mi faccio scopare la bocca e sento il caldo dello sperma in gola e non faccio in tempo a ingoiare tutto che in pochi secondi un altro cazzo mi riempi la bocca e le labbra
La sua mano era già sul mio cazzo e mi stava masturbando lentamente.
Io: sei proprio una puttana
Lei: non puoi resistermi e non puoi dirmi di no perché solo io sono la tua troia
Io: una troia che gode a fare la puttana
La sua mano andava lenta e poi in certi momenti aumentava la velocità per poi rallentare improvvisamente e stringermi forte il cazzo quasi a voler rigettare la sborra che saliva dal mio cazzo
Lei: la tua troia era piena di sborra e poi te l’ha fatta assaggiare e a te è piaciuto vero?
La sua mano stava schizzando di velocità e sentivo l’orgasmo salire ma poi si bloccava
Lei: vero?
Io: si vero
Lei: bravo è così che devi rispondermi. Ti piace se mi possiedono gli altri
La sua mano era una furia e poi si bloccava.
Lei: ti piace?
Io: si che mi piace. Mi piace se ti possiedono gli altri
Lei: ti piace pensare che ero lì che succhiavo cazzi vero?
La sua mano era una furia e poi stop
Io: non fermarti
Lei: dillo che ti ha eccitato e che vorresti lo rifacessi
Io: si mi piace e vorrei lo rifacessi
La sua mano ora andava lenta ma ogni tanto dava uno scossone verso il basso molto forte scappellandomi tutto e mi diceva
Lei: non puoi trovare una come me
Io: una troia come te non esiste
Lei: io sono troia perché tu mi vuoi così
La sua mano continuava lenta e la sua stretta forte mi aveva fatto passare quel momento in cui pensi di non riuscire più a trattenere la sborra
Io: tu sei troia dentro e mi piaci così
Lei: anche tu mi piaci così come sei
Io: dillo
Mi aspettavo che mi desse del porco maiale come aveva sempre fatto invece tenendomi il cazzo senza muoversi disse
Lei: vuoi sentirtelo dire vero?
Io: oh si
Lei: tu sei solo un cornuto
Non fece in tempo a dire altre parole che schizzai poderosamente e lei riprese il movimento continuando a farmi schizzare e nel mentre mi diceva:
Lei: bravo cornuto sborrami nella mano che è l’unica cosa che puoi fare
Non mi aveva mai dato del cornuto nemmeno in fantasia ma quella parola mi aveva fatto esplodere ed ero in estasi, sentivo le gambe tremare e le palle mi facevano male ma continuava ad uscire sperma.
Lei: guarda come sborra il cornuto
Poi si abbasso diede una succhiata veloce facendo lo schiocco con la bocca mentre rilasciava il mio cazzo e mi si avvicino
Lei: baciami e immagina che sia la sborra degli altri due
Sentivo il gusto del mio sperma e sentivo le nostre lingue attorcigliate da quella cosa un po gommosa che si creava in bocca.
Si tolse da me. Mi diede un bacio sulla guancia e mi disse
Lei: stammi bene e sappi che ti amo.
Sull’uscio della mia camera mi guardò un’ultima volta e mi disse
Lei: io e te siamo il sesso. Ricordatelo
Rimasi disteso qualche minuto e poi mi ripigliai. Scrissi a Veronica, non pensai più a Silvia e a quello che era successo e nemmeno lo dissi a Veronica. Veronica mi chiamò al telefono e parlammo per circa 20 minuti dove gli raccontai come fosse andata, omettendo alcuni particolari e decidemmo di vederci il giorno dopo.
A questo punto posso saltare circa 2/3 mesi della storia perché iniziò l’idillio con Veronica. Praticamente mi trasferii da lei, facevamo l’amore e stavamo bene insieme. Fu un periodo bellissimo. Silvia era scomparsa dalla mia vista e non si era più fatta sentire. Avevo avuto qualche notizia che diceva che si era fidanzata con uno del suo corso ma non ci avevo dato alcun peso. Mi vivevo la mia vita e giustamente lei si viveva la sua. Voglio però essere onesto: il sesso con Veronica era stupendo anche se non poteva essere “estremo” e fantasioso come con Silvia e quindi mi capitava a volte di tirare fuori msn e rileggere le nostre conversazioni e farmi una sega. Arrivammo a Natale e proprio prima che iniziassero le vacanze, vidi Silvia, in mezzo ad altre persone, che rideva e scherzava. Cercai di capire se qualcuno potesse essere il fidanzato e la vidi più bella che mai. Aveva un giubbino violaceo che arrivava alla vita, una gonna che copriva giusto la figa e due stivali aderentissimi tipo di camoscio sempre sul viola. Mi sembrò di intuire un’autoreggente come calza ma non ne potrei essere sicuro. Sicuro invece che mi domandai se avesse le mutandine. Incrociammo lo sguardo e ci salutammo. Tornai a casa e volli fare subito l’amore con Veronica che alla fine dell’amplesso mi guardò e mi disse.
Lei: oggi eri più violento ma ogni tanto ci sta anche così.
Il problema è che volevo sapere con chi fosse fidanzata Silvia e che fine avesse fatto per non essersi più fatta sentire.

Devo continuare?

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