ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Scoperta e svergognata 
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Scoperta e svergognata


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Scoperta e svergognata

by felixcuck
Посмотрели: 1479 раз Комментарии 3 Date: 18-02-2021 Язык:Language

I fatti sono accaduti qualche tempo fa, prima che il mondo si bloccasse...
Mia moglie stava per compiere 50 anni. La natura è stata generosa con lei avendole regalato una seconda giovinezza, il tempo per lei sembra non sia passato, è ancora una bellissima donna, mora, con occhi scuri e profondi, un seno grande e sodo che suscita l'ammirazione di tutti i maschi e l'invidia delle amiche. Anche se il suo fisico è più morbido di un tempo, ha mantenuto la forma a clessidra che fa impazzire tutti. Il suo bel viso è costantemente incorniciato da un sorriso meraviglioso, insomma una moglie perfetta se non fosse che tra di noi le cose negli ultimi tempi non andavano molto bene. Eppure ne abbiamo passate tante insieme, 25 anni di matrimonio, dei figli meravigliosi, e anche due scappatelle sentimentali da parte sua che avevo con il tempo perdonato, e che anzi mi hanno fatto provare l'emozione di essere un marito tradito, ma consapevole. Così negli ultimi anni i nostri rapporti si erano diradati, tra una concessione e l'altra sono cominciate a passare settimane all'inizio per diventare poi mesi interi. Paradossalmente ci vogliamo bene, grazie anche al mio carattere servizievole ed un po' sottomesso, ma la cosa più difficile da sopportare è che nonostante abbiamo pochi contatti fisici lei non ha problemi a farsi vedere nuda da me. Ogni sera quando andiamo a letto assisto al rito di lei che si toglie la maglia e rimane in reggiseno che nonostante le coppe grandi ed accoglienti, non riesce a contenere la generosità dei sui seni tondi e lisci, impazzisco nello sbirciare i bei pizzi semitrasparenti della parte superiore del reggiseno che incorniciano il decolletè. Poi con gesto rapido ed esperto lo sfila restando a seno scoperto, di soppiatto ammiro le sue aureole grandi e scure al centro delle quali spiccano i capezzoli grandi e turgidi che a volte svettano anche quando è vestita. Gira per camera qualche minuto come se a fianco non ci fosse un uomo attratto dalla sua bellezza, ma un semplice fratello, alla fine si tuffa nel netto donandomi un semplice e fraterno bacio a stampo sulle labbra per poi mettersi a dormire voltandomi le spalle lasciandomi arrapato ed insoddisfatto. Il passare dei giorni e dei mesi senza poterla toccare, ma solo guardare mi provocava un continuo stato di eccitazione e di frustrazione e bastava solo la vista delle sue mutandine arrotolate nel cesto della biancheria oppure dei suoi collant odorosi abbandonati in bagno per indurmi ad accarezzare lascivamente il pene per una sega liberatoria. Fu proprio trovando in bagno un paio di autoreggenti sue che facevano capolino dal cesto della biancheria sporca che mi balenò in mente un giorno di prenderle e dopo averne assaporato l’odore stupendo mi ritrovai non so perché ad indossarle nella segreta solitudine del bagno. L’effetto inizialmente fu molto piacevole grazie al fatto che modestamente mi stavano molto bene. scattai un paio di foto con il cellulare ed ebbi il coraggio e la stupidità di pubblicarle nel mio profilo. Dopo qualche giorno dalla pubblicazione delle due foto rimasi stupito di come era aumentato il numero delle visite, ma soprattutto del numero di commenti che esse avevano ispirato e debbo ammettere che la cosa mi eccitò non poco. La scarica di adrenalina che le nuove conoscenze ed il moltiplicarsi dei commenti di maschioni arrapati che mi mostravano il loro pene turgido ed arrapato mi spinsero ad osare di più e mi ritrovai così a depilare completamente le gambe ed il pube, e provare a vestirmi con gli abiti di mia moglie che andavano bene anche a me, Era come una droga, appena avevo la casa libera andavo in camera e mi vestivo come lei per poi pubblicare le foto per i miei maschietti. L’unico problema erano le scarpe che non sono proprio della stessa misura, ma non senza vergogna le andai a comprare direttamente nei negozi scegliendo tra le più belle peep shoes, decolletè e sandali che mi arrapavano solo a vederli. Un giorno che sapevo di essere solo in casa mi dedicai al consueto rito, doccia calda, abbondante depilazione completa di gambe e pube, stesi lo smalto rosso vivo sui piedini, indossai un bellissimo paio di calze color carne 20 Den, una stupenda parrucca con capelli lunghi e neri, che mi donava un aspetto da vera troia ed indossai un paio di sandali scollati stupendi che facevano risaltare benissimo i piedi dalle unghie smaltate. Mi piacevo w ni immedesimavo completamente nel ruolo di mogliettina troia ed insoddisfatta. Ero eccitatissima mi spruzzai il suo profumo preferito e mi accarezzavo languidamente le gambe ed il corpo, nonostante la grande eccitazione il cazzettino rimaneva piccolo e riuscivo a nasconderlo tra le gambe come se non esistesse. Mi guardavo allo specchio ammirata e mi scattavo innumerevoli foto in tutte le posizioni e l’eccitazione era al massimo.
Ma si sa... il diavolo fa le pentole senza il coperchio, e non mi resi conto che tra la doccia e la lunga e complicata vestizione erano passate delle ore, così mentre ero intenta a provare vestiti e posizioni non mi resi conto che lei era rincasata, entrò dalla porta secondaria senza farsi sentire e silenziosamente arrivò in camera senza che me ne accorgessi. Non mi è dato sapere per quanto tempo lei rimase a guardare cosa stavo facendo vestita completamente da donna, ad un certo momento mi voltai e la vidi e mi si fermò il cuore.

Balbettai un timido “sei già tornata?” e mi precipitai verso la porta della camera correndo sui tacchi in maniera ridicola e le chiusi la porta della camera praticamente in faccia. Con grandissima fatica mi tolsi reggiseno, calze, sandali ed il body nero ed attillato che non voleva saperne di sfilarsi a causa dei rivoli di sudore che mi scendevano da tutto il corpo. Impiegai un tempo interminabile per togliermi i vestiti, il trucco, la parrucca e ridarmi una parvenza maschile indossando una tuta in acetato. Il mio cervello era completamente andato, cercavo nei meandri della mente una possibile spiegazione su quello che lei aveva visto, magari cercando una scusa per incolparla dato che mi aveva tenuto in astinenza forzata per mesi, ero sudato come se avessi fatto dieci chilometri di corsa, avrei voluto morire all’istante,
andai in doccia per togliere il sudore e l’abbondante profumo femminile che mi ero spruzzato e finalmente tornai uomo.
La raggiunsi in cucina mentre era intenta a preparare la cena per tutti, ma ne da lei ne da me uscì una parola sull’accaduto. L’unico riferimento a quanto successo fu quando alla sera andando a letto mi disse: Non vorrai venire a letto con me con lo smalto ai piedi? (me n’ero completamente scordato). I giorni successivi vivevo in uno stato di panico costante temendo il momento nel quale lei avrebbe affrontato l’argomento, invece non disse mai nulla come se non fosse successo niente e dal canto mio me ne guardai bene dall’affrontare l’argomento. Il sabato successivo come da programma andammo al centro commerciale con le figlie entrammo in non so quanti negozi di vestiti e di scarpe tutti femminili, non ebbi il coraggio di obiettare sulla spesa ma vi assicuro che riempì un carrello di acquisti tanto sapeva che non avrei opposto nessuna resistenza.
Come era stato per il resto della settimana lei non fece nessun riferimento a quanto aveva visto, ma si divertiva maliziosamente ad accostare gonnelline e camicette su di me per vedere come stavano sorridendo beffardamente. Passarono altri interminabili giorni nei quali mi aspettavo che arrivasse il momento di sapere cosa avrebbe voluto fare, avrebbe voluto separarsi? Mi avrebbe cacciato di casa? O peggio mi avrebbe svergognato davanti ai figli… non lo sapevo, il verdetto arrivò puntuale il venerdì mattina successivo quando mi annunciò: stasera esco non aspettarmi perché rincaserò tardi. Va bene amore, posso sapere con chi? La sua risposta fu: NO te lo dirò un'altra volta. Ovviamente non obiettai e passai tutta la serata da solo a pubblicare le foto che mi ero scattata vestita da zoccola, in attesa del suo ritorno alle quattro del mattino quando sfinito mi addormentai da solo sul lettone.

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