ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Seconda avventura con "una coppia felice" 
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Seconda avventura con "una coppia felice"


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Seconda avventura con "una coppia felice"

by nicoexploratore2007
Посмотрели: 115 раз Комментарии 0 Date: 06-11-2009 Язык:Language

L’intervento del termosifone


La telefonata mi arrivò durante la mattinata, “Ciao Nico sono G.Posso disturbarti?” G. era il marito di una bella donna A. da me ribattezzati “coppia felice”. Risposi che non mi disturbava affatto e G. continuo annunciandomi che voleva preparare un “gioco – sorpresa” alla moglie A. “ Sai Nico mi piacerebbe molto e anche ad A. piacerebbe, che tu vestito da operaio, ti presentassi a casa e che poi, mentre inizi il lavoro, A. ti sedurrebbe e continuereste in stanza da letto”. Risposi di si, che la cosa mi allettava e che avevo, una tuta e una cassetta di ferri, per rendere la cosa più veritiera. G. mi disse che per caso, avevano un termosifone rotto e che aveva chiamato l’idraulico per il fine settimana. Noi rimanemmo d’accordo per il mercoledì pomeriggio. Lui poi sarebbe rientrato improvvisamente cogliendoci, chiaramente, sul fatto. Arrivò il giorno. Aspettai in ufficio un momento di tranquillità, mi cambiai e indossai sopra un lungo impermeabile e usci. Presi la macchina e mi avviai preso la casa di G. e A. Appena arrivato, mi tolsi l’impermeabile, indossai un cappellino e con la borsa dei ferri mi recai con passo deciso e eccitatissimo verso il loro portone. Citofonai, annuncia l’arrivo dell’operaio e A. stando al gioco, mi rispose con la sua voce calda e suadente. Terzo piano e indicandomi la scala mi aprii. Appena davanti alla sua porta A. mi fece entrare. Bella, una gonna nera, calze a rete, un pullover rosa e quello che era più eccitante erano le due pantofole da casa. Una “casalinga” inquieta e molto sensuale. Fece finta di non conoscermi e mi porto verso il termosifone guasto. “Guardi e diversi giorni che perde” parlò con la sua bellissima voce, “ mentre lei lavora, mi scusi, io sistemo dei panni in camera”. Si allontanò ed io, ormai nella parte, iniziai a lavorare intorno al termosifone. Dopo qualche minuto A. che aveva lasciato la porta della camera aperta, iniziò ad abbassarsi, per raccogliere delle cose, mettendo a nudo il suo magnifico culo e non indossando le mutandine, faceva in modo che si aprisse naturalmente. Tutte quelle manovre mi permisero di vedere la sua fica, calda e accogliente. Inizia ad eccitarmi, la chiamai. “Signora mi scusi può venire un attimo”. A. si alzò dalla posizione a quattro zampe e si avvicinò. Il suo profumo era inebriante. “Mi dovrebbe tenere per pochi minuti queste pinze in mano, indicandogli la cassetta, mentre io tento di aprire la manopola”. Si avvicinò ancora di più e chinandosi per prendere le pinze, mi mise letteralmente il sedere sul viso. Fu un attimo. La presi e iniziai a baciarla sia sul culo sia nella fica. A. cominciò a lamentarsi e io tolti i guanti iniziai a toccarle il clitoride. L’eccitazione ci travolse e A. mi fece alzare e con fare veloce mi apri la tuta, tirò fuori il mio cazzo e iniziò un pompino favoloso. Gli sollevai la maglia e sotto era completamente nuda. Continuò per un po’ con la pompa, poi si tirò su e ci abbracciamo, baciandoci con ardore, le nostre labbra si univano e le nostre lingue giocavano tra loro. Andammo verso la stanza da letto, A. si spoglio completamente rimanendo con le sole calze, io velocemente mi tolsi la tuta e le fui subito addosso. Iniziammo un 69 stupendo. La lingua d’A. arriva da tutte le parti. Sulla cappella, poi scivolava lungo l’asta per arrivare ai testicoli, che con sopraffina maestria iniziò a leccare. Io invece, affondavo letteralmente la mia faccia dentro la sua fica. Calda e bagnata di saporiti umori, si concedeva ai miei baci, allargandosi a dismisura, come se volesse l’intero mio viso dentro. Andammo avanti, poi mi chiese di prenderla. Si mise a gambe larghe, ben aperta e bagnata. Era un sogno. Puntai decisamente verso la fica. La cappella entrò e A. iniziò una danza del ventre, perciò poco dopo, si era impalata da sola sul mio cazzo. Le sollevai le gambe e iniziai a pomparla. Avanti e dietro, di lato, cercando di toccare con il mio cazzo, ogni millimetro della sua fica. A. era eccitatissima, ansimava e godeva. La misi a pecora e incominciai a scoparla. Il rumore della sua fica bagnatissima e i colpi che con il mio bacino le davo sul culo, fu l’unica musica che sentimmo per un bel po’. “Nico ti prego…prendimi il culo, lo voglio nel culo”. Leccai il suo orifizio e quando, mi accorsi che si stava, dolcemente aprendo, puntai deciso la cappella verso di lui. Entrai, piano piano, lentamente, per non creare del male, ma anche per godermi quell’inculata sopraffina. Fu solo allora che tutti e due, sentendo lo scatto della macchinetta fotografia, ci accorgemmo di non essere più soli. G. ci aveva raggiunti e completamente nudo ed evidentemente eccitato ci fotografava. Si avvicino poi alle labbra di sua moglie. Gli mise il cazzo in bocca e cosi, presa tra due fuochi A. godette e ci chiese di riempirla insieme. Io le venni nel culo, sentendo lo sperma che la riempiva tutta, mentre G. riempi la bocca della moglie che quasi soffocando urlò “Godono”. Ci riposammo sul loro letto. Poi io e G. sul serio, mentre A. preparava un buon caffè riparammo il termosifone.

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