RACCONTO TITOLO: Bendata 
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Bendata


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Bendata

by coppia5248
Visto: 534 volte Commenti 8 Date: 03-08-2016 Lingua: Language

Siamo sempre alle solite! io che insisto con mia moglie per avere un rapporto a tre con un altro uomo e lei che puntualmente mi risponde: amore mi basta quello che mi dai e poi non ho più la voglia di un tempo. Ma infatti vorrei risvegliare in te la voglia, magari facendoti fare l’amore con uno più giovane che magari ti piace! Ma per chi mi hai preso per una di quelle, mi rispose! E io: amore se lo facciamo assieme siamo complici di un gioco che può essere molto piacevole per entrambi, pensa che solo l’idea mi fa eccitare e le presi la mano per appoggiarla sulla patta dei pantaloni per farle sentire il mio cazzo già in tiro! Allora lei replico: sei un porco! Ti vorrei vedere, geloso come sei, mentre mi faccio scopare da un altro! E se ci provassi gusto? Cosa faresti? E io: sarei contentissimo, aumenterebbe la nostra affinità di coppia con reciproca soddisfazione. Tu scegli i bull che ti piacciono, ci proviamo e poi vediamo cosa ne esce fuori. Rispose, mi dispiace ma io non sento tutta questa necessità di farlo con un altro. Cazzo non ne voleva proprio sentire di proposte del genere. Vedeva le numerose proposte che pervenivano dai bull con tanto di foto a viso scoperto e non solo, e annuiva se la persona le piaceva o meno (preferiva quelli depilati, senza barba e baffi e non fumatori). Se ne parlava senza passare ai fatti, finché escogitai uno strattagemma.
Un sabato notte mentre si pomiciava nudi sul divano, le proposi di fare un gioco erotico: l'avrei bendata e legato le mani ai piedi del tavolo. Lei annui si sedette sul bordo del tavolo (cm90x90), le misi una benda nera, la feci sdraiare a pancia in su e a braccia aperte, le legai i polsi uno al piede sinistro del tavolo e l'altro al piede destro. Poi le feci poggiare i piedi su due sedie poste quasi agli angoli del tavolo in modo da avere le cosce aperte e la figa in bella vista. Dopodiché la baciai intensamente sussurrandole che l'avrei depilato la patatina. Non fece obiezioni. Presi l'occorrente dal bagno e ne approfittai per fare entrare a sua insaputa un bull col quale mi ero accordato precedentemente. Aspettava nascosto in garage che lo chiamassi e l'accordo prevedeva l'alternanza nel venire a contatto con Monia. Uno la toccava e l'altro guardava e viceversa. Il bull prese il pennello e cominciò a passare lentamente la schiuma da barba sulla figa di mia moglie che apprezzava. Poi lentamente e con maestria la depilò col rasoio, sotto lo sguardo eccitato del sottoscritto. Dopo la rasatura e una lavatina, il bull cominciò a baciarla dappertutto, concentrandosi nei punti in cui lei faceva capire di apprezzare. Ad un mio cenno il bull si spostò e cominciai anch'io a baciare quell'invitante figa depilata e a leccarla avidamente, succhiandole le grandi e piccole labbra. Lei era già eccitata, presi in mano il mio cazzo e cominciai pian piano a sfregarglielo sulla figa e ogni tanto gli infilavo il glande in vagina già tutta bagnata. Mi spostai per fare spazio al bull che la penetrò col suo cazzo tozzo, mentre lei gemendo di piacere, si inarcava per assecondarne la penetrazione. Ad un mio cenno il bull si sposta e io ne approfittai per sfiorarle le labbra col mio cazzo e lei non se lo lascio certo sfuggire, facendolo scivolare in bocca fino alla gola. Poi mi spostai, lasciando il posto al bull e anche lui le mise il suo cazzo in bocca e Monia lo spompinò avidamente. Ad un certo punto disse: fottimi, lo voglio tutto dentro,! Il bull obbedì e in piedi tra le sue cosce spalancate, cominciò a penetrarla, mentre lei ripeteva: dai più forte, più forte e così dicendo gli mise i talloni sulla schiena per incitarlo a fotterla ancora di più, finché il bull, dopo averla assecondata, esplose inondandola di sborra. Dopo un po’, feci un cenno al bull che senza dire niente se ne andò e io cominciai a leccare la figa tutta sfondata e piena di sperma di mia moglie, che continuava a gemere di piacere, poi la baciai per farle sentire la mia lingua piena di sborra e infine le misi il cazzo in bocca per spompinarmelo, ma non fece in tempo a succhiarmelo che il mio uccello esplose, certo non come il bull. Poi la slegai e le tolsi la benda e mi disse: non pensavo fosse così bello farlo in questo modo. Quindi ti è piaciuto risposi e lei aggiunse: si tanto e mi strinse forte a se dandomi un bacio. Dopo la doccia cominciai a pensare ma come ha fatto a non accorgersi dell’altro? Il bull ha il glande tozzo e grosso a forma di elmetto tedesco della guerra mondiale e il mio invece ha la forma a punta come una testa di vipera. Poi la sborra non penso abbiano lo stesso sapore. Comunque dopo una settimana le chiesi nuovamente se le andava di fare un incontro a tre con un bull che si era proposto e lei mi rispose negativamente. Accettai la risposta senza aggiungere altro e mi riproposi di ripetere l’esperimento ben riuscito.
La portai al ristorante sulla costa e cenammo a base di bottarga e ostriche, accompagnate da un ottimo vermentino fresco, menù che Monia gradisce in modo particolare. Come dopo cena le proposi di fare una capatina in una delle nostre bellissime spiagge e magari ripetere l’esperimento della benda. Lei accetto con entusiasmo e quando si recò nella toilette, ne approfittai per inviare un sms per dare un appuntamento a un bull vigoroso e in possesso di un cazzo da paura (23cmx 6 di diametro). Vedremo se farà finta di niente, anche stavolta, con due cazzi completamente diversi, sia nelle forme che nelle dimensioni. In spiaggia stendemmo un telo sulla sabbia, un sorsetto di vino, un tuffo in acqua e poi si cominciò a pomiciare. Le dissi che oltre alla benda sugli occhi, le avrei messo ai polsi le manette, che avevo provveduto a modificare per non recarle fastidio alla schiena (avevo allungato la catena per fare in modo che le braccia restassero ai fianchi del corpo). Lei acconsentì, per cui dopo aver fatto il bagno, le feci mettere le mani dietro la schiena e la ammanettai, poi si inginocchio davanti a me e cominciò a ciucciarmi l’uccello già eccitato per quanto stava per accadere. Alzai il braccio per segnalare al bull che poteva avvicinarsi, il quale si presentò già nudo e pronto all’uso. Tolsi il mio cazzo dalla bocca di mia moglie che restò a bocca aperta come per aspettare qualcosa e non aspettò tanto perché il bull si avvicinò e le fece assaporare il suo grosso glande. Forse per un attimo Monia ha tentennato, ma poi cominciò a leccarlo e a segarlo con le sue labbra carnose. Fu allora che capii che a mia moglie non andava di dire si alle mie proposte oscene per pudore, però le piaceva farlo, eccome se le piaceva, ma non voleva vedere chi erano le terze persone. Infatti subito dopo ne ebbi la conferma quando lei si sdraiò e il bull cominciò a baciarla dappertutto e io in contemporanea provai a metterle nuovamente il mio uccello nella sua bocca per valutare la sua reazione. Per farmi capire che apprezzava lei se lo infilò tutto fino in fondo alla gola e mugolando di piacere lo succhio con avidità e passione. Bene pensai, così non occorre più alternarsi, quindi il tabù si era rotto. Il bull continuava a baciarle i seni, poi lentamente scese ad esplorare le cosce fino ad arrivare alla vulva, dove si soffermò a lungo. Messosi di fronte e in mezzo alle gambe di mia moglie, affondò nella figa il suo naso prima e la lingua poi per gustarne gli umori e per prepararla alla penetrazione. Successivamente aiutammo mia moglie a mettersi in piedi a gambe aperte e a farla abbassare sopra il bull che nel frattempo si era sdraiato sul telo tra le gambe di mia moglie. Aiutai Monia ad accogliere dentro di se la punta di quel randello raro, assecondato dallo stallone che non vedeva l’ora di impalarla, ma lei cominciò a giocarci senza farsi penetrare del tutto perché voleva goderselo cm per cm. Le mani legate dietro la costringeva a restare inarcata con la schiena e i suoi magnifici seni dondolavano sfiorando il viso del bull, facendolo impazzire di desiderio. Mentre Monia cominciava a godersi per intero quei 23 cm e a gioire di piacere, lui continuava a strofinarsi il viso sulle grandi tette eccitate e a ciucciarle intensamente. Io intanto infoiato da quel vedere mi misi davanti a lei mettendole nuovamente il mio cazzo in bocca. Lei cominciò a spompinarmelo e a succhiarmelo con forza, sembrava che volesse aspirarmi le palle. Non resistetti a lungo perché le inondai la bocca, mentre lei continuava a succhiarmela ancora fino a ingoiare l’ultima goccia di sborra che usciva dal mio membro. Esausto mi sedetti a guardare lo stallone che continuava a impalarla senza mollare la presa sui seni. Monia gioiva e godeva, gemeva come una cagna in calore, si capiva benissimo che era inebriata di piacere, mentre il bull le strinse le natiche con le mani per cercare di penetrarla ancora più profondamente. Lei lo assecondava incitandolo a spingere più forte, fino a quando Monia non gettò un urlo di piacere, gridando vengo, vengo, e contemporaneamente il bull le esplose nel suo ventre un fiume di sborra. Rimasero un paio di minuti con i corpi uno sull’altro, poi il toro si alzò per far gustare il suo cazzo pieno di sborra a Monia che non si fece pregare a leccarlo e a prenderlo in bocca, anche se per farlo, doveva spalancare bene la bocca. Io mi sdraiai e col viso sotto la sua figa cominciai a leccargliela per gustarne tutti i sapori, mentre mi gocciolavano continuamente gocce di sperma sul viso. Che goduria raga! Successivamente il bull ci lasciò senza dire una parola e io tolsi le manette e la benda a mia moglie, facemmo un tuffo in mare calmissimo in una notte piena di stelle e di goduria.
Tornando a casa in auto Monia mi disse che la benda le dava un’eccitazione molto particolare, nel senso che sentiva i corpi, faceva all’amore senza conoscere nessuno, tranne me e questo la rendeva libera dal punto di vista sessuale in quanto non sarebbe riuscita ad avere rapporti con altri uomini guardandoli in faccia.
Il racconto rispecchia le fantasie del cuck di coppia5248 che cerca un bull quarantenne che con classe e pazienza sappia coinvolgere Monia che è a conoscenza delle mie fantasie. Aspiranti cuck provateci.

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