Il Collega Spagnolo
by Erika90Visto: 2138 volte Commenti 9 Date: 26-05-2024 Lingua:
“Amore come va? Io sono stanca, non ce la facevo più a stare al bar dell’hotel a chiacchierare con i colleghi. Sono appena salita in camera, mi spoglio e mi metto a letto”
“Immagino tesoro, anch’io mi sono appena messo a letto. Ci vediamo domani, fai buon viaggio, notte!”
Con questo rapido scambio di battute si concludeva l’ultima giornata della trasferta lavorativa di Erika.
Il giorno dopo, per un ritardo del volo, rientrò a casa quasi a mezzanotte.
“Finalmente sei arrivata! Immagino come sarai stanca…”
Non mi diede nemmeno il tempo di completare la frase che iniziammo a baciarci.
Aveva viaggiato tutto il giorno sfoggiando un top rosso senza reggiseno, con i suoi generosi capezzoli che non passavano di certo inosservati.
“Caspita, hai deciso di metterti in mostra oggi…”
“Si, il problema è che mi hanno visto anche tutti i miei colleghi in aeroporto…”
Mentre parlavamo iniziai a sfilarle il perizoma nero fradicio dei suoi umori; la baciavo per tutto il corpo fino ad arrivare ai suoi piedi e dentro di me pensavo che in quel momento la trovavo più bella ed eccitante del solito.
Iniziai a scoparla senza perdere tempo, era impaziente..
“Sbaglio o qualcuna qui ha accumulato una gran voglia”
“Non ti sbagli, ti ricordo che sono fuori da sei giorni”
“Sei sicura? Non è che sotto sotto il nuovo collega spagnolo che hai conosciuto ha attirato la tua attenzione..?
In quel momento, sarà stata forse una mia impressione, sentii la sua fica bagnarsi ancora di piu.
“Beh, lo sai che ho un debole per gli spagnoli… e devo dirti che Lui non è niente male..”
Bastarono quelle poche parole a dare un impulso nuovo al mio cazzo che iniziò a indurirsi dentro di lei.
“Dillo che volevi farti scopare da Lui, provare finalmente qualcosa di nuovo. E chissà che non ti avrebbe sbattuto più intensamente e con più voglia, per il solo piacere di trattarti come una puttana e sparire via il giorno dopo”
In quel momento Erika ebbe un lungo orgasmo liberatorio.
Istintivamente mi posizionai tra le sue gambe e iniziai a leccarle la figa bagnata. “Immagina se veramente ti avesse scopato e ora stessi leccando la tua figa aperta da un altro cazzo.. Chissà se me lo avresti confessato oppure no.”
“Dipende”. Mentre parlava, la sua mano mi teneva i capelli scandendo i tempi della mia lingua. “Avrei cercato di capire quale poteva essere la tua reazione prima di dirtelo…”
La osservavo e notavo nel suo sguardo un’eccitazione nuova. Abbiamo sempre amato il sesso orale ma in quel momento c’era qualcosa di diverso nel suo sguardo. Stava godendo del suo nuovo ruolo dominante.
Iniziai a masturbarmi chiedendole i particolari di questa nuova conoscenza.
“In realtà nei giorni scorsi abbiamo scambiato giusto qualche chiacchiera di lavoro ma come ti dissi non c’è stato niente di particolare, fino a ieri sera…”
“In che senso fino a ieri sera? Mi hai scritto di esserti ritirata perché eri stanca ed annoiata”
“Si, ero stanca, ma ad un certo punto gli altri avevano proposto di spostarci in un altro pub con musica e quindi mi ero avviata con loro. Quando siamo arrivati lì fuori eravamo meno della metà, mancavano molti all’appello tra cui anche Lui..”
“Quindi questo vuol dire che se Lui fosse venuto probabilmente ti saresti trattenuta…”
“Probabilmente si” Mentre pronunciò quelle parole mi masturbava e io non sapevo più come trattenermi.
“Questa mattina mi sono svegliata e ho trovato un suo messaggio di ieri notte. Probabilmente avrà preso il mio numero dalla chat di gruppo. Era arrivato al pub e mi chiedeva dove fossi finita. Abbiamo messaggiato un po’ e alla fine gli ho proposto di vederci sotto l’hotel dopo la colazione e prendere insieme il traghetto in direzione dell’ufficio”
“Tu hai proposto a lui di andarci insieme?”
“Si… se vuoi ti faccio leggere i messaggi.. sbaglio o mi hai detto tu che ti piace quando mi comporto da troia?”
Non completò nemmeno la frase prima che esplodessi.
“Mmm… guarda come ti arrapi già solo per due messaggi scambiati.. buono a sapersi!”
Eravamo entrambi ancora eccitati così ripresi a scoparla con vigore chiedendole di continuare.
“Ci siamo visti nella hall e mentre prendevamo il traghetto si sono aggiunti a noi altri due colleghi.”
“Peccato… potevate scambiare due chiacchiere in serenità e invece…” nel mentre iniziai a schiaffeggiarla e ad ogni mio colpo la sentivo godere di più.
“Che troia che sei, finalmente ho un valido motivo per sculacciarti”.
Venne per la seconda volta, ansimando e sentendosi davvero una Troia.
E come un copione già scritto che non ti stancheresti mai di leggere, ripresi a leccarle la figa e nel mentre mi masturbavo.
Dopo vari minuti si girò e inizio a soffocarmi con i suoi capezzoli, costringendomi a succhiarne prima uno e poi l’altro.
Nel frattempo i pensieri scorrevano veloci: iniziai ad immaginarmi i successivi messaggi scambiati con il collega spagnolo. Un misto di eccitazione e gelosia iniziò a pervadermi ma Erika aveva la mia piena fiducia. Dopotutto ero io che l’avevo spinta a sentirsi libera, ma senza forzarla.
Sapevo che mi avrebbe coinvolto a suo modo come già fatto in precedenza, inoltrandomi i loro messaggi e chiedendomi consigli su cosa rispondere o mostrandomi le foto appena inviate… e chissà cosa sarebbe successo in occasione della prossima trasferta di lavoro… in quel momento venni per la seconda volta, succhiando le sue tette con tutta la forza che avevo dentro e consapevole che, probabilmente, ancora una volta stavamo condividendo gli stessi pensieri.