L'AMORE DI SONIA
by GiovanevoyeurVisto: 366 volte Commenti 5 Date: 02-01-2024 Lingua:
Mi ero innamorato di Sonia un pomeriggio di Maggio, non erano passati nemmeno dieci minuti dal nostro incontro vicino a Ronda San Pau che già il mio cuore batteva all'impazzata per lei.
Io aitante trentenne in cerca di fortune in terra Iberica, lei attraente quarantenne dal fascino irresistibile, un mix esplosivo che già dopo due ore provocò il suo primo scoppio nei giardini del MontJuic dove la mia lingua si incontrò con la sua per un lasso temporale che a me parve infinito.
Da quel giorno nella mia testa c'era solo lei, eppure fino a quel momento uscivo con una ragazza diversa alla settimana (Tinder all'estero funziona davvero), mai prima di allora avevo provato una sensazione così,
Feci di tutto per conquistare il suo cuore di donna appena divorziata con tutte le difficoltà del caso, fra cui una figlia ed un lavoro che la impegnava tantissimo, col tempo passo dopo passo, senza fretta ma con una costanza ai limiti del samurai, riusci a varcare quella soglia che fino a qualche mese prima sembrava così inarrivabile, la soglia del suo cuore.
Sonia era alta circa 1,74 capelli castani ma molto spesso colorati con una tinta vivace rosso ginger, che col tempo era diventata un suo segno distintivo, una pelle delicata avvolta in un carnato bianco, occhi castano chiari con qualche sfumatura di verde, due labbra carnose che facevano da cornice a quello che era uno dei 100 sorrisi femminili più belli del mondo (credetemi non sono di parte hehe), due fianchi larghi e rotondi sui quali si ergeva di dietro un culo da latina, sodo quasi marmoreo, una quarta di seno che aveva si risentito dell'allattamento ma che nonostante tutto presentava forme rotonde di un seno quasi adolescenziale, il suo modo di vestire era sempre molto elegante con dei toni eccentrici sempre rivolti a far esaltare la sua innata femminilità.
Non c'era momento in cui nelle disco qualcuno non ci provasse o me la mangiasse con gli occhi, uscire con lei e averla a braccetto non era motivo di orgoglio bensì piacere puro, farla felice era l'unica cosa che mi importava e questo al netto delle difficoltà che la vita di presentava ogni giorno. Sin dall'inizio non ho mai nutrito un vero senso di gelosia nei suoi confronti, per me stare con lei, dormire con lei, farci l'amore, era un lusso, pertanto mi risultava impossibile provare a frenare la sua innata vitalità.
Non era quindi un problema se la vedevo baciarsi in bocca con i suoi amici gay, oppure se tornava a casa la mattina fatta di M da un after, tutto era perfettamente bilanciato dalla fiducia e dall'amore che nutrivamo l'uno nei confronti dell'altro, amore che era in grado di far digerire rospi grandi, come ad esempio i messaggi di ex amanti che dopo tempo si erano fatti vividi nuovo per venire a reclamare quello che per loro gli spetta ancora di diritto.
Ricordo ancora perfettamente quel giorno, ero con una mia collega di lavoro in una delle cale più belle di Maiorca prendendo il sole, io mi ero dovuto allontanare da Barcellona dove vivevo con lei per andare sei mesi a lavorare sull'isola, un periodo di tempo lungo ma che non marcava una grande distanza dato che almeno una volta al mese riuscivo a tornare a casa; Il telefono squillò era lei, le rispondo come sempre irradiato di felicità, emozione che durò fino a questo esatto momento:
Amore domani pomeriggio mi vedo con Carlos per un caffè, mi ha scritto ed è tanto tempo che non ci vediamo mi farebbe piacere vederlo
, ovviamente qui il condizionale è assolutamente irrilevante nella logica interpretativa del discorso, era un modo carino per dirmi “ho voglia di vederlo”.
Un fulmine squarciò il ciel sereno dentro di me, non ero in grado di gestire quella tenaglia che avevo dentro, ok tra tutti ma perché proprio lui, perché Carlos?
Carlos era stato un amante per molti mesi di Sonia subito dopo il suo divorzio, un bel ragazzo catalano tenebroso alto un metro e novanta con un fisico da maratoneta ma sopratutto, scusate il francesismo, con un cazzo equino, ogni volta che me ne parlava notavo in lei una sensazione strana difficile da spiegare, nonostante lei dicesse che erano due caratteri completamente opposti e che non avrebbero mai potuto avere una storia assieme, i suoi occhi era come se brillassero, c'era un qualcosa che era rimasto li a tenerli ancora uniti, una sorta di attrazione animale, alla quale ahimè nessuno dei due era in grado di rinunciare.
Quel giorno soffrì come un matto così fino alla telefonata successiva dopo l'incontro, era più forte di me quel peso, lei però dal canto suo, giustamente o no, a seconda dei punti di vista, non era minimamente disposta a rinunciare al piacere di vedere un amico nonostante questo mi facesse soffrire.
I mesi passarono, episodi più o meno simili ci furono anche con altri uomini, ma forse il fatto di essere rientrato e poterla vedere negli occhi aveva portato me ad un atteggiamento totalmente differente, molto meno impulsivo e in parte anche il nostro rapporto ne giovò parecchio.
Tuttavia le loro strade non erano divise, anzi...
Ricordo quella sera come se fosse adesso:
Sonia come già ripetuto era una donna già formata mentre io ero un ometto in crescita, facevamo sesso tutti i giorni, le mie voglie su di lei erano implacabili, lei dal canto suo si concedeva sempre con piacere ma era difficile, un po' per la vita frenetica che avevamo , avere del tempo da dedicare a i giochi sessuali cosa che a me piaceva assai.
Ma quella notte qualcosa accadde, lei aveva una voglia matta di essere usata, pertanto le legai mani e piedi con uno spago, la bendai con lei che era completamente nuda illuminata nella penombra dalla fiamma flebile di candele accese, ne presi una e lentamente iniziai a colarla piano piano su tutto il suo corpo, i suoi brividi erano un misto fra dolore e piacere, i suoi capezzoli erano duri che sembravano scolpiti nella pietra, la musica degli Enigma ci stava traghettando verso nuovi lidi di piacere, anche a quelli a cui non avrei mai pensato di approdare.
Il suo telefono vibrò due volte la prima feci finta di nulla la seconda volta ci buttai l'occhio dato che stavo riponendo la candela sul tavolo, era lui, ancora...Carlos! Le sue energie erano entrate nella nostra intimità ma a differenza di altre volte qualcosa di strano accadde in me; Un forte brivido di calore mi pervase tutto il corpo, un'eccitazione incontrollata si impossessò di me, con foga e rabbia ruppi gli spaghi che la tenevano legata e sempre bendata iniziai a penetrarla con una foga inaudita come se quella fosse l'ultima scopata della mia vita.
Non che nei nostri rapporti mancasse l'intensità, anzi, ma il ritmo di quella sera coinvolse anche lei che contrariamente al suo solito si mise a urlare sotto i miei colpi:
sei una troia, lurida troia del cazzo
ripetevo mentre la mano destra schiaffeggiava fianchi e gambe per poi darne uno di minor intensità sul seno sinistro e poi sul viso,
guarro eres un guarro
porco sei un porco mi ripeteva, fino a che tutta la sborra che avevo in corpo si riversò dentro di lei fino all'ultima goccia.
Lei nonostante avesse alzato l'asticella del gioco non disse niente, come se la sofferenza fosse stata un giusto dazio da pagare per quel tipo di piacere, ma in quel momento il discorso era un altro, quel dannato messaggio, quel porco maledetto ancora una volta, li tra di noi in quell'istante, quella tenaglia che avevo nello stomaco mesi prima era completamente sparita, facendo spazio ad un altro tipo di sentimento, assai lontano da quello e sopratutto dannatamente piacevole!
Fino a quel momento non avevo mai avuto fantasie Cuckold nella mia vita, è una porta che si è spalancata così all'improvviso come se una energia fosse entrata dall'unico varco dell'eccitazione aperto in me in quel momento e vi avesse posto già delle radici forti.
Per tutta la notte pensai se confessarli o meno quello che avevo provato, al netto del fatto che quando guardò il cellulare non disse niente sul fatto che le avesse scritto un'altra volta, chissà forse per evitare l'ennesima scenata all'italiana come diceva lei.
Non chiusi occhio tutta la notte, lei era sprofondata nel sonno più profondo mentre io ahimè ero invece sprofondato nell'abisso dell'eccitazione più recondita, il mio cuore andava come un frecciarossa, ero nudo nel letto con un'erezione imponente, mi alzai dal letto lentamente e con il cuore in gola, andai in salotto dove aveva lasciato il suo telefono, con una sensazione quasi simile al momento prima dello svenimento, lo presi e digitai il suo codice segreto, aprì il suo whatsapp e vidi l'inizio del messaggio del suo ex amante, la tentazione di aprirla era troppo forte ma il rischio che rimanesse segnata la visualizzazione e che si accorgesse del mio gesto era troppo alta, restai a fissare quelle poche righe per due minuti che mi sembrarono infiniti, mi misi la mano sul mio cazzo di pietra e iniziai a segarmi a gambe aperte, nudo sul divano, sussurrando a me stesso queste parole;
prenditela maiale prenditela, la vuoi figlio di troia? Vienitela a prendere, scopamelaaaaaa
, venni all'istante! Pancia gambe e braccia erano piene della mia sborra che all'impazzata si era cosparsa su di me, ormai il dado era tratto.
Passarono giorni settimane ma quella sensazione era ormai una presenza fissa dentro di me, impossibile da mandare via a tal punto che non aspettavo solamente che la riprova e come volevasi dimostrare non tardò ad arrivare:
amore venerdì sera mi vedo con Carlos si fa una birra in Gracia, tanto te sei di notte
,
perfetto amore divertiti nel caso poi fai tardi passami a trovare
, notai il suo lieve stupore come se qualcosa non le tornasse, ma fu la sensazione di un attimo.
Il sabato praticamente lavorai col groppo in gola e il cazzo durissimo, andai in bagno a masturbarmi , lo feci per tre volte e nonostante tutto sentivo che non era ancora finita.
L'ultimo suo accesso su wp lo aveva avuto alle 21:30 ed era quasi l'una, resistetti non so come alla tentazione di scriverle, lo fece lei qualche ora dopo:
scusa amore, avevo lasciato il cellulare in macchina, io ho lasciato Carlos adesso ti aspetto a casa, ti amo
, il senso di sollievo fece ben presto posto ad una sensazione ben diversa da quella che avevo provato fino ad ora dopo i loro incontri, questa volta il fatto che non sia venuta a trovarmi con lui mi dava quasi fastidio, nella mia mente non potevo smettere di pensare a lei, possibilmente ubriaca entrare con lui e fare due chiacchiere al desk per poi riuscire sempre con lui, volevo che venissero “volevo a tutti i costi subire quell'affronto!”.
Passarono circa due mesi da quell'ultimo incontro con il suo storico amante, un paio di volte avevo (ovviamente con dei voli pindarici estremi) provato a sapere come stava o se si sarebbero rivisti, ma stranamente la cosa non sembrava interessarle più di tanto:
è tanto che non lo sento
rispondeva, ma io non potevo più aspettare.
Una sera che io avevo fatto tardi a lavoro, con lei di uscita con i suoi amici gay, rientrò visibilmente fatta di mdma con una voglia matta di scopare con me, io presi la palla al balzo la spogliai nuda ed iniziai a leccarle la figa con molta calma, nel vedere che non era mai stanca di venire mi misi dietro di lei sul divano e con una mano mentre le toccavo il seno con l'altra la masturbavo:
amore, ci stai a fare un gioco?
le sussurrai nell'orecchio,
si, per favore
disse gemendo,
però devi dirmi tutta la verità e devi essere sincera, non avere alcun timore te ne prego, sono molto eccitato
,
quello che mi dici faccio
rispose,
amore di tutti i tuoi amanti, chi è quello che ti scoperesti ancora? Dimmelo ti prego mi eccita da impazzire!
, la sua bocca si mosse lentamente e con un leggero filo di voce strozzato dall'eccitazione disse,
CARLOS
, il punto di non ritorno era arrivato! Le chiesi
se ti dicessi di andare a letto con lui, tu lo faresti per me?
divento tutta rossa mentre il suo respiro si fece sempre di più affannoso,
PUES SI CARINO TODO LO QUE TU DIGAS!
che tradotto sarebbe “tutto quello che desideri amore mio”.
La scopata che ne seguì fu una delle più intense che ebbi nella mia relazione con lei, tutti e due ci eravamo levati un peso di dosso, si concesse con una foga mai vista, venni tre volte e lei invece milioni, ci addormentammo nudi, per svegliarci il giorno dopo stravolti, io ovviamente ricordavo tutto, lei non so, non ebbi il coraggio di chiederle niente, pertanto tutto sembrava destinato a finire in quell'oblio del dimenticatoio delle fantasie fatue.
Non passò molto tempo da quella serata, era una calda giornata di giugno, stavo preparando il pranzo lei si avvicinò al mio orecchio da dietro sussurrandomi:
veramente vuoi vedermi fare l'amore con lui?
, mi cadde la forchetta dalla mano, diventai rosso come un peperone e con il groppo in gola le risposi
Si!
, lei non aggiunse altro, sorrise, l'imbarazzo c'era ed era evidente, come evidente era il fatto che la cosa aveva coinvolto emotivamente tutti e due e nemmeno poco.
Tuttavia anche questo episodio sembrava destinato a non avere un seguito, dato che nel frattempo avevamo dovuto affrontare un trasloco di fretta e furia che ci aveva spezzato sia fisicamente che mentalmente.
Ci eravamo trasferiti ad una quarantina di minuti col treno fuori da Barcellona, ormai vivere li risultava sempre più arduo sopratutto per il caro vita, mentre fuori città la situazione era nettamente migliore anche se dovevamo fare dei sacrifici enormi dal punto di vista della logistica e Sonia per il lavoro molto spesso aveva bisogno di restare a dormire in città.
Non scorderò mai quel momento fu quasi uno schiaffo, il telefono squillò erano le sei del pomeriggio:
pronto amore sono io ascolta mi hanno messo una riunione dopo cena finisco tardi e domattina ho i cinesi alle otto
, a differenza di altre volte restai zitto senza chiederle se voleva che la venissi a prendere, come se conoscessi già il finale;
se non è un problema resterei a dormire da Carlos che è vicino alla Barceloneta, così domattina sono già li
,
non le diedi il tempo di proseguire
,
ci mancherebbe tesoro fai così non c'è altra scelta
la voce mi stava tremando lei accorgendosene disse:
ehi, tutto bene?
presi un respiro grosso e dissi
si amore tutto bene stai tranquilla
, eccoci qua alle porte con i sassi, e adesso? Che succede ci andrà a dormire o a scopare? Il periodo suo è incasinato, ed è difficile pensare che si possa concentrare in altro, ma alla fine va da lui e tutto questo perché sostanzialmente lei lo ha già deciso!
Furono ore pazzesche, cercavo di capire l'evoluzione delle cose ma le sue connessioni wp si erano fermate, del resto era una riunione tosta e lunga, verso le sei mi arrivò questo messaggio “ciao amore io ho finito adesso, ho preso due cose al volo e sto andando da Carlos, ci sentiamo domani TI AMO” non esitai un istante a risponderle “amore..stasera dormi con lui, non dirgli niente, entra in camera da letto completamente nuda e fatti scopare dal tuo amante come solo lui sa fare, prima però ti chiedo due cose, la prima mandami una foto di te nuda prima di entrare da lui e la seconda lascia il registratore acceso e quando puoi mandami l'audio”.
Scrissi questo messaggio senza pensare alle conseguenze, o la va o la spacca pensai: Passarono due interminabili minuti, Sonia sta scrivendo vedevo dall'icona di wp e d'improvviso quelle due parole che furono la miccia che fecero scoppiare l'incendio:
vale carino, lo harè
si amore lo farò!
Restai tutta la notte nudo sul divano, l'unica luce era quella delle candele che mi ero acceso per aumentare ancora di più l'eccitazione in me, ogni minuto che passava i miei battiti si facevano più forti, sempre di più incontrollabili, a mezzanotte e due minuti Sonia mi inviò una foto, la aprì, era lei nuda e sorridente nel bagno del suo amante, con sotto la frase “voy” vado.
Le due ore seguenti le passai a toccarmi lentamente sul divano inebriato dal profumo delle candele e dall'effetto dell'erba, come se fosse la mia ultima sega, avevo il cazzo durissimo, ogni volta che lo toccavo gemevo, ero totalmente fuori controllo:
Sonia sei una troia, amore sei una troia, mi stai facendo cornuto mmmm, non gli puoi proprio dire di no al suo cazzo mmmmm
, nonostante fossi già venuto due volte ero un fiume in piena, in attesa del resoconto finale.
Erano le una e mezza circa, Sonia mi mandò un'altra foto, immediatamente la aprì, era lei con dietro la schiena nuda di Carlos dormiente, il suo viso era sorridente e vi traspariva un po di vergogna mista ad eccitazione, sotto la frase “ grazie amore non ho potuto fare il video ma il resto non temere te lo racconto domani a letto” , venni altre due volte.
Erano le quattro e mezza del pomeriggio io ero ancora sotto shock cercando di fare il possibile per alleviare la mia tensione, sentì il rumore delle chiavi la porta si aprì e il rumore della sua verso di me, ci baciammo come due ragazzini, mi prese per mano mi accompagnandomi sul divano dove accarezzandomi mi disse:
ADESSO TI RACCONTERO' TUTTO...
Se siete arrivati qui grazie infinite per la vostra preziosa attenzione, se siete interessati al proseguo lasciate un commento qui sotto.
Grazie
Manuel