RACCONTO TITOLO: La mia prima volta con una donna matura pt.2 
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La mia prima volta con una donna matura pt.2


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La mia prima volta con una donna matura pt.2

by Tommyardi
Visto: 418 volte Commenti 5 Date: 29-05-2023 Lingua: Language

Ecco la tanto attesa part 2 del racconto.
Il giorno seguente, dopo aver fatto colazione dissi ai miei amici che avrei dovuto sbrigare delle faccende e così mentre loro andarono a mare, io mi recai a casa della signora Vanessa. Appena arrivato c’era suo marito, intento a gonfiare le ruote della sua bici da corsa, che mi accolse e disse: “Luisa si sta preparando, puoi aspettarla qui fuori. Io ora finisco qui ed esco”. Tra me e me pensai “ma guarda questo, non sa nemmeno dov’è Luisa…chissà che famiglia strana”. Lei, infatti, era già a mare da un pezzo.
Andò via con la sua bici ed io intanto ero lì fuori, in tenuta da mare, che aspettavo. Quando ad un certo punto uscì la signora Vanessa in costume da bagno con addosso un vestitino traforato celeste che permetteva di ammirare il suo corpo. Sorpresa di vedermi mi chiese se fossi li per lei e avendo ricevuto risposta affermativa mi disse che avrei dovuto aiutarla a sistemare la tenda, fissando i ganci con delle fascette, cosicché non si sarebbe potuta muovere da un lato ed inserendo i nuovi ganci in quelli mancanti. Così presi la scala e tutto l’occorrente e subito sistemai il problema.
Appena finito, armato di coraggio le dissi “cosi ora, quando aspetto, non potrò più sbirciare nulla”. Lei si limitò a guardarmi negli occhi e con un sorriso malizioso mi chiese se volessi qualcosa di fresco da bere e mi invitò ad entrare. Una volta versato il thè nel bicchiere e dopo varie lamentele sulla non collaborazione di suo marito mi disse “certo che hai scelto il momento migliore per venire a sistemare la tenda…oggi non c’è nessuno qui. Ti dispiace se approfitto ancora della tua disponibilità?” Io visibilmente emozionato le risposi che non c’erano problemi ed iniziavo a sospettare che i miei desideri si sarebbero potuti realizzare quel giorno.
Così lei mi portò in soggiorno e cercò di spiegarmi che non riusciva a vedere i canali rai. Io inizia a smanettare con il telecomando e capì che andava fatta la risintonizzazione e una volta avviata le dissi che avremmo dovuto aspettare qualche minuto. Lei era seduta acconto a me sul divano e ad un certo punto mi disse: “Averti qui, solo con me, non sei imbarazzato ? Chissà cosa pensi di me, che sono la mamma di Luisa, la tua amica e lei non c’è”. Al che le risposi: “cosa mai potrei pensare di lei ? Sono a casa sua, la sto aiutando e poi sono fortunato. Per lo meno sono in compagnia di una donna affascinante…cos’altro potrei volere?”. Lei allora mi chiese: “ ma sei fidanzato ? “ ed io : “ no, non ci si fidanza d’estate “ . A questa battuta mi diede ragione, sorrise e avvicinò la sua mano sul mio ginocchio nudo. “A dir la verità mi piaceva sua Luisa, ma ora…ho altri desideri” continuai, guardando prima i suoi occhi e successivamente il suo corpo. “Immagino vorrai divertiti allora”, rispose.
Sentivo il fuoco che oramai si era acceso definitivamente dentro di me, e probabilmente anche dentro di lei che non disse nulla e, continuando a fissarmi, portò più su la sua mano fino a quando non incontrò il mio cazzo già visibilmente duro. Prese una mia mano e la poggiò sul suo interno coscia e mi disse di aver notato la mia eccitazione ma non sapeva se approfondire la cosa. Senza dirci niente, ci guardammo ed io, armato di tanto coraggio, la baciai. Si adagiò su di me, facendo sentire il calore del suo corpo e senza staccare la bocca dalla sua le palpeggiai i seni. Erano enormi, anche se coperti dal vestitino e dal costume potevo percepire tutta la sua eccitazione. Quei capezzoli tanto desiderati ed intravisti durante la doccia, erano turgidi, li davanti a me, pronti per essere leccati.
Dopo alcuni minuti di baci e leccate reciproche alle nostre lingue, mi staccai da lei, mi tolsi la tshirt e mi inginocchiai ai piedi del divano, guardandola negli occhi ma senza dir nulla. Sapeva bene che morivo dalla voglia di assaporarla. Le mie intenzioni erano chiare e mi aiutò a sfilarsi le mutande del costume da bagno spalancandomi le cosce.
Che sogno. Ero in ginocchio, ai piedi del divano tra le cosce oscenamente spalancate della madre della mia amica. Presi la mutanda bella umida e la avvicinai al naso ed alla bocca e subito fui pervaso da un forte odore di donna. Alzai lo sguardo e le dissi “questa me la porto a casa”. Lei prese la mia testa, con la sua mano tra i miei capelli, con un colpo la avvicinò sempre più alla sua fica, aperta di fronte a me. Finalmente sentivo il calore e il profumo della sua pelle. Mi protesi in avanti e infilai il muso sulla sua vagina. Il cuore batteva all’impazzata, così come il mio cazzo che faceva capolinea dal costume da bagno.
Era una fica bella, incredibilmente grande, con due belle labbra. Un bel pelo bello, castano e corposo a fare da cornice. Dopo alcuni secondi, mi ci tuffai letteralmente sopra, e iniziai a leccarla, a piena lingua, in tutti i modi che conoscevo. Lei a tratti mi direzionava e spostava la mia testa più giu e più su.
Ad un certo punto, mi bloccò, e mi chiese: “ ti piace? “ ed io senza lasciar spazio ad alcun dubbio, mi rituffai tra le sue calde e umide labbra. Lei capii la mia risposta e si lasciò andare ad una serie di versi di puro godimento. Lei, vogliosa continuava a spingere il suo bacino verso il mio volto, a stringere le mani dietro alla mia nuca fino a quando, trascinandomi a sé, non esplose con un “ godo, godooooo, si continuaaaaaaaaa….”. Fu allora che sentì la mia bocca ancora più bagnata e calda. Leccavo e succhiavo. Avrei voluto avere quel sapore in bocca ogni giorno. I suoi peli erano belli inzuppati e le sue labbra sembravano ancora più consumate e grandi.
Mi alzai, e provai a baciarla. Lei per un attimo si scostò, quasi schifata, ma poi tirò fuori la lingua e iniziò a leccarmi su tutta la bocca ed il mento carichi di sapore della sua fica. Cominciai così a toglierle il vestino ma non feci in tempo a slacciarle il pezzo di sopra del costume che mi mise una mano sul petto e spingendomi con delicatezza mi invitò a distendermi sul divano.
Mi sfilò il costume in un istante e finalmente si ritrovò davanti il mio cazzo, duro. Lo afferrò saldamente, con maestria, lo prese alla base e, con sapiente voracità, se ne riempì la bocca. Sentivo tutto il calore, la saliva e la lingua. Gridai: “ che sogno”. Mi guardò compiaciuta ed io vidi il mio cazzo che spariva dentro la sua bocca. Iniziò a succhiarmi la cappella e giocarci un po’ con la lingua. Fu cosi che iniziò ad andare su e giù con un ritmo frenetico quasi come se non ne facesse da tempo.
Poi si tolse il cazzo dalla bocca e scese a leccarmi le palle con cui si riempì la bocca. Io stavo godendo come un matto. Dopo un po’ tornò su, riprese a succhiarmi e, aiutandosi con la mano, mi toccò e iniziò a massaggiarmi tra le palle ed il buco del culo. Proseguì per alcuni minuti fino a quando le dissi “sto per venire”. Prese il mio cazzo se lo mise tra le tette ed iniziai a sborrare. Sentivo che non finiva mai…in quel momento ero in estasi. Lei, compiaciuta e soddisfatta mi guardò quasi con un’aria di sfida e raccolse con le dita un po’ di sborra che dal seno stava scivolando sul divano. Se le portò alla bocca per assaggiare il mio sperma: “che gran sborrata e che buona…ci vorrebbe solo un po’ piu di zucchero.”
Si alzò, e andò diretta verso il bagno, si asciugò il petto ancora pieno di sborra e al ritorno mi ritrovò immobile sul divano, che ancora godevo di quel gran pompino. Guardò il mio cazzo, mi guardò negli occhi e disse: “oh cazzo, non si è sgonfiato di un centimetro”.
Così si inginocchiò e riprese da dove aveva lasciato. Iniziò a leccarlo e ripulirlo per bene. Ero ancora più eccitato di prima.
La presi la testa e la avvicinai alla mia, portai la sua bocca davanti alla mia e sentì che sapeva del mio cazzo. D’istinto inizia a baciarla e lei sembrava godere per questo.
Poi le sollevai i capelli e le sussurrai all’orecchio “voglio scoparti”. Portai la mia mano sulla sua fica e inizia a toccarle la vagina…era più bagnata che mai, zuppa.
Si adagiò su di me premendo il petto contro il mio e strofinando la vagina sul mio uccello che, era più che mai pronto. Ci baciammo e strofinammo per un po’ ma avevo voglia delle sue tette. Così mi staccai a malincuore dalla sua bocca per scendere a succhiare quel ben di dio. Iniziai a stuzzicare quei capezzoli che sembravano duri come il mio cazzo per poi continuare a succhiarli e ciucciarli pieno di desiderio. Affondai un paio di volte la mia faccia tra le sue tette che ora sapevano della mia sborra e della mia saliva. Succhiavo e mordevo, strizzando le tette con forza e vigore.
Ad un certo punto sentì uscire dalla sua bocca queste parole: “scopami ! Fammi tua “. Non persi tempo e presi subito il preservativo che mi infilò lei con maestria. Si sedette su di me e guidando il cazzo nella sua fica inizia a scoparla.
Ero dentro di lei e sentivo la sua fica bagnata, calda. Davanti a me avevo una donna matura, mozzafiato che stavo scopando. Sapevo che da quel momento nulla sarebbe stato come prima. Lei si limitò ad accogliermi dentro di lei e dopo una serie di ripetizioni iniziò ad ansimare e a godere lasciandosi andare ad una seri di “ siiii…daaai….porcoooo”
Entravo ed uscivo con il mio cazzo dentro di lei, e più la scopavo più le mie palle, che sbattevano su di lei, si bagnavo del suo favoloso nettare. La scopavo lentamente, guardandola negli occhi, ciucciandole le tette ed intrecciando, di quando in quando, la lingua con la sua. Era letteralmente fradicia di umori, la sentivo sempre più calda.
Io mi sentivo abbastanza sicuro, grazie alla sborrata di prima. Sapevo infatti che sarei durato più del solito, ma al contempo sentivo che stavo godendo più del normale, come mai prima. Quella situazione, scopare una donna matura, mi stavano mandando in estasi.
Accelerai sbattendola forte per alcuni minuti e poi rallentai improvvisamente, fermandomi per intero dentro di lei e poi ripresi lentamente l’andirivieni. “Che spettacolo scoparti…sei una gran porca” pensai ad alta voce. Mi guardò, intravidi un’espressione soddisfatta sul suo volto e continuai a scoparla. “Dai che sto venendo” mi disse. Così decisi di continuare a scoparla con più decisione e passione. La strinsi a me e allo stesso tempo sentì la sua fica stringersi attorno al mio cazzo. Iniziò a godere e ad urlare anche se a bassa voce. Io ero fermo, immobile e stavo godendo sotto i suoi colpi. Rimasi pochi secondi immobile, lei si tirò fuori e sentii la mia sborra che usciva dal cazzo. Stavamo godendo come non mai e i nostri gemiti avevano riempito la stanza. Lei in posizione da acrobata con una gamba sollevata si godeva lo spettacolo e vedeva pian piano il preservativo che si gonfiava di sborra. Si scostò e, provata e ancora gaudente, si stese sul divano. Io euforico le dissi “ la migliore scopata dalla mia vita”.
Dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio, lei si alzò e guardandomi con lo sguardo di chi non vuole che tutto ciò finisca, mi disse: “ forse è meglio che tu vada, prima che arrivi qualcuno”. In fretta e furia, con delle salviette ed un po’ di carta igienica iniziai a pulirmi anche se l’ultima cosa che volevo fare era togliermi di dosso quel profumo di donna matura.
Lei, nel frattempo, compiaciuta mi osservava: “mi godo lo spettacolo” ed io imbarazzato cercavo d rivestirmi il più in fretta possibile. Una volta rivestito, prima di andar via, con il cazzo che ancora voluminoso riempiva il costume, mi avvicinai a lei, le diedi un bacio sulla guancia e le dissi grazie.
Lei arrossì e rispose: “a te ! Chissà…a presto”.

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