RACCONTO TITOLO: Il Master 
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Il Master


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Il Master

by Indecorosa
Visto: 1228 volte Commenti 5 Date: 21-01-2023 Lingua: Language

Era ormai da diverso tempo che l’idea di donarmi completamente a qualcuno mi frullava in testa e
anche se ero già la schiava sottomessa di un Padrone, è vero anche che ci ero arrivata gradualmente,
dopo anni di relazione e dopo essere stato prima semplicemente passivo, poi passivo in intimo e poi trav in tutto e per tutto.
Volevo allora mettermi alla prova.
Volevo provare sulla mia pelle l’esperienza di sottomettermi in modo totale e fin da subito a uno sconosciuto.
Pubblico un annuncio su un sito a carattere BDSM e nel giro di pochi giorni ricevo risposta da diversi utenti.
Con uno di questi inizio una breve corrispondenza che mi fa capire che potrebbe essere la persona giusta.
Mi spiega a cosa andrò incontro e come dovrò comportarmi in sua presenza.
Decido di incontrarlo.
Arriva il giorno fissato per l’incontro, controllo e rifinisco la depilazione, mi rado con cura la barba.
Faccio un’approfondita e accurata pulizia interna senza smettere di pensare a come stupirlo da subito.
Mi fa avere l’indirizzo di casa. Vive in un comune a circa trenta minuti dal mio.
Gli accordi prevedevano che una volta arrivata a casa sua mi sarei dovuta spogliare appena varcato il portone e
raggiungerlo una volta indossato un cappuccio oltre che alle calze e ai tacchi.
Ci saremmo incontrati senza vederci in viso.
Ma dentro di me sentivo che questo non sarebbe stato sufficiente, non per me, non per la mia natura.
Decido allora di inserire un plug nel culo prima di partire, anche se la posizione di casa sua
non consente di lasciare la macchina in prossimità dell’ingresso, ma sono decisa a fare la strada nonostante il plug.
Anche il tratto a piedi.
Inserisco il plug (diametro 6cm) e mi avvio verso la mia macchina, salgo e parto.
Dopo circa una decina di minuti di viaggio, la pressione del plug, vista la posizione di guida, si fa insistente…
Ma ormai non posso estrarlo e sono comunque a metà strada...
Arrivo a destinazione; saranno circa duecento metri da fare a piedi.
Scendo dalla macchina, prendo lo zainetto con il necessario da cagna e mi incammino verso l’indirizzo datomi…
L’incedere dei passi mi provoca sensazioni incredibili attraverso il grosso plug,
tutto amplificato dalla gente che incontro mentre cammino… se solo sapessero!
Sono eccitatissima! Quasi pentita di non aver indossato anche la gabbietta…
Trovo la casa, citofono e entro.
È una di quelle case con la corte interna.
Sono in casa, ma comunque ancora all’aperto…
Mi spoglio, indosso il cappuccio, le calze, i tacchi, i guanti fino al gomito.
Lascio i vestiti piegati su una seduta in pietra ma porto con me lo zainetto che contiene dildi e altre cose utili.
Salgo le scale e raggiungo il Master che mi attende incappucciato accanto un grande tavolo.
Poggio a terra lo zaino e mi inginocchio ai suoi piedi con lo sguardo rivolto al pavimento.
Master: “Buonasera schiava”
Io: “Buonasera Master”
Master: “Da questo momento in poi sarai a mia disposizione, risponderai solo se interpellata, farai tutto quello che ti ordinerò di fare.
Risponderai sempre con Signore o Master alla fina di ogni frase e mi darai del lei. Hai capito schiava?


Io: “Sì, Signore


Master: “Bene. Visto che è la tua prima vera esperienza BDSM, sarò delicato e vedrò se sarà possibile forzare un po’ la mano.
Se non riuscirai a sopportare le mie pratiche o se vuoi che mi fermi, la parola d’ordine è Rosso. Capito, schiava?



Nella mia mente penso “Rosso?” non avrà mica visto troppe volte 50 sfumature di grigio?
Ma automaticamente rispondo: “Sì Signore”
Mi fa alzare, mi fa poggiare le mani sul tavolo e inizia a ispezionarmi da cima a fondo.
Mi accarezza, mi palpa, mi da qualche schiaffato sul culo, spinge il plug, lo tira fuori, lo reinserisce…
Mi fa sdraiare pancia sotto, sul tavolo. Mi lega polsi e caviglie.
Mi spiega passo passo quello che ha intenzione di fare e mi chiede se potrei gradire.
Rispondo sempre e solamente: “Sì, Signore!”
Voglio provare tutto…
Gioca con frustini, sculacciatori, piume, sono ormai sua.
Mi libera dalle corde, prende uno dei miei dildi e dopo aver tirato fuori il plug, inizia a penetrarmi sempre più forte, sempre più in profondità…
Mi piego dal piacere…
Ci spostiamo sul divano e inizia a dilatarmi con lo speculum che ho portato.
Gioca con le dita dentro il mio sfintere.
Lo apre al massimo e ci ficca dentro il dildo.
Si spoglia e mi intima di succhiargli il cazzo.
Mentre lo spompino non smette di masturbarmi il culo…
Si stacca, toglie il dildo e rimuove lo speculum.
Indossa dei guanti in lattice e un’abbondate quantità di gel lubrificante inonda il mio culo.
Due, tre, quattro dita si fanno spazio nel mio culo.
Prova a fistarmi con tutta la mano. Non passa.
Allora mi allarga più che può con l’aiuto anche delle dita dell’altra mano.
A momenti urlo dal piacere…
Prova ancora a ficcarmi tutta la mano dentro mentre con l’altra inizia a sculacciarmi fino a farmi il culo rosso.
Sfuggo…
Allora tira fuori la mano dal mio culo e prende in pugno il mio inutile cazzetto moscio alla base delle palline.
“Stai ferma schiava!” mentre tira indietro e verso il basso i miei genitali.
Riprende a sculacciarmi… glutei, cosce… sono un fuoco!
Si ferma, prende della carta assorbente e rimuove tutto il gel attorno al mio culo.
Indossa il preservativo e in un solo colpo mi penetra con il suo cazzo.
Inizia incularmi senza pietà!
Non ha un cazzo lunghissimo, è nella media, ma è durissimo e abbastanza grosso.
Mi scopa con tutta la forza che ha dentro.
Impazzisco…
Toglie il cazzo dal mio culo, toglie il preservativo e mi ordina di inginocchiarmi a lui.
“Leccami le palle troia!”
“Sì Master!”
Gli lecco le palle mentre lui si sega…
Si sputa sul cazzo prendendomi anche in faccia… io continuo a leccare…
“Apri la bocca e tira fuori la lingua, cagna!”
Eseguo l’ordine, lui poggia il cazzo sulla mia lingua e in pochi secondi mi ritrovo la bocca piena di sborra!
“Manda giù, schiava!”
Ingoio…
“Come si dice in quanti casi, schiava?


“Grazie Signore”
“Ora pulisci, da brava”

Sì, Signore”
Ripulisco il cazzo del Master con accuratezza e restiamo un po’ sul divano.
Lui sdraiato, io inginocchiata a terra, accanto a lui.
È il suo modo di vivere l’aftercare...
Parliamo delle sensazioni provate, se e quanto ho apprezzato i suoi gesti,
se mai ho percepito un rischio, in cosa sarei andata oltre…
Sono stata la sua prima schiava trav.
Purtroppo non ci siamo più rivisti, ma il suo ricordo resterà per sempre.

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