Caffé con Lara ( a true story ) Parte I
by AdamsbergVisto: 597 volte Commenti 2 Date: 11-08-2022 Lingua:
(al bar, io e Lei)
non è certo un gran caffé, è un bar di quelli vecchi di milano, vecchi ma non abbastanza da essere storici, uno di quelli col pavimento in granito e il bancone con gli inserti in plastica, e le macchinette per il gioco d'azzardo, un vecchio che guarda il televisore appeso e una ragazzina cinese dietro il bancone che sa giusto dire e capire 'due caffé'.
lei ha una giacca verde, i capelli cortissimi e foltissimi, scuri, bruni. Ha occhi grandi e aperti e di un color nocciola e un profumo che ricorderò.
(dieci giorni prima in una camere d'Hotel, io, Lei, Lui) Lara, tu non lo puoi vedere: sai perchè sei bendata? lui è uno di quelli che scrivono sul tuo blog e io ho deciso di farlo venire, e lo sai cosa voglio da te, vero? tieni le gambe aperte, ti ho detto. Lo chiamerò Zivago, ora voglio che tu racconti a Zivago di quella volta al ristorante con il mio amico
mi parla della sua vita, il caffé è orribile, metto altro zucchero, la sagoma della macchinetta da gioco sulla parete al mio fianco incombe come un'anima nera, sembra ascoltare.
Lei è fuori posto, fuori contesto, veste con gusto, sorseggia il suo caffè e mi racconta della sua storia, e dell'uomo cui ha affidato i suoi sensi tanto tempo fa.
cosa ti abbiamo fatto fare al ristorante? e poi in macchina, cosa è successo? dove te lo ha messo il mio amico? non si chiama sedere, usa il suo nome, brava, nel culo, ma non vuoi toccare il nostro Zivago? lui non parlerà: oggi sarà muto.
mi racconta del suo matrimonio, di come suo marito sia estraneo a tutto questo, di come tutto sia un posto suo e solo suo. Io la trovo bella e ad ogni respiro il suo profumo diventa sempre più il profumo che ho già sentito.
sei fortunata con i tuoi lettori, Lara, senti che bel cazzo che ha.. ti piace? Zivago devi sapere che Lara è brava con la bocca, su’ Lara, prendilo in bocca, fagli vedere che brava puttana sei diventata.
I capelli, lei mi tocca i capelli e mi dice che potrei essere io, quell'uomo, che riconosce i capelli. Io le dico che in quella stanza un uomo senza voce aveva incontrato e posseduto una donna senza occhi.
E che quindi se anche fossi stato io sarei comunque stato una persona diversa.
adesso lo vuoi dentro, questo bel cazzo, Lara ? Zivago sdraiati sul letto, ecco Lara, lui ti sta aspettando.. aspetta che ti guido io. sei fradicia, vero? lo vuoi dentro? certo che lo vuoi, ecco tieni il preservativo, riesci a metterglielo da bendata? ma certo hai ragione.. Zivago: lo controlla lui che sia messo bene. Ecco brava Lara, impalati su di lui. così.Vorrei accarezzarle il viso, il collo, ma so perfettamente che se lo facessi ripercorrerei esattamente i gesti che ha già sentito su di sè, quando partendo dal collo andai poi giù fino al seno, al ventre, fino a toccarle il mare tra le gambe. Ma qui ed ora non si può, l'accordo è solo per un caffè. ma una cosa la posso fare, e la faccio. La sua mano si chiude nella mia senza esitazioni, sono accaldato, mi sudano le dita e me ne scuso con lei.
Se tu fossi l'uomo della stanza.. sarebbe imbarazzante anche solo parlarti, mi dice.
Lara lo sai che devi chiedere vero? come si chiede? brava Lara, per favore si chiede, sì Lara adesso puoi venire.. è la settima volta oggi, se conto anche quelle di prima con me. fai sentire a Zivago come sei brava a venire ancora.
continua..