RACCONTO TITOLO: Hai un buon sapore 
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Hai un buon sapore


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Hai un buon sapore

by Bullaz
Visto: 684 volte Commenti 0 Date: 12-09-2021 Lingua: Language

Premessa: la storia che vi sto per raccontare è vera e risale a qualche mese fà.
Eravamo in quei mesi in cui il Covid imperversava e le nostre vite erano scandite da lockdown e da barlumi di libertà dettati dal cambio di colore delle Regioni. Essendo single, l’unico modo per fare qualche nuova conoscenza era quello di affidarsi alle app di dating. Nelle mie ricerche tentavo di perseguire due requisiti: donna più grande di me per assecondare la mia passione per le milf, vicinanza geografica in modo da non aver troppi problemi con le limitazioni territoriali imposte dai dpcm.
Durante queste ricerche iniziai a chattare con una donna simpatica, molto attraente ma, sfortunatamente, un’po’ lontana. Appena poteva, compatibilmente con i suoi impegni familiari, ci sentivamo al cell, ci scambiavamo qualche foto e man mano, la conversazione iniziò a diventare hot. I classici messaggini del buongiorno iniziarono ben presto ad essere ricchi di malizia e doppi sensi. La conoscenza, seppur virtuale, iniziava a farsi interessante ma tra limitazioni, impegni e coprifuoco, la possibilità di incontrarci dal vivo era minima. Con il trascorrere del tempo, senza poterci vedere, ci iniziammo a sentire meno e, intimamente, ero consapevole che mai sarebbe avvenuto un incontro. Un giorno, però qualcosa di inaspettato accadde.
Non avendo improvvisamente impegni di lavoro, scrissi a questa donna chiedendole se le andava di vederci per un caffè. “Si vediamoci nel primo pomeriggio”: questa fù la sua risposta. Senza pensarci due volte mi preparai e mi diressi nel punto prescelto: un parcheggio di un centro commerciale dove avremmo dovuto prendere soltanto un aperitivo. Arrivai prima e, mentre quel leggero senso di curiosità mi pervadeva cosi come prima di ogni incontro, la vidi scendere dalla macchina. Era davvero bella: altezza nella media, belle gambe fasciate in un paio di jeans che poco lasciavano all’immaginazione e capelli lunghi. Le andai incontro e quando fummo vicini non sono sicuro se ci fu il tempo di dire ciao. Ricordo però chiaramente che le nostre labbra immediatamente fecero conoscenza. Il suo viso, i suoi occhi intriganti mi stregarono e quando mi disse “Uaoo, doveva solo essere un aperitivo, ma perché perdere tempo, sei tremendo.” Persi la testa. Entrammo in macchina e tra baci e complimenti reciproci cercammo un hotel in cui trascorrere qualche ora. Arrivati sul posto, dopo qualche sguardo d’invidia del portiere, ci precipitammo in camera. Il tempo di aprire la porta e già eravamo avvinghiati. Le tolsi e mi tolsi rapidamente i vestiti buttando tutto, selvaggiamente, per terra. Eravamo bramosi l’uno dell’altro. Due sconosciuti che si desiderano ardentemente. Iniziai a baciarla dal collo, scesi sui seni che erano turgidi. Con piccoli bacini arrivai sino alla sua fica che era calda e bagnata. Iniziai a baciarla li, giocando con il suo clitoride. Le sue mani mi afferrarono la testa, sentivo lei che si contorceva dal piacere finché degli umori caldi non mi bagnarono il viso. Ero davvero eccitato e volevo possederla. “Ora aspetti e resisti”mi disse. Mi fece distendere ed iniziò a baciarmi dalle caviglie. La sua lingua percorse le mie gambe, passo dall’inguine e raggiunse il mio pene. Lo accarezzò e baciò lentamente. La sua lingua percorreva la mia asta mentre i suoi occhi con senso di sfida guardavano i miei. Era quello che desideravo. Iniziò a giocare poi con la cappella. Alternò piccoli affondi con azioni più grandi. A quel punto per non capitolare, la presi con forza e la feci salire sopra di me. Lei si muoveva con forza ma anche sinuosamente. Iniziai a penetrarla velocemente poi la girai, mi misi sopra di lei, e le aprii bene le gambe. La stanza era invasa dal rumore delle nostre carni che sbattevano e dai nostri gemiti di piacere. Non riuscivo più a resistere e le inondai con il mio nettare bianco tutta la pancia. Dopo che andò in bagno, tornò vicino il letto ed inizio a sistemare i vestiti che intanto erano ancora rimasti per terra. Mentre raccoglieva le sue cose, con un sorriso malizioso disse “strano modo di presentarci, sicuramente piacevole”. Ad un tratto, aprì la borsa e inizio a controllare il cellulare. Nel farlo era leggermente ricurva verso la scrivania della stanza d’hotel. La sua posizione e la sua naturalezza nello stare nuda davanti a me, mi fecero scattare una scintilla. Di colpo mi alzai, mi misi dietro di lei, ed iniziai a leccarla aprendole le natiche. Passavo la mia lingua cercando la fica ma anche il suo culo. Ogni volta che la mia lingua sfiorava il suo buco posteriore sentivo in lei delle vibrazioni. La iniziai a possedere cosi: io dietro e lei piegata rivolta verso la scrivania. Il mio pene era nella sua fica ma era mia intenzione esplorare anche il suo culo. Mentre la penetravo cosi, di tanto in tanto provavo a metterle, timidamente, un dito nel culo. Le accarezzavo il buco proibito per poi affondare con decisione. All’improvviso mi disse “inculami porco”. Mi spinse via, si mise sul letto a pecora e con le mani si apri le natiche. Iniziai piano piano a farmi strada dentro di lei. I suoi gemiti aumentarono cosi come i miei quando fui completamente dentro di lei. Iniziai a possederla piano e poi sempre con più decisione fino a quando non le innaffiai tutta la schiena con il mio seme.
Dopo esserci ricomposti, come due fidanzatini, ci facemmo la doccia insieme e ci rilassammo con dolci e tenere coccole sul letto. Piano piano però il mio membro prese vigore e lei inizio a segarmi sotto le coperte mentre mi baciava. Salì di nuovo sotto di me ma non voleva essere penetrata. Mi bacio dal mento in giù e con la lingua arrivò di nuovo sul mio pene. Inizio questa volta a prendermelo in bocca con decisione. Il suo ritmo era notevole. Con le mani giocava con le mie palle e fu difficile resistere per molto. Le urlai “eccomi, sto venendo” e lei non si mosse. Quando le esplosi in bocca accompagnò il mio gemito di piacere con un mugugno. Dopo qualche altro secondo si staccò, aprì la bocca e mi mostrò come il mio nettare era sparito. “Hai davvero un buon sapore” mi disse. Dopo esserci ricomposti lasciammo la camera che era ormai sera.
I nostri propositi di rivederci, causa distanza, restarono tali ma ancora conservo nella memoria questo pomeriggio passionale e travolgente.

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