RACCONTO TITOLO: La donna che ho sempre voluto. Primo capitolo. 
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La donna che ho sempre voluto. Primo capitolo.


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La donna che ho sempre voluto. Primo capitolo.

by pennabianca
Visto: 936 volte Commenti 0 Date: 07-12-2020 Lingua: Language

Mi chiamo Franco, ho 46 anni, e da 22 sono sposato con Graziella. La nostra storia, è cominciata quando lei è stata assunta come cassiera in uno dei due supermercati che all’epoca avevo, oggi ne ho quattro. La sua prorompente bellezza, non era certo passata inosservata, e molti le facevano la corte. Alta uno e 85, capelli neri e lunghi, occhi scuri, viso tondo e dolce come una bocca ampia, e labbra carnose, una terza di seno, cosce lunghe e affusolate, sormontate da uno splendido culo a mandolino. Appena l’ho conosciuta l’ho invitata a cena, e dopo una splendida serata, passata a ridere e scherzare al ristorante, le ho chiesto se voleva salire a casa mia, poiché all’epoca, già vivevo da solo. Appena entrati l’ho abbracciata e stretta a me, i nostri occhi si sono incrociati, e un attimo dopo le nostre bocche si sono unite in un bacio caldo e sensuale. Ci siamo spogliati velocemente, e sdraiati comodamente nel letto abbiamo iniziato ad esplorare i nostri corpi. La sua bocca famelica, dopo aver percorso tutto il mio corpo si è impossessata del mio membro turgido e duro. Le sue calde labbra lo hanno stretto e risucchiato tutto in gola, mentre io passavo ripetutamente la mia lingua nel taglio bollente della sua fica. Ad un tratto il suo corpo si è teso e ha cominciato a tremare dal piacere che stava provando, e contemporaneamente la sua bocca dopo essersi infilata tutto il mio membro fino in fondo alla gola si è scatenata fino a farmi raggiungere un orgasmo. Le sono venuto in gola schizzando tutto il mio piacere mentre nella mia bocca ricevevo il suo orgasmo. Dopo un lungo istante, in cui siamo rimasti immobili, lei ha ripreso a succhiare, leccare e segare il mio membro per farlo rimanere duro. Pochi minuti dopo mi ha spinto di lato facendomi sdraiare supino per poi impalarsi su di me. Sono scivolato dentro di lei senza nessuna fatica da quanto era bagnata fradicia dei suoi umori. Ha iniziato un lento movimento con il quale assaporava intensamente il piacere che la mia penetrazione le dava, fin quando ha iniziato a godere di nuovo mentre io, sollevate le mani, le stringevo e impastavo i seni strizzandole con forza i capezzoli.

«Vengo! Si dai... Vengo! Ora… Vengo…»

Ha iniziato a tremare e a muoversi velocemente, portando anche me ad un piacere intenso fin quando ho sentito montare velocemente anche il mio orgasmo.

«Eccomi, si è ancora un poco… Ora… Sto per sborrare…»

L’ho guardata cercando di capire se era il caso di farlo uscire o venirle dentro. Lei mi ha sorriso e continuando a muoversi più velocemente e ha detto di continuare che era protetta. Pochi istanti dopo scaricavo dentro di lei due getti caldi bollenti. Sfinita si è distesa su di me, sentivo il suo cuore battere con un tamburo, mentre i nostri respiri corti ci facevano ansimare. L’ho abbracciata forte tenendola stretta, e lei dopo un po’ è scivolata in basso e ha ripreso il mio membro in bocca succhiandolo con forza dopo averlo ripulito i miei e dei suoi umori di cui era intriso.

«Lasciati andare, voglio che ti torni duro, perché lo voglio sentire anche nel culo.»

Quelle parole hanno eccitato e mi sono lasciato andare abbandonandomi al piacere delle sue labbra. Pochi minuti di intenso lavoro, e subito il mio cazzo ha raggiunto di nuovo la giusta consistenza e durezza, lei mi ha sorriso, si è girata piegandosi sulle ginocchia con il viso appoggiato al cuscino ha portato le mani dietro, e afferrando le chiappe, per aprirsi il buco del culo. Ho lasciato colare un po’ di saliva e poi ho appoggiato la cappella sul suo fiorellino anale, che dopo una breve pressione ha ceduto immediatamente e in un attimo le sono entrato tutto dentro fin quando le mie palle non hanno sbattuto le labbra della sua fica.

«Si…Dai…Spingilo tutto dentro fino in fondo…Fammelo sentire fino in gola!»

Ha iniziato a godere muovendo il culo in senso rotatorio, per assaporare meglio la penetrazione. L’ho afferrata per i fianchi e ho iniziato a pomparla spingendolo tutto fino in fondo. Era meravigliosa, godeva e mi incitava a muovermi sempre più forte. L’ho stantuffata il più a lungo possibile, ma l’eccitazione era tanta, e piacere che stavo provando mi hanno portato ben presto all’ennesimo orgasmo.

«Dai godi, vieni che sono quasi al limite, ma voglio sentire ancora un tuo orgasmo.»

Le ho detto pompandola al massimo. Lei ha preso a muoversi velocemente mentre con la mano destra si masturbava con forza.

«Si eccomi… Ancora un attimo….Dai ci sono… Ora…Vengo!»

Il suo grido di piacere, è stato per me il massimo e le sono esploso dentro il culo. Sfiniti ci siamo adagiati sul letto ancora abbracciati e stanchi ci siamo addormentati. Da quella sera per più di un mese, siamo sempre usciti tutte le sere insieme, ripetendo sempre lo stesso copione, cena, e intensa scopata. Una sera, dopo aver goduto abbondantemente, e averla riempita in tutti i buchi mentre eravamo abbracciati le ho fatto una proposta.

«Voglio sposarti, voglio passare con te il resto della mia vita. Voglio averti sempre al mio fianco, addormentarmi con te, svegliarmi ogni giorno con il tuo sorriso.»

È rimasta un attimo in silenzio, quasi a riflettere sulle mie parole, poi mi ha guardato mi ha dato un bacio e mi ha sorriso.

«Ci devo pensare, non è così facile risponderti.»

Per tre giorni io sono rimasto assente per lavoro, quando sono tornato, l’ha cercata, ma solo al sabato, sono riuscito a stare di nuovo con lei, dopo l’ennesima scopata, le ho rinnovato la mia offerta.

«Sei proprio sicuro, di volermi sposare? Mi conosci da poco tempo, non sai molto su di me, e poi io amo molto la mia libertà, e questo potrebbe non piacerti, perché al mio senso di libertà, io non ci rinuncerò mai.»

Mi ha detto guardandomi dritto negli occhi. L’ho abbracciata forte, coprendola di baci, l’ho guardata dritta negli occhi.

«Tutto quello che devo sapere le te, l’ho imparato in questo mese passato insieme, e cioè, che mi piaci perché sei molto bella, soprattutto mi fa impazzire il tuo modo di fare l’amore, quindi quello che pensa la gente, o ciò che hai fatto prima, non me ne frega niente. Per quanto concerne il tuo senso di libertà, io non ho nessun problema a concederti tutta la libertà che vuoi, in ogni momento, in ogni luogo, e per tutto il tempo che vorrai, tu sarai libera di fare ciò che vorrai.»

Due mesi dopo, ci siamo sposati, con una bella cerimonia riservata a pochi parenti e pochi amici intimi. Abbiamo fatto un bel viaggio di nozze durante il quale siamo divertiti molto, poi siamo tornati e abbiamo iniziato nostra vita insieme. Per circa sei mesi le cose sono filate benissimo, io andavo al lavoro al mattino fino alla sera, passava le sue giornate fra piscina, palestra, estetista, parrucchiere quant’altro. Lentamente mi sono accorto che anche il nostro rapporto sessuale era un po’ scemato, il desiderio andava calando, avevo la sensazione che la monotonia stesse prendendo il sopravvento sulla nostra intesa sessuale. Casualmente un pomeriggio, mi sono trovato a passare, nella zona dove lei andava in piscina, e l’ho visto uscire insieme ad un uomo. Un tipo basso, tarchiato, dall’aspetto massiccio, e insieme si sono allontanati con l’auto di mia moglie. Stupito per la scoperta, si sono messo a seguirli. Dopo un tratto di strada, hanno imboccato un viottolo di campagna, che portava ad un piccolo lago, si sono fermati fra la vegetazione vicino all’acqua. Sono sceso, dopo aver percorso un breve tratto a piedi, mi sono nascosto dietro le grosse rocce dalle quali avevano una perfetta visuale di ciò che stava succedendo dentro l’auto. Quando sono arrivato ho visto mia moglie piegata sul corpo dell’uomo, le stava facendo una pompa stupenda. Per un attimo la rabbia ha avuto il sopravvento, stavo quasi per andare a gridarle tutto il mio disprezzo. Lei intanto si è staccata da lui tirandosi su per spogliarsi, ha reso visibile il cazzo di lui, che era di proporzioni mai viste. Non eccessivamente lungo, ma dalla grossa circonferenza, questo per un attimo mi ha bloccato. Mi sono subito reso conto, che quel grosso palo avrebbe fatto godere mia moglie, più di quanto avessi fatto io in tutti questi mesi, e questo in un certo senso mi ha affascinato, facendomi rimanere ad osservare la scena. Dopo essersi spogliata Graziella è salita su di lui, e lentamente si è infilata dentro quel grosso palo, iniziando a godere del piacere che le procurava. Io alla mia posizione osservavo la scena, e ben presto mi sono reso conto che mi stavo eccitando, nel vedere mia moglie, farsi sfondare da un altro uomo. Ben presto i suoi movimenti sono diventati rapidi, e lei è iniziato a godere, urlando come una pazza, incitando lui a scoparla più forte.

«…oooohhhh…Si più forte…Dai sfondami tutta…Fammelo uscire dalla bocca… Si… Vengo! Ora!»

L’ho vista tremare tutta, scuotersi per l’orgasmo che stava provando. Mi gustavo questa visione altamente erotica di mia moglie, che stava godendo su quel grosso cazzo, che la sfondava, e senza neanche rendermi conto, avevo preso il mio cazzo in mano, e mi stavo segando come un pazzo, assecondando i movimenti di lui che la scopava. Ad un tratto lui ha cambiato posizione, dopo averla messa di lato, ha preso a stantuffarla con forza, gridando frasi oscene e insultandola, con lei lo incitava a pomparla ancora più forte.

«Vacca…Troia…Zoccola…Ti sfondo tutta… Te la spacco tutta…E adesso ti farcisco tutta…Eccomi…»

Le ha dato alcuni colpi ancora più forti devastanti, poi si è piantato dentro di lei sborrando come un fiume in piena, riempendola con lunghi getti di seme caldo.
Per un lungo istante sono rimasti immobili, in quel momento mi sono accorto, che anch’io nel momento in cui lui veniva, avevo raggiunto l’orgasmo, schizzando la mia semenza sulla pietra, che avevo davanti. Ho visto che si stavano rivestendo, quindi sono tornato rapidamente sui miei passi, e me ne sono andato. La sera nel letto, l’ho abbracciata forte, dopo averla baciata l’ho guardata dritta negli occhi.

«Come ti ho detto a suo tempo, tu sei libera di fare ciò che vuoi, l’unica cosa, che vorrei sapere è, se con il tizio con cui ha scopato oggi, è solo sesso oppure c’è dell’altro.»

Lei è rimasta per un attimo sbalordita, poi mi ha abbracciato, dopo un lungo istante di silenzio, mi ha dato la sua versione dei fatti.

«Non so come tu lo abbia scoperto, ma tanto credo che ormai sia inutile, domani mattina prendo le mie cose me ne vado, poiché non credo che tu vorrai ancora vivere con una donna, che quando sente forte il desiderio di provare un altro maschio, non sa resistere.»

Ho preso il viso fra le mani, l’ho guardata dritta negli occhi.

«Non capisco perché, tu te ne voglia andare, poiché come t’ho detto sei libera di fare ciò che vuoi, questo significa, che può scopare con chi vuoi, ma io vorrei riuscire solo a capire, che cosa sono io per te. Tutto qui.»

Mi ha abbracciato e mi ha baciato.

«Loro non sono niente, è, soltanto sesso, e solo quello sarà, mentre a te, ti amo. Tu per me se tutto, l’amore, il compagno, il complice dei miei giochi, ai quali non so rinunciare. Decidi tu, cosa vuoi da me.»

«Voglio che tu viva le tue avventure, che godi di tutti i maschi che vuoi, l’unica cosa che voglio, che ogni volta che vai con un altro, io lo voglio sapere, è inoltre mi deve raccontare per filo e per segno, tutto quello che fai con lui. Credi di riuscire a tener fede a questo patto?»

Mi ha abbracciato, mi ha giurato che avrebbe tenuto fede al nostro patto, tenendomi sempre al corrente di tutto quello che avrebbe fatto, con altri eventuali maschi. Allora le ha chiesto chi era l’uomo con cui era stata nel pomeriggio.
«Si chiama Nino, è un cugino del proprietario della piscina, capitato per caso. Da un po’ di giorni, quando nuoto, lui si mette vicino a me, mi mostra sempre il suo pacco considerevole. Oggi mi ha guardato negli occhi, mi ha detto se volevo assaggiarlo. Per un attimo ci ho pensato, poiché sono mesi che non mi concedo nessuna libertà, ho deciso di vivere un attimo di trasgressione. Devo ammettere, che quando me lo sono trovato davanti, sono rimasta letteralmente sbalordita, era il più grosso cazzo, che avessi mai visto e per un attimo, ho avuto paura di non riuscire a prenderlo dentro. Tu invece come hai fatto scoprilo?»

Le ho raccontato brevemente, tutto quello che era successo, anche del fatto che mi ero segato, nel vedere lei mentre godeva impalata sopra quella trave. Le ho chiesto poi, se aveva ancora intenzione di rivederlo. Lei mi ha detto, che si sarebbero sentiti il giorno dopo. Mentre parlava, la sua mano accarezzava il mio membro che era di nuovo tornato duro.

«Accidenti, ti eccita proprio sapere che tua moglie fa la troia con un altro uomo!»

Senza aggiungere altro è l’ha messo in bocca, e mi ha succhiato anche l’anima. L’indomani prima di uscire, l’ho pregata di fare una cosa per me.

«Quando ti chiama Nino, invitalo a venire qui a casa nostra, prendi il telefono della nostra camera, chiamami, lasciando la comunicazione aperta, voglio sentire quando ti scopa.»

Circa due ore dopo è suonato il telefono, appena ho risposto ho sentito lei che mi ha detto: ascolta. Ho sentito dei passi di una persona, che stava entrando nella mia camera da letto.

«Accidenti, se proprio una troia, mi vuoi scopare nel letto dove dormi con quel cornuto di tuo marito. Scommetto, che quando farai di nuovo l’amore con lui, ti basterà chiudere gli occhi, per ricordarti di quanto hai goduto con me. Dai zoccola, inginocchiati e succhiamelo.»

Dopo un attimo di silenzio, ho sentito i classici rumori, di mia moglie, che sicuramente si stava godendo con la bocca, quel grosso cazzo.

«Mettiti sdraiata, che voglio leccarti la fica, così entrerà più facilmente.»

Poco dopo, lei gli ha ordinato di sdraiarsi supino, perché voleva impalarsi su di lui, e dopo un lungo istante di silenzio, ho sentito i gemiti di mia moglie, che evidentemente iniziava infilarsi quel grosso membro nel il ventre.

«Muuuuhhhhuuu…Si spingimelo tutto dentro… Oddio... Mi sta sventrando… È bellissimo… Ora… godo!»

Lentamente ho cominciato a sentire il cigolio del letto, alquanto ritmato, e Graziella che continuava a godere fin quando sfinita si è adagiata su di lui.

«Zoccola, riprenditi un po’, perché voglio scoparti e goderti tutta. Dai, girati, che ti voglio da dietro.»

Dopo un istante di silenzio, ho sentito mia moglie di nuovo genere di piacere, mentre forte si sentiva il classico ciaf, ciaf di due corpi, che sbattono, con lei che lo incitava a sbatterla sempre più forte. Poi lui è arrivato all’apice del suo piacere.

«Godi Troia, che sto per riempirti questa fica spanata… eccomi…Ora…sborro…Si… Ti inondo il ventre!»

Per il lungo istante c’è stato il silenzio, mentre io mi sono accorto, che mentre li ascoltavo mi ero segato furiosamente ed ero venuto, riempendo un fazzolettino, che tenevo in mano nello stesso istante in cui lui aveva inondato il ventre di mia moglie.

«Dai vacca, succhialo, fallo tornare di nuovo duro, che voglio sfondarti anche il culo.»

Di nuovo, ho sentito i classici rumori di una bocca che sta succhiando avidamente, mentre lui continuava a insultarla chiamandola troia, zoccola, vacca, succhia cazzi, fin quando le ha intimato di girarsi, che l’avrebbe inculata. Ho sentito muoversi i loro corpi sul letto, poi mia moglie, che lo pregava di fare lentamente.

«Piano… Ti prego fai piano… Mi spacchi…»

«Zitta troia, tanto dallo spacco questo culo da vacca…
Se vuoi sentire meno dolore masturbati…»

Per un lungo istante di silenzio, ho sentito solo cigolare del letto, e dei lievi lamenti di Graziella, che poi dopo un lungo gemito, ha iniziato ad incitare il maschio pomparla più forte.

«…È bellissimo… mi stai spando il culo…si dai… più forte che mi piace…. Dai sfondalo tutto…Fammelo arrivare in gola…»

Lui ha preso a sbatterla con forza, sempre continuando a insultarla, con lei che godeva e urlava sempre più forte, fin quando lui, con un lungo gemito, deve averle sborrato in culo. Poi per un momento c’stato il silenzio, fin quando lui, deve essersi rivestito, perché l’ha salutata, dandole appuntamento alla prossima volta, appena si fosse ripresa del piacere, che aveva provato. Dopo un lungo istante, ho sentito Graziella sollevare il telefono.

«Ti è piaciuto? Ora sono stanca vado immergermi nella vasca da bagno.»

La sera quando sono tornato, lei mi ha abbracciato e baciato con molta passione. Poco dopo, mentre eravamo intenti a cenare, abbiamo sentito dal notiziario regionale una notizia che ha fatto sbiancare il viso di Graziella. Un motociclista non aveva rispettato lo stop ad un incrocio, ed era finito sotto le ruote di un camion morendo sul colpo. Guardando la foto ho riconosciuto l’uomo, che avevo visto insieme alla moglie, che nel del mattino era stato in casa mia, e l’aveva fatta godere, mentre io li ascoltavo. Dopo quell’episodio per circa tre mesi, Graziella, era caduta in uno stato di costante malinconia. Ho cercato in tutti i modi di farla distrarre, invitandola a trovare altri maschi, ma lei non sembrava avere altri interessi. Così ho deciso di farle una nuova proposta.

«Che ne dici, se mettiamo al mondo un figlio?»

È rimasta un attimo in silenzio, poi mi ha guardato, il suo viso si è illuminato quasi per incanto.

«Sai che potrebbe essere una bella idea, in fondo siamo sposati da quasi un anno, e l’idea di restare incinta non mi dispiace affatto. Quindi sarà necessario che io smetta di prendere la pillola, che tu faccia una semplice serie di esami per vedere se tutto è a posto.»

Dopo dieci giorni sono venute di nuovo le mestruazioni, e a quel punto, lei ha smesso di prendere ogni precauzione, e verificato che per me era tutto a posto, abbiamo iniziato a scopare ogni giorno, con me, che le inondavano regolarmente la vagina, con calde sbarrate, dopo averla sentita godere fra le mie braccia. Dopo circa due settimane, una mattina mentre stavamo facendo colazione, mi dice che devo trovare un idraulico, perché lo scarico del water si era rotto. Sono andato in azienda, ed ho telefonato ad uno specialista, pregandolo di venire ad aggiustare il guasto in casa mia. A sera quando sono tornato ho visto Graziella alquanto pensierosa, le ho chiesto se era venuto l’idraulico.

«Per essere venuto, è venuto tanto, accidenti, quanto è venuto!»

Mi sono seduto sul divano, tenendola fra le braccia, l’ho guardata, cercando di capire. Lei con l’aria pensierosa, mi ha dato la spiegazione.

«È venuto l’idraulico, ed ha aggiustato rapidamente il guasto, a quel punto ho chiesto se potevo offrirgli qualcosa. Lui mi ha guardato, mi ha detto, che bella com’ero, qualunque cosa le avessi offerto, l’avrebbe accettata volentieri, in cambio mi ha detto, se vuoi ti offro questo. Alle parole ha fatto seguito il gesto di toccarsi un voluminoso pacco, che già era evidente sotto la tuta da lavoro. Non so cosa mi sia preso, ma senza pensarci due volte, mi sono inginocchiata davanti a lui, che ha aperto la patta dei pantaloni, e subito mi sono trovata davanti, un bel cazzo di buone proporzioni, già quasi perfettamente duro. Ho preso a fargli un sontuoso pompino con gusto, lui mi ha preso la testa fra le mani, e tenendomi ferma l’ha spinto ripetutamente giù per la gola.»

«Accidenti come succhi bene! Dai leccalo bene, che te lo pianto tutto dentro.»

«Ad un tratto, mi ha sollevato, e dopo avermi girato, e ha fatto appoggiare al lavabo, ha abbassato le mutandine, e appoggiato il cazzo direttamente sul taglio della fica, con un sol colpo la spinto tutto dentro. Mi ha afferrato per i fianchi, ed ha cominciato a pomparmi molto velocemente. Lo spingeva con forza fino in fondo, ed io ho iniziato a godere sbrodolando senza ritegno.»

«ooohhhh… si.. Dai scopami…Fammelo sentire tutto…Fino in fondo… Dai che vengono…Ora…Vengo!»

«Ho goduto tre volte, poi improvvisamente l’ha spinto tutto dentro fino in fondo, un attimo dopo mi ha inondato l’utero, con una quantità industriale di sborra. Poi si è sfilato, si è rivestito, mi ha detto che per il conto era già stato pagato quindi se n’è andato. Io mi sono seduta sul water, perché le gambe hanno iniziato a tremare, prima per il piacere, poi per il fatto che come una scema, mi ero fatta venire dentro, dimenticando che non sono protetta, quindi lui potrebbe avermi messo incinta.”

Ho guardato Graziella dritto negli occhi.

«Hai detto a lui, che non eri protetta?»

«No lui non sa niente, mi ha solo sborrato dentro.»

«Allora non farti più nessuna colpa, nessuno saprà mai questo fatto, quindi andiamo avanti nel nostro progetto, poiché ora mi hai eccitato, girati che ti scopo pure io.»

L’ho penetrata, scopata con intensa passione schizzandole dentro tutta la mia semenza. Tre settimane dopo, una mattina mentre stavamo facendo colazione, si è alzata di corsa, è andata in bagno a vomitare, quando è tornata mi ha guardato, e con un sorriso malizioso mi ha detto, che da due giorni aveva strane nausee mattutine, che a suo dire doveva essere incinta. Abbiamo fatto un test di gravidanza ed è risultato positivo.

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