RACCONTO TITOLO: Al cinema 
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Al cinema


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Al cinema

by magicanotte
Visto: 1557 volte Commenti 21 Date: 02-04-2019 Lingua: Language

Il motore della macchina si è spento. Fuori qualche goccia sottile di pioggia. Rapidi scendiamo e nessuno, in quel momento, appare più deciso di noi. Ci avviciniamo all'ingresso mentre qualche sguardo furtivo ci segue. Due ombre conosciute ci accompagnano complici e guardiani di una verginità disposta a cadere vittima dello spettacolo.L'immobilità di un uomo si rompe provvisoriamente e stancamente per consegnarci i biglietti d'ingresso alla sala, rendendoci finalmente partecipi di quanto l'occhio di un indiscreto regista aveva osservato. Colgo subito l'odore di antichità e di ferormoni che la sala emana. File di sedie reclinate su se stesse mi appaiono tutte ugualmente e desolatamente vuote. Con discrezione camminiamo lungo la parete della sala quasi fossimo in cerca di un posto specifico. Nella fila centrale il sedile scardinato di una poltrona sembra indicarci la via da percorrere e, mentre gli passo davanti, penso che qualche sollecitazioni impropria deve averlo scardinato e ridotto in quello stato. I dialoghi della pellicola, rigorosamente in inglese, mi confermano l'originalità della proiezione e la classificano immediatamente come una visione “per soli adulti“. Quando mi siedo ho la mano protettiva di mio marito attorno alla spalla e, qualche istante dopo, anche A. lascia che la sua mano si posi sulla mia coscia occupando il posto libero alla mia sinistra. Non vedo ancora il suo amico, ma non oso girarmi ora per cercarlo, ne lo faccio dopo, quando percepisco movimenti e fruscii estranei alle mie spalle. Sono catturata dalle immagini e mi trovo a pensare che una delle cose che più mi piace al cinema è che a tutti,indistintamente,è richiesto di assistere allo spettacolo in rispettoso silenzio. Sullo schermo, un Lui si accinge a slacciare seduttivamente la cintura che tiene chiuso il vestito di una Lei che ora appare alla vista di immaginari spettatori vestita solo delle trasparenze di un reggiseno e di uno slip il cui colore è capace di confondersi con l'oscurità della sala. Perdo la scena seguente perché in quel momento l'amico di A., mi passa davanti. Quando riprendo a guardare le fatiche del regista, la scena è cambiata e colui che aveva slacciato il vestito sta ora cercando di capire la consistenza del seno di Lei mentre un Secondo Lui si sta inginocchiando nel tentativo di assaporarne l'indiscutibile bellezza. Intanto, la mano di A. si muove esperta sul mio corpo e mi accorgo che anche la mia mano audacemente sta toccando ed esplorando la sua morbida e decisa rigidità che forse è il diretto effetto di ciò che sta vedendo sullo schermo. Il corpo di Lei è statuario e le sue prosperità si offrono senza fatica ai due partners che, nel frattempo, mostrano una nudità che nulla ha di misurato. Capisco, per via delle proporzioni, ciò che anima le fantasie, le paure e le provocazioni di un popolo femminile molto più numeroso di quello che all'apparenza può sembrare e, finalmente, mi sento rilassata e a mio agio. A. e il suo amico ci sussurrano di non voler attendere la fine della proiezione e ci chiedono di poter mettersi in viaggio. Una forma di gratitudine silenziosa per averci accompagnato nella serata corre tra noi e loro mentre acconsentiamo. Chiare le immagini sullo schermo scorrono e illuminano la sala come la luce di una luna indiscreta illumina la notte ed è solo in quel preciso istante che mi sono sentita “magica“ e mi sono spostata nella prima fila della sala.

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