RACCONTO TITOLO: Trasferta 
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Trasferta


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Trasferta

by nutellina
Visto: 308 volte Commenti 5 Date: 07-11-2010 Lingua: Language

Rieccomi sempre a fare da segretario trascrittore dei racconti di nutellina...



Siccome so che al mio maritino piace molto quando faccio la porcellina una bella sera ho pensato di fargli una sorpresa andando in trasferta in provincia nella zona in cui di solito gioco con il mio "storico" stallone preferito.
Il pensiero del suo bel cazzo possente e duro mi aveva già procurato una certa eccitazione mentre mi mettevo in tiro per l’occasione anche se un po’ l’averlo preso tante e tante volte da lui mi cominciava a sapere di “sempre pasta al sugo” … .
Tuttavia il ricordo dell’ultima volta mi fece subito pensare ad altro, mi preparai velocemente e scesi in auto avviandomi.
Circa mezz’ora di strada ed ero arrivata. Come al solito lui era parcheggiato sul bordo della statale e appena mi vide arrivare partì e io lo seguii. Arrivammo alla sua casa al mare e subito appena scesa notai una sua prepotente erezione mal celata da un leggero pantalone in cotone e credo, quasi certamente, dal fatto che non indossava gli slip.
Ci salutammo con un formale “ciao” vista la presenza di vicini fin troppo curiosi e ci avviammo all’interno della casa che era ben refrigerata dalla potente aria condizionata. Appena dentro e richiusa la porta si mise a tastarmi il seno che avevo provveduto a mettere in bella mostra con un nuovo abitino comprato di recente decisamente audace e provocante. Subito dopo passo alle natiche che mi strinse separandomele attirandomi verso la sua possente erezione che avevo già notato poco prima. Mentre mi spingeva a se e mi allargava le natiche sapendo la mia predilezione per questo tipo di trattamento esordì con il dire che mi avrebbe fatto una sorpresa e che, sicuramente, conoscendo i miei gusti e le mie aspirazioni il gioco sarebbe piaciuto moltissimo anche a me.
Detto ciò prese da un cassetto un nastro di seta rossa molto lungo e mi legò in modo da limitarmi nei movimenti ma non da bloccarmi. Fatto ciò prese una benda dello stesso colore e mi bendò.
L’idea di esser completamente in balia sua mi diede un brivido sicuramente nuovo e sicuramente molto forte. Così preparata mi aiutò a mettermi sul divano. Sentii vari rumori e poi ebbi il sospetto che non fossimo da soli. Dopo pochi attimi ne ebbi la quasi certezza sentendomi strusciare a dosso un bel cazzo bagnato e caldo ma a differenza di quello di Vittorio era ruvido… chissà che effetto fa una minchia ruvida dentro pensai in un momento. Che bella sensazione ero già in un lago di umori e se ne accorse anche il mio strusciatore che senza indugiare oltre conoscendo evidentemente la mia predilezione per avere il cazzo dentro mi penetrò dopo che mi mise alla pecorina. Era sicuramente una nuova sensazione sentire questo bel cazzone duro e pulsante che “grattava” dentro la mia fica. Per fortuna la mia lubrificazione intima è sempre direttamente proporzionale con il piacere che provo e questa sensazione me ne dava davvero tanto per cui dopo nemmeno tre suoi affondi ero così bagnata che la ruvidezza non mi dava alcun fastidio ma invece mi eccitava.
Siamo andati avanti in questo gioco per qualche minuto fino a quando non ebbi la certezza che il dubbio di prima riguardo alla presenza di due uomini diversi era più che fondato. Mi fecero mettere distesa sulla schiena e cominciarono a massaggiarmi toccarmi dappertutto. Ero fuori di me dall’eccitazione per tutte le mani le bocche e i corpi che mi strusciavano addosso e non potevo di certo perdermi l’occasione di farmeli assieme.
Dopo queste carezze sempre più audaci decisi di prendere in mano un po’ il gioco e mi misi a cavalcioni sullo sconosciuto piegandomi in avanti per consentire a Vittorio di incularmi.
Una scena così l'avevo sempre e solo immaginata... avevo il “ruvido” che mi scopava con vigore e Vittorio che mi inculava ritmicamente.
Credevo di morire dal piacere e non volevo finisse mai così non so per quanto abbiamo continuato so solo di esser venuta almeno cinque volte e che a stento mi reggevo sulle gambe ormai bagnate dai miei umori che copiosi sgorgavano ad ogni orgasmo. Ma il bello doveva ancora venire …

Ad un certo punto Vittorio si è piegato in avanti e sempre tenendomi il suo cazzo duro ben piantato nel culo mi ha afferrata per i seni usandoli a mo di maniglia per aiutarsi nell’inculata e le altre due mani, quelle del “ruvido” che mi scopava in figa ormai da oltre quaranta minuti, presero a strizzarmi i capezzoli mentre Vittorio sempre avvinghiato a me mi sosteneva per i seni.
Da questo punto in poi ricordo davvero molto poco dato che i miei orgasmi si susseguirono numerosi grazie sia ai colpi di cazzo che mi davano in perfetta sintonia sia alle mille dita che mi percorrevano ogni angolo del corpo. Ricordo solo che in simultanea uscirono da me e mi schizzarono tutto il corpo con la loro calda crema che poi ebbei la cura di spalmarmi sul tutto il corpo avendomi poco dopo slegata.


La benda la tolsi io stessa dopo un po' quando cominciarono a tornarmi le forze. Erano andati via tutti e due lasciandomi un bel mazzo di rose e un biglietto con un "grazie sei stupenda".

Tornare a casa fu veramente dura ma sicuramente ne era valsa la pena.



La TROIA di tua moglie.


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