STORY TITLE: Carmen - il prologo 
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STORY

Carmen - il prologo

by ilsegretoxtutti
Viewed: 56 times Comments 0 Date: 10-08-2025 Language: Language

Debita premessa: non sono uno scrittore professionista, però garantisco che i fatti sono assolutamente vissuti e reali. Sarà un po' lungo, non mi offenderò se non avrete la pazienza di leggerlo tutto.
Buona lettura.

Ho vissuto parecchi anni all’estero per lavoro, mi sono spostato in diverse città ma devo dire che il periodo vissuto a Madrid è stato particolare. Single, guadagnando molto bene, attico con vista Madrid, piscina sul tetto del condominio. Potete capire che i presupposti c’erano tutti.
Ma, appena giunto a Madrid, non volendo uscire con colleghi, dovevo crearmi una realtà mia, una sfera che fosse privata. Premetto che ero in questo mondo libertino già da diversi anni.
Mi iscrissi quindi ad una app di incontri, spiegando realmente quello che ero. Da subito ebbi un riscontro notevole, più che altro perché rappresentavo la novità e non certo per la mia avvenenza.
Uscii già dalla seconda sera con una ragazza e da lì ne seguirono varie altre.
Poi un giorno mi contatta LEI. Scritto volutamente in maiuscolo. Carmen.
Non viveva a Madrid, iniziamo a parlare. Aveva dei trascorsi in Italia quindi le faceva piacere parlare un po' italiano e ci troviamo subito in sintonia. Poi, caso veramente assurdo della vita, scopriamo che il mio capo era un suo ex. Incredibile. Concordiamo anche sul fatto che fosse uno stronzo colossale, La qual cosa ci avvicina ancora di più; e poi ovviamente eravamo su questo sito per le stesse ragioni, iniziamo a parlare anche di cose piuttosto intime. Scopriamo il comune piacere per il bello e per il sexy ma mai ostentato.
Carmen era una ex modella, ora direttrice di un negozio di altissima moda, qualche anno più di me splendidamente portato. All’inizio faticavo a capire perché una donna del genere fosse in un sito di incontri. Le sarebbe bastato uscire di casa e trovare qualsiasi tipo di uomo volesse. L’ho capito dopo, e se avrete pazienza di leggere, lo capirete anche Voi.
Viaggiavo molto per lavoro, quindi non era facile trovare del tempo per vedersi, complice il fatto che fossimo a 3 ore di macchina di distanza. Però, aiutati da un ponte in cui il lunedì era festa, decidiamo di vederci un sabato nella sua città all’ora della chiusura del negozio.
Arrivo lì e, come mia abitudine, senza particolari aspettative. Speranze si, ma aspettative zero.
La trovo dentro il negozio che serve un cliente: spettacolare, si muoveva sul suo tacco 11 come io su un paio di nike, vestito di lana leggera appena sopra il suo ginocchio, capelli sciolti sulle spalle. Solo quella visione sarebbe valsa il viaggio. Io semplice jeans e camicia bianca. Mi sono detto: “male che vada, andrò a cena con una donna tremendamente affascinante”.
Lei aiuta una cliente a scegliere qualcosa che la commessa non riusciva a consigliare, ma appena può mi butta un’occhiata a dir poco penetrante ma senza lasciar trapelare nulla di sospetto ad occhi altrui.
Appena finito con la cliente, mi saluta rivolgendosi a me come a un cliente qualsiasi, e come se le avessi chiesto qualcosa, mi dice di seguirla. Ottima occasione per guardarla camminare leggiadra. Mi porta in una zona dedicata all’abbigliamento da uomo, mi spinge dentro un camerino e mi infila la lingua in bocca. All’inizio ammetto la sorpresa, poi mi sono ripreso subito. Ho tirato la tenda del camerino e l’ho attaccata allo specchio. In pochi secondi le nostre mani erano ovunque e con grande piacere scopro una guepiere stupenda, balza alta delle calze, niente intimo. Che dite, si era preparata? Lei mi aveva sempre detto, nelle chiacchiere precedenti, di avere un debole per l’uomo deciso, con iniziativa. E cosa chiedere di meglio? Ad un certo punto decido di tirarmi fuori quel cazzo sul quale lei continuava a passare le mani. Lei mi dice che no, siamo nel negozio, che non possiamo. Ma io lo tiro fuori, ovviamente durissimo e la invito a inginocchiarsi. Sembra non volere, ma è uno di quei messaggi subliminali della serie “io fingo di no, tu fammelo fare lo stesso”. Quindi le metto una mano sulla spalla e la faccio inginocchiare davanti a me. Non so se capite il groppo in gola: in un camerino di un negozio di alta moda, con una stupenda 45enne appena conosciuta che mi fa un pompino. Da non credere. Eppure stava succedendo. A quel punto tanto valeva osare: la faccio alzare, la giro faccia al muro, le alzo il vestito e le punto il cazzo verso la sua fessura. Anzi, verso il suo lago, perché tale era. Anche qui lei mi dice che non possiamo ma lei stessa non aveva molta voglia di resistere. Glielo appoggio e poi la infilo da dietro. Lei mi morde una mano per non urlare. Qualche colpo ben assestato ma per pochi istanti. Poi, ok il piacere ma non volevo nemmeno rischiare perdesse il lavoro. Esco da dentro di lei, dopo averle fatto avere un orgasmo e lo rimetto dentro i pantaloni. Mi piaceva l’idea di averle fatto provare l’assaggio: “Vale ancora l’invito a cena o torno a Madrid?” Le chiedo provocatoriamente.
Non risponde alla domanda, né un sì né un no, mi dice solo di aspettarla fuori ed io eseguo. Esce dal camerino sudata, forse perché io lo sapevo ma sembrava proprio si fosse fatta appena scopare.
Dopo circa 15 minuti esce e mi chiede di portarla a casa. Nel breve tragitto mi dice che siamo pazzi, ma che ha avuto un orgasmo assurdo e che aveva paura le colasse tra le gambe e che i suoi colleghi lo potessero notare.
Saliamo a casa e i primi due o tre minuti la vedo parecchio imbarazzata, per un attimo ho pensato di aver esagerato. Va in bagno, e nel frattempo mi pongo mille domande: eppure era stata lei a dirmi di essere oltremodo attratta dall’uomo particolarmente autoritario. E così sono io. Quindi…
Attendo che esca dal bagno, seduto sul divano. Poi mi compare davanti.
Sui suoi tacchi, la sua guepiere. Niente altro. Messaggio chiaro, direi.
Mi viene davanti e inizio a leccarla da seduto, come se fossi in adorazione (e lo ero davvero!!). La giro e la faccio piegare in avanti, sempre rimanendo seduto. E inizio a leccare anche il suo buchino posteriore. La sento un po' rigida all’inizio, poi noto che piano piano gradisce. Eccome se gradisce.
Faccio sedere lei e voglio di nuovo la sua bocca. Intanto le chiedo di toccarsi per me, mentre me lo succhia. Che cosa divina. Ma io la volevo. La faccio alzare, le ginocchia sul divano e le entro dentro. Ero al settimo cielo.
Continuiamo così per un po', lei urla letteralmente, si dimena quando viene ma poi subito vuole riprendere. All’ennesimo orgasmo le cola dalle gambe una quantità di umori indescrivibile. Starà mia squirtando? Decido di verificarlo. La faccio accovacciare sui suoi tacchi e inizio a masturbarla, forte. E infatti dopo pochi secondi ecco un getto scendere sul pavimento. Poi un altro. Poi ancora. Sul pavimento di graniglia, un lago. Talmente lago che ci siamo dovuti spostare per non andarci sopra con le scarpe.
Sconvolta dal piacere ma soprattutto dal fatto di non aver mai squirtato prima, mi chiede di venire a mia volta, quasi scusandosi per non essersi occupata di me ma di avere solo pensato a godere. “A me piace così, prima vieni tu”, la tranquillizzo. Lei si prodiga in un meraviglioso pompino che poi accoglie in bocca e in faccia. Una goduta assurda. Fa per pulirsi, ma le chiedo di lasciarselo addosso, con la faccia schizzata e i segni del sesso puro e duro, anzi la bacio. Sul momento quasi non ci crede, non lo aveva mai fatto prima, poi piace anche a lei e risponde a tono.
Ci mettiamo qualche minuto sul divano, il respiro si regolarizza, i cuori rifiatano un attimo.
Parliamo. A pensarci bene, dal mio arrivo al negozio non avevamo parlato affatto. E dopo un po' le faccio quella domanda che mi tormentava da quando l’avevo conosciuta chattando: “perché una donna del tuo livello ha bisogno di stare su un sito di incontri”? Lei risponde nella maniera più semplice ma realistica allo stesso tempo: “sono sempre stata considerata bellissima, tutti gli uomini mi hanno sempre voluta al fianco come soprammobile, solo per il proprio ego ma senza che fossero mai interessati a cosa IO desiderassi davvero. E io a far contenta loro, così alla fine io ero sempre la bella frustrata. Finita la carriera di modella pensavo di sistemarmi ma la storia non cambiò poi tanto, complice anche la cattolicissima spagna. E io che invece volevo essere la troia del mio uomo. Vedevo mia sorella che si faceva scopare ovunque e da tutti e non sai quanto la invidiassi. Mi sono iscritta per evadere da tutto questo. Quando ho visto il tuo profilo molto diretto, senza giri di parole, sei italiano…. Mi sono detta che magari potevi fare al caso mio.”
Più chiara di così….
E allora perché non essere altrettanto diretti? Le prendo la mano e le dico: “per me la migliore delle troie, quella con la quale fare, provare e condividere, è la mia donna. Qualsiasi desiderio abbia, diventa il mio. In una coppia non voglio segreti né tabù, cosa c’è di meglio di raccontarsi le proprie voglie?”
Lei mi guarda, si mette sopra di me e mi chiede: “ti piacerebbe se io fossi quella donna? La tua troia?” Credo non sia esistita domanda più scontata. Era all lettera T di “ti piacerebbe se….” Che le avevo risposto si. E vorrei pure vedere. )))))))
Scambiamo ancora qualche parola e la mia mano scende sul suo magico culo, metto un dito tra le sue natiche per portarlo al buchetto e glielo stuzzico. Lei si eccita ma mi avvisa: “non l’ho mai fatto, nessuno lo ha mai preso”. Ma con che cazzo di uomini è stata questa? Come si fa a non volere un culo del genere di una donna del genere? Follia.
“E se io lo volessi?” Lei mi guarda, molto decisa e con molta calma risponde: “tu puoi prendere quello che vuoi, tutto. Fammi tutto. Fammi provare tutto perché sappi che la lista è lunga, fantastico da una vita”.

Cazzo, adesso mi sveglio tutto sudato e scopro che era solo un sogno. Bellissimo, ma un sogno.

E invece no, avevo questa gran donna seduta su di me che si accomoda il mio cazzo di nuovo dentro, mi cavalca con calma mentre mi parla. Mi sa che ho fatto bingo, penso. Spingo il dito dentro il buchetto posteriore, poi due. Sembrava non aspettasse altro. Culo e figa pieni e lei che mi cola sul bacino umori di tutti i tipi. Più infilo le dita dentro il culo, più lei aumenta il ritormo della scopata.
Si sposta da sopra di me, si mette a pecorina sul divano, allarga le natiche e mi guarda: “quindi? Mi vuoi troia o no?” Punto la mia cappella già lubrificata dei suoi umori e l’appoggio sul suo buchetto posteriore. Pensavo di fare più fatica a metterlo dentro, le dico di scegliere lei quando e come farlo entrare e il ritmo quando si sentisse pronta. Lo fa sfilare tutto dentro piano, poi mi invita a scoparla. E inizia a masturbarsi.
Giuro, mi sono sentito un figo assurdo, un grande bull (definizione che mi ha sempre fatto ridere) o qualcosa del genere. Forse realizzato era la parola esatta. Una donna meravigliosa che mi chiedeva di renderla troia. What else?
Dopo l’ennesima squirtata, questa volta anale, e il mio orgasmo dentro di lei, ci docciamo e decidiamo di uscire, aveva bisogno di una pausa.
La serata continua, splendido cibo e buon bere e poi mi dice: “dove porti a far felice la tua troia?”


Grazie per aver avuto la pazienza di leggermi, se vi fosse piaciuto, potrei pubblicare il seguito.

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