L'autista cuck
by bulltoViewed: 527 times Comments 2 Date: 14-01-2025 Language:
Questo racconto si riferisce ad uno degli ultimi incontri che feci con questa coppia cuck con cui mi frequentai per un certo periodo.
Quello che ci ha sempre contraddistinto tutti e tre e che eravamo tutti molto cerebrali e ci piaceva giocare creando sempre cose nuove, situazioni differenti e role play, infatti il nostro primo incontro fu in azienda da me per un colloquio alla lei, accompagnata dal marito… magari in futuro scriverò racconto anche su quest’incontro.
Questa volta avevamo creato una fantasia partita dal lui di voler essere un servizievole ed efficiente autista a disposizione della coppia bullsweet. Quindi ci accordammo per il giorno e loro puntuali alle 10 erano davanti alla mia azienda, appena arrivati uscii dall’ufficio e appena varcato il cancello, il cuck scese dall’auto venendomi incontro, salutandomi e dandomi del lei e aprendomi la porta posteriore, dove appena entrato trovai sull’altro sedile la bella e sensuale sweet che salutai con una calorosa limonata.
Nel frattempo il cuck si era messo al posto di guida e ci chiese dove volessimo esser portati e gli diedi nome e indirizzo di un bel motel a 4 stelle, poco distanza dall’azienda non più di 1015 minuti di auto. Ma capii subito che il porco autista voleva godersi il viaggio, perché invece di prendere la strada più breve, prese una strada molto più lunga e trafficata. Non c’erano bisogno di parole, capii la situazione e cingendo con un braccio la lei da dietro la portai al centro del sedile dove iniziammo a limonare appassionatamente.
Sono sempre stato convintissimo che il bacio sia il motore di tutto: della passione, dell’eros, della voglia che cresce… e quindi i nostri baci si fecero sempre più passionali, le lingue si intrecciavano e si cercavano. Con la coda dell’occhio vidi che l’autista cornuto aveva spostato lo specchietto retrovisore per guardare meglio e l’andatura dell’auto si era fatta sempre più lenta.
Le mie mani iniziarono a risalire dalle sue cosce lei aveva un vestito bianco abbottonato davanti con un spacco e quindi fu molto facile con la lei a gambe aperte spostare l intimo ed iniziare a masturbarla…. Prima con un dito e poi man mano che si creava un lago sempre più grande, con due e con tre…. I suoi gemiti di piacere erano interrotti o meglio soffocati dalla mia lingua in bocca.
Preso dall’eccitazione la feci sdraiare con la testa sulla portiera ed inizia a leccarla. La lingua sul clitoride e le dita che andavano allo stesso ritmo della lingua… fino a quando l’enorme lago sul sedile e le sempre più ravvicinate contrazioni mi fecero capire che il suo primo orgasmo era in arrivo e quindi la mia lingua e dita accelerarono sempre di più fino all’esplosione del suo orgasmo.
Il porco si gustava la scena e credo che in quel momento la macchina non facesse su un grosso stradone più dei 30 35 Km/h…. Soddisfatta e vogliosa la lei si ritirò su e iniziò a limonarmi con passione e “casualmente” la mano si mise immediatamente sopra il mio pacco, già duro… e infatti la mano sul pacco sostò pochissimi secondi perché subito inizio a slacciarmi la cintura, tirarmi giù la zip del completo aprirmi i pantaloni ed entrare nei boxer per prenderlo e tirarlo fuori in tutti i suoi 20cm duri e nodosi. L’eccitazione era tanta e lo capii perché invece di come faceva di solito che iniziava gustarselo con leccate varie tra cappella, glande, asta e palle lo prese subito in bocca, succhiandolo avidamente e subito con un ritmo serrato.
La scena che si presentava agli occhi dell cuck autista era io con la testa all’indietro a gustarmi il pompino e con la mano sulla sua testa che non le davo il rimo, facendolo fare a lei ma che però da stronzo dominante ogni volta che scendeva spingevo la testa fino alla base del cazzo facendoglielo prendere fino in fondo.
Dopo pochi minuti esplosi in un bellissimo e felicissimo orgasmo nella sua bocca inondandole la gola. La lei con la bocca piena si rialzo soddisfatta e con gioia mi mise la lingua in bocca passandomi ancora quel poco di sborra che le era rimasta in bocca, per via del pompino che le facevo fare fino in fondo il suo trucco si era un po' rovinato con gli occhi che avevano un po' lacrimato.
In attesa dell’arrivo al motel lei si accoccolò a me mentre l’abbracciavo e in auto non si diceva una parola, il bravo autista si era goduto tutta la scena ma rimaneva professionale ed in silenzio.
Arrivammo al motel e come un bravo e servizievole autista lui scese dall’auto con i nostri documenti, fece la registrazione prese la chiave della camera specificando che era l’autista e quindi non saremmo entrati in auto ma a piedi.
Appena presa la chiave arrivò verso l’autò apri la portiera facendo scendere la lei, poi fece il giro dell’auto e aprii la mia portiera facendomi scendere e porgendomi la chiave dell’auto.
Io e lei ci incamminammo verso l’entrata interna a piedi mano nella mano mentre l’autista cornuto risalii in auto e usci dal motel andando a parcheggiarsi in un parcheggio vicino in attesa della nostra chiamata.
Mentre eravamo nel corridoio che portava alla camera staccai la mia mano dalla sua e visto che non c’era nessuno gliela misi sul culo con il dito che stimolava il suo bucchetto…
Appena entrati come da accordi lei prese il cellulare e inizio una video chiamata posizionando il cellulare sul mobiletto davanti al letto cosi da poter far gustare tutta la scena al cuck fuori che ci aspettava che sicuramente da li a poco si sarebbe masturbato nel parcheggio come un vero cornuto.
Io e lei iniziammo di nuovo a baciarci in piedi davanti al letto e a spogliarci reciprocamente… appena nudo lei si mise in ginocchio ed inizio a succhiarmelo questa volta con meno foga ma con il piacere di gustarselo… leccava, succhiava, leccava la cappella e succhiava, poi scendeva con la lingua fino sotto leccando un po' per poi risalire palle e asta e di nuovo succhiarlo.
Il cazzo era duro e pronto la misi a 90 gradi con la sua faccia verso lo specchio, così il cornuto poteva vederci in orizzontale e noi invece vederci allo specchio dell albergo…. Entrai subito dentro spingendolo fino in fondo e rimanendo un po' fermo per farglielo sentire tutto dentro e poi lentamente iniziai a spingere tenendola per le chiappe. Era bellissimo vedere il suo viso allo specchio mentre spingevo e scopavamo.
Preso dall’eccitazione la feci mettere supina e alla missionaria le entra di nuovo dentro prendendole le gambe e mettendomele sulle spalle per farle sentire ancora di più il mio cazzo fino in fondo.
Mentre spingevo passavo da limonarla a leccarle le tette a leccarle tacchi e piedi… fino a quando ben eretto con le mani che tenevano le sue caviglie e la mia lingua che passava dal tacco e piede sinistro a quello destro, iniziai a spingere sempre più veloce per arrivare assieme all’orgasmo, che fu quasi simultaneo, perché appena lei venne io usciii per sborrarle poi tutti addosso sul corpo.
Stesi a letti col fiatone e in silenzio decidemmo di darci una ripulita e ritornare dal cornuto. Lei si alzò per andare al bagno e la vidi passare apposta a passo lento davanti al cellulare e soffermarsi pochi secondi facendole il gesto inequivocabile tra una sweet e il suo cuck… ovvero le corna.
Steso sul letto pienamente soddisfatto delle mie due venute sentivo lei sciacquarsi e lavarsi… e preso da una voglia irrefrenabile di passione, voglia, eccitazione, pur conscio che ero scarichissimo, mi alzai dal letto entrai in bagno.
Lei era seduta sul bidet intenta a lavarsi le sue parti intime e senza dire una parola e con il cazzo moscio in mano, lo presi e glielo rificcai in bocca.
L’acqua scorreva ma le sue mani era intente a segare il mio cazzo per farlo tornare duro con l’aiuto della bocca…cosa che piano piano torno eretto e al posto di battaglia. Ma la mia era solo una voglia, un idea… un’eccitazione del momento e dopo un po' di pompate mi staccai la limonai e finimmo di lavarci assieme.
Uscimmo dalla stanza percorrendo il corridio e l’uscita del motel dove ad attenderci c era il nostro autista speciale che guardò lei con gli occhi della felicità per quanto aveva appena vissuto, ci riapri le portiere facendomi salire e mi riportò al lavoro, felice e contento.