RACCONTO TITOLO: Tentazioni nella notte Parte 1 
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Tentazioni nella notte Parte 1


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Tentazioni nella notte Parte 1

by quarantino1000
Visto: 534 volte Commenti 7 Date: 02-12-2024 Lingua: Language

Elena e Mario hanno circa 35 anni, stanno insieme da 10 anni. Non hanno figli.
Elena è una bella donna, non molto alta, ma molto slanciata, con un corpo tonico e soprattutto delle bellissime gambe. E’ un avvocato ed è sempre molto curata sia nel trucco che nel vestire.
Mario invece è grasso, un po’ trasandato, specie da quando ha perso il suo lavoro da impiegato, non è mai stato ambizioso, ma negli ultimi due anni senza lavoro si è molto lasciato andare. La coppia non si vede molto generalmente, Elena lavora tanto, questo si è inevitabilmente trasferito nella loro sfera intima, sono mesi che non hanno rapporti fisici.

Era luglio, decisero di fare una vacanza di una settimana in una località estiva non troppo famosa dell’Abruzzo Adriatico, per riavvicinarsi un po’.
Arrivarono sul posto, poi intorno alle 22 della sera stessa cercarono un locale dove bere qualcosa. Lui eraa in polo e jeans, lei invece decise di osare. Con una maglietta alla moda, una minigonna molto corta e dei tacchi altissimi. Attirava decisamente gli sguardi degli altri vacanzieri. I locali non erano moltissimi e quasi tutti vuoti. Finché non videro un posto all’aperto con un po’ di gente. Decisero così di entrare. Era evidente che quel luogo si trasformerà da lì a poco in una discoteca vera e propria.

La musica alta vibrava nell'aria, facendo ondeggiare le luci al ritmo dei bassi. La pista da ballo era ancora semideserta, ma il bar era un tripudio di gente che si accalcava per un cocktail, chiacchierando e ridendo, cercando il giusto equilibrio tra il desiderio di divertirsi e la voglia di aspettare che la serata decollasse. Lui e lei si guardavano intorno, entrambi un po’ in attesa, cercando un posto dove sistemarsi. “C’è un tavolo libero lì,” disse lui, indicando un angolo in fondo, accanto a un grande muro di luci che scintillavano. “Mi sa che c’è solo quel posto, andiamo?”
Lei annuì e si avviò, mentre lui la seguiva a distanza, ammirando la sua figura slanciata. La minigonna corta e i tacchi alti la facevano sembrare più alta, il suo passo sicuro e aggraziato. La sua espressione tradiva una leggera insofferenza. “Non ci sono posti migliori?” chiese, guardando i tavoli alti con gli sgabelli troppo alti, scomodi.
“Non credo, non ne ho visti” rispose lui “Sediamoci qui, dai. Non abbiamo trovato di meglio finora.”
Non passò molto che lei notò un uomo di circa sessant'anni, molto elegante, che, seduto al tavolo di fronte, la fissava insistentemente. I suoi occhi non si spostavano mai da lei, come se fosse l'unica persona nel locale. Non riusciva a capire se fosse in imbarazzo, ma il suo sguardo fisso le dava fastidio. Cercò di ignorarlo, ma lui sembrava non mollare.
“Mi sembra che quel tipo non faccia altro che guardarti,” disse il marito, notando la sua espressione infastidita.
Lei fece una smorfia e lo guardò, innervosita. “È vero. Mi fa sentire... a disagio.”
“Penso che stia solo guardando un bel paio di gambe,” rispose lui, ridendo. “Ci sta, sei così sexy stasera…”
Nonostante cercasse di sembrare indifferente, non riusciva a smettere di notarlo. L'uomo sembrava completamente rapito dal suo aspetto. Ogni tanto, lui si aggiustava la camicia, ma i suoi occhi non smettevano di rimanere fissi sulle sue gambe, sulle sue mani che sfioravano il bicchiere, sulla sua figura elegante. Era evidente che la trovava affascinante, eppure quell’attenzione la stava facendo sentire come se fosse un animale da esposizione.
“Non lo sopporto,” mormorò lei, sorridendo forzatamente al marito mentre prendeva il suo cocktail, “non smette di guardarmi. È davvero fastidioso.”
Il marito la guardò con un sorriso malizioso. “Sarà l’effetto minigonna, forse. Non ti piace un po’ di attenzione, no?”
Lei lo guardò incredula. “Non è che mi piace essere guardata in quel modo.” Poi si fermò un attimo, riflettendo. “Forse… un po’, sì. Ma non così, in maniera così insistente.”
Arrivò il cameriere ordinarono un cocktail e iniziarono a parlare di altro. Solo ogni tanto lei guardava verso quell’uomo che rimaneva sempre rapito da lei e dalle sue gambe così esposte. Dopo poco ordinarono il secondo Spitz.
Un'altra mezz'ora passò tra risate e chiacchiere, ma lei non riusciva a concentrarsi completamente. Più beveva, più il pensiero dell'uomo le ronzava in testa. Quando il cameriere arrivò con un altro giro di cocktail.
Lei sorseggiò il suo drink, il suo umore che sembrava mutare un po' di più con ogni sorso. Finirono anche il secondo cocktail e subito dopo arrivò un terzo.

“E questo da dove arriva, scusi? Noi non abbiamo ordinato ancora nient’altro” disse Mario rivolgendosi al cameriere.
“E’ l’uomo lì in fondo che ve lo manda” rispose il cameriere. “Se non lo volete lo riporto indietro”.
“Che facciamo Elena, lo prendiamo? Alla fine è stato gentile”. Lei ormai brilla fece un cenno di assenso.

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